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Una direttiva europea (Euratom 2013/59), che tutti gli Stati dovranno recepire a partire dal 2018, punta a ridurre l’esposizione delle persone alle radiazioni ionizzanti ed i possibili conseguenti effetti collaterali, come l’insorgenza di tumori indotti dalle radiazioni.
Dal 2018 le informazioni relative alla quantità di radiazioni somministrata alle persone negli esami medico-diagnostici saranno opportunamente registrate e riportate nel referto medico consegnato al paziente. L’obiettivo è anche ridurre gli esami non strettamente necessari, prescritti spesso nell’ambito della cosiddetta “medicina difensiva”, ovvero la pratica medica non finalizzata principalmente a diagnosi e terapia, ma orientata soprattutto alla tutela del medico da eventuali contenziosi legali con i pazienti.
In Italia sono oltre 40 milioni gli esami radiologici effettuati ogni anno .
Si stima che circa il 44% di questi sia stato prescritto in modo inappropriato e non fosse strettamente necessario (ed esempio esami ripetuti a breve distanza di tempo l’uno dall’altro)
L' International Organization for Medical Physics, IOMP, AIFM richiama l’attenzione proprio su questo aspetto.
La direttiva Euratom 2013/59 prevede che dal febbraio 2018 tutte le nuove attrezzature medico-diagnostiche che producono radiazioni ionizzanti devono essere munite di un dispositivo che misura le dose di radiazioni. Già oggi con tecniche più efficaci e mirate è possibile ottenere dalle apparecchiature in uso una definizione ottimale delle immagini con un’esposizione ridotta.
Adottare queste tecniche attraverso l’introduzione di protocolli standard e uniformi in tutti gli ospedali italiani e negli studi odontoiatrici contribuirebbe a migliorare la qualità della radiodiagnostica con una riduzione dell’esposizione del paziente ai raggi X. A tal fine è sempre più necessaria una collaborazione stretta tra tutte le “figure” che seguono il percorso del paziente, dal medico di famiglia che prescrive gli esami, ai radiologi, ai medici nucleari, ai fisici medici e ai tecnici sanitari di radiologia medica”.
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