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IL DOPING
Post n°390 pubblicato il 09 Luglio 2012 da das.silvia
I composti chimici utilizzati illecitamente nello sport sono molti, con diversi meccanismi d'azione e diverso indice di pericolosità. Il 15 marzo 1999 è entrato in vigore un emendamento, adottato dal gruppo di vigilanza nell'ambito della convenzione antidoping, avente per oggetto il nuovo elenco di riferimento di classi di sostanze farmacologiche e di metodi di doping vietati. In linea generale sono vietate quelle sostanze il cui uso da parte dell'atleta viene finalizzato a ridurre la percezione della fatica, migliorare la prontezza dei riflessi, accrescere la forza e/o la resistenza muscolare, diminuire il dolore, controllare la frequenza cardiaca e/o respiratoria, ridurre il peso corporeo, attenuare l'ansia o mascherare la presenza nelle urine delle sostanze vietate. Vengono considerate pratiche dopanti anche la trasfusione del sangue (emotrasfusione) e la somministrazione di globuli rossi o di prodotti derivati dal sangue. Negli anni '50-60 erano in auge, soprattutto tra i ciclisti, le amfetamine, stimolanti del sistema nervoso centrale. Si tratta di sostanze che riducono la capacità dell'organismo di percepire i segni premonitori dell'esaurimento psico-fisico, vale a dire lo rendono meno sensibile alla fatica. Proprio perché spingono l'organismo oltre i propri limiti, le amfetamine hanno causato più morti fra gli sportivi (per aritmie, aumenti improvvisi della pressione, infarti) di qualsiasi altra sostanza. Aumentano inoltre in modo rilevante l'aggressività. Sempre in quegli anni, il loro utilizzo nel football americano era così diffuso che per questo sport venne descritta una particolare sindrome psichiatrica, chiamata ''Sindrome della Domenica'', caratterizzata da alterazioni del comportamento quali imprecazioni oscene e atteggiamento collerico. L'uso delle amfetamine è oggi in declino, mentre hanno conquistato sempre maggiore popolarità gli ormoni anabolizzanti , il cui impiego illecito in ambito sportivo purtroppo non viene minimamente influenzato neppure dalle allarmanti notizie sui danni che arrecano alla salute. ( W E B) |
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