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Olimpia Malipiero

Olimpia Malipiero

Di Olimpia Malipiero conosco ben 41 sonetti, ma su di lei, guardando in rete, nessuna biografia ho trovato. Luisa Bergalli la liquida in poche battute: "Olimpia Malipiera Gentildonna Veneziana Figliuola di Leonardo, fiorì del 1560. in circa fu di Ottimo gusto nella Poesia, come apparisce, Da suoi componimenti sparsi in tante Raccolte, e per i quali riportò ella grandissimo onore." [Bergalli Gozzi, Luisa (1703-1779), in Componimenti poetici delle più illustri rimatrici d'ogni secolo, pt. 1, p. 115-122 e pag. 215 (Venezia: Antonio Mora, 1726)]. Ginevra Canonici Fachini ne ignora persino l'esistenza nel suo "Prospetto biografico delle donne italiane rinomate in letteratura dal secolo decimo quarto fino a giorni nostri" (Dalla tipografia di Alvisopoli, 1824 - 271 pagine). Le uniche note biografiche le ho rinvenute tramite Google Libri.

Olimpia Malipiero dama Veneziana era figliuola di Leonardo q . Girolamo q. Pietro Malipiero, e di una figliuola di Alessandro Pisani q. Marin, la quale con Leonardo s'era maritata nel 1523 (Nozze Barbaro). Quindi puossi assegnare entro il decennio, cioè intorno al 1535 la nascita di Olimpia. Giovane fu, come attestano gli scrittori, di venerabili costumi, di nitido intelletto, e di elevato ingegno; singolare nelle lettere latine, eccellente nelle volgari, sentenziosa nel parlare, dotta nelle principali lingue. Attestano eziandio che scrisse epistole ed orazioni, oltre che poesie molte, nelle quali, se non avanzava, andava certamente del paro coi primi lirici dell'età sua, tanto esse dimostrano un ottimo gusto, e sono dettate in istile elegante. Nelle sale accademiche recitavansi le opere di questa dama la quale portava per geroglifico l'Albero della vita del Paradiso Terrestre, sotto al quale stava piangendo, col motto di S. Paolo: Noli altum sapere. Il suo nome era notissimo non in Venezia soltanto, ma presso ogni altra culta nazione; e dalle poesie, che citeremo testè, sembra che alcuni anni essa li passasse in Firenze. Abitava Olimpia nella contrada di S. Marziale della nostra città, ma morì in villa, sofferendo la febbre per dieci giorni. Dicono alcuni che al tempo del suo passaggio all'altra vita contava soli 24 anni, e fu a' 22 di giugno 1569; il perchè essa sarebbe nata circa il 1545: ma dalla edizione delle sue poesie 1559, vedremo che ciò non può essere.
Il suo cadavere a' 23 del detto mese trasportato in Venezia, ebbe tomba nella suaccennata parrocchia. (Vedi il Sansovino Venetia. Lib. XIII, p. 278. L' Alberici p. 69. Il Superbi lib. III, p. 139. Agostino della Chiesa p. 259. Theatro delle donne letterate. Mondovi 1620. Il Palazzi. Virtù in gioco, p. 42.
Pietro Gradenigo mss. Donne veneziane distinte; Crescimbeni Comm. intorno alla sua Istoria della volgar poesia Roma 1711, vol. IV, p. 72, lib. II num. 37. Quadrio. Storia e ragione d' ogni poesia, vol. II, p. 363, num. 33, e altri meno antichi scrittori della Storia poetica e di donne illustri.
Sebbene siasi detto da taluni che Olimpia dettò anche epistole ed orazioni, queste non pervennero a mia cognizione, e forse saran rimaste mss. inedite. In quanto alle poesie veggo le seguenti.
1. Sonetti XXXI, sestina una, madrigale uno, stanno a p. 130-149 delle Rime diverse di alcune nobilissime et virtuosissime donne raccolte per M. Lodovico Domenichi. In Lucca per Vincenzo Busdrago, 1559, 8vo. Se fosse vero che nascesse Olimpia nel 1545, essa allora avrebbe avuto soli 14 anni circa di età; ma essendo assai difficile che una giovanetta di tale età possa così nobilmente scrivere in versi toscani, io mi feci lecito di assegnare la sua nascita piuttosto al 1535, quindi del 1559, tengo che avesse 24 anni, non 14. Tali poesie sono anche in laude di Cosimo de Medici, e per le nozze di Lucrezia figlia di lui con Alfonso II d'Este duca di Ferrara. In una di esse ella dice che da un lustro manca da Venezia.
2. Sonetti due stanno a carte n 65 del libro II delle Rime di diversi nobili Toscani raccolte da M. Dionigi Atanagi. Venezia, Avanzo 1565, 8vo. Uno di questi sonetti è in risposta di altro di Madonna Giulia Premarini veneziana, donna, per testimonio dell'Atanagi, d'alto intelletto et nella poesia non meno valorosa de la Malipiera. La Premarini diceva ad Olimpia:
Felice voi che in verde età cantando
Coi due gran Toschi lungo l'Arno a paro
Sovra di voi v'andate ogn'hor più alzando;
dal che sembra, com'ho osservato, che fosse in quel tempo in Toscana.
3. Sonetti quattro leggonsi a c. 142-144 delle Rime di diversi in morte d'Irene delle signore di Spilimbergo. Venezia Guerra 1561, 8vo. -
4. Sonetti due sono a c. 93-97 del Tempio della divina signora Geronima Colonna d'Aragona. Padova, Pasquati 1568, 4.to, uno de' quali è diretto al raccoglitore Ottavio Sammarco; questo sonetto fu ristampato a p. 97 delle Rime di Orsato Giustiniano (Venezia 1600, 4.to) senza la direzione al Sammarco; ed avvi la risposta per le rime fatta dal Giustiniano alla Malipiero.
Alcune di queste poesie trovansi riprodotte in altre raccolte; p. e.: Nelle Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon. Napoli, Bulfon 1695, 12 dalla p. 127 alla p. 139 si hanno tutte quelle della edizione del Domenichi 1559. Parecchie sono nella Raccolta delle Rimatrici fatta da Luisa Bergalli (Venezia 1726, 12 Parte I, p. 2 15). Un sonetto è tra i Lirici Veneziani del secolo XVI. Venezia, Zatta 1788 (vol. XXXII, p. 109 del Parnaso del Rubbi).
In sua laude Lodovico Domenichi ha un sonetto nella suenunciata Raccolta 1559, a c. 146, nel quale le dice; Vergine veramente honesta e bella ; e il Bergantini p. 177, del Tuano (Venezia 1735, 4.to) fra i poeti Vene ziani ripone in primo luogo Olimpia Malipiero con Giulia Premarino che tra se in sonetti gareggiavano; così pure il Bergantini cita nell' indice dell' opera sua: Scelta d'immagini o saggio d'imitazioni e concetti osservati ne' poeti ed altri scrittori (Venezia 1762, 4.to) anche Olimpia Malipiero; non so poi dove non avendo agio di scorrere 337 pagine di stampa per rinvenirne il nome.

Delle Inscrizioni Veneziane Raccolte ed Illustrate da Emmanuele Antonio Cicogna Cittadino Veneto, Volume V. Venezia 1842, Presso Giuseppe Molinari Stampatore, pag. 57

LODE RECIPROCA.
Giulia Premarini loda Olimpia Malipiero Son. Donna, cui Febo tra le rare al mondo Scelse per gloria sol del nostre sesso, E vi die il canto, e'n Cirra il seggio stesso, Perchè di lui voi sosteneste il pondo. Qual fora ingegno atto a toccare il fondo Del valor vostro? O qual volo indefesso Asalir l'erto, s'egli è vero espresso Un oceano, un olimpo alto, e profondo? Felice voi, che in verde età cantando, Co i due gran Toschi, lungo l'Arno a paro Sovra di voi v'andate ognor più alzando. E me felice, che dal grido chiaro Vinta di voi, vo il mio destin pregando, Che non mi sia del vostro lume avaro.
Olimpia Malipiero loda Giulia Premarini Son. A Voi donna divina, e'n più fecondo Favor nata dal cielo è ben permesso Poggiar l'alto Aganippe, e 'l bel Permesso, Pregio acquistando a null' altro secondo. Che se qual in diamante puro, e mondo Natura ha in voi sì salda mente impresso Ogni suo riccodon, chi sia, ch'appresso S'erga all'altero dir vostro facondo ? Ma lassa me! che qualor più chiamando Vo le Castalie dive al mio riparo , Via più sprezzata da lor vivo in bando. Dunque del vostro alto splendor sì raro Spiegate un raggio in me: ch'allor cangiando Si verrà in dolce Aprile il mio Gennaro. Poetesse furono queste ambedue Viniziane dell'ordine patrizio, che fiorirono nel Secolo sedicesimo.
Tratto da "Scelta di immagini o Saggio d'Imitazioni e Concetti osservati ne' Poeti ed altri Scrittori." da G.P.B. C.R.T., Venezia, Presso Giacomo Caroboli. Domenico Pompeati., 1762.