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crisi finanziaria usa

Post n°967 pubblicato il 17 Settembre 2008 da kudablog
 

di finanza non ne capisco molto, dovrò chiedere ripetizioni a Baldo, però qualche idea la posso mettere in fila partendo da quello che leggo, che non è rassicurante.

“Direi che siamo di fronte a una crisi finanziaria che non si ricorda nella storia”, dice Andrea Di Stefano giornalista economico e direttore del mensile Valori, legato a Banca Etica. Partiamo da qui perchè chi conosce Di Stefano per i suoi interventi a Radio Popolare sa che ha predetto Cirio, Parmalat, Aliatalia e altri crack ben prima che si verificassero o che Grillo li denunciasse.  E io gli credo se dice che dopo 15 anni di ideologia estrema di libero mercato in finanza, con il concetto che gli operatori erano in grado di autoregolare il rischio,ora scopriamo che tutto questo non era vero. E proprio gli idoli di questa “finanziarizzazione” sono quelli che stanno cadendo come birilli.

E' emerso con chiarezza che le politiche della Federal Reserve americana e la Banca Centrale europea non sono uguali. Le politiche della Bce sono state più appropriate, se la Fed e la Banca d'Inghilterra avessero seguito le politiche della Bce la crisi sarebbe stata meno grave. Manca poi la politica: dov'è l'Ecofin, dov'è il G8, che per anni ha emesso comunicati rassicuranti?”.

Già, la politica, ieri Tremonti diceva che l'Italia ne sarebbe uscita rafforzata dalla crisi, poi ha sentito la Merkel che parlava di tragedia, e oggi si è subito allineato. Non sanno di cosa stanno parlando. (ve lo giuro, seguite i link!). In America la situazione non è migliore, hanno gridato al liberismo e hanno cancellato la legge sul controllo bancario (quella istituita dopo il 1929) e adesso si rifugiano nelle nazionalizzazioni. Sapete chi è stato il genio che ha cancellato quella norma? Tale Phil Gramm, già capo della campagna elettorale di Mc Cain fino al 18 luglio 2008, ed ora lobbysta del settore ipotecario e finanziario a Washington. McCain, prima del caos finanziario di questi giorni, diede segnali sulla possibilità che Gramm diventasse il suo Segretario al Tesoro.

Sempre negli USA si guarda a chi potrebbe prendere in mano la crisi a partire dall'anno prossimo e tra i nomi c'è naturalmente quello della Palin, candidata vice-presidente per i Repubblicani. Già conosciamo il suo scarso curriculum e se ci aggiungiamo che Carly Fiorina (colei che ha studiato la politica economica per Mc Cain) ha affermato che ne' lei ne' il senatore saprebbero gestire una società come l'HP (che lei ha gestito) c'è da mettersi le mani nei capelli. Obama ha richiesto una maggiore tutela dei consumatori e forme più rigorose di supervisione e regolamentazione dei mercati finanziari, dimostrando di non capire che la crisi è molto più profonda, è il sistema che non regge.

A latere di questa situazione voglio riportare la reazione che Cuba ha avuto all'offerta USA di aiuti umanitari dopo l'uragano Ike che ha devastato l'isola. Gli USA, che dopo Gustav avevano offerto aiuti solo in cambio della possibilità di supervisionare prima l'entità dei danni, avevano annunciato di avere degli aerei carichi di aiuti pronti a partire per Cuba, ma che non avrebbero allentato l'embargo.

Questa la risposta di Cuba: "Il nostro paese non può accettare una donazione dal governo che ci blocca, anche se è disposto a comprare i materiali indispensabili che le imprese nordamericane esportano ai mercati e sollecita l’autorizzazione per l’acquisto degli stessi e dei crediti, che sono normali in tutte le operazioni commerciali. Se il governo degli Stati Uniti non desidera farlo definitivamente, il governo di Cuba chiede che lo autorizzi almeno per i prossimi sei mesi, soprattutto valutando i danni provocati dagli uragani Gustav e Ike, e che abbiamo ancora di fronte i mesi più perioclosi della stagione ciclonica". Della serie, non è solo il denaro ciò che conta!

ps: Haiti, che non ha alternative, ha accettato gli aiuti USA e durante la distribuzione del cibo, molto mal gestita dall'ONU, sono scoppiate rivolte e risse.

 
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Commenti al Post:
rigitans
rigitans il 18/09/08 alle 12:16 via WEB
viviamo nel periodo dell economia squallida. quella delle privatizzazioni, quella monetaria e minimalista, quella deregolata, quella che però limita la concorrenza attraverso acquisizioni, fusioni, cartelli, monopoli e oligopoli legali e di fatto. quella economia squallida che non vuole che ci sia un ruolo pubblico in economia, salvo poi quando grandi aziende falliscono o vanno in crisi ripercuotendosi sulle conomia mondiale e su centinaia di migliaia di clienti che poi diventano milioni di cittadini. allora l'intervento pubblico va bene, il comunismo a perdita, quello per cui lo stato deve investire denaro pubblico. ma è denaro speso a causa dei fallimenti degli imprenditori che speculano senza ritegno e senza etica, e soprattutto eludendo qualsasi legge venga fatta per limitare i fallimenti(i disastri)del mercato. mani libere insomma, poi falliscono, tanto ci pensa lo stato a salvare tutto, fino a che non rivenderanno(svenderanno piuttosto) a qualche nuovo potente capitalista da strapazzo. sono i nuovi frankenstein, i nuovi mostri dell economia, come alitalia. dico io, se dobbiamo pagare tutti i debito, perchè non tenerci anche ciò che c'è di buono?se dobbiamo pagare i danni dei capitalisti e i loro debiti, perchè non ripensare il ruolo pubblico nell'economia?perchè non ripensare ad una liberalizzazione oculata, volta alla concorrenza ma a una seria regolamentazione, per tutelare i consumatori ma in chiave di cittadini, a cominciare dai piu poveri. o l imprenditore se la cava da solo nel bene e nel male, oppure non ha senso questo modo di intendere l economia, perchè è unc ane che si mangia la coda, ma alla fine la ingoia e praticamente si mangia se stesso: un buco nero insomma. capire quindi il giusto limite della libertà di impresa, stabilre, pianificare(come diceva ernesto rossi) la libertà economica, regolamentare con decisione i ruoli economici, stabilire i ruoli pubblici nell economia a vantaggio dei cittadini e non di quattro straccioni capitalisti, ridare dignità al cittadino e alla persona, scongiurando una nuova lotta di classe, o magari un nuovo terrorismo politico, o chessò, la terza guerra mondiale. saluti
(Rispondi)
 
kudablog
kudablog il 18/09/08 alle 18:15 via WEB
Il ministro delle Finanza tedesco Peer Steinbureck si è letteralmente imbufalito. E ha minacciato conseguenze immediate. A farlo saltare sulla sedia è stato il KFW, istituto a controllo statale che lunedì, quando ormai si profilava chiaramente il fallimento di Lehman Brothers (già da domenica non c'era più speranza per il colosso americano), ha versato alla banca d'investimento statunitense 300 milioni di euro.
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