MARMOTTA

Post N° 143

DILEMMA ESISTENZIALE n° 27: L'INNOCENZA DEL DIAVOLO
(NOTA: questo post NON parla di Elijah Wood...)

In questi giorni sento spesso parlare della vicenda del tale frate che ha stuprato alcune donne. E, nel mezzo della piscina di minchiate nella quale stanno allegramente sguazzando i giornalisti [QUACK QUACK!], c'è anche gente che si pone la domanda:

<<Ma è giusto punire qualcuno che in passato ha fatto tanto bene solo perché adesso ha fatto qualcosa di male?>>

Tralasciando il fatto che lo stupro è uno dei crimini più abbietti di cui può macchiarsi un essere umano, mi pare che la domanda in sè e per sè sia proprio 'na strunzàta!

Durante i primi anni di scuola superiore, nella mia stessa classe c'era un bullo piuttosto violento. Pur di tenere la classe piegata ai suoi capricci, non si faceva scrupolo di alzare le mani anche sulle ragazze, una volta mi scaraventò contro lo spigolo di un muro per rubare i dolcetti che avevo portato in occasione del mio onomastico, e un'altra volta mi stese a terra con un unico colpo di judo, ed era il periodo in cui pesavo 75 chili!  Scattava per un nonnulla, quando c'era lui nei paraggi, la cosa migliore che tu potessi fare era scappare, e a volte nemmeno bastava perché ti veniva ad acchiappare!
La cosa che mi faceva arrabbiare più di tutto però era che sua madre e alcune mie compagne di classe che avevano fatto le elementari e medie con lui lo difendevano! Dicevano che in realtà lui era un ragazzo DOLCISSIMO. Ora, io questa sua dolcezza non l'ho mai vista, nemmeno quando mi estorse 5mila lire, nemmeno quando mi sputò un grosso saraccio [grumo di catarro] sui capelli, nemmeno quando per costringermi a fargli copiare i compiti mi strizzava le braccia fino a lasciarmi i lividi, e, chissà perché, nemmeno quando, in uno dei suoi raptus violenti, mi diede una testata.
DOLCISSIMO 'sto cazz.... a-ehm... volevo dire, non c'era proprio nulla in lui che potesse farmi pensare a qualcosa di dolce! Eppure ancora oggi penso che sua madre e le mie compagne di classe avrebbero potuto aver ragione, almeno in parte. Può benissimo darsi che Luca (nome fittizio) da piccolo fosse stato un bambino dolce e buono, che facesse il chierichetto il sabato e la domenica, che curasse i passerotti caduti dagli alberi e che facesse volontariato alla Caritas. Ma porcaccia zozza, rendetevi conto che nella vita si cambia!
Pensiamo ad Adolf Hitler, a Osama Bin Laden, a Charles Manson, a Stalin: saranno pur stati bambini anche loro un tempo, no? O a 5 anni già si divertivano a fare i piccoli dittatori, incendiando le loro Club House, giocando a Jenga e all'Allegro Purgatore? Posso pure capire che Hitler & co. abbiano avuto infanzie problematiche che li abbiano fatti diventare ciò per cui sono famosi, ma il bullo della mia classe che aveva da rompere le palle? Era di famiglia benestante, viveva sulla Riviera di Chiaia (che a Napoli è un posto figherrimo), amato da una madre, un padre e un fratello avvocato che lo viziavano e lo difendevano a spada tratta pure se a 15 anni era già un piccolo criminale che veniva riportato a casa di notte dalla DIGOS: chemminc*ia voleva di più dalla vita? Non ho mai fatto uso di stupefacenti, ma sono più che sicura che se un agente della narcotici mi riportasse a casa informando i miei che mi hanno trovata a Piazza Amedeo completamente fatta mentre spacciavo LSD, mi rinchiuderebbero in un pozzo e mi lascerebbero lì a marcire in saecula seculorum! E i miei non hanno mai nemmeno visto "The Ring"!!
E allora perché un frate o un Luca o un Zipozaturellabatorkina qualunque non dovrebbero essere puniti? Perdonati sì, ma che la passino liscia no, cacchio! Troppo facile rinfacciare al prossimo il bene compiuto in passato per coprire i delitti del presente. Andatelo a spiegare alle vittime degli stupri che i loro carnefici da piccoli erano DOLCISSIMI!

P.S. Pensate pure al fatto che c'è stato un tempo in cui io non usavo parolacce!

CANZONE DEL GIORNO: Articolo 31 - Nato Sbagliato