Le colleghe blogger sono sempre perseguitate da ammiratori-maniaci, e visto che siamo in tempi di parità dei sessi, magari qualcuno potrebbe pensare che questa cosa vale anche per gli uomini. Che ne so, magari non siamo assediati da schiere di fanciulle pronte a concedersi ardentemente, ma comunque battiamo chiodo. E invece, non è vero. A noi uomini blogger, in realtà non ci si fila nessuno. Ma proprio zero.
Lunedì mi è arrivato un messaggio da una cara lettrice, che ogni tanto mi manda due righe per commentare qualcuna delle mie vaccate quotidiane. Fra le cose che mi ha scritto, una mi ha colpito particolarmente. Secondo lei, il fatto che racconto bene le cose mi fa rimorchiare un sacco. Ebbene, posso assicurare a tutti che decisamente non è così. Di tutte le lettrici che passano di qui, tutte potenziali partner per l’accoppiamento e magari donne della mia vita, io non ne ho rimorchiata nemmeno una. E sì che ho un blog qui su Libero dal 2008, e prima ce l’avevo su Splinder.
Quello che non ti dice nessuno, è che essere un blogger maschio è un po’ come girare per strada con la vuvuzela. Ti sente un sacco di gente, ci fai la figura del cretino, qualcuno si ferma pure a guardarti, magari domandandosi come mai una persona sana di mente possa fare una cosa tanto idiota, ma non è che ti ritrovi assediato da fanciulle vogliose che si strappano i vestiti. Al massimo ti guardano con l’aria divertita, passano di tanto in tanto per vedere se sei ancora lì con la vuvuzela, ma fine. Di sicuro non ti scrivono per dirti che vogliono darti dei figli.
Questa cosa la posso dire con una ragionevole certezza, perchè di gente qui ne passa parecchia ogni giorno, ma il numero delle mie ammiratrici è bello tondo, e sta a zero. Un bello zero tondo tondo, roba da far invidia a Giotto. Sono inoltre convinto che se mettessi un box nell’angolino in alto a sinistra della pagina, dal titolo “rimorchia il Mister”, con una vuvuzela ed un invito a scrivermi perchè sono single e disponibile, gli unici messaggi che riceverei sarebbero di giusta e doverosa presa in giro. Anzi, quasi quasi lo metto per davvero, tanto per vedere cosa succede.
In ogni caso, la mia teoria è che molto semplicemente l’idea stessa di stare con una persona che quotidianamente mette in pubblico i fatti propri, sia di per sé motivo sufficiente ad allontanare la maggior parte delle donne. Quindi le donne con cui mi accompagno, sono quelle che ignorano questo mio hobby, piacevolmente rassicurate dalla convinzione che le uniche a parlare di me, siano loro. Con le loro amiche, sotto forma di pettegolezzo, con contorno di gomitate e risatine maliziose. Non di certo in pubblico, sotto gli occhi di tutti, e senza nessun controllo sulla situazione.
Inoltre, e ne sono abbastanza convinto, le donne in genere preferiscono parlare di sè, e non amano particolarmente né ascoltare, né soprattutto che si parli di loro. Quindi se ad un uomo può non dare particolare fastidio che la propria donna abbia un blog, soprattutto se dentro ci scrive cose belle, e trascurando ovviamente la messaggeria intasata da porno-avances, la questione non vale nell’altro senso. Soprattutto se il soggetto in questione, come il qui presente Mister, non ha l’abitudine di prodursi in poesie sdolcinate, frasi ad effetto e dichiarazioni romantiche, ma passa il tempo a dire stronzate.
In sostanza quindi, un po’ perchè non vesto i panni dell’anima in pena, fra sofferenza, romanticismo ed amore struggente, come molti rimorchioni da strapazzo che si trovano in giro, e un po’ perchè le donne in genere rifuggono l’uomo che chiacchiera quanto loro, la verità è che no, col blog non si rimorchia. Ma nemmeno per sbaglio. Tolte le storie fra blogger, non si combina. In compenso, ogni tanto mi arriva qualche messaggio dove la gente mi dice che li faccio sorridere. Che è una gran bella soddisfazione, anche perchè succede giusto un paio di volte l’anno.
Quindi, a tutti gli uomini aspiranti blogger convinti che a raccontare i fatti propri in giro si rimorchi come matti, posso dire solo che non è così. Anzi, se vogliamo dirla tutta, ad avere un blog perdi un sacco di tempo che potresti impiegare diversamente. Che ne so, andando a donne, per esempio. Perchè in tutti questi anni di blog, se c’è una cosa che ho capito, è che se mettessi nel rimorchiare metà dell’impegno che metto nello scrivere le mie vaccate quotidiane, avrei più donne che capelli in testa.
E va bene che mi pettino col rasoio, ma il senso si è capito.
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