Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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Un tuffo nel passato..

Post n°7857 pubblicato il 12 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

Per la prima volta nel 2016 gli scavi archeologici di Pompei hanno superato abbondantemente i 3 milioni di visitatori, conquistati anche grazie all'arrivo tra le rovine della civiltà del cibo degli antichi romani.

Tra i piatti tipici c'era il garum, una salamoia di pesce lasciato fermentare al sole mentre, tra le bevande economiche, la più diffusa era la pòsca, aceto diluito in acqua. I panettieri sfornavano invece almeno dieci tipi di pane nei 35 forni censiti nella città.

Nasce così "Eatstory, da noi il cibo ha una storia", il progetto di Coldiretti in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali che, per tutte le festività di Natale e fine anno, hanno puntato a fare rivivere ai visitatori degli scavi atmosfere e sensazioni del passato con la degustazione di pietanze o l'acquisto di prodotti preparati secondo le tecniche di allora. 

Appena alzati, la mattina, i pompeiani facevano una prima colazione (jentaculum) a base di pane con aglio e formaggio, oppure datteri, uova, miele e frutta, e a volte anche di carne, dal momento che la colazione costituiva uno dei due pasti principali della giornata. A volte i cibi del jentaculum erano gli avanzi che ogni invitato aveva il diritto di portare via dal banchetto della sera precedente.

I bambini, andando a scuola, si fermavano lungo la strada e comperavano biscotti appena sfornati (adipata). Verso mezzogiorno, poi, seguiva uno spuntino leggero (prandium) tanto per arrivare non troppo affamati all'ora della cena. Era in genere un pasto freddo e rapido, con legumi, pesce, uova e frutta.

 


Il pasto principale era la cena, più o meno abbondante, consumata a iniziare dal pomeriggio, tra le due e le tre, dopo essersi recati alle terme. Dopo la cena seguivano le bevute in un triclìnio con il vino che era la bevanda più diffusa e veniva prodotto in due qualità, bianco e rosso, tagliato con acqua e aromatizzato con miele, spezie o erbe, secondo la soprintendenza di Pompei.

Buona Domenica..


 
 
 
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