Creato da Fayaway il 22/02/2005

MARMOTTA

non abita più qui. Ha cambiato pelliccia e si è trasferita in una nuova tana (sempre rosa).

INDIZIO #1

 

PALLINI

Bazinga

~ ° ~
Ah! Allora hai letto anche tu "La Rosa e il Plutonio" di Futogi Kazuyo?! sorpresa

~ ° ~

Zukyuuun!

 

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HO VISTO COSE...

Post n°485 pubblicato il 20 Luglio 2010 da Fayaway
 

Ho visto cose che voi lettori non potete nemmeno immaginare...

... pubblicità con modelle taglia 44 alle quali NON si riusciva a contare le ossa
... ex colleghe universitarie piangere per aver riassaggiato, dopo quasi 4 anni, un'oliva verde di Gaeta e un arancino di riso
... autobus lunatici e casuali, ma almeno puliti e con l'autista che non fa battute cretine
... muffin al cioccolato preparati con birra scurra
... confezioni di Corn Flakes da 1 chilo
... gabbiani grossi come pterodattili che ti inseguono per la strada e ti fanno sperare che non abbiano mai la colite
... gente per strada dire con convinzione "che splendida giornata" mentre c'è una fottuta pioggerellina insistente che ti penetra nelle ossa e ti fa gonfiare i capelli
... un ragno fare la tela in una delle mie scarpe da ginnastica
... due commesse a un bancone. Una si chamava Zelda. E l'altra Princess.


Tutto questo - e molto altro ancora - nel mio primo giorno di vacanza a Dublino.


CANZONE DEL GIORNO: Soldier’s Song (Amhrán na bhFiann) - Peadar Kearney

Soldiers are we
whose lives are pledged to Ireland;
Some have come
from a land beyond the wave.
Sworn to be free,
No more our ancient sire land
Shall shelter the despot or the slave.

 
 
 

DILEMMA ESISTENZIALE n° 30.040 - L'ORRENDO KARMA DELLA MARMOTTA

Una mia ex collega universitaria era solita sostenere che le persone con un'alta percentuale di eventi disastrosi nella vita in realtà dovessero imputare questi ultimi non alla sfiga, ma al loro comportamento che in qualche modo catalizzava verso di essi la sfortuna e le tragedie.
Credo fermamente che in questa teoria ci sia un fondo di verità. Se passi gli anni della tua adolescenza perennemente sbronzo, è quasi matematico che a 30 anni poi c'hai il pancreas che implora pietà e il fegato che ha chiesto asilo politico al Tibet. Se la tua squadra del cuore non fa un tiro in porta manco per sbaglio, è normale che la fanculizzino dai Mondiali al primo turno. Se percorri la provinciale tra Cuma e Arco Felice Vecchio a 250 km/h strafatto di coca, è ben possibile che ti vada a schiantare in fronte ai resti dell'acquedotto romano e che ti ricoverino presso il vicino ospedale di Santa Maria delle Grazie o, ancora più probabilmente, presso il Cimitero di fronte all'Olivetti.
Tuttavia, sento che in questo ragionamente c'è qualcosa che non va.
Verso la fine di Giugno ho ricevuto la telefonata di una persona che non sentivo da ben 16 anni e il cui ricordo avevo felicemente riposto in uno dei cassetti della memoria più remoti che ho alla voce "stronzette della scuola media". Trattasi di G., una ragazza che non frequentava la mia stessa classe, ma che non si sa perché veniva sovente a rompere le scatole. La conversazione avvenuta è stata la seguente.

G: Ciao Fayaway, da quanto tempo, ti ricordi di me? Ti ricordi di quanto ci divertavamo alle scuole medie?
F: Sì, ricordo che ti divertivi molto Cosa posso fare per te?
G: Ma niente, non ti ho mica chiamato perché voglio qualcosa!
F: (e io che pensavo che una delle maledizioni che ti ho lanciato 16 anni fa ti avesse finalmente colto e tu volessi espiare i tuoi peccati prima di morire tra atroci sofferenze ) Quindi il fatto che durante gli ultimi 16 anni tu abbia finto di non conoscermi quando ci incrociavamo per strada o sul treno è una semplice coincidenza?
G: Hihihihi, vedo che non sei cambiata, me lo ricordavi che eri tanto simpatica anche alle medie.
F: (con la differenza che a quei tempi mi vergognavo a dire parolacce e adesso NO, quindi stai pronta che il tuo vaffanculo è molto vicino... ) Hai visto? Le cose buone non cambiano.
G: Ah, e a proposito di cose che non cambiano, dimmi un po', sei ancora GRASSA?
F: (... TREMENDAMENTE VICINO!!! ) ... Vuoi essere così cortese da ripetere?
G: Dalla tua risposta deduco di sì, lo sapevo, ci avrei scommesso!
F: (Megavaffanculo pronto a partire in 3... 2... 1... ) E mi hai chiamato per chiedere QUESTO?
G: Vedi, io ho aperto un centro dimagrante rimodellante, e per farmi un po' di pubblicità ho pensato di offrire un trattamento ad alcune persone che conoscevo che secondo me potevano essere interessate.
F: Ohmaccomessseigentile! (Verrò a ucciderti nel sonno, maledetta cessa!) e hai pensato di regalare un trattamento proprio a ME, che non senti da oltre 3 lustri!!! Perché non l'hai proposto a (quel cessone di) tua sorella?
G: Ma mia sorella non lavora, ha i bambini, non potrebbe pagarlo.
F: PAGARLO?
G: Certo, ma non ti preoccupare per questo, cosa sono i soldi in confronto alla libertà dal grasso? Se vuoi, mio marito gestisce anche una piccola finanziaria, posso mettere una buona parola e farti avere un tasso agevola...

CLICK! Tu - tu - tuuu...

Ecco, io mi chiedo davvero

COSA HO FATTO
 PER MERITARMI TUTTO CIÒ?



CANZONE DEL GIORNO: Mariah Carey - I Still Believe

And after all this time you think that I wouldn’t feel the same
But time melts into nothing, and nothing's changed

Decisamente 16 anni NON SONO SUFFICIENTI per dimenticare certe cose

 
 
 

LACRIME NEL RADICCHIO DI CHIOGGIA

Post n°483 pubblicato il 28 Maggio 2010 da Fayaway

Se c'è una cosa che detesto è il frignare in pubblico. Una cosa è lamentarsi di un abuso, denunciare una ingiustizia, sfogare un parto creativo, esternare l'insofferenza motivandola e portando l'interlocutore ad assumere il tuo punto di vista. Ben altra è il provare ansia e dolore, non poterci fare nulla, e piagnucolare disperati in cerca di approvazione. Non mi piace, non mi è mai piaciuto e se posso cerco di evitarlo. Ciononostante, non posso evitare che chi è costretto a stare con me per oltre 8 ore al giorno si becchi la mia acidità e subdori che il motivo della mia faccia malinconica sia dovuto all'andamento della mia vita privata. Ma se non altro posso evitare di ammorbare chi legge il blog.

Perché poi non è che dal mio dolore esca qualcosa di bello, o di divertente, o di sublime. Voglio dire, Van Gogh dal suo dolore ha tirato fuori campi di grano, vigne rosse, notti stellate; Baudelaire versi struggenti e immortali, Shah Jahan addirittura il Taj Mahal! Io non dipingo, non compongo versi, non scrivo musica, non assoldo architetti e poi amputo loro le estremità affinché la loro opera rimanga unica. Anche senza voler arrivare al livello di questi signori, non sono nemmeno paragonabile a Chaplin o a Paperino, che almeno quando si dà una martellata sulla zampa una risata te la strappa.

Assodato che la mia pena non apporta all'Umanità alcun sostanziale vantaggio nè patrimonio artistico, devo constatare che lo strazio delle ultime settimane (e soprattutto degli ultimi giorni) non ha migliorato nemmeno un aspetto della mia vita. Non ho impiegato le mie energie per fini nobili, non mi sono fiondata a capofitto nello studio di alcunché di utile (o almeno non più del solito), non ho partecipato a feste selvagge e per di più non ho perso manco mezzo chilo. In compenso ho installato la versione ambientata nell'antico Egitto di Caesar III (Pharao), ma la grafica è pessima e mi sa che lo cancellerò.

La mia sofferenza non è altro che un ramo secco che si è incastrato nel cuore e non mi fa scrivere altro che colossali scempiaggini condite di acidità. Ergo, preferisco non scrivere.
Anche perché so che il blog è seguito da un sacco di persone la cui vita pare acquisire un senso solo se vengono a sapere che io sono in difficoltà o soffro, e quindi non mi sembra il caso causare loro troppa gioia tutta in una volta. Normalmente me ne frego, ma ve l'avevo pur detto che sono acida.


CANZONE DEL GIORNO: Pink Floyd - Sorrow

The sweet smell of a great sorrow lies over the land
Plumes of smoke rise and merge into the leaden sky:
A man lies and dreams of green fields and rivers,
But awakes to a morning with no reason for waking

 
 
 

DILEMMA ESISTENZIALE n° 30.039 - E POI SI LAMENTANO CHE C'È CRISI?

Il gelataio vicino casa mia è senz'altro un uomo dall'intelligenza non comune. Non ho idea di come fosse la sua pagella quando frequentava le scuole superiori, e anzi ho anche il dubbio che la scuola superiore l'abbia vista solo col binocolo. Eppure è un genio, anche se privo di titoli di studio particolari, ne sono sicurissima. Non solo per la sua abilità nel preparare gelati, quanto per l'inusitata lungimiranza, rarissima e speciale, nel calcolare che, poiché ci sono alcuni gusti che vendono di più, dovrà prepararne una quantità maggiore. Per dire, ogni volta che spignatta ha pronte almeno 4 vaschette di gelato alla nocciola, mentre di altri gusti (tipo il gusto carciofo ) ne prepara di meno, a volte anche solo mezza dose, giusto per accontentare gli irriducibili amanti del Cynar. Sì, lo so che sembra un ragionamento scontato e logico, ma vi assicuro che non è affatto così! Perché altrimenti

COME CAVOLO SI SPIEGA
CHE I COMMERCIANTI E I DISTRIBUTORI DI SCARPE
CALCOLANO NEGLI STOCK
  UN SOLO
PAIO DI SCARPE PER OGNI NUMERO?

(ANCHE SE È UNIVERSALMENTE NOTO CHE CI SONO PARTICOLARI NUMERI MOLTO PIÙ DIFFUSI
E ALTRI CHE NON PORTA QUASI NESSUNO)


Volete forse insinuare che sono tutti scemi a non notare che il 70% delle donne italiane porta il 39 e che venderebbero molte più scarpe a molte più donne se questi numeri si trovassero? O forse pensate che sono sadici? Che godono al pensiero di queste migliaia di donne che si scannano tra di loro per riuscire ad accaparrarsi l'unico numero disponibile per quel paio di scarpe? Oppure siete tanto meschini da ritenere che questo atteggiamento sia dettato da una bieca strategia commerciale per spingere chi ha il piede del n° 39 a comprare calzature solo quando ci sono i nuovi arrivi a prezzo pieno perché tanto aspettare i saldi è assolutamente inutile?

No, io mi rifiuto categoricamente di avallare anche solo una di queste ipotesi!  La verità è che una mente normodotata non riesce ad afferrare un concetto come quello di produrre numeri di scarpe e taglie di abiti in quantità proporzionata alle reali esigenze della popolazione italiana. Ci arriva solo il mio gelataio, che è notoriamente un genio! E io per premiarlo adesso andrò a comprarmi una coppetta di panna cotta ai mirtilli, sperando che l'uso delle mie nuove sneakers n° 38 non causi danni irreversibili alle mie estremità inferiori.


CANZONE DEL GIORNO: Nancy Sinatra - These boots are made for walking

These boots are made for walking
and that's just what they'll do
one of these days these boots
are gonna walk all over you!

 
 
 

NATURAL BORN MARMOTS

Post n°481 pubblicato il 10 Aprile 2010 da Fayaway
 

(una parabola moderna)

Se c'è qualcosa che non si può dire di Mamma Marmotta è che sia indulgente nei miei riguardi. Sono sempre troppo grassa/pigra/distratta/spensierata/castana/sciatta/aggiungere-connotazione-negativa-a-piacere per i suoi standard. Io ormai delle sue critiche non mi preoccupo più, o comunque mi preoccupo meno che in passato: su,  questo me lo dovete riconoscere, da quando ho aperto questo blog i post in cui mi lamentavo di Mamma Marmotta sono calati in percentuale, no?

Le critiche di Mamma Marmotta però non tengono conto di due cose:
1) che io sono una Marmotta, e in quanto Marmotta esistono una serie di qualità e ruoli che mi sono preclusi. Per dire, avete mai visto una marmotta in bikini succinto partecipare a un incontro di lotta libera nel fango? Ecco, nemmeno io. Oppure una marmotta (viva) senza pelo? Ma soprattutto, avete mai visto una marmotta vincere il premio Nobel per l'economia in virtù del suo straordinario talento ed acume? Logicamente no, in quanto le marmotte sono creature tendenzialmente timide e miti, non particolarmente adatte a sostenere le dinamiche di gruppo. Oltre che, ovviamente, pigre e spensierate.

2) che, visto che sono sua figlia, anche lei è una Marmotta! Che condivide dunque le mie stesse caratteristiche (però lei è biondissima). Casomai ne voleste una prova, vi illustro un succulento aneddoto...
DOMENICA, SUL SAGRATO DELLA PARROCCHIA
Mamma Marmotta incontra una sua conoscente con problemi di deambulazione e decide di accompagnarla fino a casa per evitare che, tra una zoppicatina e l'altra, si spetasci sul marciapiede come un gambo di carciofo troppo cotto. A un certo punto, la coppia Mamma Marmotta-Amica Zoppa incontra un'altra Amabile Vecchina che, rivolgendosi a Vecchina Zoppa esclama "Ehi, bel colpo, ti sei presa una badante polacca!" E Vecchina Zoppa non ha detto nulla per smentire.

MORALE DELLA FAVOLA: Chi nasce Marmotta non muore Procione.


CANZONE DEL GIORNO: Nilla Pizzi - Procioni e Marmotte

"Lo sai che i Procioni son furbi, furbi, furbi,
e tu sei Marmottina, e tu sei Marmottina,
lo sai che i Procioni son furbi, furbi, furbi,
sei nata Marmottina, che cosa ci vuoi far..."

 
 
 

LE MIGLIORI PASQUE DELLA NOSTRA VITA

Post n°480 pubblicato il 03 Aprile 2010 da Fayaway
 

PASQUA 1986
New Jersey, casa di zia R., mentre stiamo rincasando dalla messa scorgo nel suo giardino un coniglione bianco gigante con in mano un cesto che mi saluta. Scendo precipitosamente dalla Station Wagon color cammello e, mentre il coniglione gira dietro l'angolo e inforca la bici del garzone del drug-store diretto verso altre case, scopro che ha lasciato disseminate per il giardino un sacco di uova colorate, una per ogni commensale. Le riporto tutte sotto il portico e alla fine ricevo il premio: un sacchetto colmo di ovetti di cioccolato al latte ripieni! Niente sorpresa, ma che bontà.

PASQUA 1996
Un amico di Babbo Marmotto ci regala un uovo di cioccolata fondente dal peso di 700 grammi. Mamma Marmotta lo scarta e, desiderosa di conoscere la sorpresa contenuta in esso, decide scherzosamente di rompermi l'uovo in fronte. Peccato che sul fondo si fosse formato un deposito di cioccolata spesso due centimetri e che il CRACK! che si sentì non fosse quello del guscio che cedeva ma del mio neurocranio frontale che si fracassava. Il mercoledì successivo avevo ancora il bernoccolo.

PASQUA 2010
Sarò al lavoro. Sì, anche lunedì. Eccezionalmente su TUTTI i servizi! Il Colui è via, le mie amiche sono via, e tra pochissimi giorni ho un esame molto impegnativo quindi non mi posso rilassare e nemmeno scrivere un post un po' meno schifido di questo. Cercate di accontentarvi, e buona Pasqua a tutti, sperando che nessuno vi spacchi delle uova (vere o posticce che siano) in fronte.


CANZONE DEL GIORNO: The Beatles - Here comes the Sun

Little darling, it's been a long cold lonely winter
Little darling, it feels like years since it's been here
Here comes the sun, here comes the sun
and I say it's all right

Little darling, I feel that ice is slowly melting
Little darling, it seems like years since it's been clear
Here comes the sun, here comes the sun,
and I say it's all right
It's all right.

 
 
 

VOGLIO TAGLIARMI LE VENE CON LE LISCHE DI PESCE

Post n°479 pubblicato il 31 Marzo 2010 da Fayaway
 

qSt mAtTina mI sN sVeglIaTa e o sEntIto uNa iMprOvVisA fiTTa al kUoRe. kOs C sTò a fR al mOnDo? iL moNdO è sl DOLORE, i sEntImeNtI nN KonTaNo 1 kAxo i MiEi aMiCi nN m cPsCoN...............
i KaPeLli lI hO liSciAti e aDeXo sN sKuRi kOmE il mAnTeLlo di bAtMan...... pOi aTtOrNo aGlI oKKi ho mExO tTt iL mAsKarA di MaMMa mArMoTta e Ho sVentRatO tTi i mIeI pElUsh.
è sTaTo aLlOra K o KaPitO K:

1) nEx1 m kApiSce
2) iL mOnDo fA sKifO
3) l'aMoRe nN eSisTe, sL io pRoVo amMoRe
4) sL io sOfFRo, e a nEx1 iMpOrTa
5) sN 1 aRtIsTa
6) sN 1Ko e oRiGiNaLe xk' sN EMO
7) io nN sN eMo, l'eMo nM eXsTe
8) ttT lA mUsiKa è eMo
9) no, nN suLla fAcCiA, x fAvORe
10) oXeNtArE la mY pArTe DEBOLE m rEnDe +' FORTE


aDeXo m sPaRo nLl oReKkiE 1 p'ò D TOKYO HOTEL x dImEnTiCaRe qSt DOLORE e PiAnGeRe dA sLa.


 
 
 

GIÙ LE MANI DALLA MARMOTTA

Post n°478 pubblicato il 28 Marzo 2010 da Fayaway
 

Non mi piace il contatto fisico. Essere toccata mi mette a disagio, un abbraccio fuori luogo mi disturba, e un bacio sulla guancia può compromettere irrimediabilmente l'opinione che ho dello sbaciucchiatore.  Non sopporto nemmeno che mi si tiri una ciocca di capelli, figuriamoci un pizzicotto o il solletico sotto le ascelle e alla pancia! Ma il mio vero punto debole sono i piedi: odio talmente tanto l'intrusione di qualcosa tra le mie dita che non indosso nemmeno le infradito e sono una nota utilizzatrice seriale di calzini per 11 mesi l'anno.

La reazione più comune che potete aspettarvi in questi momenti è che io mi metta ad urlare maledizioni atroci che colpiranno fino alla quarta generazione, ma in casi gravi posso anche passare al contrattacco e sferrare una manata in viso all'assalitore. O assalitrice. Non pensate che io intenda il tocco galeotto in maniera esclusivamente sessuale, non è il sottinteso che mi disturba quanto il gesto in sè e per sè. Un dito, un polpastrello, una mano, un palmo o due labbra che mi si posano addosso rischiano di innescare una violenta reazione isterica.

Vi risparmio di porre domande scontate, ovviamente le eccezioni esistono: il Colui, per esempio, può toccarmi. Non in qualunque situazione, eh. Ma può. E comunque i piedi sono per lo più interdetti anche a lui, quindi niente giochetti feticisti!
Anche il parrucchiere, il medico e l'estetista possono, ma il loro tocco è asettico, funzionale, fa parte della loro professione e non mi dà fastidio. Nelle loro mani io non sono che uno strumento per lavorare, come l'affettatrice lo è per il salumiere e la cazzuola lo è per il muratore, il loro è un non-tocco.

Le motivazioni di questa idiosincrasia non hanno un particolare fondamento. Nessuno da piccola mi ha mai usato violenza o mi ha instillato idee malsane. Mi fa schifo e basta.

Qualche tempo fa, per le strade del mio paese, ho notato affisso un manifesto mortuario con un nome familiare. L'età coincideva: si trattava di un mio ex compagno di classe delle medie. Che il primo giorno di scuola mi omaggiò con una sonora palpata di sedere. E così anche il secondo. E il terzo. Il quarto giorno le professoresse mi dissero di piantarla di lamentarmi, ché il suo era un gesto affettuoso, che a 12 anni (era stato bocciato) si era curiosi di esplorare il corpo femminile e anzi dovevo sentirmi onorata di essere oggetto delle sue attenzioni. Due giorni dopo (a quei tempi si andava ancora di sabato a scuola), l'intera classe mi accusò di essere una mocciosa frignona perché il giorno prima avevo ottenuto l'intervento di Babbo Marmotto che aveva finalmente messo fine a quella fastidiosa intrusione.
Adesso il palpa-chiappe giace sotto due metri di terra e una fredda lastra di marmo.

Questa settimana la lettiera di Kine la pulirò sempre io. Indovinate cosa ne farò del dolce contenuto di sabbietta agglomerante e deiezioni di gatto?


CANZONE DEL GIORNO: MC Hammer - Can't touch this

Yeah... (can't touch this)
Look, man (can't touch this)
You better get hype, boy, because you know (can't touch this)
Ring the bell, school's back in (can't touch this)

 
 
 

GIAPPONE v/s ITALIA 1-0

Post n°477 pubblicato il 25 Marzo 2010 da Fayaway
 

Le pubblicità italiane hanno due problemi fondamentali: ci sono troppe squinzie nude e soprattutto ci sono POCHI GATTI! Che invece pullulano in quelle del Sol Levante.
Giusto un esempio per la Jalan, un'agenzia di viaggi che organizza gite e spostamenti nazionali e internazionali. Nella sua ultima pubblicità per lanciare le prenotazioni alberghiere di viaggi di lavoro il protagonista è Nyaran, gatto lavoratore.



Nyaran: Mi chiamo Nyaran e oggi ho un viaggio di lavoro.
(diapositiva: manju a forma di cuscinetti di Nyaran. Lato alto)
Jingle di sottofondo: viaggio di lavoro, viaggi di lavoro, viaggio di lavoro...
Colleghi umani: ne venderemo un sacco!
Scritta/slogan: Anche per prenotazioni per viaggi di lavoro!
Jingle finale: Chiama Jaran!


Non so voi, ma io sono tentata di chiamare.

 
 
 

DILEMMA ESISTENZIALE n° 30.038 - ATTRAZIONE FATALE

Post n°476 pubblicato il 22 Marzo 2010 da Fayaway
 

Una delle cose che preferisco del posto dove vado a lavorare sono le toilette. Sì, esatto, proprio i bagni, le ritirate, i cessi... come li volete chiamare?
11 (UN-DI-CI) magnifiche tazze di maiolica bianca con tanto di copriasse allocate in altrettanti bugigattoli attrezzati di maniglia, bloccaporta, gancio per appendere la giacca, ripiano per appoggiare la borsa, lavandino con acqua calda e fredda, specchio, carta igienica in quantità e persino un cestino per i rifiuti con coperchio. Vi giuro, l'unica cosa che manca per renderli dei gabinetti da favola è una bella Settimana Enigmistica (possibilmente una di quelle col Quesito con la Susi o coi risultati del concorso Questo l'ho fatto io), ma per il resto sono già perfetti.  E al di fuori degli stanzini con le tazze altri 6 lavandini dotati di specchio, sapone e fazzoletti fanno bella mostra di loro, sempre puliti e profumati. Un ringraziamento agli addetti alle pulizie che igienizzano i ogni giorno e per tre volte al giorno questo piccolo ritaglio di Paradiso.

Tuttavia, anche in questo Paradiso si possono vivere attimi di puro terrore.

Capita a volte che io mi rechi alla toilette e il turno di pulizia sia appena finito. I pavimenti lucidi, i lavandini brillanti, i sanitari candidi con tutte le porte aperte a 45° e un rotolo nuovo in ogni bagno. Io ne infilo uno a caso, mi calo le braghe predisponendomi all'atto liberatorio, ed è a quel punto che puntualmente, ogni stramaledetta volta entra una collega e cerca di forzare la porta del bagno dove sto io facendomi sussultare e bloccandomi lo stimolo a qualunque cosa!!!  Ma dico,

MA PERCHÉ,
CON 10 GABINETTI LIBERI, PULITI E ATTREZZATI,
TU DEVI SEMPRE E COMUNQUE CERCARE
 DI ENTRARE IN QUELLO DOVE STO IO?

Ma non vedi che la porta è chiusa? Devo anche mettere un cartello affisso fuori con su scritto "In riunione"? Ci sono altri 10 gabinetti liberi, cosa speri di trovare proprio in questo qua? Cos'è, hai nascosto un numero di Top Girl dietro il portarotolo? Ma poi, putacaso che io mi fossi disgraziatamente dimenticata di mettere la sicura alla porta, ti saresti pure sorpresa nel vedermi assisa sulla tazza incazzata come un caimano? La prossima volta ci provo davvero a lasciare la porta aperta e vediamo che succede.


CANZONE DEL GIORNO: Bloodhound Gang - Uhn tiss uhn tiss uhn tiss

I got somethin' and it goes thumpin' like this
All you need is my uhn tiss uhn tiss uhn tiss
I got somethin' and it goes thumpin' like this
All you need is my uhn tiss uhn tiss uhn tiss

L'immagine del post è la prima vignetta dello strip blog WCini di bagno. Click for more!

 
 
 

MAMMA MARMOTTA A OROLOGERIA

Post n°475 pubblicato il 17 Marzo 2010 da Fayaway
 

Quando Babbo Marmotto prima ha cercato di aprire lo sportello del frigo per prendere dei viveri per la cena, Mamma Marmotta gli si è scagliato addosso agitando davanti a lui un dito minaccioso e sbraitando che se si apre il frigo troppo spesso poi si fa il ghiaccio sulle pareti e la roba va a male, che bisogna aspettare 15 minuti tra un'apertura e l'altra perché sennò la temperatura crolla e si consuma più energia elettrica, e che non si può agguantare il portello da qualunque parte si voglia ma solo DAL MANICO altrimenti si lasciano ditate unte ovunque!
Peccato che il nostro frigorifero non abbia una maniglia.

Poco fa ho acceso il PC per controllare la posta ed, eventualmente, fare una capatina sui blog. Le parole di Mamma Marmotta sulla pericolosità di internet e di Facebook, sulle centinaia di persone che sono in cura per dipendenza da Biotronic, e non da ultimo sulle frotte di truffatori e pedofili che si aggirano nella rete ancora risuonano nelle mie orecchie.
A parte che, come sapete, non sono nemmeno iscritta a Facebook, ma poi ormai avviata per i 30 anni come sono nemmeno i viscidi rattusi di Cupido cercano più di adescarmi!

Kine or ora stava mettendo in atto un feroce agguato ai danni del cordino delle tende. Mamma Marmotta in questo istante le si è piazzata davanti e l'ha rimproverata perché invece dei cordini dovrebbe acchiappare topi e insetti, dovrebbe difendere il territorio dall'invasione delle cavallette, e con tono drammatico ha chiosato che se non si dà da fare ben presto tutto il contenuto del nostro silos sarà spazzato via dalle nutrie e dai parassiti.
Peccato che in casa nostra non si siano mai visti i succitati sciami di zoccole e scarrafoni. Ed è oltremodo superfluo che vi comunichi che non abbiamo nessun silos, vero?

Sì, forse Mamma Marmotta sta invecchiando un po' maluccio.


CANZONE DEL GIORNO: 883 - S'inkazza

Quando ti fai troppe docce
s'incazza s'incazza...
Quando proprio non ne fai
s'incazza s'incazza...
Quando lasci le mutande in giro
s'incazza s'incazza...
Quando il lesso non lo vuoi
s'incazza s'incazza!

 
 
 

LA MARMOTTA DI PAVLOV

Post n°474 pubblicato il 15 Marzo 2010 da Fayaway
 

Da quando Michael Jackson è passato a miglior (???) vita, la mia vicina di casa ha deciso di rendergli imperituro omaggio sparando ogni giorno la sua Collection nello stereo, proprio mentre lei si occupa delle faccende domestiche.  Passa l'aspirapolvere sulle note di Black or White, lava il pavimento con Billie Jean, spolvera accompagnata da Liberian Girl e stende i panni al ritmo di You are not alone.
E così ho cominciato ad associare anch'io quella musica alle faccende domestiche: prima ogni volta che ascoltavo Thriller mi esaltavo al rap di Vincent Price, adesso mi fa venire voglia di scrostare il calcare dai sanitari. La stessa cosa che prima mi era provocata - che coincidenza - dall'ascolto di Cesare Cremonini.


CANZONE DEL GIORNO:  Aimee Mann - Pavlov's Bell

Because nobody knows
That's how I nearly fell
Trading clothes
And ringing Pavlov's bell
History shows
There's not a chance in hell -- but --

 
 
 

DILEMMA ESISTENZIALE n° 30.037 - MARMOTTA AL VOLANTE

Post n°473 pubblicato il 12 Marzo 2010 da Fayaway

Esattamente 10 anni fa ho conseguito la patente di guida. E quel giorno non accadde niente di particolare.
Per il quiz a crocette mi imposi di rispondere con calma e quando sollevai lo sguardo per controllare il tempo rimanente il timer segnalava 28 minuti e 30 secondi. Ovviamente lo passai, anche se commettendo un errore (maledetti limiti di velocità su strade statali degli autocarri inferiori ai 750 chili di peso! potevo prendere la Patente di Maradona!). Nel frattempo attorno a me si scatenavanoisteria e disperazione: c'era chi aveva ripetuto l'esame per la SESTAvolta consecutiva, chi aveva totalizzato 17 errori (su 30 domande), chi inveiva perché guidava già da 3 anni e però non riusciva a superare i quiz e prendere la patente. Tutti si congratulavano con me per il brillante risultato raggiunto, addirittura una ragazza si commosse. Eppure a me non sembrava una cosa così eccezionale, sulla Settimana Enigmistica ogni settimana pubblicano quiz molto più ostici.

Anche quando si trattò di sostenere l'esame di pratica non ebbi alcuna difficoltà. Zio Marmotto mi aveva preparata scrupolosamente per un mese usando una Fiat Punto identica a quella della Scuola Guida. Gli allenamenti erano stati intensi e completi: senza alcuna remora Zio Marmotto condivise con me le sue mirabolanti tecniche di parcheggio, inversione, sorpasso e partenza in salita. E invece di congratularsi con me, per tutto l'esame l'ingegnere mi ignorò parlando dei fatti suoi con l'istruttore.  Visto che le altre persone prima di me avevano detto che l'esaminatore indulgeva in chiacchiere per mettere a proprio agio il patentando, cercavo disperatamente di attaccare bottone, ma non riuscii a destare il suo interesse nemmeno quando lo informai che avevo appena iniziato l'università e che studiavo il giapponese.

E qui veniamo al punto. Perché io devo capire com'è che cose che mi sembrano semplicissime e scontate, come il dare la precedenza a destra, fermarsi ai semafori, non investire le vecchiette e i bambini, azionare la freccia e via dicendo, agli altri sembravano cose per le quali era necessario un sovrumano sforzo e preparazione?

SONO GENIALE IO
 O SONO SCEMI GLI ALTRI?

Anzi, estendendo il discorso, com'è che cose che io percepisco come banali e ovvie la maggior parte delle persone che conosco le interpretano come eccezionali? Eppure non mi pare di essere più furba o intelligente degli altri. Altrimenti questi problemi non me li porrei nemmeno e piuttosto cercherei di architettare una megatruffa ai danni dei gonzi ed evitare di perdere diottrie studiando e litri di sudore lavorando. Ma soprattutto, invece che "Marmotta" questo blog si chiamerebbe non dico "Volpe", ma almeno "Faina" o come minimo "Martora" e quando mi depilo le ascelle ci potrei ricavare dei fighissimi pennelli per dipingere a olio. Mica male.


CANZONE DEL GIORNO: Pink - Stupid Girls

Where, oh where, have the smart people gone?
Oh where, oh where could they be?

 
 
 

LA MARMOTTA IN TV (FORSE)

Post n°472 pubblicato il 08 Marzo 2010 da Fayaway
 

A volte anche la Marmotta fa parte di un campione. Un campione per i sondaggi, ovviamente, visto che questo termine mal si associa normalmente con l'essere più flaccido dell'emisfero boreale.
Dicevo, capita che le ignare giornaliste intervistino la Marmotta e, convinte di trovarsi di fronte a una comune votante e che risponderà con un semplice sì o no, le pongano la seguente domanda:

Signora, per le prossime elezioni regionali ha già le idee chiare?

La Marmotta non si scompone. Quel pomeriggio ha bevuto la sua tisana ayurvedica con menta, the verde, guaranà, zenzero, pepe nero, erba limonina e sangue di pipistrello, e quindi è piena di calma energia per dare la sua risposta con fermezza e sobrietà.

"Mi sento come se fossi obbligata a scegliere tra il saltare in uno strapiombo pieno di letame equino, iene idrofobiche e pietre aguzze, oppure lo spararmi nei piedi, strapparmi un rene e poi darmi fuoco cospargendo il mio corpo di kerosene. Lascio alla sua intelligenza il capire a quale dei due candidati per la presidenza della Campania corrisponde la rispettiva descrizione."

Che dite, secondo voi manderanno in onda il mio intervento?


CANZONE DEL GIORNO: Frankie Hi NRG MC - Rap Lamento

Nell'ultimo periodo il gioco è fatto statico, monotono
le palle son talmente enormi che manco rimbalzano
ma schiacciano le regole,
e all'arbitro che estrae un cartellino danno pure del daltonico.
Bazzeccole,
il peggio è da succedere,
stanno convincendo il pubblico a pagare senza scegliere,
abbonandosi al satellite, restando tutti a casa,
usando il nome di Repubblica per tutta un altra cosa.

Da un bel pezzo c'è st'andazzo e
non prendetemi per pazzo ste compromissioni storiche
ma qui nel nostro stato il campionato vien giocato
solamente da due squadre con le maglie identiche.

 
 
 

LA SOMMA DEI PICCOLI PARTICOLARI BECCA LA MARMOTTA IN FLAGRANTE

Post n°471 pubblicato il 06 Marzo 2010 da Fayaway
 

Sabato mattina, Fayaway si prepara per uscire.
Indossa il dolcevita di cachemere blu a collo alto e i pantaloni di velluto a coste.
Commento di Mamma Marmotta: Ma ti vedi col Colui?
Risposta: No.

Si stira i capelli e si trucca con cura. Mette pure il mascara.
Commento di Mamma Marmotta: Ti vedi con le amiche allora?
Risposta: No.

Al posto delle solite sneakers, infila un paio di scarpe col tacco. Che più tardi le provocheranno dolorosissime veschiche.
Commento di Mamma Marmotta: Per caso devi andare a un colloquio di lavoro?
Risposta: No.

Invece del fedele zaino, mette i suoi effetti personali in una elegante borsa a tracolla.
Commento di Mamma Marmotta: Non dovrai mica andare a un funerale?
Risposta: Ommioddio, no!

Cappotto nuovo, profumo, unghie curate, sopracciglia modellate... Mentre varco il cancello sotto il suo sguardo sospettoso Mamma Marmotta non può fare a meno che giungere alla conclusione che HO UN AMANTE!!!

In realtà sono andata a comprare una cravatta da E. Marinella (il cui motto era appunto È la somma dei piccoli particolari che fa l’uomo elegante) nello storico negoziettoa Via Chiaia Dovevo prepararmi psicologicamente all'esborso, ecco tutto. In mezzo a tutti quei meravigliosi scampoli di seta ci si sente a disagio, senza contare che se provassi a entrare vestita coi miei soliti jeans e con la mia solita faccia col colorito da tossica  probabilmente verrei bloccata dalla guardia all'ingresso.

E comunque no, tutto questo non è stato comunque sufficiente a proteggermi dall'infarto al momento della battitura dello scontrino. 


CANZONE DEL GIORNO:  Gianmarco Martelloni - Cravatta Rossa

E la cravatta rossa stretta intorno al collo
è un indumento o un'arma?
è un indumento o un'arma?
L'hai data tu la scossa che mi sento addosso

e adesso chi ci salva?
e adesso chi si salva?

 
 
 

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