Transmission

Non so voi, ma io sono stanco di scrivere di musica. Il fatto è che dopo un po' subentra la sindrome del recensore e non si sa più che cazzo dire dei dischi che s'ascoltano. Potrei tacere, vero, ma come poi dar sfogo alla cippa che custodisco dentro di me. Droghe sintetiche, psicofarmaci, lassativi, sesso tantrico, onanismo, suicidio, dite? Già provato, non funziona. Almeno mi pagassero (syd?), me ne farei una ragione, ma qui non si vede un centesimo nemmeno a scavare un pozzo artesiano. Finisce insomma che ci si inventa storie tanto per vincere la noia di articolesse sempre uguali e si benedicono i dischi brutti che sono più facili e divertenti da metter giù sulla tastiera. Tipo questo ultimo Damon & Naomi, per dire. Non che sia proprio brutto, anzi, a molti è pure piaciato. Facciamo anonimo/anodino, va bene? Ma andiamo con ordine, prima la storiuccia bellina per catturare la volatile attenzione del lettore qualunque (che a questo punto, presumo, si sarà già volatilizzato).

Nella mia febbrile attività pre-ferie _ quando si preparano kit di sopravvivenza, si impacchettano mp3, si masterizzano dischetti, si tolgono dal fondo dell'armadio cd mai ascoltati, ma che potrebbero venir buoni in vista di interminabili viaggi in automobile _ in mezzo a tutto quel bailamme, sono rimasto impressionato da un primo ascolto di False Beats and True Hearts, tanto da dedicargli un posto tutto suo nella tasca laterale della portiera dell'auto. In realtà, un secondo, terzo ascolto fa precipitare tutto quanto in territori noti e deja vu. Non erano stelle vere, ma solo carta stagnola incollata male. E' venuto giù quasi tutto. Non ci resta che passare al brano successivo, non si fosse nel frattempo rotta l'autoradio, merda (dato reale, accetto contributi a fondo perduto).

Basta così? Volete altro? E' un duo a conduzione familiare -moglie, marito- di origini nord-americane, in attività già da una ventina d'anni (più noto per aver fatto parte dei Galaxie 500) e in territori piuttosto chiari, la psichedelia morbida stile west-coast. Assoli estremamente gentili, mai disturbanti, campanellini, primule e voci carezzevoli, telefonate interstellari ma pur sempre telefonate. Ottimi come sottofondo per colossali dormite. Se non vi riesce di dormire, aspettatevi quantomeno uno sbadiglio. A tratti pare una copia riuscita male degli ultimi Low (ma che differenza di classe, signora mia). Ah, retromania, male esacerbato di questi poveri nostri anni musicali! Ah! Tocca dar ragione a quel cazzone antirock di Reynolds, ascoltando questi D&N. E' tutto retrò, tutto sbaliato, tutto un guardare alle spalle, tutto un rifare roba stantia, ah!

Può bastare?

(qui ne parlano come di una sorta di valium sonoro, che non sarebbe poi nemmeno male, nel mio caso)