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Margherita è una strega...

Post n°666 pubblicato il 03 Dicembre 2013 da sofiaa7

In quel tempo, Margherita era invaghita dell'autista del 336. La mattina, apriva gl'occhi e il suo primo pensiero era Giulio, alla guida del rosso 336.  Il 336 è uno di quegl'autobus che non passano mai. In teoria, ha la corsa ogni mezz'ora, in pratica la sua corsa è correlata a moltissime variabili: il traffico, le manifestazioni, la vita privata degli autisti, gli stipendi, gli incidenti, gli smottamenti, gli allagamenti....

L'impatto col 336 è inizialmente una preghiera. Ben presto, una bestemmia, che poi diventa un reclamo, che poi diventa delusione, per poi diventare rassegnazione. La rassegnazione è una cosa bruttissima, per questo chiede aiuto alla fantasia!

La rassegnazione e la fantasia di Margherita, si erano aggomitolate talmente bene insieme che, davanti alla fermata, davano ampia testimonianza delle loro forza. Margherita non sapeva più distinguere, che cosa esattamente, transitasse nella sua testa.

L'immagine di Giulio, con i suoi capelli scolpiti dal gel, si alternava a pensieri accovacciati sulle nuvole. Tra i sogni ad occhi aperti, c'era: il 336, guidato da Giulio che da Roma Nord, fermata Antonio De Curtis, la portava direttamente in Jamaica, parcheggiava su una spiaggia bianca e loro scendevano e correvano nudi a farsi un bagno. Poi ce n'era un'altro in cui, Giulio arrivava coll'autobus vuoto. Cosa chiaramente impossibile in una metropoli. Lei saliva e lui prendeva la Roma- L'Aquila invece di fermarsi al capolinea. A L'Aquila parcheggiavano l'autobus in piazza ed entravano in un ristorante. Lui le offriva la cena. Poi la baciava tutta la sera, davanti a una fontana piena di girini. Ogni giorno a questi sogni,Margherita aggiungeva un particolare. Poi, con lo sguardo ancora perso nel vuoto, passava a fare un gioco borderline. Il gioco consisteva per lo più in scommesse del tipo: "se passano tre auto blu, Giulio arriva subito"...poi "se fino al prossimo semaforo rosso, passano più di trentadue auto guidate da donne, allora Giulio arriva tra dieci minuti"..e se non arrivava, ilgioco era " se passano tre speedypizza, un opel station e una signora col cane al guinzaglio, mi chiede di uscire..."!

Una sera, col suo borsone pieno di sudore, Margherita uscì dalla palestra e si avviò alla fermata del 336, pronta a trascorrere una quantità non prevedibile di quarti d'ora, coi suoi desideri segreti.  Mentre raggiungeva la fermata, incrociò:tre speedypizza, un opel station e una signora col cane al guinzaglio.  Quando arrivò alla fermata non fece in tempo a posare il borsone sulla panchina che, il 336 arrivò alle sue spalle.

L'autobus era vuoto, alla guida c'era Giulio, ma senza gelatina nei capelli. Margherita salì e si sedette al primo posto vicino all'autista. L'autobus, attraversò via Monte Massico, poi Vigne Nuove, ma invece di imboccare Viadotto Ronchi, proseguì diritto verso il raccordo.

- Dove stai andando? -chiese Margherita.

- A L'Aquila-

 

 

 

 

 
 
 
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