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piccole pieghe e grandi magie....
 
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La partita di pallone....

Post n°451 pubblicato il 20 Ottobre 2014 da NoRiKo564


Non si può  definire un tifoso sfegatato, neanche uno che si strappi i capelli per la sua squadra.
Se vedendola alla tv, nota che gioca male e si prende pure dei  goal, il massimo della reazione è spegnere la televisione e andarsene a fare qualche cos’altro.
Però è un simpatizzante fedele… guai se nei commenti sportivi, quando ha giocato bene, il commentatore di turno, in uno dei vari talk show post- partita della domenica, non ne parla o si limita a scarne considerazioni: diventa  una iena!
Così immaginate quanto è stato  contento, quando lo hanno portato allo stadio a vedere la sua Udinese giocare a Torino, lui un anziano di 81 anni, che con il suo fedele bastone d'appoggio, varca i tornelli dello stadio, dopo forse più di quarant’anni che non ci andava più.
Certo essere in mezzo alla tifoseria avversaria non è  proprio il massimo, ma non possedendo tessere del tifoso o si sedeva  lì o ciccia.
Così dopo aver superato tutti i controlli di sicurezza, essere riuscito a girare nel tornello, senza restarci incastrato dentro (che non era una possibilità tanto remota), il nostro “ragazzo” salita  un’infinità di scalini arriva finalmento al suo seggiolino.
Prima considerazione: “Si però alla televisione si vede meglio!”
Secondo considerazione sulla curva degli ultras della squadra avversaria:” Ma quelli vengono a vedere la partita o solo a far casino?”
Terza considerazione: “ Ma se segna la mia Udinese posso alzarmi ed esultare?”
Ecco, su questo punto, avendo fatto le debite raccomandazioni, non c’è stato proprio  il rischio che si facesse riconoscere, perché in novanta minuti non si è creato mai il pericolo che si avvicinasse così tanto alla porta avversaria da segnare!
Anche i tifosi della sua squadra erano un gruppetto sparuto, che è stato completamente travolto dai cori granata.
In ogni caso, anche se la sua squadra  ha perso,  la soddisfazione con cui si è goduto la partita non ha prezzo!
Almeno per me.

 
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