Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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Lo racconto alla mamma?

Post n°6455 pubblicato il 30 Giugno 2014 da nina.monamour
 

Stamattina, consultando la mia Agenda, ho letto che Venerdì devo ritornare dal Dentista, e questa parola magica "Dentista" mi ha riportato alla mia infanzia, mi ha fatto ricordare la prima volta che sono rimasta da sola in casa, una quasi tragedia!

La mamma mi ha guardato perplessa: "Davvero preferisci rimanere in casa da sola?" Io ho sbuffato; "Ma sì, te l'ho detto, non mi va di venire con te dal Dentista; devo stare ferma e zitta in quella stanza che puzza di medicina...e poi non c'è niente di bello da fare...e devo anche finire i compiti".

"Non vuoi che telefoni alla nonna? Magari le dico di venire a farti compagnia..


"Mamma!! Ho già quasi undici anni" .."Ma se ne hai compiuti dieci pochi giorni fa!"

"Non aprirò a nessuno, non accenderò il gas, non farò telefonate.."

"Va bene, però mi raccomando", ha ceduto la mamma. "Uffa, sono grande e le mie amichette stanno sole qualche volta, solo tu mi tratti ancora come una bambina piccola".."Ti ho detto che va bene, allora io vado, cercherò di fare in fretta"..."Ciao Mamma".

La mamma si è infilata la giacca e ha preso la borsa, così sono rimasta sola; la prima mezz'ora è passata in un lampo, il problema di Geometria era difficile, aveva certi calcoli lunghi e complicati, e per quanto provassi e riprovassi venivano fuori ogni volta numeri diversi, sempre piu' grandi, sempre piu' strani, tanto che ho quasi mangiato un intero tappo di biro.

"Di solito la mamma mi sgrida se mangio la biro.." ho pensato mentre facevo sparire il mozzicone di plastica in fondo alla cartella. Ero arrabbiata, e mi dicevo che il mio primo pomeriggio da sola era iniziato malissimo e rischiava di finire così, con un unico malefico problema di Geometria. Così, mi è venuta la tentazione. 

"Basta!"..ho deciso, per quell'occasione straordinaria, volevo fare qualcosa di speciale, e un problema di Geometria non era esattamente quello che intendevo. "E se domani la Maestra mi controlla il quaderno di matematica? E se prendo un brutto voto? Rischierò", mi sono chiesta con un pò di apprensione.

Di solito ero una bambina ligia e diligente

e adesso il prima dilemma era sciolto. Dovevo solo decidere cosa fare; giocare con le bambole? Mmmmm, non era speciale per niente. La tele? La mamma non voleva che guardassi la tele a metà pomeriggio, quindi poteva essere interessante fare qualcosa di vietato...

No, neanche la televisione era speciale, così sono andata in cucina ed ho aperto il frigorifero:

"Merenda, mi preparerò una bella merenda", di solito la mamma mi dava pane e prosciutto, o pane e marmellata di fragole, o pane con burro e zucchero. C'era un barattolo strano, rosso con l'etichetta dorata; c'era scritto..boh, non era il solito alfabeto, difficile anche da leggere, non si capiva niente, allora ho tolto  il coperchio ed ho annusato. L'odore non era male e così ho deciso di assaggiare.

"Uuuuuuuuuuuuu!", ho ululato, era come se avessi inghiottito un pezzo di fuoco, ho mollato il barattolo ed ho preso la bottiglia dell'acqua, mandando giu' parecchi sorsi ma il bruciore sembrava aumentare e mi lacrimavano anche gli occhi. Ho fatto una piccola corsetta intorno al tavolo, tanto per distrarmi, e finalmente il fuoco si è spento. "Che roba spaventosa, meglio mettere via il barattolo, ma dove era finito?

Accidenti, era caduto per terra, non si era rotto, per fortuna, ma un pò di quella salsa rossa si era rovesciata sul pavimento. "Straccio!", dove teneva gli stracci la mamma? Ah, eccoli; ho pulito un pò ma quella roba rossa aveva lasciato l'alone rossastro sulle piastrelle. Ho preso il detersivo, un pò è uscito fuori dal flacone ed è caduto per terra. "Sciacquare", e in un attimo mi sono ritrovata con una montagna di schiuma. "Bacinella", l'ho riempita ma mentre mi sono chinata a cercare la macchia, sono caduta e mi sono fatta male ad un ginocchio.

"Non devo mettermi a piangere come una bambina piccola!" Ho stretto i denti ed ho continuato; finalmente mi è sembrato che il pavimento fosse tornato perfettamente pulito; ho svuotato la bacinella, ho buttato lo straccio nella pattumiera e mi sono seduta, la fame mi era completamente passata. Quel gusto orrendo continuava a girarmi in bocca e mi sentivo stanchissima. Il ginocchio mi faceva male e sembrava anche un pò gonfio. Non vedevo l'ora che tornasse la mamma per poterle raccontare tutto e farmi consolare. Lei sapeva sempre cosa dirmi per farmi passare il male e anche la malinconia.

Ma non era una sconfitta raccontarle quel mio orribile primo pomeriggio da sola? E poi c'era la faccenda del problema, quel foglietto cacciato in cartella, pieno di calcoli sbagliati che forse si sarebbero trasformati in un bel quattro. Poteva anche succedere che la Maestra non se ne accorgesse...però fino ad allora bugie ne avevo detto davvero pochissime. Ero combattuta, avevo la testa in fiamme, lo stomaco vuoto e il ginocchio dolorante.

Così, per riflettere meglio, mi sono stesa sul divano ed ho chiuso gli occhi.

Quando la mamma è tornata, mi ha trovata addormentata, si è stupita, forse perchè era dall'epoca dell'asilo che non dormivo di pomeriggio. Ha cercato di non fare rumore ma mi sono svegliata ugualmente.

"Come è andato il tuo primo pomeriggio da sola?"

"Bene, benissimo, non mi sono annoiata per niente.." ho risposto stiracchiandomi.

Poi qualcosa si è mosso dentro il mio stomaco, come un piccolo pugno che faceva male e sono corsa ad abbracciarla..


"MAMMINA, mi aiuti a finire il problema di Geometria?"

 
 
 
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