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Crdeo che chiunque se ne occupi faccia un passo importante verso la correttezza. Certo i deputati sarebbero forse altri ma l'importante è far crescere la cooperazione.

sai, a volte mi trovo a sentirmi domandare, con quei 20.000 euro non si potrebbe riparare una strada invece di mandarli in africa, che poi non sai mai se arrivano?

non so che dirti , forse hai ragione. purtroppo di "magane" ce ne sono...

La domanda è mal posta...
La questione non dovrebbe essere "perchè impegnarsi?" ma "perchè non farlo?”

Se la risposta è che non bisogna impegnarsi perchè “spetterebbe ad altri”, allora si dovrebbe cessare qualsiasi tipo di relazione sociale, economica e culturale con il resto del mondo, e chiudersi in un'enclave sbarrando le porte.

Se la risposta è che non lo si può fare perchè non conviene, bisogna analizzare i termini dei costi e dei benefici e bilanciare il costo monetario con i vantaggi in termini di arricchimento culturale e collaborazione sociale (oltre ai possibili ritorni economici ottenibili anche in termini di finanziamenti ed immagine).

Poiché le soluzioni del “non fare” viste sopra non sembrano convenire, rimane un’unica possibilità: occuparsi in prima persona di “cooperazione internazionale”

Saluti, Winston.

questa mi sembra una buona spiegazione, però difficile da far capire al momento in cui bisogna stilare un bilancio comunale (e non c'è più l'ICI). Spesso mi sento dire, meglio madare i soldi ai missionari, così sai che fanno bene...

le ong si occupano di cooperazione internazionale fuori da schemi governativi. Di questi tempi e con i bilanci in rosso non so come farebbero i comuni ad occuparsi di cose al di fuori dei loro stessi comuni. A Boves (provincia di Cuneo) nacque 30 anni fa la "Scuola di Pace" che si pose l'obbiettivo di formare insegnanti di pace. Negli anni sono passati illustrissimi docenti e formatori (non sto a farti l'elenco che puoi trovare qui http://www.scuoladipace.it/)Anche questa è cooperazione internazionale sostenuta da sempre dal comune di Boves.

Ottima idea, quella dell'impegno culturale di formazione di un sentimento di solidarietà e competenze sul territorio è una strada da percorrere (e magari troviamo che le differenze non sono poi così differenze)

ecco la mia risposta : Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio e tutti gli animali scapparono. A un tratto un leone, che è il re della foresta, vide che volava un piccolo colibrì proprio in direzione dell’incendio. Allora il leone, preoccupato, fermò l’uccellino per fargli cambiare direzione, ma, con somma meraviglia, il colibrì rispose che stava andando a spegnere l’incendio. Il leone sempre più meravigliato, gli rispose che era impossibile spegnere l’incendio con la goccia d’acqua che aveva nel becco.Allora il colibrì, sempre più deciso, disse al re della foresta: “Io faccio la mia parte" http://www.piovesolidarieta.org/?p=1144 Maria Grazia

bella, bella risposta