SARCHIAPONICON

UN SABATO ITALIANO

Il richiamo alla propria Bontà rispetto al Male Assoluto incarnato dal Tiranno, e la presunzione di agire sempre e comunque per la Giustizia e la Democrazia di fronte a un regime dittatoriale, accomuna tutte le piazze sulle quali, nel corso dei secoli, si è giocata la partita- reale o metaforica- della Rivoluzione.

Berciano e strillano i paladini del “moralismo a orologeria” ..  

"Nel nostro Paese c'e' anche un'altra Italia che ritiene molto pacatamente e civilmente di dover insistere su esigenze minime di moralita'", cosi' Gustavo Zagrebelsky;

"La gente in Italia non e' informata - dice Sandra Bonsanti (sinistra pennivendola, non meglio nota) - e questo e' un regime, non e' fascismo ma e' un regime perche' distrugge la dignita' degli uomini e dei lavoratori".

Dal bla-bla Saviano al rifondato Pisapia, dalla veterosindacalista Camusso al gelatinoso Franceschini, dal sionista Gad Lerner alla bulimica Concita De Gregorio, c’erano tutti al Palasport di Milano, gli “indignati difensori della democrazia e della morale” sotto l’ala protettrice dell’evasore svizzero De Benedetti (uno che ha ammesso di aver pagato tangenti e commesso falso in bilancio).

E naturalmente non è mancata la benedizione del superbigotto Oscar Luigi Scalfaro .. il protettore dei mafiosi al 41 bis!

Insomma, tutta l’intellighentia sinistra schierata a difesa della democrazia … ma una democrazia .. un po’ strana, se .. Alberto Asor Rosa, ideologo della nuova sinistra, sul Manifesto di qualche giorno fa aveva scritto:

“ ..inutile e pericoloso un ricorso alle urne o alle normali procedure democratiche per liberarsi di Berlusconi..”

Come contraltare all’adunata intellettualoide, non poteva mancare Antonio Di Pietro, che ha aizzato la folla al grido:

«Berlusconi si dimetta. Se non lo farà lui ci penseremo noi a mandarlo a casa. Continueremo a protestare in piazza, insieme ai cittadini, e ci sarà una nuova presa della Bastiglia per riappropriarci della democrazia».

E il Popolo Viola alla presa di Arcore ?

I toni rabbiosi e l’atmosfera forcaiola erano già stati scanditi, per ore, dai cartelli inneggianti l’abbattimento del Cavaliere:

«Siamo in un regime neofascista. Berlusconi è il nuovo Mussolini »,

«È un dovere democratico abbattere questo regime»,

«Dimettiti Porco »,

«BERLUSCONI: Bugiardo, Egocentrico, Rabbioso, Lurido, Usurpatore, Subdolo, Canaglia, Occultatore, Nano, Imbroglione»

«Se non vuoi dimetterti... sparati».

Insomma il festival della democrazia …dei Buoni.

Peccato per i “sedicenti Buoni” che non ci sia in vista alcuna rivoluzione .. ma semmai, (qualora gli “antidemocratici elettori di Berlusconi” si rompessero le palle dello starnazzare forcaiol-girotondino) in vista ci sia … una sonora sberla elettorale per i sinistrorsi e i loro burattinai in toga.

                                                                                          by Kiwai