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Mondo Jazz

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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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LESTER WILLIS YOUNG, "PREZ", 27 AGOSTO 1909, WOODVILLE

Post n°2366 pubblicato il 27 Agosto 2012 da pierrde

Benché Billie Holiday l'avesse soprannominato Pres - il Presidente dei tenorsassofonisti - fin dal 1937, o giù di lì, Lester Young dovette faticare molto per fare accettare e poi imporre il suo stile. Per anni dovette difendersi dall'accusa, che molti gli muovevano, di suonare in modo troppo dissimile da quello di Coleman Hawkins, che allora dettava legge fra gli specialisti del suo strumento.

Sembrava che volesse far di tutto per differenziarsi da lui: la sua voce strumentale era chiara, lieve, e le sue frasi, a crome, in cui si faceva un grande uso del rubato, erano lunghe e semplici - e tuttavia piene di sottigliezze - ed erano, a loro modo, liricamente melodiche, mentre la voce del sassofono di Hawkins e dei suoi molti seguaci era poderosa, aggressiva, vibrata, e si esprimeva in un fraseggio rapsodico e fastoso.

Lester Young difese con tenacia il diritto di essere se stesso, ma non fu mai del tutto sicuro di aver ragione; quando poi, verso la metà degli anni Quaranta, tutti i tenorsassofonisti di jazz smisero di seguire le orme di Hawkins per prendere a modello proprio lui, rimase sconcertato: 'Non mi resta più niente da suonare', soleva ripetere, con aria afflitta.

(Arrigo Polillo-Jazz)

 
 
 
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