Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

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Due donne del Sud..

Post n°7289 pubblicato il 18 Novembre 2015 da nina.monamour

Lea Garofalo è cresciuta in una famiglia criminale, e un criminale è anche il padre di sua figlia Denise, l’uomo di cui Lea si è innamorata da ragazza, Carlo Cosco.


 

Lea, però, desidera per Denise una vita diversa, senza violenza, menzogna e paura. Nel 2002 decide di collaborare con la giustizia e viene sottoposta con sua figlia al regime di protezione.

Poi, per incomprensibili motivi burocratici, la protezione le viene revocata. Rimasta senza soldi e senza la possibilità di trovarsi un lavoro, Lea chiede aiuto a Carlo per il mantenimento della figlia e lui ne approfitta nel più vile dei modi. Lea viene rapita per strada, torturata e alla fine uccisa.
Pur essendo solo una ragazzina, Denise non si piegherà e permetterà di individuare e processare tutti i responsabili dell’omicidio della madre, costituendosi parte civile contro suo padre.

Una grande storia di denuncia e impegno che rende omaggio a una donna semplice diventata un modello civile di coraggio.

 

 

Una testimonianza esemplare, affrontata con un linguaggio realistico, sul desiderio di giustizia e sull’affermazione della legalità nel nostro paese.

E' la storia di una vittima della ‘ndrangheta in cui milita tutta la famiglia.

Ancora anime nere, la Calabria in trasferta al Nord e una donna che non vuole accettare il malaffare atavico e cerca di resistere con la figlia Denise, sotto scorta. Quando il programma di protezione viene revocato, Lea scompare, il 24 novembre 2009 spetta a Denise infiltratasi nella cosca familiare per denunciare i veri colpevoli, fratello e padre, smascherati da un pentito, finché il corpo viene trovato, ergastolo per tutti, anche per la 24enne Denise che vive da sorvegliata speciale.

Una vera tragedia greca.

Gli elementi ci sono tutti.

 Il film è in ordine cronologico, l'adolescenza calabrese di Lea, inseguendo un romanzo di formazione, girando a Milano, ricostruendo aule del Tribunale e telecamere di sorveglianza. Solo alla fine sono stai inseriti veri documenti del funerale con la città intera mobilitata. L’eloquenza di quelle facce ed espressioni non si poteva replicare, volevo fosse chiaro che avevo raccontato una storia vera.

La denuncia contro l’omertà, la rottura con le famiglie, è il passo che mette in crisi i meccanismi automatici di obbedienza, le leggi non scritte della ‘ndrangheta.

 Sempre l’universo familiare, clan a delinquere fondato sul sacro vincolo di sangue. Lea si ribella e cambia vita perché pensa ai figli, cioè al futuro. Gli uomini hanno perso credibilità, le donne sono concrete, a loro spetta educazione e trasmissione di valori.

L’elemento rivoluzionario è femminile.

Donne del Sud

 


Storie di donne che dopo morte diventano eroine. Abbandonate al loro destino, quando non ci sono più il loro vissuto solo allora viene considerato per farne un libro o una qualche fiction. Da donna mi sento amareggiata. Se tu parli, ti esprimi, se non hai nessuno dietro le spalle finisci per essere sola, terribilmente isolata ed allora subentra la necessità della sopravvivenza.

Lea Garofalo e Francesca Immacolata sono due donne del Sud. Una riesce ad arrivare in Vaticano, l’altra non essendo nessuno, segue una strada che la condurrà a morire. Le donne di Calabria, quelle che vivono la loro vita nel silenzio più completo sono tante.

Ma di loro meglio non occuparsi.

In fondo è meglio che continuino a pascolare nella loro riserva d’indifferenza, perchè è così che va la vita da queste parti.

Devi caricarti il tuo destino sulle spalle e tacere..

Stasera su


 

 

Commenti al Post:
carlingher
carlingher il 18/11/15 alle 21:12 via WEB
DOLCE NOTTE.. CARLO
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 19:37 via WEB
Buona serata Carletto.
 
NonnoRenzo0
NonnoRenzo0 il 18/11/15 alle 21:12 via WEB
Buona sera Nina, ciao Renzo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 19:04 via WEB
Buona serata Renzo :-)
 
avvbia
avvbia il 18/11/15 alle 21:18 via WEB
ok vedrò. la mia b. notte
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 19:06 via WEB
Ciao Gino, hai visto il film ieri sera? Spero di sì, un abbraccio e buona serata.
 
nagi51
nagi51 il 18/11/15 alle 22:06 via WEB
CHE TRISTEZZA NINA ...ANCHE VOLENDO NON POSSONO CAMBIARE IL LORO DESTINO ...BUONA NOTTE NINA..:-)
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 20:22 via WEB
Ciao Nagi, hai mai sentito parlare di Rosy Canale? Tu diresti, sicuramente, no! Ebbene Rosy Canale era proprietaria di un locale a Reggio Calabria che è stata costretta a chiudere per non cedere alle minacce della 'ndrangheta che avrebbe voluto trasformarlo in una base per lo spaccio di stupefacenti. La donna si ribella alla criminalità organizzata, riceve minacce e viene aggredita. Dopo essere stata ridotta in fin di vita dai suoi aggressori, Rosy decide di lasciare la Calabria, ma poi torna. Nel 2007 si trasferisce nella Locride, a San Luca, roccaforte della 'ndrangheta, dove fonda il Movimento donne di San Luca e della Locride. Malgrado la tentatizione di mollare tutto, Rosy assicura però che l'impegno dell'associazione rimarrà alto, "fermarsi sarebbe come urlare al mondo.. Viva la 'ndrangheta". Questa la missione di Rosy Canale, imprenditrice calabrese di 38 anni che ha deciso di lottare la malavita utilizzando come arma la cultura del lavoro. Non solo, Rosy ha denunciato le istituzioni, affermando quanto scrivo: "Ci hanno lasciate sole, speravamo di ricevere aiuto, almeno nella fase iniziale e invece nulla. Vogliono combattere la criminalità, rilanciare il Sud, ma solo a parole". Come puoi leggere Nagi, le donne calabresi non demordono, sono delle guerriere pronte a tutto! Un sorriso.
 
woodenship
woodenship il 18/11/15 alle 22:23 via WEB
Un dolore immenso ed un'ammirazione illimitata,per donne che sanno essere molto più coraggiose di una società di pusillanimi..........Grazie infinite per il ricordo ed un abbraccio fortissimo e solidale.........W........
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 19:49 via WEB
Lea è uno dei simboli dell'antimafia nel nostro Paese, una donna forte, coraggiosa e grintosa che si è ribellata, come ho già scritto, alla 'ndrangheta svelando faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno. Dopo essere riuscita a sfuggire a un tentativo di rapimento nel Maggio del 2009, la testimone di giustizia è stata poi uccisa in un agguato dall'ex fidanzato e boss nel Novembre 2009 a Milano. Il corpo di Lea è stato poi dato alle fiamme per tre giorni fino alla completa distruzione in un quartiere di Monza. Una grande donna W. ce ne vorrebbero centinaia e centinaia come Lei, che riposi in pace, grazie e buona serata.
 
vittorio.35
vittorio.35 il 19/11/15 alle 08:20 via WEB
Stavo per scrivere "bella storia", ma ho esitato perchè racconta di crimini e criminali, ma evidenzia anche il coraggio che solo le nostre donne del Sud sanno dimostrare. Speriamo che siano sempre di più. Buona giornata, Vittorio
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 19:04 via WEB
Ciao Vittorio, Lea è stata uccisa perché si era ribellata, Denise (la figlia) è una donna in gamba, coraggiosa, porta con sé il peso e l'eredità della madre che ha avuto il coraggio di denunciare suo padre. Ha perso i suoi affetti, la mamma, il padre, gli zii, il fidanzato, è rimasta sola, ma è andata avanti in nome della dignità e della verità. Lea è stata uccisa due volte, vittima di femminicidio e della 'ndrangheta. Denise ha cambiato identità, ha cambiato vita, ha riconquistato un futuro difficile ma lontano dal baratro dell'omertà e delle mafie. Ti auguro una splendida serata.
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 19/11/15 alle 09:53 via WEB
questa sì che era una VERA donna,un esempio da seguire.buona giornata. :-) Dolce
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 19:54 via WEB
Cara Dolce, purtroppo Lea è una vittima fra le tante, prima di lei la mafia ha ucciso molte altre donne come Emanuela Loi, ricordata dopo 20 anni dalla strage in via D’Amelio. Un abbraccio (^_^) e serena serata.
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 19/11/15 alle 11:15 via WEB
Cara Nina..Nella visione del film aggiungo...Una grande donna,la sua lotta contro il ricatto per una nuova realtà.Buona giornata mia cara
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 19:12 via WEB
Buonasera Patty la storia di Lea Garofalo e di Denise, è imprtante conoscerla per non dimenticare anche il coraggio di tante donne che per l'amore viscerale verso i propri figli vogliono dire basta, basta alla cultura mafiosa. Sono donne che si ribellano, e la storia di Lea ha già graffiato la coscienza di tanti.
 
ravanar
ravanar il 19/11/15 alle 12:45 via WEB
Storia terribile nella sua allucinante realtà, e chissà quante altre atroci storie saranno avvenute in quel profondo Sud, nell'omertosa indifferenza della gente...!!! Rudy
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 19:15 via WEB
Non esageriamo però Rudy, l'omertà vige in tutta ITALIA, sfatiamo questa leggenda metropolitana. Al Sud vivono persone bellssime e oneste!!
 
jo23jo
jo23jo il 19/11/15 alle 14:23 via WEB
non è un problema di latitudine ma è di tutto il pianeta e bisogna aver paura perché nessuno vuol conoscere la verità in cui le donne vivono e non sanno cosa vuol dire non avere più nessuno a proteggerle ed amarle....un abbraccio con la gioia di sempre....jo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 20:04 via WEB
Questa coraggiosa donna viene ricordata ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie capeggiata da don Luigi Ciotti. Sulla storia e vita coraggiosa della signora calabrese è stato scritto un libro dal titolo "Il coraggio di dire no. Lea Garofalo, la donna che sfidò la 'ndrangheta". Il comune di Castelfranco Emilia ha intitolato la propria biblioteca a Lea e Savignano sul Panaro ha inaugurato un parco in onore della testimone di giustizia. La figlia sarà orgogliosa della sua dolce mamma. Un abbraccio Jo, passa una serata serena.
 
Afroditemagica
Afroditemagica il 19/11/15 alle 14:36 via WEB
Una grande donna. Ha saputo opporsi al male pur sapendo di rischiare ed ha pagato con la vita stessa. Quante donne coraggiose esistono, ma "salgono alla ribalta" solo ad esequie fatte! Un sereno pomeriggio per te Nina!
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/11/15 alle 19:34 via WEB
Ciao Stella, stamattina leggevo che i messaggi sui social network sono stati tantissimi, e tutti con commenti positivi rispetto alla grande forza di Lea e della figlia Denise, capaci di opporsi all'escalation criminale, alle violenze e alle angherie della 'ndrangheta. Peccato solo che il film sia stato girato in Puglia e non in Calabria, ma questo non ha comunque inciso sulla riuscita del messaggio che la fiction avrebbe dovuto dare. Ed in effetti, i dati di ascolto sono significativi. Il direttore di Rai Fiction ha, infatti, reso noto che il film ha conquistato gli ascolti della prima serata di ieri con 4 milioni 170mila spettatori e uno share del 16,24%, ma in Calabria il dato è balzato al 40% di share che rappresenta un record. Sono felice, Lea sarebbe stata contenta. Un sorriso e buona serata cara.
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 20/11/15 alle 18:37 via WEB
Ciao Nina, avevo letto la sua storia, ho visto la fiction e mi e piaciuta, donne coraggiose c'è solo da sperare che ne nascano tante. C.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 18:44 via WEB
Ad essere sincera la fiction non è stata all'altezza della vera storia, Lea era una gran Signora, donna di una certa cultura e poi sapeva benissimo parlare l'italiano, mentre la fiction l'ha fatta conoscere come una donna rozza, e questo non va proprio giu' alle donne calabresi! Ecco perchè la sorella di Lea si è ribellata! Infine dico.."Date a Cesare quel che è di Cesare!" ..e anche senza tentennamenti, cribbio!!
 
   
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 21/11/15 alle 18:49 via WEB
Giusto, sono d'accordo con te, C.
 
     
nina.monamour
nina.monamour il 21/11/15 alle 19:55 via WEB
Grazie Carlo, non avevo dubbi, una serena serata.
 
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