7 luglio del 1891
Dal diario del capitano di lungo corso Lorenzo Crevatin.
Il battello è arrivato e qui sulla diga è già tutto pronto, i tre capanni bianchi messi in fila che ho avuto la cura di affittare, lo champagne, il caviale e per proteggere la nostra intimità c’è il fidato Miclos, un gigante greco che nessuno oserà sfidare.
Mi sento come un marinaio preso all’amo da una sirena… si, non è solo il caldo ad arroventarmi le carni, è il pensiero che tra qualche minuto potrò slacciare i lacci che stringono le carni della mia amata e costringono le sue rotondità in quella morsa fatta di trine e stecche di balena.
Lei quasi sviene nel momento in cui il suo candido seno si libera e prende il volo, come quella volta che sul molo ho visto gonfiarsi una mongolfiera, è stato per Pasqua, ricordo l’imperatrice che attorniata dai suoi sudditi e dalle dame di corte ha dato il via alla parata e la grande mongolfiera si è librata in aria… come il medaglione con il ritratto di Maria Theresia sul collo alabastrino di Margaretha.
È una fiction, quindi nessun riferimento a fatti storici e presunti incontri amorosi che possono essere avvenuti in quel stabilimento balneare.