Creato da misteropagano il 20/09/2012

ÐEINAUTI

Solo in quanto gli uomini riescono ad offrire ebbrezza agli Dèi possono pretendere di attrarli sulla terra

 

« La copertina di giornali.-Che grafica indosso oggi? »

Un fumetto a Paris grossomodo. Il vocabolo trasferibile

 

 

 

Tra il pubblico sicuramente c’era l’amica.  Intanto eseguiva le prove, visualizzando mentalmente il brano in questione.

Le pause senza virgole, il suono dei termini con pronunzia speciale, l’intensità del gesto, il ritmo voluto tutto d’un fiato come una corsa sul ciglio di un panorama vertiginoso dove ogni senso si ripaga,

col valore sacro della parola e a fianco dei significati le combinazioni scarrellate delle voci, posizionate rigo su,

rigo giù,

cancellate e riapparse rimodulate, trasferite in fluttuante grafia

cioè poste in segno grafico, estetico, stabilizzato, e cioè, sino a che, il suono, il concetto e l’immagine, non fossero giunte dalla macchinazione perfetta, all’allineamento di un gramma eccellente ideale, soprattutto trasferibile o almeno intuito oltre il muro dei suoi limiti.

Sarebbero state tanto e tali da permettere il coronamento di uno spettatore immedesimato?

Nell’attesa le si seccavano occhi, capelli e mani se la platea fosse stata abituata a  ritmi provinciali di versi

col traffico dei sentimenti in fila quotidiana

non avrebbe capito la diversità autonoma del sentimento, data la percezione dosata, ai limiti di un canone al millimetro che ognuno ne ha sperdendo l’ardore.

Allora sarebbe stato inutile il suo ingresso. Qualcuno tese l’orecchio al suo gracchìo per schiarire l’ugola. Non si era nemmeno notata la voce che si asciugava come apprettata, dalla scansione stessa delle sequenze illustrate. Tutti sostavano alla ricaduta dei motti, per sentirsene ricoperti come aurea dorata, se solo avessero smesso di prendere posizione.

Non sempre si ha bisogno di una storia nella ricerca: “l’uccisione del padre sceneggiatore per potere amare liberamente la madre grafica”.

Qualcuno era riuscito a volare sino in rue Serpente.

L’indomani fecero colazione al Les Deux Magots non importa se al Le loir dans la theiere in pieno Marais. L'invito era certamente una delizia, un incantevole spiraglio.

 

seeU:*

 
Rispondi al commento:
misteropagano
misteropagano il 05/09/18 alle 19:23 via WEB
Bande dessinée, un oggetto culturale non identificato! Il sistema fumetto, guardandolo alla Groensteen è un "sistema di meccanismi interoperanti, di cui fanno parte anche l'intenzione dell'autore e quella del lettore" e non a caso Thierry è un fautore di Fanzine_* Poi mi citi Hergè "figlio di Tintin" - letteratura disegnata( e personaggi che contribuiscono con la loro stessa esistenza a modificare il carattere del proprio autore); Jehan Pistolet, corsaire prodigieux del duo Uderzo Goscinny- que je ne pais connais mais Asterix oui- e ti dico che pensavo a Moebius mentre scrivevo.
Il gioco coi lettori mi è sempre piaciuto (purchè affini a Deinauti)forse hai perso qualche intervento nel tempo e varie digressioni rocambolesche sulla cultura visuale e sull'arte e un certo imperativo del fare sollecitato dalla curiosità e il mettersi alla prova, in ogni caso, perchè da un link può aprirsi una meraviglia.
Ora Ficarra, Scarpa , ora jé manno il sangue ar cervelo ah ah procedo con la visione, a dopo e grazie Paris:*
 
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