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Lecce e dintorni

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LO SHAMPOO

Post n°474 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da acchiappatemporali

Gaber-Luporini

Canzone (versione3)

Una brutta giornata
chiuso in casa a pensare
una vita sprecata
non c'è niente da fare
non c'è via di scampo
mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo.

Una strana giornata
non si muove una foglia
ho la testa ovattata
non ho neanche una voglia
non c'è via di scampo
devo farmi per forza uno shampoo.

Ssssssccccccende l'acqua, scroscia l'acqua
calda, fredda, calda...
Giusta!
Shampoo rosso e giallo, quale marca mi va meglio?
Questa!
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.

[parlato]: La schiuma è una cosa buona, come la mamma, che ti accarezza la testa quando sei triste e stanco: una mamma enorme, una mamma in bianco.

Sciacquo, sciacquo, sciacquo.

Seconda passata.

Son convinto che sia meglio quello giallo senza canfora.
I migliori son più cari perché sono antiforfora.
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.

[parlato]: La schiuma è una cosa pura, come il latte. Purifica di dentro. È una dolce cascata che ti dà un senso di pace, di benessere, di pulizia. La schiuma è una cosa pura. E sacra. E bianca… come la democrazia!

Sciacquo, sciacquo, sciacquo.
Fffffff... phon.


Spettacoli in cui è presente il testo:

  • Il Teatro Canzone (1991)
  • Il Teatro Canzone '93 (1992)
  • Storie del signor G (1991)


  • Dischi in cui è presente il testo:

  • Il Teatro Canzone (1992)
  •  
     
     

    GLI INUTILI

    Post n°473 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da acchiappatemporali

    Gaber-Luporini

    Monologo

    Che cambiamento, eh?
    Io mi ricordo che qualche tempo fa si parlava, si parlava, si parlava con i comp… con gli amici, si parlava nelle case, ma anche fuori, nelle piazze, si discuteva, si discuteva di tutto, il mondo, la politica, la vita, i fatti personali, insomma si parlava… anche troppo!
    Poi di colpo, niente! No, voglio dire, altre cose: il tennis, i vini del Reno, com’è la neve a Cortina… per carità io non c’ho niente contro la montagna e neanche contro il tennis o il cricket o lo squash.
    Ci dev’essere uno strano godimento a sentirsi inutili, perché sono tutti più allegri, più ottimisti e tutti via a sciare e vela, windsurf, equitazione, golf… bello!
    Secondo me per essere bravi in quegli sport lì non è che bisogno essere proprio imbecilli, però aiuta!
    Poi un po’ di bella vita, un po’ di soldi non fanno schifo a nessuno, si diventa più belli, più puliti, un’ora di palestra, una doccia, l’amore, la pienezza dei sensi, la natura…

    Spettacoli in cui è presente il testo:

  • Il Teatro Canzone (1991)
  • Il Teatro Canzone '93 (1992)
  • Storie del signor G (1991)


  • Dischi in cui è presente il testo:

  • Il Teatro Canzone (1992)
  •  
     
     

    L'ODORE

    Post n°472 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da acchiappatemporali

    di Gaber - Luporini

     

     Canzone - 1974 © Edizioni Curci Srl - Milano


    Sdraiati sull'erba
    soltanto un attimo prima
    di fare l'amore.

    Un grillo che canta
    c'è una aria bellissima intorno...
    che odore!

    Pian piano riprendo a sfiorare la sua sottana...
    sarà la zona!

    Cerchiamo un posto migliore
    e allora ritrovo di nuovo
    la mia tenerezza.

    È una cara ragazza
    comincio a sentirmi eccitato...
    più che un odore è una puzza.

    Io tento un abbraccio per chiuderle il setto nasale...
    è micidiale!

    Non ce la faccio
    m'è venuta anche un po' di nausea
    mi gira la testa.
    In città non mi sento mai male
    l'aria è più giusta
    un bar d'alluminio
    mi siedo e mi sento un signore...

    C'è ancora l'odore, l'odore mi insegue, oramai è dappertutto
    non posso, non posso, oramai ce l'ho addosso!

    Vado a casa, mi siedo sul letto, mi sdraio, mi distendo
    ma c'è ancora!
    Io mi annuso e lo sento più forte, un odore tremendo
    mi tolgo i vestiti, oramai sono nudo....
    vuoi vedere che sono io, vuoi vedere che sono io, vuoi vedere che sono io!

    Calma, un momento, ragioniamo.

    Mi faccio un bel bagno
    mi lavo da tutte le parti
    con molta attenzione.
    Mi metto anche il talco
    son candido come un bambino...
    maledizione!

    Adesso però non mi devo suggestionare...
    da vomitare!

    Non ce la faccio
    è un odore che non si distrugge
    con una lavata.
    Ci vorrebbe un programma in risciacquo
    la schiuma frenata.
    Mi spalmo le creme, i profumi
    dai piedi alla testa...

    Il puzzo sovrasta, ce l'ho nella pelle, che schifo mi faccio, che corpo ignorante così puzzolente!

    Come faccio con tutta la gente che mi ama e mi stima
    come faccio?
    Non c'è niente da fare la puzza è più forte di prima
    che schifo!

    Io che c'avevo tanti amici, sono uno che lavora, mi son fatto una carriera, non è giusto che la perda
    mi son fatto tutto da me, mi son fatto tutto da me!
    Io che conosco tanta gente, son venuto su dal niente, c'ho una bella posizione, non è giusto che la perda
    mi son fatto tutto da me, mi son fatto tutto da me, mi son fatto tutto da me...

    Mi son fatto tutto di merda!

     


    Spettacoli in cui è presente il testo:
  • Anche per oggi non si vola (1974)
  • Il Teatro Canzone (1991)
  • Il Teatro Canzone '93 (1992)
  • Due Retrospettive (Retrospettiva 1) (1980)
  • Storie del signor G (1991)


  • Dischi in cui è presente il testo:
  • Anche per oggi non si vola (1974)
  • Il Teatro Canzone (1992)
  •  
     
     

    UN'IDEA

    Post n°471 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da acchiappatemporali

    di Gaber - Luporini


    Canzone - 1972 © Edizioni Curci Srl - Milano

     

    Un'idea, un concetto, un'idea
    finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
    se potessi mangiare un'idea
    avrei fatto la mia rivoluzione.

    In Virginia il signor Brown
    era l'uomo più antirazzista
    un giorno sua figlia sposò
    un uomo di colore
    lui disse: "Bene"
    ma non era di buonumore.

    Ad una conferenza
    di donne femministe
    si parlava di prender coscienza
    e di liberazione
    tutte cose giuste
    per un'altra generazione.

    Un'idea, un concetto, un'idea
    finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
    se potessi mangiare un'idea
    avrei fatto la mia rivoluzione.

    Su un libro di psicologia
    ho imparato a educare mio figlio
    se cresce libero il bimbo
    è molto più contento
    l'ho lasciato fare
    m'è venuto l'esaurimento.

    Il mio amico voleva impostare
    la famiglia in un modo nuovo
    e disse alla moglie
    "Se vuoi, mi puoi anche tradire".
    Lei lo tradì
    lui non riusciva più a dormire.

    Un'idea, un concetto, un'idea
    finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
    se potessi mangiare un'idea
    avrei fatto la mia rivoluzione.

    Aveva tante idee
    era un uomo d'avanguardia
    si vestiva di nuova cultura
    cambiava ogni momento
    ma quand'era nudo
    era un uomo dell'Ottocento.

    Ho voluto andare
    ad una manifestazione
    i compagni, la lotta di classe
    tante cose belle
    che ho nella testa
    ma non ancora nella pelle.

    Un'idea, un concetto, un'idea
    finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
    se potessi mangiare un'idea
    avrei fatto la mia rivoluzione
    la mia rivoluzione, la mia rivoluzione.



    Spettacoli in cui è presente il testo:
  • Dialogo tra un impegnato e un non so (1972)
  • Far finta di essere sani (1973)
  • Due Retrospettive (Retrospettiva 1) (1980)
  • Giorgio Gaber - Recital (1975)
  • Storie del signor G (1991)


  • Dischi in cui è presente il testo:
  • Dialogo tra un impegnato e un non so (1972)
  • Far finta di essere sani (registrazione studi Fonorama) (1973)
  • Far finta di essere sani (registrazione dello spettacolo live, 1973) (2002)

  •  
     
     

    IL SOGNO DI GESU'

    Post n°470 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da acchiappatemporali

    di Gaber - Luporini

     

    1976 © P. A.


    Quando si è un po' filosofi non si sogna mai a caso.
    Ero una specie di Diogene... con una lampada in mano. In un posto che poteva essere Roma. Cercavo l'uomo in questo sgretolamento...
    Sento cantare da lontano... Sarà Claudio Villa. Si avvicina... Non era Claudio Villa... più moderno. Era Gesù! Cristo!
    Bello, luminoso, stupendo, capelli lunghi, un filino di neon intorno... che fa: bzzzz... L'avrei baciato. No, gli porta male.
    "Maestro, qui è un disastro, manca lo spirito! Guardi, guardi, lei che se ne intende".
    "Figliolo, non avete capito niente!" credevo fosse più gentile, "Non è una problema di spirito. Il segreto... sta nel corpo".
    Com'è semplice, lapidario... sempre stato. Si capisce tutto, altro che Hegel!
    "Sì, maestro, d'accordo, via lo spirito..." Toh, Hegel! "Ma anche come corpo qui... catastrofe! L'ha letto l'IO DIVISO... catastrofe".
    "E io, ai miei tempi, cosa credi abbia trovato? La decadenza, lo sfasciamento... io me ne intendo di sfaceli. (canta) Oh, oh Roma!"
    Spiritoso Gesù, sempre col dito alzato. Ho capito da chi ha preso Montini!
    "Ascolta Gesù, non riesco a farti capire, forse sei un po'... insomma, sono passati un po' di anni. E poi tu non hai mai capito un granché di storia. Non te ne fare una croce. Sì, insomma, anche noi si tenderebbe all'interezza del corpo. Solo che le nostre condizioni storico-politiche... va be', e arabo per te... insomma l'educazione, la repressione...".
    Mi interrompe:
    "Ti capisco, ti capisco figliolo. Anch'io ci ho avuto un padre autoritario. Mia mamma mi lasciava far tutto... e mi sono sganciato. Mi sono occupato dell'uomo, mica astrazioni, e ho fatto tutto un lavoro sul corpo... Guarda qui!" (fa vedere le mani)
    "La Madonna! Cioè, Gesù, fatti vedere!... Non nel senso... voglio dire, fatti capire. Tu non sei famoso per il corpo, sei famoso... insomma... sei un po' evanescente".
    "Ma che evanescente! Sono corporeo... io. Non ci ho niente di divino. Non mi ha mai sfiorato neanche l'idea. Io vivo".
    "Ma questo rovescia tutto!"
    "Era ora! Io vivo, parlo anche poco, non è vero quello che dicono. Faccio delle cose... semplici... come respirare... un'energia naturale dentro di me, mica fuori. Quella ce l'ha il mio babbo, dicono. Non ho mai parlato di anime, io. Ho fisicizzato tutto. Basta guardare come mi muovo: sono l'unico che sa camminare in un prato".
    Oh mamma, come si muove bene! È tutto corpo. Bello, bello senz'anima... come noi.
    "Eh no. Voi siete brutti, stupidi, ideologici, mentali. Voi, anche quando parlate di corpo, siete testacchioni, distaccati. Aandate sempre di testa. Andate di corpo!".
    "Sì, sì, ma ci siamo mossi. Credi che non ce l'abbiamo il problema di fisicizzare?".
    "Le ho sentite, le ho sentite le tue storielle: magiare un'idea..." e ride.
    "Cosa ridi?" E lui ride ancora.
    "E io cosa volevo dire con la comunione? L'idea... che ti entra nel corpo. Non avete capito un'ostia! Le ho dette duemila anni fa, quelle stupidate lì. E quell'altra: chiedo scusa se parlo di mia mamma... Ho sempre parlato... di pane, io... di roba semplice. Mica teologia. È che dopo non li agguanti più. Ti credono troppo, ti capiscono male. La colpa è di quei matti che, con la scusa del mio nome, vanno, vanno, vanno, di testa fanatici, scalmanati, ne fanno di tutti i colori in giro per il mondo". E canta: "Il delirio!"
    Però, che orecchio! "Sì, sì, ma anche tu sei sicuro che... un po' di ideologia... no?... Quando hai detto a San Pietro... di mettere... sì... la pietra?..."
    "Eh sì, lì ho fatto una cazzata! È per mio padre, sai. Non ci ha mai avuto una casa. Però bella, eh?... solida. Un chiesone che non finisce mai. Perché se uno fa le cazzate, perlomeno che le faccia bene! Se penso a voi... mi fate pena. Ogni sei mesi... una chiesettina... Poi crolla... un'altra chiesettina... un'altra... Non vi dura niente la roba!".
    "Certo, perché crediamo nel movimento, noi!".
    "E allora, perché fate le chiesine?".
    "Già. E come si fa a non farle? Me lo dica maestro".
    "Figliolo, cerca di sognarti Marx. Mi dispiace, io ci ho il mio specifico ". E sta per andarsene... " Oh, oh, Roma!"
    "No, no! Un momento, maestro! Qui l'uomo muore!".
    "E be'? Che c'è di male. Tanto risorge, no? La resurrezione del corpo... Semplice!... Buona Pasqua!"

     


    Spettacoli in cui è presente il testo:
  • Libertà obbligatoria (1976)


  • Dischi in cui è presente il testo:
  • Libertà obbligatoria (1976)
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