BALLAQ & STEVE

2012...ANNUS HORRIBILIS

Siamo con le spalle al muro, la pressione fiscale sta diventando giorno per giorno insostenibile, i consumi sono penalizzati tanto per fare un dato molto significativo l'acquisto di un nuovo elettrodomestico è calato del 67%, l'acquisto di nuovi mobili per la casa del 75%, mentre l'acquisto di una nuova autovettura del 57%. Secondo la Confcommercio il calo dei consumi si aggirerebbe intorno al 2,7% (superando ogni record dal dopoguerra). A questa debacle si deve aggiungere l'ombra sempre più inquietante dell'IMU che a giugno (16) si materializzerà con la prima rata che euro più euro meno sarà il doppio della vecchia ICI. L'avvento dell'IMU porterà la naturale conseguenza, vox ISTAT, il crollo della produzione nelle Costruzioni che a febbraio era pari a -20,3%. Mentre il CENSIS lancia l'allarme sul calo dei prezzi degli immobili che a fine anno potranno arrivare al 20% con paurose punte del 50%. Ma l'IMU non sarà ancora il male peggiore perchè entro l'annus horribilis è in arrivo la REVISIONE DEGLI ESTIMI CATASTALI sia per le grandi città che per le cittadine di provincia. I nuovi valori catastali potrebbero portare ad un apprezzamento delle case di circa 2,2 volte maggiore rispetto  agli anni passati. Secondo le stime dell'Osservatorio Immobiliare di NOMISMA il nuovo catasto comporterà un aggravio del 5% a Milano, dell'8% a Roma e addirittura dell'80% a Napoli per l'IMU prima casa. Per la seconda casa, invece, l'aumento sarà del 3%, 12% e 37%. Tra le grandi città solo Genova e Torino avranno una leggera riduzione dell'imposizione fiscale. Le associazioni dell PMI calcolano un aggravio di tasse per le imprese che può  arrivare a 3 o anche a 6 miliardi nel 2012.  Sarà salasso con la nuova IMU per le imprese medio-piccole....sperando che la lunga catena dei suicidi non si allunghi. Alcuni esempi: Immobile industriale con valore catastale pari a 987.000 euro con l'aliquota base 7,6 per mille si arriverà a pagare 4.066,44 Euro (ICI 2092,44), mentre un negozio con valore catastale pari a 56.479,80 pagherà al 7,6 per mille 411,97. Calcolando l'immobile e il negozio con l'aliquota massima del 10,6 per mille ....si pagherà: 7.619,64 e 686,06. Secondo le tre confederazioni sindacali la pressione fiscale sulle imprese che nel 2014 si attesterà al 45%, bloccherà la potenzialità di crescita del Paese. Insomma siamo solo agli inizi...quando la Fornero versò la famosa lacrimetta sapeva bene che sarebbero stati anni di sangue e lacrime. Domanda che continua a svolazzarmi in testa ....ma dove vanno a finire i 50 miliardi di euro netti ( vincite detratte) della Sisal? Dobbiamo veramente sempre pagare noi....e se i Maya avessero ragione sul 2012...?

Fonte: pmi.it/mercati - idealista.it - ilsole24ore.it