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UE: OK DEFINITIVO DIRETTIVA CASE GREEN.

Post n°1807 pubblicato il 12 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

Direttiva “case green”: ok definitivo del Consiglio UE, le novità.

 

Via libera definitivo alla nuova direttiva europea “case green” (EPBD – Energy performance of building directive) da parte del Consiglio Ue!

La direttiva europea “case green”, che fa parte del pacchetto di riforme Fit for 55, mira a ridurre progressivamente le emissioni di CO2 del parco immobiliare europeo e raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione entro il 2050 attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica.

Per il perseguimento di questi obiettivi, direttiva europea definisce:

In questo articolo, trovi un resoconto dettagliato della direttiva e a margine un’agile sezione di FAQ che sintetizza le novità del provvedimento.

Per progettare edifici ad alte prestazioni energetiche con le nuove norme sarà sempre più necessario un software termotecnico innovativo e potente, che ti offra la sicurezza di essere sempre aggiornato e di ottenere verifiche affidabili e professionali.

Cosa prevede la direttiva “case green”

La direttiva EPBD rappresenta una svolta significativa per le politiche energetiche comunitarie e statali. L’obiettivo della direttiva è stimolare la riqualificazione energetica di edifici privati e pubblici in tutta Europa, al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 del parco immobiliare dei 27 Stati membri.

Nei diversi negoziati tra il Consiglio dell’Unione Europea, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea, la direttiva case green ha subito una serie di modifiche che contemplano obiettivi intermedi meno stringenti, termini più estesi e un quadro normativo meno restrittivo rispetto alla versione precedentemente approvata dal Parlamento Europeo a marzo.

Il compromesso sui target della direttiva EPBD prevede la possibilità per i Paesi membri di richiedere deroghe sugli edifici alla Commissione europea.

Gli obiettivi medi saranno definiti in base al patrimonio edilizio, al sistema nazionale di classificazione energetica e alle strategie di ristrutturazione adottate da ciascun Paese.

I macro-obiettivi

L’obiettivo delle politiche energetiche degli stai membri è raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

Ogni Stato membro dovrà adottare un piano nazionale che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali e non; ogni paese potrà stabilire autonomamente su quali edifici concentrarsi.

Complessivamente, il 55% della riduzione dei consumi energetici deve essere ottenuto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni inferiori.

Entro il 2030, le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili non residenziali e, entro il 2033, il 26% degli edifici di classe energetica più bassa.

Secondo le definizioni della direttiva, il 43% degli immobili meno efficienti dovrà essere riqualificato dal punto di vista energetico.

In Italia, secondo i dati Istat, vi sono circa 12 milioni di edifici residenziali. Pertanto, sarà prioritario intervenire sui circa 5 milioni di edifici con le prestazioni più scadenti, ognuno dei quali composto da una o più unità immobiliari.

Edifici residenziali

La direttiva “case green” richiede ad ogni Stato membro dell’Unione Europea di impegnarsi nell’implementazione di un nuovo piano di riqualificazione degli edifici, adottando misure mirate a garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata dagli edifici residenziali pari:

  • al 16% entro il 2030;
  • al 20-22% entro il 2035.

 

Edifici non residenziali

Entro il 2030, dovrà essere prevista la ristrutturazione degli edifici non residenziali con le prestazioni energetiche più basse nella misura del:

  • 16% entro il 2030;
  • 26% entro il 2033.

 

Obiettivo di zero emissioni (ZEmB – zero emission buildings)

Dovranno essere a emissioni zero:

  • dal 2028 tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione;
  • dal 2030 anche le nuove costruzioni residenziali private.

 

Impianti fotovoltaici

Gli Stati membri dovranno garantire che i nuovi edifici siano “solar-ready”, ovvero idonei a ospitare impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti. L’installazione di impianti di energia solare diventerà la norma per i nuovi edifici.

Per gli edifici pubblici e non residenziali esistenti l’energia solare dovrà essere installata gradualmente, a partire dal 2027, laddove ciò sia tecnicamente, economicamente e funzionalmente fattibile. Tali disposizioni entreranno in vigore in momenti diversi a seconda della tipologia e delle dimensioni dell’edificio.

Gli Stati membri saranno tenuti ad installare impianti solari secondo il seguente calendario:

  • entro il 31 dicembre 2026, su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie utile superiore a 250 m²,
  • entro il 31 dicembre 2027, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 2000 m²;
  • entro il 31 dicembre 2028, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 750 m²;
  • entro il 31 dicembre 2030, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 250 m²;
  • entro il 2027, su tutti gli edifici non residenziali esistenti con una superficie utile superiore a 500 m² in cui l’edificio subisce un intervento che richiede un permesso amministrativo rilevante;
  • entro il 31 dicembre 2029, su tutti i nuovi edifici residenziali e su tutti i nuovi parcheggi coperti adiacenti fisicamente agli edifici.

 

Caldaie a combustibili fossili

Anche sull’impiego delle caldaie alimentate da combustibili fossili, la direttiva propone una strategia graduale invitando gli Stati membri a formulare misure specifiche per facilitare questa transizione nel settore del riscaldamento e del raffreddamento.

A partire dal 1° gennaio 2025, dovranno essere sospesi i sussidi per l’installazione di caldaie autonome che funzionano con combustibili fossili.

Agli Stati membri spetta elaborare piani dettagliati per l’eliminazione graduale dell’uso dei combustibili fossili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento, con l’obiettivo finale di eliminare completamente le caldaie alimentate da tali combustibili entro il 2040.

Deroghe alle “case green”: gli immobili esclusi

Sono esclusi dagli obblighi previsti dalla nuova Direttiva EPBD i seguenti immobili:

  • edifici vincolati e protetti;
  • immobili storici;
  • edifici temporanei;
  • chiese;
  • abitazioni indipendenti con superficie < 50 mq;
  • case vacanza, ovvero le seconde case occupate per meno di 4 mesi/anno;
  • prevista anche la possibilità di esentare l’edilizia sociale pubblica, qualora i lavori di riqualificazione farebbero aumentare gli affitti in modo sproporzionato, rispetto al risparmio conseguibili nelle bollette energetiche.

 

Massimo sostegno alle ristrutturazioni importanti

Il termine di “ristrutturazione importante” fa riferimento ad un intervento di ristrutturazione a fasi che converta progressivamente edifici energivori in edifici a emissioni 0.

Gli Stati membri devono definire una “ristrutturazione importante” in termini di percentuale della superficie dell’involucro dell’edificio oppure in termini di valore dell’edificio. Se uno Stato membro decide di definire una ristrutturazione importante in termini di valore dell’edificio, si potrebbero utilizzare valori quali il valore attuariale o il valore attuale in base al costo di ricostruzione, escluso il valore del terreno sul quale l’edificio è situato.

La ristrutturazione importante costituisce un’occasione per migliorare la prestazione energetica mediante misure efficaci sotto il profilo dei costi. Per motivi di efficacia in termini di costi dovrebbe essere possibile limitare i requisiti minimi di prestazione energetica alle parti ristrutturate che risultano più rilevanti per la prestazione energetica dell’edificio.

Smart readiness degli edifici

Ci sarà un nuovo regime comune facoltativo dell’Unione, un indicatore e una metodologia per il calcolo dello per valutare la Smart readiness degli edifici, ovvero la loro predisposizione e capacità a utilizzare le tecnologie intelligenti per adattare il loro funzionamento alle esigenze dell’occupante, in particolare per quanto riguarda la qualità ambientale interna e il comfort termico.

Il lavoro in ambito Ue sullo Smart Readiness Indicator (SRI) – l’indicatore per valutare la predisposizione all’intelligenza degli edifici – è iniziato dal 2017 con la creazione di un consorzio di ricerca e il coinvolgimento di importanti Istituti di ricerca

Gli ambiti applicativi dell’SRI sono essenzialmente:

  1. il comfort, ovvero la capacità di modificare le prestazioni dell’edificio in relazione alle esigenze degli occupanti in modo sostanzialmente automatico, assicurando il mantenimento di condizioni microclimatiche interne ideali;
  2.  l’efficienza energetica, ovvero la capacità di gestire in modo automatizzato gli impianti di un edificio mirando al contenimento dei consumi, attraverso il loro costante monitoraggio e la massimizzazione dell’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili;
  3. la flessibilità, ovvero la capacità di un edificio di operare in un’ottica di “demand response”, ovvero di adattare la quantità di energia consumata alle reali esigenze, sfruttando al riguardo anche gli input provenienti dalla rete elettrica (per esempio modulandoli sulle diverse fasce orarie);
  4. l’interoperabilità, ovvero la capacità di mettere a sistema tutti gli impianti di edificio attraverso sistemi BACS avanzati in grado di gestire in modo intelligente il funzionamento complessivo dell’edifico, adattandolo agli input che provengono dall’esterno o dal suo utilizzo (nello specifico, impianti di climatizzazione, illuminazione, automazione, ventilazione, ma anche elettrodomestici e apparecchiature elettroniche connesse, ovvero tutto l’universo dell’IoT);
  5. la connettività, ovvero l’essere connesso in modo efficace ed efficiente alla rete di comunicazioni e quindi all’esterno, ma anche disporre di una adeguata infrastruttura d’edificio abilitante all’adozione di qualsiasi servizio innovativo.

Mobilità sostenibile

Gli edifici non residenziali con più di cinque posti auto – di nuova costruzione o sottoposti ad una ristrutturazione importante – dovranno garantire:

  • l’installazione di almeno un punto di ricarica per ogni cinque posti auto;
  • l’installazione di pre-cablaggio per almeno il 50% dei posti auto e condotti, cioè condotti per cavi elettrici, per i restanti posti auto, per consentire l’installazione in un secondo momento di punti di ricarica per veicoli elettrici, cicli assistiti elettricamente e altri tipi di veicoli di categoria L; e
  • spazi per il parcheggio delle biciclette che rappresentano almeno il 15% della capacità media o il 10% della capacità totale degli utenti degli edifici non residenziali, tenendo conto dello spazio richiesto anche per le biciclette di dimensioni maggiori rispetto alle biciclette standard;

Tutti gli edifici non residenziali con più di venti posti auto devono garantire entro il 1° gennaio 2027 l’installazione di almeno un punto di ricarica per ogni dieci posti auto.

Nel caso di edifici di proprietà o occupati da enti pubblici, gli Stati membri devono garantire il pre-cablaggio per almeno uno su due posti auto entro il 1° gennaio 2033.

Gli edifici residenziali con più di tre posti auto – di nuova costruzione o sottoposti ad una ristrutturazione importante – devono garantire:

  • l’installazione di pre-cablaggio per almeno il 50% dei posti auto e condotti, cioè condotti per cavi elettrici, per i restanti posti auto per consentire l’installazione, in un secondo momento, di punti di ricarica per veicoli elettrici, cicli assistiti elettricamente e altri tipi di veicoli di categoria L;
  • l’installazione di almeno un punto di ricarica per i nuovi edifici residenziali, e
  • almeno due spazi per il parcheggio delle biciclette per ogni unità abitativa.

Le sanzioni previste dalla Direttiva “case green”

La direttiva al momento non prevede sanzioni particolari per coloro che non adeguano i loro immobili ai nuovi standard entro i tempi stabiliti e non sono previste limitazioni alla vendita o all’affitto delle abitazioni per coloro che non possiedono il “bollino verde” dell’Unione Europea.

Tuttavia, spetta ai singoli governi nazionali decidere quali sanzioni applicare, oltre alla perdita automatica di valore degli immobili non conformi alle normative.

La Direttiva “case green” e i bonus edilizi

La direttiva “case green” avrà un forte impatto sui bonus per l’edilizia. Basti pensare all’ecobonus e alle agevolazioni per le caldaie, che non saranno più incentivabili dal 2025. La direttiva stabilisce che le risorse dei paesi membri dovranno essere destinate, in via prioritaria, a interventi che garantiscano una soglia minima di risparmi.

Oltre ad ammettere tra le forme di sostegno le detrazioni e i crediti fiscali, nella EPBD si fa riferimento anche a risparmi direttamente nelle fatture dei cittadini, come lo sconto in fattura.

FAQ: tutto sulla direttiva “case green” in 8 domande

Quando entra in vigore la direttiva europea “case green” ?

 Dopo il via libera definitivo, la direttiva sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Da quel momento i Paesi membri avranno due anni di tempo per recepirla. Ogni Stato dovrà presentare un piano di riduzione dei consumi nel quale dovrà spiegare come intende raggiungere i target fissati dalla direttiva.

Cosa prevede in sintesi la direttiva europea “case green”?

La direttiva europea “case green” prevede che gli Stati membri riducano il consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Il 55% di questa riduzione dovrà essere ottenuta tramite la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori. Saranno i singoli Paesi a definire nei piani nazionali come intendono raggiungere questo obiettivo. Inoltre, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere a emissioni zero dal 2030.

Per raggiungere questi obiettivi, la direttiva europea “case green” definisce un quadro comune generale della metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e delle unità immobiliari e l’applicazione di requisiti minimi di prestazione energetica di edifici e unità immobiliari di nuova costruzione ed esistenti.

Cosa sono le “case green”?

Generalmente si intende “per case green” edifici:

  • a emissioni zero o quasi zero con una domanda molto bassa di energia, zero emissioni in loco di carbonio da combustibili fossili e un quantitativo pari a zero, o molto basso, di emissioni operative di gas a effetto serra.
  • progettati in modo da ottimizzare il loro potenziale di produzione di energia solare sulla base dell’irraggiamento solare del sito, consentendo l’installazione successiva di tecnologie solari efficienti sotto il profilo dei costi
  • il cui consumo totale annuo di energia primaria sia coperto da energia da fonti rinnovabili generata in loco o nelle vicinanze, fornita da una comunità di energia rinnovabile, proveniente da un sistema efficiente di teleriscaldamento e teleraffrescamento o da energia da fonti prive di carbonio.

La direttiva “case green” definisce un “a emissioni zero”  un edificio ad altissima prestazione energetica con un fabbisogno di energia pari a zero o molto basso, che produce zero emissioni in loco di carbonio da combustibili fossili e un quantitativo pari a zero, o molto basso, di emissioni operative di gas a effetto serra.

Un edificio “a energia quasi zero” è un edificio ad altissima prestazione energetica, nel quale il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o l’energia da fonti rinnovabili prodotta nelle vicinanze.

Quante e quali case si dovranno ristrutturare in Italia?

Secondo le stime «le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili in classe F e G entro il 2030 e il 26% degli edifici di classe energetica più bassa entro il 2033». Questo significa che nel giro di pochi anni sarà necessario riqualificare oltre 500 mila edifici pubblici e circa 5 milioni di edifici privati con le prestazioni più scadenti.

Quanto costeranno le “case green”?

La Commissione europea calcola che entro il 2030 saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui per la svolta energetica del parco immobiliare.

È molto difficile fare delle stime precise su quanto dovrà spendere una famiglia per i lavori.

Per una stima più precisa si dovrà attendere il varo del piano nazionale e capire come saranno selezionati gli edifici su cui sarà necessario intervenire per primi. In ogni caso secondo le prime stime la spesa potrebbe oscillare tra un minimo di 20-30 mila euro a famiglia fino a un massimo di 50-60 mila euro per adeguarsi alla nuova normativa.

Leggi anche l’articolo “Case green”: quanto costerà mettere a norma gli edifici

Case green: cosa cambia per gli edifici pubblici?

A partire dal 2028 tutti i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero. Inoltre gli Stati membri dovranno ristrutturare il 16 per cento degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26 per cento entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.

Case green: ci sarà l’obbligo dei pannelli solari?

La direttiva prevede l’obbligo di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici e non residenziali, che sarà progressivo dal 2026 al 2030.

Per tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie coperta utile superiore a 250 metri quadri la scadenza è fissata al 31 dicembre 2026.

Da quando scatta il divieto della direttiva “case green” di installare caldaie a gas?

I Paesi Ue avranno tempo fino al 2040 per dire addio alle caldaie a gas, ma già a partire dal 2025 non saranno più ammesse agevolazioni fiscali per gli impianti tradizionali, ma solo per gli ibridi, ovvero quelli che associano alla caldaia a gas una pompa di calore.

I Paesi Ue avranno tempo fino al 2040 per dire addio alle caldaie a gas, ma già a partire dal 2025 non saranno più ammesse agevolazioni fiscali per gli impianti tradizionali, ma solo per gli ibridi, ovvero quelli che associano alla caldaia a gas una pompa di calore.

Leggi anche l’articolo “Direttiva case green, stop definitivo alle caldaie a gas

Cosa succede a chi non si adegua la casa entro il 2030? Chi non si adegua potrà vendere, ristrutturare o affittare l’immobile?

La direttiva “case green”, nella sua versione definitiva, non prevede sanzioni né obblighi di ristrutturazioni.

Il divieto di vendita o affitto, inizialmente previsto, è stato stralciato già nella versione di dicembre 2023.

Per maggiori approfondimenti sull’argomento, leggi l’articolo “Case green”, sanzioni per chi non si adegua alla direttiva?

Leggi anche:

Direttiva EPBD: come cambiano i calcoli energetici

“Case green”: quanto costerà mettere a norma gli edifici

Direttiva “case green”, lo stop definitivo delle caldaie a gas

“Case green”, sanzioni per chi non si adegua alla direttiva?

 

 
 
 

USA: QUELLA DEMOCRAZIA FONDATA SUL RICATTO!

Post n°1806 pubblicato il 12 Aprile 2024 da scricciolo68lbr
 

Da quando è partita l'operazione speciale che la Russia sta portando avanti in Ucraina, per "denazificare" il Paese, parole dello stesso presidente Putin, UE e USA (che si dice esporti la democrazia negli altri Paesi, quando non è fatto a suon di bombe, lo è a suon di ricatti come quello in questione) stano ricattando i Paesi membri della Unione.

Di cosa sto parlando? Risale a più di due anni or sono, il patto tra il Presidente degli Stati Uniti, Joseph Biden, e la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in base al quale gli USA dovrebbero divenire il maggior singolo esportatore di gas naturale liquido in Ue. Quest’ultima dirà addio alle forniture russe entro il 2027, grazie a stoccaggi, acquisti comuni e una rete interna più connessa (sic).

In particolare, gli Stati Uniti, avevano annunciato, all'epoca (2022), che avrebbero inviato in Europa miliardi di metri cubi di GNL, conosciuto anche con la sigla inglese LNG (Liquefied Natural Gas). 

A ben vedere, grazie alla rivoluzione tecnologica dello “shale gas”, gli USA sono oggi il maggior produttore di gas mondiale con circa mille miliardi di metri cubi l’anno, seguiti da Russia e Iran. Solo nel 2021 avevano esportato in tutto il pianeta 101 miliardi di metri cubi sotto forma di GNL.

Tanto per essere precisi. Si tratta di gas naturale raffreddato fino a portarlo dallo stato gassoso a quello liquido a una temperatura al di sotto del suo punto di ebollizione, di circa 162° C e ridurne il volume di circa 600 volte! Il gas naturale estratto giunge attraverso gasdotti in speciali cisterne oceaniche o direttamente sulle navi metaniere (LNG Carrier) dove è immagazzinato in enormi serbatoi criogenici a doppia parete, pronto per essere stocccato. Una volta consegnato al destinatario, il GNL viene riconvertito nella fase gassosa nei cosiddetti impianti industriali di rigassificazione, sia terrestri che offshore, ossia in unità galleggianti di stoccaggio (e rigassificazione).

Tralasciando per ora le considerazioni sulle compagnie (per la maggior parte americane) coinvolte anche nei trasporti, tramite utilizzo di navi cosiddette “metaniere o gasiere”, è importante sapere che le tariffe di noleggio per tali natanti, da ricomprendere nel costo della fornitura, sono aumentate a dismisura da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Complessivamente in giro per il mondo non ci sono moltissime navi di rigassificazione e quelle disponibili sono già oggetto di incetta da parte di molti governi.

I piani degli USA sono estremamente ambiziosi: diventare il maggior esportatore mondiale di LNG. Motivo per cui il prezzo di tale materia prima è aumentato progressivamente ed ha avuto un'impennata significativa da quando è iniziata la guerra in Ucraina con ovvie ripercussioni sugli iniari cittadini.

Ovviamente il prezzo del GNL che arriverà dagli USA, che parrebbe non ancora concordato, dipenderà dagli accordi siglati. Con buona pace della segretezza che in questi casi non manca e dell'Italia che non c'è!

 
 
 

SPERANZA ERA A CONOSCENZA DEGLI EFFETTI AVVERSI DEI VACCINI, EPPURE IL TRIBUNALE HA ARCHIVIATO L’INCHIESTA!

Post n°1805 pubblicato il 10 Aprile 2024 da scricciolo68lbr
 

Mi domando se il nostro, può dirsi un Paese civile, in cui la magistratura possa svolgere il proprio compito liberamente. Queste considerazioni mi sembrano normali e dovute quando si apprendono certe notizie. Come si evince dal titolo, l'ex ministro della Salute ha fatto delle dichiarazioni quanto meno scioccanti: Speranza: «SAPEVO CHE IL 20 PER CENTO
DEGLI EFFETTI AVVERSI ERA GRAVISSIMO». I legali che hanno seguito il procedimento contro l’ex ministro svelano: con i pm ammise di essere sempre stato a conoscenza dell’alta percentuale di reazioni, anche mortali.
Eppure le toghe l’hanno archiviato!!!
MI SORGE IL SOSPETTO CHE MAGISTRATI E POLITICI NON SI SIANO SOTTOPOSTI AI SIERI, VISTO CHE HANNO CANDIDAMENTE DECISO DI NON PROCEDERE CONTRO L'EX MINISTRO DELLA SALUTE. ERANO TRANQUILLI...
L’ex ministro in poche parole, ha ammesso, (ammesso... confessato... non c'era bisogno di raccogliere prove, lo ha AMMESSO) quindi che, fin dai primi mesi della campagna dei sieri sperimentali, l’Aifa gli segnalò che una reazione negativa su cinque poteva essere addirittura mortale. Eppure andò avanti con obblighi ai sieri e con gli Open day, recitando il mantra (senza dimenticare che ha scritto pure un libro, prima subito ritirato, poi rimesso in commercio recentemente) dei farmaci «sicuri ed efficaci».
Roberto Speranza ha "ammesso"... non posso far altro che ripeterlo, nella speranza (quella vera) che qualcuno possa magari accorgersi dell'errore (se di errore si tratta) commesso, di come fosse ben informato del fatto che un effetto avverso su cinque dei sieri sperimentali anti Covid riguardava eventi gravi o addirittura "decessi".
Così riferiscono gli avvocati dall’associazione che ha trascinato alla sbarra lui e Nicola Magrini, ex capo dell’Aifa, il politico l’ha ammesso candidamente davanti ai magistrati del Tribunale dei ministri. La confessione tuttavia non deve averli sconvolti più di tanto, visto che poi hanno archiviato le accuse contro l'ex ministro.
Le cifre di cui Speranza ha dichiarato di essere a conoscenza e quindi più che consapevole, non sono irrisorie: si parla del 20% del totale dei casi riportati all’autorità di vigilanza sui medicinali - che a ben vedere, rappresentano solo una parte di quelli realmente verificatisi, visto che è stato rilevato e dimostrato successivamente, quanto la vigilanza sui sieri sperimentali sia stata alquanto carente.
E meno male che, nel suo libro, l’ex ministro parlava di «rare segnalazioni».
Rammentiamo questa frase... dell'ex ministro Speranza: «Sapevo che un quinto degli effetti avversi era grave».
Antonietta Veneziano e Angelo Di Lorenzo, dell’associazione Avvocati Liberi, sono i legali che hanno seguito il procedimento giudiziario riguardante Roberto Speranza e Nicola Magrini, che per l’ex ministro si è concluso con una archiviazione presso il Tribunale dei ministri di Roma. Finora avevano evitato di commentare la vicenda, anche perché non la ritengono ancora finita. Rimane infatti in piedi, in altra sede, la causa riguardante Magrini che all’epoca era a capo di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ma pure per quanto concerne Speranza non è detto che la partita sia chiusa.
Comunque sia, i due professionisti hanno scelto di rompere il silenzio, (rimorsi di coscienza?) rilasciando una serie di interviste all’emittente Byoblu nel programma quotidiano Orso-bruno, conversazioni che saranno trasmesse a puntate da oggi fino a venerdì. Passo dopo passo, gli avvocati hanno esaminato le motivazioni - raccolte in oltre 30 pagine - sulla base delle quali il Tribunale dei ministri ha deciso per l’archiviazione di Speranza, mettendone in luce tutte le falle e le incongruenze.

Il catalogo, a ben vedere, è abbastanza impressionante.
C'è un passaggio in particolare che lascia decisamente sconcertati, anche per via dell'argomento che tratta: gli effetti avversi delle vaccinazioni e le conseguenze che hanno avuto sulla popolazione. Lo sappiamo bene: il verificarsi di effetti collaterali è stata sempre minimizzata, se non espressamente negata, sia dalle VIRUSTAR, gli scienziati (e ci vuole coraggio oggi a chiamarli ancora così dopo quanto appreso), «catodici», sia dai tecnici ministeriali, sia da chi ricopriva ruoli di potere. «Sicuri ed efficaci»: era questo il mantra che ha accompagnato e caratterizzato qualsiasi tentativo di discutere di reazioni avverse e che ha tirato la volata alla campagna di iniezioni a tappeto, imposte a prescindere da qualunque valutazione di rischi e benefici dei farmaci a seconda delle fasce d’età e dello stato di salute degli individui inoculati.

Come riferisce l’avvocato Veneziano, però, già dopo le prime settimane dall'avvio della campagna di punturazioni, a Speranza erano arrivate segnalazioni allarmanti, che tuttavia egli preferì ignorare, pur di portare avanti l’impresa di «immunizzare» gli italiani - si fa per dire, visto che le punture non bloccavano la trasmissione del virus.
Intervistata da Byoblu, la legale ha svelato che, «incredibilmente, nel suo interrogatorio» con i magistrati del Tribunale dei ministri, «Speranza ammette di essere a conoscenza del fatto che un evento avverso su cinque di quelli segnalati ad Aifa fosse grave, gravissimo o addirittura mortale». Proprio così: l’uomo che, insieme con l’allora premier Mario Draghi, gestiva le politiche anti Covid, ha ammesso candidamente, davanti alle toghe, di essere stato perfettamente al corrente che ci fosse un certo numero di effetti collaterali seri, persino fatali, potenzialmente collegati alle punturazioni. Parliamo di circa il 20% di casi sul totale di quelli segnalati all’Aifa (che sono stati solo una parte di quelli effettivamente verificatisi, visto che la vigilanza è stata alquanto carente e quasi integralmente passiva). Sono cifre importanti. Eppure, nel suo libro, Perché guariremo, riveduto, corretto e ristampato pochi mesi fa, l’ex assessore di Potenza si limita a citare «rare segnalazioni di effetti avversi». Che strano concetto di «raro ».

Quel 20% di segnalazioni non spinse Speranza a rallentare la catena di montaggio delle iniezioni. Nemmeno su quelle categorie anagrafiche meno vulnerabili al virus, che magari avrebbero meritato qualche approfondimento in più, prima di essere esposte a eventuali pe-
ricoli. Men che meno i dati lo indussero a scoraggiare gli Open day. Il ministro - come
svelato dalle carte genovesi dell’inchiesta sulla morte di Camilla Canepa - ebbe anzi la battuta pronta, allorché, durante un vertice, osservò che alcune Regioni, accogliendo negli hub ragazzi giovanissimi e offrendo loro il preparato di Astrazeneca, erano state «un po’ più sportive». Peccato che quella faciloneria avrebbe portato, a giugno 2021, alla morte della
diciottenne ligure. Prima di lei, una trombosi aveva stroncato il militare Stefano Paternò (43 anni) e l’insegnante trentaduenne Francesca Tuscano, entrambi punturati con Astrazeneca.
Proprio la vicenda del sottufficiale di Marina siciliano mostra quale fosse l’approccio di Speranza dinanzi alle notizie di possibili effetti nocivi dei vaccini: sapere, eppure non agire.
Con il quotidiano La Verità, l’avvocato Di Lorenzo ricorda un particolare significativo: «Nella vicenda Paternò, Nicola Magrini», all’epoca al vertice dell’Aifa, «avrebbe inviato al pm di Siracusa una mail, dicendo di aver parlato con il ministro, che gli avrebbe chiesto di non sequestrare o di sospendere il sequestro dei vaccini». La singolare ingerenza non avrebbe portato grandi risultati: «Il pm», riferisce Di Lorenzo, «temporeggiava un paio d’ore e poi sequestrava». È per questo che «l’istigazione all’omissione di atti d’ufficio, unica possibile eccezione all’innocenza di Soeranza » individuata dal Tribunale dei ministri, «non è stata considerata punibile». Ma la circostanza la dice lunga su quali fossero le priorità dell’ex assessore lucano.
Sul preparato anglosvedese, lui e i suoi esperti pasticciarono parecchio: per qualche giorno, a marzo, Aifa lo fece sospendere in via precauzionale; poi, il medicinale venne di nuovo sbloccato; infine, 24 ore dopo la morte della Canepa, su suggerimento del Cts, il governo dispose che fosse riservato agli over 60, mentre, ai più giovani che avevano ricevuto già una dose, venne proposto il «mix and match», un miscuglio con i vaccini a mRna sulla cui
sicurezza ed efficacia non era stato condotto alcuno studio esauriente.

La preoccupazione di Speranza, a quanto pare di capire, non era quella «ippocratica»: prima di tutto, non nuocere. Sia nel caso di Astrazeneca, sia in quello, forse più grave poiché fondato su una statistica, del 20% di eventi avversi gravi o fatali segnalati alle autorità, il ministro pensava soprattutto a proseguire con la campagna dei sieri sperimentali. Senza curarsi di qualche incidente di percorso. Dopo tutto, se anche qualcuno viene danneggiato, poco importa: basta, al momento opportuno, scaricare le responsabilità su qualche organismo istituzionale e il gioco è fatto.

 
 
 

LA PAURA? USATA PER MANIPOLARE LE MENTI!

Post n°1804 pubblicato il 09 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

LA PAURA, QUALE STRUMENTO DI MANIPOLAZIONE DELLE MASSE.

Vorrei oggi parlare di un argomento molto dibattuto in questi ultimi quattro anni, che ritengo di grandissima valenza per ognuno di noi. Quello della manipolazione delle menti attraverso il sentimento e l'emozione della paura.

Negli ultimi tempi, infatti, gli organi d'informazione e la stampa mainstream focalizzano, o almeno questo è l'intento, l'attenzione su nuovi allarmi e vengono istillate nuove paure. Mai come in questo ultimo periodo tutti ci siamo accorti che tutto questo è fatto con il proposito di controllare le libertà delle persone e limitarne gli spazi di intervento e di partecipazione.

Questo metodo è sempre più utilizzato anche per tentare di annullare soprattutto la coscienza critica.

Questa manipolazione, è stata descritta molto bene in un decalogo, cosiddetto della “distrazione”, che secondo l’autore è stato diuso attraverso il sistema mediatico. Uno dei punti di questo decalogo è proprio instillare paura.   

Questo testo è stato attribuito impropriamente a Noam Chomsky, in realtà non è stato elaborato da lui, quanto invece ricavato da alcuni suoi scritti sul tema della manipolazione di massa (come lui stesso disse in qualche occasione).

Al di là del come e del perchè e di chi sia l’autore, ciò che a me interessa generare è una riflessione utile per comprendere come si sono succeduti certi eventi che hanno prodotto una delegittimazione complessiva del sistema delle libertà e delle democrazie.

Alcuni recenti esempi lo dimostrano ancora una volta, a partire in ordine di tempo dal Forum di Davos, dove recentemente è stato lanciato un allarme per una nuova malattia X. Gli esperti ipotizzano che questa futura patologia potrebbe causare 20 volte più decessi di quelli causati dalla psico-info-pandemenza 2020-2022.

La virologa Ilaria Capua ha dichiarato: “Non è questione di sé, ma di quando arriverà”.

E a fronte di questi ennesimi allarmi, si prospettano nuovi vaccini, nuovi lockdown e altre misure tutte contro le libertà degli individui. Anche il piano pandemico 2024-2027 stilato dal ministro della Salute Schillaci, va in questa direzione. Tuttavia il giochino non attacca più, le persone hanno compreso e non credo siano più così ingenue da cascarci. La riprova di quanto sto dicendo, la troviamo nella "calda" per usare un eufemismo, accoglienza riservata dal pubblico SIVAX (i sierati rimasti danneggiati dal siero genico sperimentale) e non da quello NOVAX (attenzione ad usare questo appellativo, viste le recenti sentenze di magistrati che ne hanno condannato un uso indiscriminato), come gli organi di informazione mainstream si affannano (inutilmente) a sottolineare.

Ancora, per testimoniare queste drammatizzazioni raccontate dall'informazione mainstream, faccio un ulteriore esempio: negli ultimi giorni, il Comune di Roma ha invitato, addirittura, i cittadini, con un’ordinanza, a limitare l’esposizione all’esterno per le polveri del Sahara (anche se alcuni video su YouTube e sul web in generale, dimostrano come non di polveri si tratta, quanto di materiale che può essere spostato con delle calamite), che sarebbero state, secondo la narrativa e il pensiero unico dominante, trasportate anche in Italia. Per questo la raccomandazione (instillare la PAURA, come nei lockdown) per evitare probabili rischi per la salute, di stare più possibile a casa.

Come pure a Roma le polveri sottili hanno superato il livello di guardia, quindi anche questo sarebbe un altro rischio per la salute dei cittadini. Perchè seguitare a spaventare attraverso queste denunce, le persone?

Tutto si ripete ogni volta, le notizie vengono ammantate sempre da "rischi per la salute delle persone", le quali devono stare attente e vengono invitate a limitare i movimenti; con lo scopo di impaurire le persone per la propria salute, nella speranza, come normale conseguenza, secondo le loro malate menti, di accettare di limitare i loro spazi di libertà democratiche.

Ma è proprio così? Non è bastata la lezione della psico-pandemenza?

Finalmente, o purtroppo, oggi stanno venendo fuori le tante violazioni alle norme costituzionali; i mille pericoli successivi derivati dall’imposizione di “presunti” vaccini, come testimoniato da molti scienziati, con decine di migliaia di morti improvvise e malattie nuove; oltre alle disfunzioni sociali, economiche, produttive e alla mancanza di socialità, soprattutto per i giovani.   

Già in precedenza si è attraversato un lungo periodo in cui i cittadini spesso subivano qualsiasi evento impauriti.

La Paura veniva promanata in tutte le salse con una manipolazione continua delle menti.

Questa strategia è indispensabile per il potere oscuro, le lobbies finanziarie globaliste agganciate a politici corrotti, in quanto impedisce che l’interesse pubblico si concentri sui reali problemi sociali, accattivandolo con temi senza un’importanza reale.

Si distoglie, insomma così l’attenzione pubblica dai "problemi importanti" e dai cambiamenti determinati dalle élite finanziarie e politiche ed economiche, mediante la tecnica dell’inondazione di continue distrazioni e di informazioni insignificanti, condite di PAURA.

Quello di utilizzare l’aspetto emozionale è una tecnica classica per provocare un "corto circuito" nell’analisi razionale e nel senso critico dell’individuo.

E su quale emozione si può puntare di più, se non sulla paura?

Ogni evento viene descritto con abbondanza di particolari sui probabili disastri in cui si può incorrere, determinati da alluvioni, piogge torrenziali, smottamenti, emergenze  climatiche, terremoti, fino ultimamente ai nuovi immancabili virus.

Tutto viene strumentalizzato in modo enfaticamente drammatico per fare in modo che prevalga la paura e autonomamente ogni individuo si senta costretto, così, ad accettare di "sacrificare la propria libertà", per evitare qualche probabile danno o calamità.

Oggi, si può dire che, alla luce anche di queste enfatizzazioni, il principio generale di libertà è stato interamente assorbito dal principio di sicurezza personale, dettato dalla finanza e dalla globalizzazione, come dai politici corrotti che lo assecondano, e che è stato assunto a modello ideologico generale di tutta la società. Questi con l'intento di fare nascere una crisi, la più devastante e lunga possibile.

È opportuno ricordare sempre  un aforisma che così si esplicita: La paura controlla
l’ignoranza. La conoscenza la Paura
.

Quindi, per vincere le paure è fondamentale arrivare alla conoscenza.

Vorrei ricordare, per rafforzare questo assunto, che il partito socialista francese, con la leadership di Mitterand, aveva individuato uno slogan prima di andare al governo, che recitava: Conoscere, controllare, decidere.

Il significato era rendere partecipato e democratico il sistema di governo. In sintesi, il cittadino per poter essere al centro delle decisioni, di carattere politico, economico e sociale deve essere in grado di controllarle e può farlo solo conoscendo.

Quindi si può dedurre ancora che la conoscenza è democrazia.

Proprio così!

Invece della reale conoscenza, con la strategia della paura e con le misure prese, nella fase della psico-Pandemenza, si sono causati una serie di problemi attinenti alla limitazione degli spazi di libertà, quella dei singoli, ma anche quella di tutti i cittadini e conseguentemente anche della democrazia.

Carlo Rosselli sostenne che la libertà comincia con l’educazione dell’uomo e si conchiude con il trionfo di uno Stato di liberi, in parità di diritti e di doveri, in uno stato in cui la libertà di ciascuno è condizione e limite alle libertà di tutti.

Se ne discute poco!

È sempre più importante, invece, avviare un’ampia riflessione sulle libertà e sulla democrazia perché si rischia, come avvenuto con i precedenti provvedimenti sulla base dell’emergenza, di incidere profondamente su diritti fondamentali e costituzionali, anche perchè in quella fase la restrizione di questi diritti è stata giustificata immotivatamente, alla luce degli studi recenti e dei dati raccolti, dalla tutela della salute.

È ovvio, appare evidente a tutti, che l'intento delle élite e spingere affinché il diritto alla vita ed alla sicurezza dell’individuo prevalga rispetto a tutto! Tuttavia in Costituzione non ci sono diritti di seria A e diritti di serie B, anche nel caso in cui sia la stessa Costituzione a perimetrarne eventuali limiti, come nell’art.16 della Costituzione.

Sia su questo, sia sulla tecnica della distrazione attraverso la paura, ci sarebbe bisogno di un momento di elevatissimo confronto, perché si toccano le regole costituzionali che la comunità ha scelto di darsi, oppure si elimina la partecipazione del cittadino.

I dibattiti ci sono, sul web, su YouTube, le persone comprendono cosa stia accadendo in realtà, eppure molto c'è ancora da fare, importante è che le persone hanno compreso che tutto quello che la narrativa dominante propone è volto a ridurre le libertà e la democrazia.

Scusate... non è poco!

 
 
 

LA SALUTE DELLA TV? I DATI DICONO: COMA PROFONDO!

Post n°1803 pubblicato il 09 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

La lancetta che misura la salute della TV? Profondo rosso!

Secondo una ricerca di fine marzo 2023, i dati degli ascolti della tv generalista dei primi tre mesi dell’anno appena trascosro, (per l’esattezza il lasso di tempo analizzato per La Stampa dallo Studio Frasi va dal 1 gennaio al 18 marzo, 11 settimane, 77 giorni) non disegnano una tv in buona salute. Anzi! E mal comune non fa mezzo gaudio: pure se le perdite sono condivise tra Rai, Mediaset e La7 la condizione generale è quasi disperata.

Vanno male i tg, nessuno più li guarda, male vanno gli approfondimenti, quasi tutti gli show. A testimonianza dell’emorragia di telespettatori, soprattutto i più giovani, verso altre forme di comunicazione.

«Il totale degli ascolti tv - dice il professor Francesco Siliato, media analist - cala del 15% rispetto al 2022. Le tv generaliste perdono inesorabilmente terreno e questo si evince anche dalla fascia d'età di chi le segue, 57 anni, mentre la media di chi guarda altro si attesta intorno ai 41 anni ». 

Quello che si nota è «una sempre maggior insofferenza verso il palinsesto rigido»: lo streaming e il web hanno insegnato alle persone a modulare a piacere i palinsesti, il che vale anche per le notizie: liberi di scegliere quello che più interessa e anche, magari, di rimuovere le notizie decisamente false e ripetute dalla narrativa mainstream.

«Prendiamo in esame le news - continua Siliato - Tutti i telegiornali della sera perdono ascolti, non solo quelli del servizio pubblico ». Il Tg1 perde oltre mezzo milione di spettatori, più del doppio del Tg5. «Una disaffezione dimostrata dal valore della permanenza, valore inferiore a quello del Tg5 e in diminuzione da un anno all’altro, mentre sul Tg5 la permanenza è in aumento. In quanto allo share il Tg1 è l'unico dei telegiornali della sera a perdere più di un punto di share (-1,2 punti) e il Tg5 è l’unico a guadagnarne (+0,2 punti). Con queste scelte ed impaginazioni il Tg1 della sera è persino riuscito ad invecchiare ancora il proprio pubblico che ha adesso un’età media di 65 anni contro i 63 delle prime settimane del 2022». 

 

Se il Tg1 piange le altre testate non ridono: «Il Tg 2 perde quasi 300mila spettatori (-286.093) nel confronto tra 2023 e 2022. In percentuale è il Tg2 a perdere la quota di spettatori più alta (-20,2%), primato poco lusinghiero peggiorato dall’andamento del Tg2 Post che arriva a perdere il 40% dei propri spettatori. Anche la permanenza del Tg2 è molto bassa (49%). Il Tg3 perde il 12% dei propri ascolti, ma riesce a rimanere sopra i due milioni di audience media nell’edizione delle 19. Buona la quota d’ascolto ben al di sopra della media di rete, ma in calo di mezzo punto». 

Un discorso a parte vale per I Cinque minuti di Bruno Vespa, che perdono sia in share, sia in spettatori. «Si dice che un programma vada male se fa meno ascolti di quello che lo precede e di quello che segue - spiega Siliato - . Un'economia di telespettatori in perdita che trascina in basso anche gli altri programmi di rete e che compie un danno economico enorme in una fascia di grande investimento pubblicitario. Il 14 marzo il programma ha perso 890mila telespettatori, normalmente ne lascia sul terreno 400mila. Il break pubblicitario che prima era sistemato dopo il tg, ora slitta dopo I cinque minuti e dunque perde valore in termini economici rispetto al mercato pubblicitario». 

Se il flop dei Cinque minuti contagia anche i programmi adiacenti, la Rai non è riuscita a sfruttare appieno il contagio positivo dell’enorme successo di Fiorello con il suo Viva Rai2. Significa che c'è stato un errore di pianificazione dei palinsesti Rai che non hanno ruotato attorno all'effetto Fiorello per sfruttarlo a loro favore: «Rai2 guadagna moltissimo al mattino presto grazie a Fiorello - nota Siliato - Viva Rai2 vede un incremento enorme del 33%. In compenso Rai1 e Rai3 negli stessi orari perdono più di quanto non guadagni Rai2. Scendono meno i competitor». 

L'impressione è che Mediaset abbia lasciato alla Rai il fortino della prima serata e per il resto della giornata lo abbia circondato senza lasciare scampo. Per dare un motivo di gioia si può parlare delle fiction?« Che vanno bene - conclude Siliato - ma comunque meno di 2 anni fa. Non è ancora nato il sostituto di Montalbano».

 
 
 

TRUMP SI ESPRIME SU ISRAELE, TUTTAVIA IN MANIERA POCO CHIARA.

Post n°1802 pubblicato il 07 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

QUARTA PARTE.

 

HH: No.

DJT: Non era la stessa cosa. Ma sì, molto orientato allo sport.

HH: Quindi niente I Love Lucy, niente Mayberry, RFD, niente del genere?

DJT: Un po', ma non tanto. No, non molto.

HH: Non ho mai visto una sua foto su uno yacht. Sembra che i miliardari amino molto gli yacht o la vela.

DJT: Sì.

HH: E lei non ci sale. Come mai?

DJT: Beh, io avevo uno yacht, e ho comprato lo yacht di Khashoggi, il Nabila, si chiamava. Era uno yacht incredibile. Ma il problema che ho avuto è che io gioco a golf, e non puoi giocare a golf e avere uno yacht, perché se vuoi giocare a golf, allora devi andare sullo yacht. Preferisci giocare a golf. Così ho avuto quello yacht per mesi e non l'ho mai visto. Alla fine l'ho venduto. Era uno yacht bellissimo, ma lo yachting non faceva per me, perché mi piaceva, se sei un golfista, non puoi essere un golfista e uno yachtista.

HH: Bene, questo mi riporta al Presidente Biden. Io lo chiamo "infermo". E la gente dice che ha più o meno la stessa età di Donald Trump. Io dico che l'età cronologica non è quella fisiologica.

DJT: Non lo è. Ha quattro anni, no, non li ha.

HH: Sì, lei, quanto spesso gioca a golf, perché voglio che la gente capisca che lei è là fuori a lavorare, a fare esercizio tutto il tempo. Quanto spesso gioca?

DJT: Lo faccio come forma di esercizio fisico. Gioco 3-4 volte a settimana. Corro sul campo. Gioco velocemente. Gioco bene. Vinco campionati di club, che è un po' come il nostro major, il nostro major è vincere campionati di club. Ho appena vinto il campionato regolare di club, dove in alcuni casi si gioca con ragazzi di 25 anni. Ma ho appena vinto il campionato di club regolare e quello senior in un grande campo in Florida. È un ottimo campo, il Trump International. È un ottimo campo con molti grandi giocatori. Ho vinto entrambi. Ho giocato bene. Voglio dire, è così, guardo lo swing di Biden. Non è riuscito a superare i 200. Secondo me, non riusciva a superare i 200 colpi. Ma l'ho visto sfidarmi. Oh, gli concedo tre colpi a lato. Questo tizio non riusciva a darne tre a nessuno. Se prendete una persona che non ha mai giocato prima, lo batterebbe. E sapete, è triste, perché può farla franca. Dice: "Gli darò tre colpi per lato". Non può giocare. Sa che non giocherebbe mai, Hugh, quindi può parlare in questo modo.

HH: Già. Pensi che possa davvero...

DJT: Ma no, io gioco a golf e lo faccio per allenarmi, perché a mio modo di vedere è un'ottima forma di esercizio.

HH: Certo. Sì, lo è. Pensa che il Presidente, se accettasse un dibattito, dovrebbe farlo da seduto? O potrebbe davvero stare in piedi per due ore e mezza e tre ore per discutere con lei?

DJT: Non credo che potrebbe stare in piedi. Non lo so. Spero che ci riesca, ma ehi, sentite, preferirei che fosse un grande presidente e che non facesse nemmeno questo. Preferisco che sia il peggior presidente nella storia del nostro Paese. Preferirei, e questo dovrebbe essere un bene per essere eletti, ok? Dovrebbe esserlo. Vi dirò una cosa. Mi sono candidato due volte, sono andato benissimo due volte. La seconda volta ho ottenuto milioni di voti in più rispetto alla prima, e sono successe molte cose brutte. Ma vi dirò una cosa. Non c'è mai stato uno spirito come quello che ho visto in questo periodo. La gente, lo spirito, l'amore, i pianti e le risate, non ci sono mai stati i raduni, vedete i raduni. Ho visitato il Michigan. Ho fatto, dovevate vedere...

HH: Wisconsin, sì.

DJT: Il Michigan è stato incredibile. Il Wisconsin è stato incredibile. E sa, mancano ancora sei mesi e mezzo, giusto? Il livello di amore, lo spirito e l'amore per il nostro Paese non l'ho mai visto. Le bandiere con la mia foto e le bandiere americane dappertutto, non ho mai visto nulla di simile. Più grande del '16 e più grande del '20, e lei lo sa, perché lo vede anche lei.

HH: Lo so. Ecco perché l'ho chiamata per questo. Grazie per essersi unito a me, signor Presidente. Ultima domanda. La disfatta dell'Afghanistan. Se fosse in Israele, accetterebbe qualche consiglio da Lloyd Austin, Joe Biden, o da chiunque sia collegato a quel gruppo - Tony Blinken? Accetterebbe qualche consiglio militare da loro?

DJT: No, non lo farei. Penso che siano grossolanamente incompetenti. Sai, avevo stabilito che saremmo usciti dall'Afghanistan con dignità e orgoglio, e che avremmo tenuto Bagram, che ora è occupata dalla Cina, perché era a un'ora di distanza da dove la Cina produce le sue armi nucleari. Un'ora. Pensateci. Ed era una base enorme. Era una delle piste di atterraggio più grandi e potenti del mondo e l'abbiamo ceduta per niente. Avremmo dovuto tenerla, non per l'Afghanistan, ma per la Cina. Avremmo dovuto tenerla e lui non l'ha fatto. Ma io ero pronto ad andarmene. Sono stato io a ridurre il numero di truppe a 2.500, e stavamo andando bene. Saremmo usciti con la stessa tempistica, credo addirittura prima di lui, ma con dignità e forza. E questo è ciò che è successo. Quando siamo usciti così male, lui ha fatto uscire i soldati per primi. I soldati vanno via per ultimi. Un bambino lo saprebbe. Non li avrei ascoltati. Non accetterei alcuna istruzione da loro. Israele sa cosa sta facendo. Ad ascoltare queste persone, quello che non hanno fatto non solo in Afghanistan, ma in realtà credo che l'Afghanistan sia stato il punto più basso nella storia del nostro Paese. Non credo che nella storia del nostro Paese ci sia mai stato un momento più imbarazzante di quello che è successo in Afghanistan. Tra la perdita di 85 miliardi di dollari di equipaggiamento, 13 grandi soldati, di cui conosco le famiglie e i genitori, 13 incredibili, e tra l'altro nessuno ne parla, 38 soldati decimati con le braccia, le gambe e la faccia. 38. Nessuno ne parla. Lasciando dietro di sé centinaia di persone. Non sappiamo nemmeno quale sia il numero, ma abbiamo molte persone che probabilmente a un certo punto diventeranno ostaggi. No, no, questo è stato il momento peggiore e più imbarazzante della storia. Se non fosse successo, non credo che la Russia sarebbe entrata in Ucraina. Penso persino che abbia avuto un impatto sul 7 ottobre.

HH: Penso che abbia ragione.

DJT: Ma la Russia, con me come presidente, non sarebbe mai entrata in Ucraina, ne sono sicuro al 100%, e anche i democratici lo ammettono. Putin non sarebbe mai entrato in Ucraina se io fossi stato presidente.

HH: Beh, visto che parla di Putin, avrebbe chiamato personalmente Putin? Sapevamo che l'attacco di Mosca della scorsa settimana sarebbe avvenuto. Evidentemente abbiamo avvertito qualcuno. Non credo che il Presidente Biden abbia chiamato Putin. Lei lo avrebbe chiamato personalmente, anche se è una persona terribile?

DJT: Hugh, l'avrei chiamato. L'avrei chiamato. Glielo avrei fatto sapere. È un Paese. Se si scoprono informazioni che, sai, quello che ho fatto con, se guardi all'ISIS, ho messo fuori gioco il 100% del califfato. 100%. Ma si riforma se sei debole. E può riformarsi. E queste persone non si fermano. Sono come una brutta malattia. Non puoi liberartene. E francamente, non si fermano. Ma ha messo fuori gioco il 100% del califfato dell'ISIS. Lo sa bene.

HH: Sì.

DJT: E li ho fatti fuori anche in fretta. Mi avevano detto che ci sarebbero voluti quattro anni. Mi ci sono voluti tre mesi, e abbiamo, devo solo lasciare ai vostri telespettatori questo. Mi sono reso conto di quanto sia grande il nostro esercito. Siamo andati lì e ho lasciato che facessero il loro lavoro, e l'hanno fatto come nessun altro. Abbiamo un grande esercito, e non è sveglio. Vogliono tentare di farlo diventare "woke", ma non riusciranno mai a far diventare queste persone "woke". Queste persone sono grandi patrioti. Sono persone forti e grandi combattenti. Ho spazzato via l'ISIS così velocemente che nessuno ci sarebbe riuscito, mi avevano detto che ci sarebbero voluti quattro anni. E invece l'ho fatto in un paio di mesi.

HH: Tre mesi. Tre mesi. Il vostro sostegno alle forze armate sarà importante, così come il vostro sostegno alla polizia. Grazie per aver partecipato al funerale e alla veglia dell'agente a New York. Ho pensato che fosse appropriato.

DJT: eh, grazie. No, è stata una cosa importante. È stata una cosa importante. Sono persone fantastiche. Dovevi conoscere la moglie, Stephanie. Incredibile. La famiglia era incredibile. Il padre è un poliziotto. Gli zii sono poliziotti. Ci sono tanti poliziotti in famiglia. C'erano migliaia di poliziotti. È stato tragico e per molti versi bellissimo guardare l'amore. L'amore era incredibile. C'erano 11.000 poliziotti, ma nel corso di quel fine settimana, credo che si siano presentati 50 o 60.000 poliziotti, non solo da New York, ma da tutto il Paese. La moglie è una donna incredibile. Le ho parlato a lungo. Siamo stati insieme davanti alla bara. Hanno apprezzato molto quello che ho fatto per la polizia. Non hanno apprezzato altre persone, questo posso dirlo.

HH: Signor Presidente, so di averle fatto perdere il doppio del tempo promesso, quindi la lascio andare.

DJT: Va bene.

HH: Lei è ancora la migliore intervista d'America. Continui a tornare durante la campagna elettorale.

DJT: Lo farò. Lo farò. Grazie mille, Hugh.

HH: Grazie a lei, signor Presidente. Stia bene

 
 
 

TRUMP SI ESPRIME SU ISRAELE, TUTTAVIA IN MANIERA POCO CHIARA.

Post n°1801 pubblicato il 07 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

TERZA PARTE.

 

HH: Non vorrebbe mai giocare a golf con me.

DJT: Se ci sono camionisti, ascoltate questo, se ci sono camionisti, lui è un camionista. Se ci sono piloti di aerei, io ho fatto volare i piloti di aerei. Il tizio è solo, dobbiamo tirarlo fuori da lì. Dobbiamo tirarlo fuori da lì. Oltre a questo, ha armato il Dipartimento di Giustizia.

HH: Lei ha detto che lo affronterà ovunque e in qualsiasi momento. Pensa che accetterà un dibattito?

DJT: Sì, ovunque e in qualsiasi momento.

HH: Pensa che accetterà?

DJT: Non credo, ma spero che lo faccia. Penso che sia successo che quella roba bianca che hanno trovato, che si è rivelata essere cocaina, alla Casa Bianca, non so, penso che stia succedendo qualcosa, perché ho guardato questo State of the Union, e lui era tutto sballato all'inizio. Alla fine, stava svanendo rapidamente. C'è qualcosa che non va. Voglio discutere. E credo che i dibattiti, almeno con lui, dovrebbero essere sottoposti a un test antidroga. Voglio un test antidroga.

HH: Signor Presidente, sta insinuando che il Presidente Biden faccia uso di cocaina?

DJT: Non so cosa stia usando, ma non era, ehi, era più alto di un aquilone. E comunque, è stato il peggior discorso che abbia mai visto, lo Stato della Nazione. Vi dirò, lo Stato dell'Unione, quello non è lo Stato dell'Unione, perché non ci rappresenta correttamente. Questo lo posso dire. Ma è evidente che è stato aiutato in qualche modo, perché la maggior parte delle volte sembra che si stia addormentando. E all'improvviso è salito lì e ha fatto un pessimo lavoro. Ma era tutto sballato.

HH: Bene, signor Presidente, passiamo al Vicepresidente. Per la prima volta da anni, il vicepresidente potrebbe avere davvero importanza, perché la gente lo valuterà nel suo calcolo. Non vi farà guadagnare uno Stato, non vi farà guadagnare un dato demografico. La mia breve lista è composta da Cotton o Ernst o Mike Pompeo, o forse Doug Burgum. Avete stilato una lista di persone a cui state pensando? Ci sono questi quattro?

DJT: L'ho fatto. Voglio dire, ho una lista. Penso che, in realtà, è una domanda che ricevo spesso. La prima domanda è: come si fa? Come si fa con tutte queste false indagini? Come si fa. La seconda domanda che mi viene rivolta è: "Chi sarà il vicepresidente?". Chi sarà? E la terza domanda, che di solito è la seconda, è se lo faranno di nuovo, cioè se imbroglieranno? E questa è semplice. Ci proveranno con tutte le loro forze. E noi pensiamo di averli messi in scacco, ma vedremo cosa succederà. Ma è una vergogna. Un modo per vincere è quello di sommergerli, capite? Se li sommergi, non possono fare nulla. Ed è quello che penso accadrà con queste elezioni.

HH: Beh, questo era il titolo di un libro che ho scritto 20 anni fa. Se non è vicino, non possono imbrogliare. Quindi non fatelo diventare vicino. Ma anche il vicepresidente rientra in questo discorso. Chi aiuta di più il suo ticket, secondo lei?

DJT: Beh, voglio dire, ho delle persone molto valide. Lei ne conosce molte. Sono sempre nel suo programma e sono molto bravi. Ho persone molto brave. Ma non sono pronto a dirlo. Ho persone eccellenti, e abbiamo persone fantastiche. E sceglierò una persona che, soprattutto, sarà in grado di dire "buon presidente", se dovesse succedere qualcosa. Deve essere qualcuno che possa essere un buon presidente, cosa che Biden non ha. Biden ha una delle persone peggiori. La gente non riesce nemmeno a crederci. E penso che finirà per essere una parte importante della campagna, perché sarebbe sorprendente per me se riuscisse ad arrivare al cancello. Ma se lo farà, quanto resterà? Non lo so. Penso che diventerà una parte molto importante della campagna.

HH: Per questo penso che il suo vicepresidente verrà paragonato molto a lei, e quindi sarà molto interessante.

DJT: Sono d'accordo. Sì, sono d'accordo.

HH: Devo farle una domanda, ha appena parlato di cospirazione. Lo studioso del Watergate Geoff Shepard ha portato alla luce, tramite il FOIA, una serie di documenti che dimostrano la collusione illegale nel 1974 e che ha portato alle dimissioni del Presidente Nixon 50 anni fa. Collusione illegale tra i procuratori, il giudice, i democratici di parte, alcuni organi di stampa. Nessuno sta prestando molta attenzione a questi documenti trovati da Shepard. Pensa che Nixon sia stato la prima vittima del lawfare?

DJT: Beh, per molti versi, e sa, io ero un suo fan sotto molti aspetti, ok? E anche lei. Ma per molti versi è stato il suo peggior nemico. Ha fatto cose che non erano, non ha trattato bene le persone, alcune persone, e quelle persone hanno finito per tornare a prenderlo. Ma per molti versi era il peggior nemico di se stesso. È stato sicuramente, voglio dire, lo hanno perseguito come non hanno mai fatto con nessuno. Ha commesso alcuni errori, per usare un eufemismo. I licenziamenti sono stati un errore. Avete notato il modo in cui ho tenuto le persone che non sopportavo?

HH: Sì.

DJT: L'ho imparato da Nixon. Ho detto: "Lasciatemi vivere con queste persone per un po' prima di sbarazzarmene". Ma ho avuto alcune persone di cui, ah, perché vogliamo fare i nomi? Ma ho avuto persone terribili e persone fenomenali. E la buona notizia è che ora le conosco tutte. E sapete, quando sono andato a Washington, non l'avevo mai fatto prima. Non avevo mai pernottato a Washington. Non conoscevo le persone. Ho dovuto affidarmi alle raccomandazioni delle persone. E alcune raccomandazioni provenivano da RINO. E comunque, alcuni erano fantastici. Ho avuto persone incredibili. Ma anche persone che non avrei scelto se avessi saputo come erano. Ma Nixon sarà molto interessante. A proposito, non vedo l'ora di vedere quelle informazioni, per curiosità.

HH: Beh, probabilmente Geoff te le manderà. Ma l'azienda di famiglia del Presidente Biden, perché paragoniamo Nixon nel '72-'74, e poi le indagini a cui siete stati sottoposti, ha ricevuto il trattamento Checkers o Watergate o Whitewater o Russia, Russia, Russia?

DJT: No, credo che abbiano avuto un lasciapassare. Se ci fate caso, ora hanno cercato di dare un lasciapassare a Hunter, ma un giudice molto bravo si è rifiutato di accettarlo. Hunter era libero e pulito, e stava navigando come un uccello, e un giudice l'ha guardato e ha detto: "È mai stato fatto prima", e loro hanno detto di no. E non avevano mai fatto prima quello che gli avevano fatto, cioè in modo positivo per lui. E lei ha detto: "Beh, dobbiamo indagare". E poi l'ha fatto, beh, guarda, ha fatto emergere alcuni fatti che sono stati sorprendenti. Quindi l'avevano truccata a dovere, ma non ha funzionato e non so a che punto sia adesso. Ma è ovvio che non è più come prima. L'avevano, l'avevano truccata proprio come l'avevano truccata con Biden per la bufala dei documenti. Voglio dire, gli hanno dato un lasciapassare. Ma io devo passare al vaglio, e sono soggetto alla legge sui documenti presidenziali, mentre lui non lo è, perché non era presidente. Quindi sono soggetto al Presidential Records Act, che ti dà una protezione totale da tutte queste cose. È un caso che avrebbe dovuto, ho un procuratore squilibrato. Abbiamo queste persone, mentre, francamente, Biden aveva un pubblico ministero molto gentile, perché era colpevole di tutto, mentre io non lo sono. Non era colpevole del Presidential Records Act. Ha preso delle cose quando era senatore 45 anni fa, e la gente non riesce a crederci.

HH: Sì, il rapporto del consigliere speciale Hur è piuttosto schiacciante. Sono sicuro che se ne parlerà in un dibattito.

DJT: Oh, sì.

HH: Mi permetta di parlarle dei sondaggi. Lei è in vantaggio in quasi tutti i sondaggi in quasi tutti gli Stati, e spesso di molto. Andate meglio quando c'è RFK. Ma RFK ha detto che Biden, Robert Kennedy Jr, ha detto che Biden è peggio di lei per la democrazia. E i sondaggi continuano a mostrare che effettivamente, alcuni sondaggi mostrano che siete in parità. Crede che RFK l'aiuterà a partecipare al voto? O favorirà la presenza di Biden al ballottaggio?

DJT: Credo che in realtà danneggi Biden. È molto liberale e penso che probabilmente danneggerà Biden. Biden è, sa, non so se sia liberale, ma di certo sta giocando una partita migliore di quanto chiunque abbia mai fatto da questo punto di vista. Voglio dire, è così a sinistra, è diventato così a sinistra che fa ridere, Biden, perché non riesce a crederci. Ma non credo che capisca nemmeno cosa sta succedendo al Paese. Penso che non ne sia consapevole. È colpa delle persone che lo circondano in ufficio. Compreso il Dipartimento di Giustizia. Non credo che sappia cosa diavolo sta succedendo. Sta distruggendo il nostro Paese.

HH: Questa settimana c'è stato un altro omicidio di migranti a Cincinnati, in una città chiamata Hamilton, dove mi trovo in questo momento, dove lei sta parlando con loro. 10 milioni di persone hanno attraversato il confine. Cosa farà al riguardo se sarà eletto di nuovo presidente?

DJT: Avremo il più grande sforzo di deportazione della storia, più grande di Dwight Eisenhower. Eisenhower era un grande deportatore, come probabilmente sapete. La gente non lo sa. Ed era un duro. E lo avremo, perché nessun Paese può sostenere ciò che ci sta accadendo al confine. Non c'è nessun Paese nella storia che possa sostenerlo. Abbiamo persone che arrivano dalle carceri e dagli istituti psichiatrici. Abbiamo persone che entrano come terroristi. Se guardiamo al 2019, hanno fatto un rapporto. Non sono entrati terroristi. Ora non ci credo nemmeno. Ma hanno fatto zero. Questa è la Sicurezza Nazionale. Nessun terrorista è stato avvistato mentre entrava nel nostro Paese. Hanno dovuto passare l'inferno con me. E se guardate la mappa che è stata pubblicata, il giorno migliore in assoluto per quanto riguarda gli immigrati clandestini che entrano nel nostro Paese, cioè in modo positivo per il Paese, cioè non entrano, è stata la mia ultima settimana in carica, i miei ultimi giorni in carica. Sono stati i migliori, quei numeri erano scesi, li avevamo scesi. Sapete, quando questo tizio è andato in spiaggia, se fosse andato in spiaggia ogni giorno e avesse lasciato perdere, avremmo avuto il confine blindato. Ho costruito 571 miglia di muro. Ne avrei costruiti altri 200 nel giro di poche settimane. Era tutto costruito e pronto. Ho dovuto far intervenire i militari. L'ho definita un'invasione, perché non è stato possibile farla passare, francamente, attraverso alcuni repubblicani. Ora alcuni di loro mi hanno recentemente appoggiato, come Mitch McConnell. Riesci a crederci? Mitch McConnell mi ha appoggiato. Sono così felice. Ma Mitch McConnell mi ha appoggiato, e John Thune, e Cornyn, un sacco di gente mi ha appoggiato e molti hanno detto "Wow, che bello". Quindi devo essere molto bravo.

HH: Beh, i sondaggi lo dimostrano. Ma voglio dire che il Presidente ha cercato di usare il suo commento sul bagno di sangue contro di lei, e le si è ritorto contro. Ha portato molta attenzione al confine.

DJT: Sì.

HH: Crede che continueranno a cercare di travisare quello che ovviamente non è quello che sta dicendo, perché succede di tutto, voglio dire, deve aver investito il cane di Joy Behar o qualcosa del genere, perché le dà sempre addosso a View. Ogni volta che lo fa, le faccio ascoltare dei filmati. Insomma, è mai andato d'accordo con lei?

DJT: Sì, molto, molto bene. Anzi, ricordo che ero al Radio City Music Hall e lei è arrivata. Oh, per favore, fai lo spettacolo. Sai quante volte ho fatto "The View"? Devo avere quasi un record. Ho fatto "The View" così tanto. Ora è un pessimo programma. È terribile. Sai che Whoopi Goldberg mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevi partecipare al mio film? Ha fatto un film sul basket. Mi ha detto: "Faresti un cameo? Per favore, per favore? Ho detto che non ho tempo. Lei disse per favore, e alla fine feci un cameo nel film di Whoopi Goldberg. Mi ha detto che sei bravissima. Non c'è nessuno come te al mondo. Non c'è nessuno come te. Joy Behar mi ha chiesto di venire allo show. Sono seduto lì con mia moglie, seduto lì con Melania. Per favore, per favore, fai lo show. Lei è così grande. Sei la persona migliore della televisione. Ti prego, fai lo show. E poi, quando mi candido, all'improvviso, è come se avessi la peste.

HH: Devo dire che perde il controllo quando inizia a parlare di lei. Tra poco mi chiamerà il suo team, quindi voglio concludere, signor Presidente. Ma voglio farle un paio di domande divertenti, come faccio sempre, perché voglio arricchire il materiale del biografo. Quando cresceva a New York e nel Queens e aveva un giorno libero da scuola o era malato, cosa guardava? Che tipo di TV spazzatura guardava?

DJT: Mi piaceva lo sport e mi piacevano i notiziari. Voglio dire, mi piace guardare le notizie, ma adoro guardare lo sport. Mi è sempre piaciuto lo sport. Sono stato bravo nello sport, molto bravo nello sport. E ho sempre amato guardare lo sport. Quindi direi che in gran parte, a quel tempo, più o meno. Amavo la storia, tutto ciò che aveva a che fare con la storia, ma non c'era come a quei tempi. Sai, c'erano tre reti.

 
 
 

TRUMP SI ESPRIME SU ISRAELE, TUTTAVIA IN MANIERA POCO CHIARA.

Post n°1800 pubblicato il 07 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

SECONDA PARTE.

 

HH: Quindi è ancora al 100% con Israele? E qual è il suo consiglio a Netanyahu, oltre a quello di farla finita in fretta?

DJT: Beh, questo è tutto il consiglio che si può dare. Voglio dire, questo è il consiglio. Bisogna farla finita e tornare alla normalità. E non sono sicuro di amare il modo in cui lo stanno facendo, perché devi avere una vittoria. Bisogna ottenere una vittoria, e ci vuole molto tempo. E l'altra cosa che non sopporto è che pubblicano cassette in continuazione. Ogni sera, pubblicano i nastri di un edificio che crolla. Non dovrebbero diffondere nastri del genere. Stanno facendo, ecco perché stanno perdendo la guerra delle pubbliche relazioni. Israele sta assolutamente perdendo la guerra delle pubbliche relazioni.

HH: È così che ho letto la sua intervista. Ho letto la sua intervista come se dicesse che stanno perdendo la guerra delle pubbliche relazioni. Devono smetterla di rilasciare video scadenti e vincere la guerra entrando a Rafah.

DJT: Stanno rilasciando i più atroci e orribili video di edifici che crollano. E la gente immagina che ci siano molte persone in quegli edifici, o persone in quegli edifici, e non gli piace. E non so perché abbiano diffuso, sai, riprese di guerra come quelle. Immagino che li faccia sembrare dei duri. Ma per me non li fa sembrare duri. Stanno perdendo la guerra delle pubbliche relazioni. La stanno perdendo alla grande. Ma devono finire quello che hanno iniziato, e devono finirlo in fretta, e noi dobbiamo andare avanti con la vita.

HH: Signor Presidente, ieri sera il suo ex Segretario di Stato, Mike Pompeo, era in collegamento con Laura Ingraham. Hanno analizzato i numeri ed è davvero sorprendente. Nell'ultimo anno in cui lei è stato presidente, 342 cittadini cinesi hanno attraversato il nostro confine meridionale. L'anno scorso sono stati 24.000, e quest'anno finora 22.200. 46.000 cittadini cinesi in 18 mesi. Cosa pensa che stiano facendo?

DJT: Esatto. Beh, abbiamo avuto il confine più sicuro della storia, e avete visto il grafico pubblicato un paio di giorni fa in cui, letteralmente il giorno in cui ho lasciato l'ufficio, avevamo il numero più basso della storia. E subito dopo sembrava un razzo. Tutti hanno iniziato a riversarsi nel nostro Paese. Ha tolto tutte le sanzioni. Quello che ha fatto al nostro Paese, non solo i cinesi, ma anche quelli che arrivano da tutte le parti. Abbiamo il Congo, e in Congo l'indirizzo normale è la prigione. Dove si trovava in Congo? Non conoscono l'indirizzo, dicono. Noi pensiamo che sia questo il luogo. Era una prigione. Erano in prigione per omicidio, e abbiamo accolto queste persone, e le abbiamo accolte da molti altri Paesi. Non solo dal Sud America, li stiamo accogliendo. Siamo per le pari opportunità. Li abbiamo accolti da tutto il mondo, Hugh. Arrivano da tutto il mondo. E arrivano da Paesi in cui ci sono grossi problemi. E sono anche persone difficili. È gente tosta. Sono persone molto, molto dure.

HH: Cosa pensa che stiano facendo i cittadini cinesi? Secondo il Segretario Pompeo, non si esce dalla Cina senza autorizzazione. E potrebbero essercene uno o due che possono sfuggire...

DJT: No, probabilmente stanno costruendo un esercito. Probabilmente stanno costruendo un esercito dall'interno. Voglio dire, guardate cosa sta succedendo, perché sono giovani uomini molto sani per la maggior parte. E ora sono più di 30.000. Sono molte persone. Sono più di 30.000. Sono giovani e in buona salute. Vedo le loro foto. Li vedo anche nelle registrazioni televisive. Insomma, sono persone giovani e in salute.

HH: Stanno costruendo un esercito.

DJT: E lei dice cosa sta succedendo.

HH: Credo che questa sia una frase da prendere al volo. Passiamo al Partito Comunista Cinese. Stanno costruendo navi su navi. Sono a quota 395. Tra un paio d'anni arriveranno a 425.

DJT: Giusto.

HH: Scenderemo a 280. Se sarà di nuovo presidente, tornerà al piano di costruzione navale di 345 o 355 unità?

DJT: Sì, stavamo per farlo, eravamo sulla buona strada. Avevamo talenti incredibili, navi incredibili pronte per essere costruite. Poi è arrivato questo tizio e ha cancellato tutto. Prima di tutto, si tratta di posti di lavoro, ok? È molto importante, perché si tratta di posti di lavoro, di grandi posti di lavoro. Ma sapete, ho ricostruito l'intero esercito, e l'unica cosa è che le navi sono, sapete, più lunghe da fare. Eravamo pronti a fare qualcosa di grandioso. Abbiamo iniziato il processo. Abbiamo dato, come sa, i cacciatorpediniere, abbiamo dato al Wisconsin un enorme cantiere nel Wisconsin.

HH: Oh, sì. Le nuove fregate. Sì, le nuove fregate.

DJT: Un contratto molto grande per le fregate. Sembrano, voglio dire, erano bellissime. Sembrano, sì, perché io sono un amante della bellezza, ad essere sincero. Sembrano yacht con un sacco di armi a bordo, un sacco di armi. Ma sono venuti davvero bene. Ma stavamo distribuendo un sacco di navi, e poi è arrivato questo tizio, che non ha idea di quello che sta facendo. Non ne ha la minima idea. La Cina sta costruendo navi, sta lanciando un messaggio di costruzione navale che nessuno ha mai visto prima.

HH: Sono d'accordo, e dobbiamo invertire la rotta. Passiamo alla politica. Prima di tutto, così su due piedi, in Wisconsin ha pronunciato una frase sulla giornata di visibilità cristiana del 5 novembre che mi ha fatto ridere a crepapelle. Era nel gobbo? È stata improvvisata? Da dove è venuta fuori, perché era molto divertente?

DJT: No, non c'era. Non era nel gobbo. Pensavo a quanto fosse folle la giornata dei transgender a Pasqua. E ora va in giro a dire che non lo sapeva. Per tre giorni l'ha saputo e ora, all'improvviso, non lo sapeva. Questo tizio mente. La cosa su cui mente di più è il suo handicap nel golf. Non solo non è un 6, ma non è nemmeno un 36. 36 è il peggior handicap che si possa avere prima di qualificarsi. Lui non è qualificato per il 36.

HH: Sì, credo di essere nella stessa categoria.

DJT: E mente su tutto.

 
 
 

TRUMP SI ESPRIME SU ISRAELE, TUTTAVIA IN MANIERA POCO CHIARA!

Post n°1799 pubblicato il 07 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

PRIMA PARTE.

 

In una intervista radiofonica, l’ex presidente Trump ha affermato che Israele "sta perdendo la guerra di comunicazione" a Gaza, e per questo, dovrebbe terminarla "in fretta". L'ex presidente degli Stati Uniti ha anche criticato Israele per aver diffuso video "atroci" degli attacchi aerei a Gaza. 

Stanno sollevando polemiche le parole di Donald Trump rilasciate nell’ultima intervista al conduttore radiofonico Hugh Hewitt. Da una parte i sostenitori di Trump che vedono nelle sue parole, una esplicita "critica" al sionismo; dall’altra i suoi detrattori hanno interpretato maliziosamente le sue parole come un "consiglio amichevole" nei confronti di Netanyahu, ad arrivare ad una soluzione finale in un tempo ragionevolmente breve, per non perdere ulteriori consensi. 

Entrambe le fazioni sostenitrici, potrebbero essersi fermate ai titoli rilanciati dalle varie agenzie di stampa, pro e contro il Tycoon, senza approfondire più di tanto. Che fare? Fondamentale diviene a questo punto, leggere quello che Trump ha realmente pronunciato, senza restare alla mercè di chi “aizza” i propri followers, dicendo loro proprio quello che vogliono sentirsi dire. 

I fatti hanno dimostrato incontrovertibilmente, che Donald J. Trump, al pari di tutti gli altri Presidenti USA, è sempre stato un sostenitore di Israele, al punto di riconoscere “ufficialmente” Gerusalemme come sua capitale, con un atto unilaterale contrario a quello che il diritto internazionale dal 1967 aveva sancito. Ricordo infatti che la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, è sotto controllo israeliano dal 1967: sono universalmente considerati territori occupati in cui è applicabile il diritto internazionale umanitario. L’illegale annessione di Gerusalemme Est da parte di Israele è stata formalizzata dalla legislazione nazionale nel 1980 ed è stata ripetutamente condannata dalla comunità internazionale attraverso varie risoluzioni del Consiglio di sicurezza.

D'altronde gli USA hanno sempre perseguito i propri interessi, sempre e comunque. Fanno sorridere e lasciano il tempo che trovano, i numerosi influencers che vedono nelle quasi certa elezione prossima di Trump, la soluzione di tutti i problemi del pianeta. Specialmente qui da noi, credo in molti immaginino un Trump che viene in Italia e risolve con uno schiocco di dita, tutte le problematiche crete in questi ultimi quarant'anni, da una classe politica, inetta, incapace, spesso e volentieri collusa coi poteri forti espressi dalle grandi famiglie kazhariane-sioniste-askenazite, che in lungo ed in largo, governano il Paese, soprattutto controllando la carta stampata, Tv e mezzi di comunicazione.

Ritirnando a Trump e le sue parole su Israele, dopo molti mesi di bombardamenti ed aggressioni feroci che hanno portato la "Corte Internazionale" a trattare l’attacco di Israele come ipotesi di “genocidio”, Trump ha espresso un concetto esclusivamente a seguito dell’attacco dell’IDF al convoglio umanitario della World Central Kitchen, attacco che ha causato la morte di sette operatori. Ha parlato di “guerra delle pubbliche relazioni” che Israele sta perdendo; questo lo si legge compiutamente nell’intervista.

Proteste veementi a supporto del Popolo Palestinese, divampano ormai in tutto il mondo, Stati Uniti compresi. Trump è in piena campagna elettorale, e si trova a barcamenarsi tra due fuochi, da una parte la potentissima lobby ebraica e dall’altra tra chi rigetta la sua propaganda. In gioco ci sono: da una parte milioni di finanziamenti, dall’altra milioni di voti. 

Sarà stato forse questo il motivo, per cui a domanda specifica di Hewitt se sostiene al 100% Israele, Trump ha cercato di rispondere in maniera  diplomatica, ma non sufficientemente chiara.

Il mio punto di vista è che dobbiamo sempre imparare a leggere ed ascoltare, osservare e ragionare personalmente le parole pronunciate effettivamente dai diretti interessati, evitando qualsiasi tipo di strumentalizzazione, propaganda e/o “fanatismo”.

Per questo motivo pubblico la trascrizione integrale dell’intervista, tradotta in italiano, ed invito chiunque fosse interessato a formarsi una opinione in completa autonomia, a verificare personalmente le parole dette, e a trarne la propria opinione. 

Resta sempre questo, alla fine, l’unico modo che ciascuno ha a propria disposizione, per evitare di cadere nelle trappole tese dalla propaganda, dalla cattiva informazione fatta a volte degli influencers,  e da una visione volutamente maliziosa esercitata dagli “operatori mediatici”, che siano in buona o in cattiva fede.

L’intervista è purtroppo lunga, la lettura idem, però a mio avviso, è necessaria. 

Ecco la trascrizione integrale dell'intervista rilasciata da Trump a Hugh Hewitt. 

*****

HH: Con il nostro ospite molto speciale, l'ex Presidente Donald Trump. Signor Presidente, bentornato. È sempre un piacere averla in trasmissione.

DJT: Beh, grazie mille.

HH: Vorrei iniziare con Israele, signor Presidente, perché domenica sono passati sei mesi dal 7 ottobre. Di recente lei ha rilasciato un'intervista a Israel Hayom, che è stata definita da molti a sinistra come critica nei confronti di Israele. Stamattina Jonathan Tobin ha scritto: "Aspettate un attimo, non è così". Trump è stato il presidente più amichevole di sempre per Israele. È stato descritto male nei suoi consigli a Israele?

DJT: Beh, con le fake news non si sa mai a cosa si va incontro. Puoi dire qualcosa di molto chiaro e loro lo rigirano. Ribaltano tutto. Ecco perché sono false. Ed è per questo che sono stati scoperti. Ecco perché si è scoperto che sono così, sapete, se guardate gli indici di gradimento, sono più bassi di quelli del Congresso ora, dei telegiornali. Erano negli anni '90 quando ho iniziato, e ora sono più bassi del Congresso. Quindi sono molto orgoglioso di questo fatto. Sono una cattiva notizia. Sentite, Israele non sarebbe mai dovuto accadere. Se fossi stato presidente, non sarebbe successo. L'Iran era al verde. Non avevano soldi. Non avevano nulla. E avremmo lavorato, un accordo con l'Iran sarebbe già stato fatto. Nel frattempo, avranno un'arma nucleare probabilmente entro 45 o 60 giorni. E allora sarà un po' più difficile parlare con loro. Ma il 7 ottobre non sarebbe mai successo. Non sarebbero mai e poi mai stati attaccati. Ma è quello che è, e questa cosa orribile è accaduta. E quello che ho detto molto chiaramente è di farla finita, di tornare alla pace e di smettere di uccidere le persone. È un'affermazione molto semplice. Farla finita. Devono finire quello che hanno finito. Devono portarlo a termine. Farla finita, e farla finita in fretta, perché dobbiamo, dovete tornare alla normalità e alla pace. Il mondo intero sta esplodendo con questo presidente idiota che abbiamo. È un idiota. È il presidente più stupido che abbiamo mai avuto. È il più corrotto e il più incompetente. È il peggior presidente che abbiamo mai avuto per un fattore... Lo sapete, dico io, e voi ne avete ascoltati parecchi. Se si sommano i dieci peggiori presidenti della storia, non hanno fatto i danni che ha fatto quest'uomo al nostro Paese. Quello che ha fatto alla frontiera, permettendo a 15 milioni di persone di entrare nel nostro Paese e ad altre in arrivo, è semplicemente folle. Quello che hanno fatto al nostro Paese in tre anni e mezzo è incredibile.

HH: Ma lei è ancora al 100% con Israele? Avete raggiunto gli Accordi di Abramo, che sono stati il primo accordo di pace dopo Sadat.

DJT: Esatto.

 
 
 

SIAMO CERTI CHE IL POMO DELLA DISCORDIA SIA ROBERTO SPERANZA?

Post n°1798 pubblicato il 06 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

Forse in molti stanno colpevolizzando e responsabilizzando l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, per la cattiva gestione e forse molte altre responsabilità, anche penali, durante il periodo della psico-info-pandemenza... io tuttavia non sono d'accordo, ed in queste poche righe cercherò di argomentare la mia posizione!
Tutta la responsabilità della cattiva gestione e delle bugie, e del terrore pianificato a tavolino, e dell'obbligo dei sieri, e di tutte le misure restrittive, e delle sospensioni ricattatorie dal lavoro e dallo stipendio per coloro che rifiutavano il siero, e dei sieri obbligatori ai bambini, e dei lockdown e del fallimento delle imorese, e degli effetti avversi dei sierati, e dell'aumento delle morti per malori improvvisi... sia da imputare unicamente all'ex ministro Roberto Speranza?

Ma di fatto quale colpa e responsabilità ha Roberto Speranza, quando il Parlamento italiano (dei vostri rappresentanti, quelli che avete votato, da destra a sinistra, passando per il centro) aveva chiuso, e ratificato "tutte" le sue porcherie? 


Quali colpe ha Roberto Speranza più dei dittatori e golpisti Conte e Draghi?
  
E la magistratura? Vogliamo dimenticarla?
Quale responsabilità ha più di fronte a una magistratura cieca, muta e sorda? 

La colpa di fronte ai medici e sanitari?
Quale colpa ha di fronte alle responsabilità medici e sanitari venduti alle casse farmaceutiche? 

E la propaganda?
Quale colpa ha di fronte alla propaganda di informazione mainstream e controinformazione, che si scambiavano le linee guida del terrorismo sanitario da diffondere quotidianamente?

Ed infine... le responsabilità degli stupidi e sprovveduti, delle masse? Le vogliamo tralasciare?
Quali responsabilità ha di fronte agli innumerevoli individui che, peccando di eccesso di fiducia, indossavano "obbedienti" le mascherine, facevano tamponi ripetutamente, esibivano orgogliosi il greenpass, rendendo realistica la farsa psico-info-pandemica? 


Ognuno dovrebbe fare mea culpa, cominciando proprio dalle masse, che eseguivano alla lettera delle regole "demenziali" dettate da vili criminali globalisti.
Ricordate: nessun dittatore e approfittatore può farcela da solo, se non vi è una contropartita di "stupidi", capace di fidarsi ciecamente di certi loschi individui, cedendogli la propria sovranità e il destino delle proprie vite... sappiatelo questo!

 

 
 
 

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dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
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sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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