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MONTREAUX JAZZ (??) FESTIVAL

Post n°1829 pubblicato il 14 Aprile 2011 da pierrde

Il Montreux Jazz Festival punta quest'anno sulle "leggende della musica", in modo differenziarsi dalle altre manifestazioni dello stesso genere moltiplicatesi negli ultimi anni.

Presentato ufficialmente oggi a Zermatt (VS) - dopo la fuga di notizie di ieri - il cartellone comprende nomi di assoluto rilievo quali Carlos Santana, Deep Purple, BB King o ancora Sting. "Parto dall'idea che se un artista porta qualcosa di nuovo, un progetto speciale, allora vale la pena farlo venire", ha spiegato il patron del festival, Claude Nobs.

La manifestazione intende restare fedele ai suoi musicisti, ma anche il contrario è vero, ha aggiunto. Quest'anno Santana presenterà tre progetti. Per la prima volta da 30 anni sarà sul palco assieme al chitarrista John McLaughlin. L'indomani si produrrà nuovamente suonando i suoi più grandi successi, mentre il terzo giorno andrà in scena con BB King.

Un altro nome importante è quello dell'arpista Andreas Vollenweider, ha spiegato Nobs, di rado in concerto in Svizzera. Tornerà a Montreux dopo 30 anni per suonare con amici di un tempo e di oggi.

Il 2011 è però anche l'anno del 40mo anniversario dell'incendio al casinò scoppiato durante un concerto di Franck Zappa. La vicenda ispirò un classico della storia del rock, "Smoke On The Water" dei Deep Purple, che saranno a Montreux per chiudere il festival accompagnati da un'orchestra sinfonica di 50 elementi.

Per gli appassionati di jazz, di assoluto rilievo sarà la presenza di Quincy Jones, che si produrrà con i pesi massimi Markus Miller, Herbie Hancock e Wayne Shorter, così come quella di George Benson e di Randy Crawford. Ci sarà però anche spazio per la voce di Liza Minelli, il rock dei canadesi Arcade Fire, il folk di Paul Simon, il soul di Seal e l'hip hop di Coolio

Fonte: swissinfo.ch

Il festival di Montreaux ha una storia gloriosa, tutti i grandi del jazz si sono esibiti nelle eleganti sale del Casinò, e moltissimi hanno registrato album importanti, uno per tutti, il sommo Bill Evans.

Nella bellissima località elvetica sul lago di Ginevra c'è un auditorium meraviglioso intitolato alla memoria di Miles Davis.

Quest'anno ricorre la 45° edizione del festival ed il programma a grandi linee è quello delineato dall'articolo che ho riportato.

Fatta salva la piena legittimità della direzione artistica di impostare il proprio festival in base ai propri parametri, gusti e riscontri di pubblico e sponsor, a me semplice appassionato rimane però la possibilità di valutazione complessiva delle scelte artistiche in base alle mie preferenze e alla mia sensibilità.

Riassumendo le mie impressioni in un solo aggettivo non posso che definire penoso il programma sopratutto considerando la magnifica storia alle spalle. A fronte di biglietti salati il programma è melenso, sciapito, banalmente commerciale, contradditorio nelle intenzioni e spaventosamente simile negli "eventi" (sigh) a quello di Umbria Jazz.

http://static.montreuxjazz.com/

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Commenti al Post:

MONTREAUX JAZZ (??) FESTIVAL

Fabrizio il 14/04/11 alle 16:27 via WEB

Ciao, noto che stai prendendo una (a mio parere sanissima) vena critica nei confronti di questi pseudo-eventi...mi fa piacere! A proposito di Francis Zappa: "Il jazz non � morto, ha solo un odore un po' curioso." Ciao

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pierrde il 14/04/11 alle 21:44 via WEB

Credo di non avere mai deviato da questa linea: sono pi� di 5 anni che sparlo di tutti gli ex festival jazz con la rabbia di un amante deluso....

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daniele il 15/04/11 alle 11:48 via WEB

hai ragione ! per� a me cascano le braccia anche vedendo, ad esempio, il programma di festival come Novara Jazz. Capisco che il direttore artistico si voglia distinguere dall'affollato gregge dei promoter "banali", ma riesumare personaggi che ,secondo me, non erano memorabili nemmeno ai loro tempi migliori come Bobby Few o Charles Gayle, mi sembra un'operazione di una snobberia insopportabile ,oltre che di dubbia competenza.Ma per vedere un p� pi� spesso in Italia gente come Craig Taborn o Steve Lehman o Darcy James Argue o Tony Malaby o Peter Evans , tanto per fare qualche nome, che bisogna fare ???? Se non possono suonare nemmeno in questi festival " illuminati" significa che siamo messi molto male.

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pierrde il 15/04/11 alle 20:12 via WEB

mah, posso solo dire che la mia esperienza diretta con alcuni dei musicisti che citi � di segno opposto alle tue valutazioni: Bobby Few e Charles Gayle forse non entreranno nella storia ma mi sono apparsi sinceri, autentici e perfettamente inseriti nella corrente generazionale e artistica che li ha prodotti. Darcy James mi � sembrato si interessante, ma molto sopravalutato e ancora poco originale....

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daniele il 16/04/11 alle 10:32 via WEB

appunto come tu dici sono musicisti che erano interessanti in quel lontano periodo. Il tempo dir� se Darcy James Argue � sopravvalutato o no.Siamo nel campo delle valutazioni personali. Ad esempio a me piace molto Bearzatti come strumentista ed anche il suo primo Tinissima era fantastico. Malcom x mi sembra insincero , sopravvalutato da moltissimi e sicuramente nemmeno lontanamente paragonabile al primo. Darcy era uno dei primi nomi che mi � venuto in mente. L'ho ascoltato una volta a NY e su disco soltanto e mi � piaciuto molto. Ritornando a Novara Jazz, mi sembra un'operazione molto snob mettere in cartellone I Compani, Few e Gayle a discapito di chi ha tante cose da dire e pochissime possibilit� di farsi ascoltare nei grandi festival e purtroppo anche nei festival che una volta si chiamavano "di tendenza"

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rodolfo il 25/04/11 alle 01:06 via WEB

Chiss� in base a quali parametri a daniele sembra "insincero" MalcomX di Bearzatti: � una sua impressione o ha delle prove?

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pierrde il 25/04/11 alle 20:25 via WEB

Per replicare aspettavo almeno un altro commento, indipendentemente da come si sarebbe schierato, per evitare discussioni a senso unico. In effetti anche per me il commento di Daniele su Bearzatti � assolutamente non condivisibile. Credo anzi che Francesco sia il miglior talento sbocciato dalle nostre parti negli ultimi anni: possiede un timbro personale e riconoscibile a prescindere dal contesto in cui si esibisce, ha una capacit� compositiva fresca e sorprendente , il suo quartetto � tra i migliori in assoluto e non certo solo in Italia. Insincero ? Mah...., tuttalpi� pu� non piacere, non rientrare nelle proprie corde, ma non sincero mi pare spropositato e fuori luogo. Per me insincero � colui che si spaccia per quello non � (e qui gli esempi mi verrebbero a mazzi, ma non credo che riguardino la scena jazzistica nazionale quanto altri ambiti che per� non ci interessano al momento). Bearzatti si identifica totalmente con la propria musica, lui � la sua musica,pi� autentico di cosi'....

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daniele il 25/04/11 alle 20:53 via WEB

Avevo infatti scritto che mi piace molto Bearzatti, ma che il suo ultimo progetto mi sembra insincero. I parametri ? Le mie orecchie, che ascoltano jazz di ogni tipo da qualche decennio, e che vi segnalano un paio di nomi come Francesco Bigoni e Dan Kinzelman che a livello strumentale non hanno molto da invidiare a Bearzatti . E ,avendo tutti e due meno di trenta anni, potrebbero avere margini di miglioramento non indifferenti anche a livello progettuale. Mentre Bearzatti dovrebbe gi� essere a quota 45. Ho solo espresso un'opinione, come tu Pierrde ne hai espresso una su Darcy James. Il tempo dir� la verit� su Bearzatti o su Darcy James o su Bigoni o Kinzelman. Anche se sta per finire buon 25 aprile.

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