Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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Sesso virtuale

Post n°255 pubblicato il 05 Novembre 2009 da bimbadepoca
 

 

Questo che segue è uno dei primi post di questo blog, per l'occasione riveduto e corretto.

 

Da qualche tempo ho ripreso la brutta abitudine d'intrattenermi in chat, sarà l'età che incombe e il bisogno di adulazione che cresce in maniera esponenziale. Fatto sta che ho ricominciato a farmi corteggiare da questi quattro cicisbei da operetta e non escludo incontri finalizzati al sesso.

Sabato scorso ho parlato al telefono, per la prima volta, con uno di questi pretendenti. Non ha importanza il nome, l'età, la residenza, il segno zodiacale, il titolo accademico. Era un uomo e tanto mi bastava.

Detto così sembra che m'accontenti di chiunque, che sono talmente disperata, talmente in debito in materia sessuale che vado raccattando casi umani. Non è così, in rete certe affinità nascono per caso, è qualcosa di non spiegabile, incontri uno che dice le solite baggianate degli altri e ti sembra speciale. E cominci a fantasticare.

 

Ascoltare la sua voce è il passo successivo, è rendersi conto che non hai sospirato invano dietro le sue virgole e i suoi puntini di sospensione.

Era da tempo che volevo sentire Eurimaco, immaginavo che avesse una bella voce, profonda e roca, da fumatore. Ma non osavo chiederglielo, anche  se da qualche giorno, per gioco, gli avevo dato il mio numero di cellulare.

Sabato sera, inaspettatamente, mi ha chiamato: "Ciao dolcezza". Non ho avuto alcuna difficoltà a riconoscerlo, chiacchierando in chat mi ha regalato quest'appellativo sdolcinato, usare vezzeggiativi non è altro che una tattica usata da uomini e donne per non confondersi tra le varie conoscenze.
"Eurimaco sei tu? Che bella sorpresa". E la sua voce era proprio come l'avevo immaginata.
"Sei sola?" ha chiesto subito per sondare il terreno, io ero con Pippo Baudo, che dalla televisione mi faceva compagnia, ma appena ho visto sul display un numero sconosciuto ho abbassato l'audio.
" Cosa stavi facendo?" ero in cucina a spignattare perché il giorno dopo avevo ospiti a pranzo, da buona napoletana stavo preparando il ragù, ma non mi sembrava molto chic dire la verità, così con voce soave ho detto che ero languidamente adagiata sul sofà.
" Come sei vestita Nancy, sopra e sotto il vestito?" ha chiesto con fare malizioso, andando subito al sodo, in quel momento avevo indosso la tuta di ciniglia blu, il grembiule con le mucche, sporco di sugo, i calzettoni e le pantofole rosa di pelo. No, non potevo dire la verità ad un uomo che cercava di sedurmi, dovevo continuare a giocare al corteggiamento virtuale. Con nonchalance gli ho rivelato che indossavo un tubino nero, con filo di perle, guepiere nera con reggicalze e calze di seta. E che cavolo... lo sanno tutti che le donne quando sono sole in casa vestono in questo modo.

" Ti sto immaginando dolcezza, ti confesso che il pensiero mi eccita". Dovevo aspettarmi quella risposta, conciata in quel modo ero la quintessenza della femminilità, impossibile resistermi. Forse, pensavo tra me e me, avrei dovuto aggiungere al quadro che avevo dipinto un boa di struzzo.
" L'hai mai fatto Nancy? " mi ha chiesto inaspettatamente il mio "dolce" Eurimaco, ed io sono stata presa alla sprovvista e non sapevo se intendesse il ragù, che preparo con cura ogni domenica, ma poi mi sono ricordata che avevo detto di star seduta sul sofà. 
"Parlo del sesso virtuale" ha precisato lui, capendo da uomo sensibile qual era che il mio silenzio era imputabile a qualche fraintendimento.



" Hai un oggetto con te? " ha chiesto senza aspettare risposta, dando per scontato che per me fosse prassi normale, in quel momento in mano avevo il cucchiaio di legno con cui stavo rimestando il ragù, ma non ho osato dirglielo anche perché il manico del cucchiaio non mi sembrava proprio adatto allo scopo.
Ha cominciato a parlarmi accompagnando le parole a sussurri e sospiri " Levati le mutande Nancy, lo faresti per me?". Cavolo se l'avessi saputo prima, vi confesso che avrei indossato un tanga di tulle, ché ci voleva davvero troppa fantasia a far finta di essere erotica imbracata nelle mutande contenitive.

Ebbene sì signori, avete capito bene l'ho fatto, mi sono veramente adagiata sul sofà e ho seguito i suoi suggerimenti su come, dove e quando muovere le dita.  A un certo punto ho urlato di piacere come mai avevo fatto in vita mia, mi avrà sentito tutto il condominio, perfino Pippo Baudo in televisione.

L'unica nota negativa di quest'esperienza, è stato il menù del giorno dopo, a pranzo i miei ospiti hanno degustato pennette al burro perché, ahimè, il mio prelibato ragù è rimasto attaccato al fondo della pentola.

 

 

 
 
 
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