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Gian Domenico Romagnosi

Post n°3212 pubblicato il 10 Ottobre 2016 da valerio.sampieri
 

Gian Domenico Romagnosi (nato a Salsomaggiore nel 1761, morto a Corfù nel 1835) in filosofia seguì il razionalismo di F. Crist. Wolf, che, partendo dal Leibnitz, applicava in tutti i campi il principio della ragion sufficiente e riteneva che l'illuminazione intellettuale sia il più alto ufficio morale. Reagì pertanto al sensismo, in cui la conoscenza rimane passiva; e fu suo pensiero fondamentale che la conoscenza implichi il concorso (o, com'egli diceva, la corn potenza) dei sensi e dell'intelletto, il quale applica agli elementi forniti dai sensi le proprie suità psicologiche, che mettono ordine nei dati sensibili. Questa attività formativa dello spirito nella rifles­sione, o «senso logico », fa che le conoscenze siano fatture mentali; ma la mente nostra non può fingerle a suo piacimento, perchè è vincolata dai diversi modi in cui agiscono su di essa gl'impulsi che riceve dalle cose. Così le conoscenze sono segni a cui corrispondono in natura modi d'essere reali. Ammise pertanto l'oggettività del reale e si oppose fermamente all'idealismo trascendentale, nel tempo stesso che comprendeva il significato della soggettività kantiana.

Ritenne inoltre che la formazione dello spirito non si possa intendere se non attraverso la storia dell'« incivilimento e, in cui individuo e società sono strettamente collegati. Il progresso umano è connesso, a suo giudizio, con lo sviluppo delle idee: l'esperienza si sviluppa sotto la luce di una ragione di tipo universale; e lo spirito trova la sua libertà nell'equilibrio, nel perfezionamento delle proprie energie, nella scelta dei valori umani. Libertà nell'equilibrio, perfezione delle proprie energie, coscienza dei valori umani costituiscono, secondo il Romagnosi, la mente sana. In questo modo egli, ammettendo la soggettività nella vita dello spirito e ad un tempo ritenendo che la mente umana nel conoscere e nell'agire poggi sopra la realtà, pensava di poter evitare il kantismo e la dottrina « ultrametafisica di Hegel.

Il Romagnosi, filosoficamente, nella storia di quel periodo, ha dunque un duplice significato: da un lato impersona risolutamente una delle forme più meditate di reazione critica e romantica al sensismo francese, che, nella seconda metà del Settecento, si era organato nella dottrina superficiale del Condillac; dall'altro rappresenta la tendenza di salvare l'oggettività della conoscenza di contro al soggettivismo.

Sue opere principali: Genesi del diritto penale (1791), in cui combatte le dottrina di uno stato di natura anteriore allo stato sociale (è l'opera giovanile, che gli diede la fama e fu tradotta in varie lingue; Introduzione allo studio del diritto pubblico universale; Della costituzione di una monarchia nazionale rappresentativa; Che cosa è la mente sana (1827); Suprema economia dell'umano sapere (1828); Dell'indole e dei fattori dell'incivilimento, con esempio del suo risorgimento in Italia (T832). In questa egli, ammiratore di G. B. Vico, si riconnette, come già in altre opere, alla Scienza nuova; per la concezione nazionale della civiltà si richiama al Machiavelli.

Sia filosoficamente sia politicamente è dunque logica la collaborazione del Romagnosi al Conciliatore. Nel 1821 fu imprigionato dall'Austria; lasciato libero, ebbe divieto di insegnare. Ma rimangono nella memoria di tutti i versi dell'ode La terra dei morti (1841) di Giuseppe Giusti:

Cos'era Romagnosi?
Un'ombra che pensava,
e i vivi sgomentava
dagli eterni riposi.

Il sito Classici italiani di Giuseppe Bonghi riporta un articolo apparso nel N. 3 del Conciliatore (10 settembre 1818). Le notizie trascritte sopra e quelle che seguono sono tratte dalle note a detto articolo.

Il Romagnosi, tra i collaboratori del Conciliatore, tentò di eliminare la contrapposizione di classico e romantico come impropria nel senso e nei termini e credette di dare soluzione alla « gran controversia entro una concezione ilichiastica della letteratura, per cui storicamente riguar­dava nel passato le opere vitali di ogni scrittore come adatte all'età e al genio di ogni popolo, e pel nuovo secolo raccomandava agli italiani la composizione di opere rispondenti al pensiero moderno e al genio nazionale. (La parola ilichiastico deriva dal greco elikìa, età).

Come è evidente, l'ilichiasticismo del Romagnosi è connesso con la concezione che egli aveva della formazione dello spirito e dell'indole e dei fattori della civiltà.

Ma la parola ilichiastico non riuscì a sostituire l'aggettivo romantico, perchè il Romagnosi finiva col dare alla questione una soluzione generica, che non eliminava le ragioni dell'antitesi particolare, che agitava allora le menti.

Perciò il Berchet dissentì apertamente dal Romagnosi, protestò « di essere irremovibilmente romantico » e insistette nel distinguere la poesia in romantica e classica perchè essa gli parve « utilissima alla teorica e alla pratica ». Egli rispose al Romagnosi nello scritto el criterio dei discorsi, pubblicato come articolo di fondo nel N. 4 del Conciliatore (13 settebre 1818). Il Romagnosi ribadì le sue idee nell'articolo Delle fonti della coltura italiana, pubblicato nei N. 12 (11 ottobre 1818).

Giuseppe Bonghi

Commenti al Post:
aristofane4
aristofane4 il 10/10/16 alle 12:33 via WEB
Buongiorno Valerio :-) ci sono personaggi davvero interessati che abitano il tuo blog, dopo una seconda lettura di questo post mi convinco ancora di più che di non sapere nulla :-):-)
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 10/10/16 alle 18:21 via WEB
E che vuol dire, Alberto? Quello che uno non sa lo impara! :-))
 
   
aristofane4
aristofane4 il 11/10/16 alle 17:08 via WEB
Infatti, Valerio , non sono più tanto giovane, ma la mia mente è ancora come una spugna. Non sono un alcolizzato, intendiamoci :-):-)
 
Vince198
Vince198 il 10/10/16 alle 15:09 via WEB
Bel post, Valerio! Mi hai fatto ricordare, leggendo di Gottfried Wilhelm von Leibniz, quello che fu il fulcro della sua filosofia: la monade. Quest'ultimo termine è legato per l'appunto alla dottrina del monadismo che occupa una posizione di primaria importanza. Per comprendere correttamente la sua dottrina relativa a questo argomento, è necessario ricordare che Leibniz era stato spinto a tentare di definire questa materia da un duplice motivo: desiderava riconciliare la dottrina degli atomisti con la teoria scolastica della materia e della forma.
In pratica per arrivare senza troppi solfeggi al quid della questione, bisogna fare una cosa essenziale: suddividere il temine monade in mona.de (quella tedesca, mentre quella italiana è mona.it). Solo così si arriva a comprendere per bene il "succo" del ragionamento leibniziano .. *____________^
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 10/10/16 alle 18:23 via WEB
Si, Vince, in effetti c'è anche la mona.ts che, però, a differenza dei due da te nominati, è un notissimo luogo triestino dove si deve necessariamente andare, se invitati a farlo! ;-) ^___________^ Che malignaccio friulano che sei!!! ^____________^
 
lultimodellaclasse
lultimodellaclasse il 10/10/16 alle 15:26 via WEB
Quindi era un filosofo. Non avevo mai sentito la parola ilichiastico. Buona giornata Valerio :-)
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 10/10/16 alle 18:25 via WEB
Vuoi sapere una cosa, Luca? Quel termine non lo conoscevo nemmeno io! :-O Magari 50 anni fa lo conoscevo, ma, se così fosse, ne avevo completamente dimenticata l'esistenza! :-))
 
   
lultimodellaclasse
lultimodellaclasse il 11/10/16 alle 19:56 via WEB
L'ho trovato molto interessante specialmente nell'ultimo post che hai messo, una spiegazione molto dettagliata.
 
solosorriso
solosorriso il 10/10/16 alle 18:39 via WEB
Hem hem stasera non ce la posso fare Valerio ahahahahahahah ho troppo mal di testa per questa lettura...perdonata? :-))) Tornerò a mente più lucida. Come stai, tutto bene? :-) Un abbraccio per una buona serata e serena settimana :-)))
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 10/10/16 alle 18:42 via WEB
Carmen!! :-) Ciao in presa diretta!! :-))) Stasera passerò a salutarti :-)
 
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 10/10/16 alle 19:59 via WEB
Io la parola ilichiastico la conoscevo!!!!!! :-)))))) Vale!!!!!!
:-*
:-*
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 10/10/16 alle 21:16 via WEB
Ovvio ... si legge e si traduce! ^_________^
:-*
:-*
 
   
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 11/10/16 alle 15:47 via WEB
No, no l'ho solo detto perché suonava proprio bene che io la sapessi ^__________________^
:-*
:-*
 
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 10/10/16 alle 20:00 via WEB
Scherzooooooo Vale ^_________^ si capiva vero? :-)))))
:-*
:-*
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 10/10/16 alle 21:16 via WEB
E io che ero convinto che dicessi sul serio! ;-) :-)))))
:-*
:-*
 
   
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 11/10/16 alle 15:49 via WEB
L'ho detto sul serio infatti :-O ma per scherzo. Bisogna essere seri quando si vuole fare uno scherzo :-)))))))
:-*
:-*
 
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Un blog di: valerio.sampieri
Data di creazione: 26/04/2008
 

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