Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

 

« L'unità nazionale..Vite spezzate.. »

Cose di cosa nostra..

Post n°7620 pubblicato il 15 Luglio 2016 da nina.monamour

È morto il boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano.

 


Una vita passata in latitanza, il sodalizio con Totò Riina, e la guida presa dopo l'arresto di quest’ultimo, è stato il promotore del ritorno ad una linea di trattativa Stato-Mafia.

Corleonese, aveva 83 anni e si trovava detenuto al carcere di Parma in regime di 41-bis, da anni gli era stato diagnosticato un cancro alla vescica. Al momento del decesso era ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano, all'interno del reparto di medicina penitenziaria, dove sono allestite due camere per i detenuti in regime di 41bis.

 


Agli inizi degli anni '60 fu denunciato dai Carabinieri per l’omicidio di un mafioso e si rese irreperibile dando il via alla sua latitanza durata 43 anni.

Negli anni '80 assieme a Totò Riina si è reso protagonista della guerra di mafia attraverso la quale fanno terra bruciata sui boss rivali e compiono la scalata che li porta ai vertici di Cosa Nostra.

 


Nel 1993, dopo l’arresto di Riina, Provenzano è il capo della cupola mafiosa e dà il via alla cosiddetta strategia della sommersione, limitando le azioni eclatanti.

L'11 Aprile del 2006 è stato arrestato dalla Polizia della Squadra mobile di Palermo e dagli agenti della SCO. Era in una casolare nelle campagne di Corleone, la sua città natale, il luogo è stato identificato seguendo la fitta rete dei pizzini.

Il Questore di Palermo ha disposto che vengano vietati i funerali per il boss Provenzano; la decisione è stata presa per motivi di ordine pubblico, come già avvenuto in passato per altri casi analoghi.

I familiari del capo mafia hanno chiesto e ottenuto l'autorizzazione alla restituzione della salma e alla cremazione che avverrà a Milano e, ha spiegato il Questore, potranno accompagnare in forma privata la salma del congiunto nel cimitero di Corleone, ma senza che si svolga la cerimonia funebre in chiesa.

L'Arcivescovo di Monreale, chiarisce che il Cappellano del cimitero di Corleone o un altro Sacerdote benedirà il feretro e ci sarà un momento di preghiera, una preghiera non si può negare a nessuno, Provenzano ha subìto la giustizia umana.

Non so se in punto di morte o prima, o durante la detenzione, si sia confessato o si sia pentito davanti a Dio, in punto di morte tutti i peccati possono essere perdonati dal confessore, e nell'anno della misericordia, faccio cenno alla scomunica papale dei mafiosi, tutti i Sacerdoti possono assolvere dalla scomunica che non è una condanna all'Inferno, ma una censura ecclesiastica.

 Dopo la cattura il 15 gennaio 1993 di Totò Riina, fu a lungo considerato il capo di Cosa Nostra, l’uomo imprendibile perché comunicava con i pizzini, lo cercarono invano per 43 anni, fino al 2006 quando un blitz portà al suo arresto. Insieme a Riina aveva portato alla ribalta i Corleonesi, che divennero i padroni indiscussi della mafia siciliana, protagonisti di una sanguinaria guerra per spodestare gli uomini della vecchia guardia palermitana.

Provenzano, rispetto a Riina passò alle cronache come l’esponente dell’ala "moderata" dei Corleonesi, fu condannato all’ergastolo come esecutore materiale nella strage di viale Lazio a Palermo.

Furono le sue relazioni con i politici a farne ipotizzare un ruolo misterioso, come i rapporti con l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, su cui molto si è dilungato il figlio di quest’ultimo, Massimo. Di fatto, mentre i Corleonesi, dopo le stragi del 1992, cadevano uno dopo l’altro, lui riusciva a restare isolato, comunicando da posti sperduti delle campagne siciliane solo attraverso piccoli bigliettini di carta, i pizzini.

Si arrivò ad allungare un’ombra sul boss, che lo avrebbe voluto come l'uomo che "tradì" Riina favorendone l’arresto, ma non è mai stato dimostrato.


 

Dopo il suo arresto vennero catturati altri possibili eredi al trono di Cosa Nostra, tranne uno, più giovane di una trentina d’anni, tuttora ricercato invano ovunque.
Quando Provenzano finì in manette era già malato, non collaborò mai con la giustizia e rimase in silenzio, ora si è portato nella tomba i segreti di quegli anni su cui tutt'ora si cerca di far luce.


 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

exiettoamorino11tanmikritasimioumbry4karen_71leoagueciwoodenshipfosco6monellaccio19cassetta2carima68ildivinomarchese4NonnoRenzo0Wayamblese
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 182
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

**********

             

 

 

 

 

 

         

 

 

 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
Template creato da STELLINACADENTE20