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CERTE NOTTI (UNA STORIA VERA)

Post n°62 pubblicato il 06 Marzo 2010 da sanguemisto84
 

"Certe notti la macchina è calda
e dove ti porta lo decide lei" cantava Ligabue..

Certe notti la gente sta fuori, controbatto io, e vi spiegherò perchè..

Lavorare di notte mi da occasione di avere a che fare con "varia umanità" (di cui un giorno vi racconterò); l'aneddoto che sto per snocciolarvi ne è un piccolo esempio.

Qualche tempo fa, in una notte tra venerdi e sabato, tornavo a casa da lavoro. Erano circa le 5. Arrivo in macchina davanti al cancello del mio parco e noto nello specchietto retrovisore una signora anziana. Penso "che diavolo ci fa questa in giro a piedi alle 5 del mattino, tra l'altro fa anche un freddo  boia", poi il guardiano apre il cancello (non abito ad alcatraz ma poco ci manca) e entro con la macchina, dimenticando la signora.

Parcheggio come al solito a 3km dal palazzo (tornando quando tutti sono rincasati sfido chiunque a trovare posto vicino) e mi incammino verso casa con la borsa sulle spalle maledicendo in aramaico antico i santi protettori delle case automobilistiche.

Ritrovo la vecchietta che armeggia vicino ai citofoni del palazzo di fronte al mio: indeciso se fregarmene o meno perchè ero stanco rallento il passo, poi il mio spirito di boy scout ha la meglio. Mi avvicino e faccio:

"Le serve una mano?"
"Grazie giovanotto, sto cercando il citofono di Ce***** e sono senza occhiali"
"Aspetti, l'aiuto io". Cerco sto citofono, lo trovo (Piccolo particolare: noi abbiamo i videocitofoni tipo quello della pubblicità di Gigi e la cremeria, ve la ricordate?) e busso.
Attendo. Mi volto e vedo la vecchia che scappa: corre letteralmente, manco stesse facendo i 100 metri piani.

"Uh cazzo" penso tra me e me "fammene andare, qui butta male".

Sfiga vuole che il tizio mi vede nel citofono e, sfiga ancor più grande, che suddetto tizio abiti al primo piano. L'uomo apre la finestra e, urlando cose che farebbero impallidire anche uno scaricatore di porto, comincia a lanciarmi appresso quello che gli capita a tiro. Penso che la finestra dalla quale affacciasse fosse quella della cucina, perchè lanciava cucchiai e forchette..e aveva anche una buona mira, visto che è riuscito a cogliermi una volta da distanza ragguardevole (non potevo nemmeno correre perchè la borsa pesava na cifra)..e intanto la vecchia scappava urlando frasi incomprensibili..

Morale della favola: altro che boy scout, la prossima volta mi faccio i caxxi miei. E se mi contestano citerò Dante:

"Non ti curar di lor ma guarda e passa"..e se puoi mandali anche affa...

 

(Ligabue - Certe notti)

 
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