ÐEINAUTI

Buongiorno. Molti spunti pervengono dal testo. Tutti con effetto "specchio", che ti mettono non di fronte a te stesso, che è già ansiogeno, ma persino con le "spalle al muro", oppure all'angolo, perchè fanno emergere quanto si è immaturi rispetto al proprio Sè, al "conosci te stesso" (richiamo Talete, che di certo scuoterà, in qualche modo, ElettricaPsiche). Per non sottrarre, comunque, spazio prezioso, allora, limiterò, per ora, l'esame e la riflessione soltanto alla frase "Il principio è la mente , sia cerchio che linea, sia l'uno che l'altra". Ebbene, essa sembra racchiudere in sé le "due teorie" ormai millenarie: cerchio o linea, l'uno e l'altra/o. E individua anche il moderno "archè": la mente. Stamattina, però, voglio assumere il ruolo di "studente indisciplinato" perciò dico: nè cerchio né linea, perchè le forme dell'universo sono molteplici, e forse vi è una ragione, che può essere quella della molteplicità (all'infinito) delle forme. Do ragione, perciò, in parte, e per ora, a Pitagora che riteneva che il principio fosse il numero (uno) e il punto (algebra e geometria), anche se la sua teoria da cui scaturiva la discontinuità veniva, poi, messa in dubbio dalla "prova" della continuità dell'universo. Sollevo dubbi, altresì, anche rispetto al dualismo: io e l'altro, a meno che "l'altro" non lo si intenda con "tutti gli altri". In altri termini, avverto un inutile e umano limite nel rapporto "Io e l'altro". L'Io non si può sciogliere nell'altro bensì nell'insieme del tutto (il resto). Eppoi, vedere l'Io rispetto all'altro/a/i impedisce di pensare ad un Io universale. Tentativo che va sempre fatto, per quanto sia quasi impossibile andare oltre i propri limiti. La "mente", poi, come principio ? Ho anche qui dei dubbi perchè penso che anche la "mente" sia il prodotto dell'informazione. In altri termini, come è stato detto da altri "studiosi", la mente come software e il corpo come hardware, ma il "programmatore", secondo me, è il "codice dell'informazione", che dai primordi della vita trasmette il suo messaggio, che di volta in volta viene rielaborato e aggiornato, anche grazie alla mente. Ma questa ne costituisce il "centro di elaborazione, di calcolo" e non il fine. La "mente", quindi, anch'essa come mezzo e non fine. Spero di non aver debordato eccessivamente. Complimenti, comunque, per gli stimoli che dà questo blog. Ora posso "ritornare", ahimé, a dibattere altrove sulle banalità degli esseri umani, a cominciare dalla questione del giorno: l'elezione del nuovo inquilino (o proprietario a termine) del Quirinale. Buona giornata.