ART PASSIONE ESTREMA

Vivere in un sogno e in una speranza...

Ma perché ti vuoi fare del male?

Ricorrente questa domanda nella mente di Jasmine, mentre stava da ore
a rileggere tutto quello che il suo “pensiero inebriante” le aveva scritto, nel breve volgere di qualche mese,da quando cioè l’aveva conosciuto!

In modo maniacale, rileggeva, cancellava le parole più compromettenti ma lasciava nel computer, tutte quelle che le avevano scaldato il cuore! Ma che bisogno c’era d’essere scaldata il cuore? Sempre se lo era chiesto, ma una risposta razionale non l’aveva mai trovata!

Vanità femminile rispolverata da parole galanti , audaci e …..? Orgoglio rinvigorito dalle stesse?  
Ma quante domande, stava diventando ossessiva!

Eppure la sua vita scorreva su binari di una normalità impressionante: famiglia  modello, marito onnipresente, lavoro tranquillo, figli adorabili…

Essersi catapultata in quel mondo virtuale dava libero sfogo a quello che lei era veramente, che non aveva mai nascosto ma che non aveva mai avuto la possibilità di mettere in pratica.

Chiacchierare con gente sconosciuta, essere alla ricerca di gente sempre nuova e con la quale, in un certo qual modo poteva sentirsi in sintonia, era diventata l’unica sua ragione, una droga da consumare .............giornalmente!!!

Non cercava avventure, emozioni forti, consapevole che avrebbe potuto comunque incorrere in qualche spiacevole situazione, si riteneva però all’altezza, nel caso in cui si fossero verificate, di tenerle a bada e gestirle.

Infatti, così aveva fatto quando queste le si erano presentate. Seccamente aveva risposto e poi tagliato , con tutti quelli che, con le parole osavano prendersi delle libertà. Quanto i sbagliava!

 Pensava sarebbe durato più a lungo il momento d'estasi che le aveva regalato e per cui era disposta a rinnegare quanto lei pensava di riuscire a fare! Non aveva fatto i conti con chi sapientemente sa gestire le forze altrui, trasformandole in debolezze! Magari prendendosi gioco e vanto insieme! Stava male ma nessuno poteva raccogliere il suo malore e darle conforto.

Certo non rinnegava nulla, poteva solo ringraziare ed archiviare. La sua razionalità le suggeriva ciò, ma il suo essere non ci stava! Del resto sapeva che poteva andare a finire così nel peggiore dei modi, mentre fitte lancinanti la torturavano.
Ma a chi dirlo, nemmeno a chi le procurava! Non avrebbe più potuto godere quei momenti ma un solo rimpianto: aver intrapreso quella strada senza uscita, alla fine della quale un viso, degli occhi, una voce!
Prigioniera di quel sogno, così si sarebbe sentita....e avrebbe chiesto al tempo di darle una mano!
Ci contava e sperava che sarebbe venuto in suo aiuto, anche per recuperare la sua dignità...persa nel breve volgere di qualche tempo in cui dolci parole avevano sublimato la sua capacità d'amare...
 Ma la SPERANZA ... 
è sempre l'ultima a morire......