Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

 

« Gli amici del giaguaro o...EDS Sniff sniff - odori antichi »

L'occhio del coniglio 15. Tornando dal ristorante

Post n°703 pubblicato il 27 Febbraio 2013 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

Tornando dal ristorante si fermarono alla spiaggia vicino al porto. Il mare era così calmo che sembrava un vetro nero. L’aria profumava di gelsomino, erano i pergolati delle ville, i graticci sui muretti bassi che circondavano i giardini senza togliere la vista. Di giorno i bagnanti potevano guardare dentro, si vede che non c’era niente da nascondere lì.
Camminavano senza fretta, le guance calde per la giornata al sole, rilassati e satolli. Si erano concessi anche una bottiglia di Vermentinu gelato che  aveva reso Carlo più loquace e gli occhi di Anita più lucenti. Stava raccontando di un tizio che salendo a bordo di un motoscafo aveva fatto la spaccata prima di cadere in acqua e Anita rideva rovesciando indietro la testa.
Giulio si levò i sandali, li mise in mano a sua madre e si buttò avanti. C’era un cane enorme che correva sul bagnasciuga, un pastore maremmano che sembrava un orso. Un uomo gli tirava qualcosa e lui si buttava in acqua, poi usciva scrollando quel pelo lungo e ricciuto, faceva una finta come per riportare e correva via di nuovo. Giulio si avvicinò e quando fu a meno di due metri il cane gli abbaiò contro. Si fronteggiarono per un tempo lunghissimo, si erano fermati entrambi e chissà cosa si stavano dicendo senza parlare.
“Mamma…” Viola prese la mano di Anita e rallentò fino a fermarsi. Guardava animale e fratello che si sfidavano, non si capiva se era un gioco o una rissa o tutte e due.
Carlo aveva raddrizzato le spalle, fece due passi lunghi verso il bambino. Il padrone del cane fischiava e lo chiamava per nome, Tulè o Tulet, non si capiva. Non c’era altra gente sulla spiaggia, o comunque non lì vicino. La sabbia era fresca, le piccole buche risaltavano nette per le ombre dei lampioni tra le case. Il cane, l’uomo che si era fermato e ora guardava verso di loro, due barche a remi in secca poco lontano, Giulio ritto a gambe larghe, i piedi nudi affondati nella sabbia e le braccia lungo i fianchi, tutto si stagliava contro il grigio della riva e il nero del mare con una precisione sorprendente, per essere notte, come quei libri per bambini in cui i personaggi del disegno sono ritagliati nel cartone delle pagine e quando si apre saltano su, sagome piatte ma concrete.
Il cane ringhiò piano. Alzò il sedere e fece un piccolo movimento chinando la testa tra le zampe davanti. Poi saltò. Giulio fu rovesciato indietro e il cane gli fu sopra in un attimo.
Il padrone si mise a correre chiamandolo, urlava il suo nome e altre cose in francese, Tulè, connard, batard, fil de chienne e chi lo sa, il fiatone se ne portava via la metà. Carlo raccolse dalla sabbia un pezzo di legno e urlando a sua volta si buttò sopra il cane. Anita e Viola si erano bloccate mano nella mano e guardavano la scena senza parlare.
Carlo mise il bastone tra i denti del cane e lo spinse via con forza. Quello lo addentò e cercava di strapparglielo di mano, ringhiava e tirava voltando la testa da una parte e dall’altra. Carlo gli mollò il bastone e prese su il bambino, che lo abbracciò stretto e gli nascose la faccia contro il collo. Il padrone acchiappò la bestia per il collare e gli diede due o tre botte sul sedere con la ciabatta, intanto gli parlava nell’orecchio. Il cane mordeva il bastone, lo metteva giù per abbaiare un po’, tenendolo tra le zampe davanti e poi lo riprendeva.
“Ti ha fatto male?” Anita si era avvicinata con Viola sempre per mano.
Giulio si teneva stretto al collo di suo padre.
“Mi ha leccato la faccia” disse dopo un po’ asciugandosi le lacrime con la manica della maglietta. Fece un sorrisetto e si appoggiò alla spalla di papà.
“Mi hai fatto spaventare,” disse Viola, “credevo che ti avrebbe mangiato in un boccone, era grosso come un lupo.”
“Era grosso come una mucca” disse Anita ridendo.
“E avrebbe fatto solo bene” disse Carlo scuotendo la testa, “quante volte gli abbiamo detto di non toccare i cani sconosciuti.”
Il tizio del cane si era avvicinato, voleva chiedere scusa. Aveva messo guinzaglio e museruola a Tulè, che ora era calmo e guardava in giro con gli occhi umidi.
“Non importa” disse Anita, “Rien, rien.”
“Sono mortifiato”  si vedeva che gli dispiaceva,
“Rien” disse ancora Anita scuotendo una mano. Si allontanarono, stringendosi gli uni agli altri.
Giulio si fece portare in braccio da suo padre fino quasi alla barca.
“Lavati le mani e la faccia” disse Viola prima di salire a bordo, “se no i gatti ti soffiano, con questa puzza di cane.”
“Me le lavo anch’io” disse Anita, “gli ho fatto una carezza”.
“Sì, ma dopo che gli aveva messo la museruola” puntualizzò Viola salendo sulla passerella.

(continua)

la spiaggia di notte

Questo è L'occhio del coniglio, un romanzetto che ho scritto io e che mi piace offrire ai miei blogamici e agli sfaccendati che passano di qui.

Già che faccio l'editore di me stessa, ho prodotto anche una versione digitale, mobi, epub e pdf. Se ti stanchi di leggere a schermo e la vuoi mettere nel tuo lettore eBook oppure se hai occasione di stampare a ufo e vuoi il pdf, scrivi a ladonnacamel@gmail.com e te la mando. Gratis e senza DRM!
(Però poi non venire qui a spoilerare il finale eh, t'ammazzo! Che, se non si era capito, le puntate qui continuerò a metterle, al ritmo di due a settimana, più o meno.)

 

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia.

Le foto, dove non specificato, son prese in internet.

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

Area personale

 

Calendario

blocco dello scrittore

 

Ultimi commenti

Ma grazie!
Inviato da: LaDonnaCamel
il 03/08/2018 alle 10:03
 
Tanti AUGURI baci
Inviato da: gattoselavatico
il 31/07/2018 alle 15:50
 
L'incontro con Paolo nel momento in cui lui era ancora...
Inviato da: LaDonnaCamel
il 08/07/2017 alle 11:52
 
Dieta e palestra anche io che bisogna :) ma talent scout...
Inviato da: Amico.Dario
il 07/07/2017 alle 17:53
 
Ma anche io ne dico poche e solo quelle inutili, che le...
Inviato da: LaDonnaCamel
il 26/04/2017 alle 21:34
 
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19amorino11prefazione09iltuocognatino2Mancavi.tusurfinia60Desert.69graffio_di_tigre.itMarion20Miele.Speziato0Giareaacer.250sbaglisignorailmondodiisideeterna47
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Le avventure di Nonugo

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 


ias

 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963