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Secondo alcuni giornali latinoamericani il presidente eletto Zelaya dopo aver incontrato diversi capi di stati sudamericani non sembrerebbe disposto ad aspettare la mediazione di Hillary Clinton di sabato prossimo (tardiva) e starebbe già provando a rientrare in Honduras. Probile che domani pomeriggio arrivino notizie più precise. A dare le informazioni la donna che era a capo del Governo di Zelaya, Patricia Rodas.

Aggiornamento 17 luglio, ore 8.00:
Membri del Fronte Nazionale Studentesco contro il Colpo di Stato in Honduras hanno occupato oggi l'Università Nazionale Pedagogica Francisco Morazan come parte della resistenza pacifica contro il golpe. Dirigenti del movimento studentesco hanno spiegato di aver deciso l'occupazione delle università e dei collegi per accompagnare lo sciopero che da tre settimane hanno intrapreso i docenti in ripudio al governo de facto.

Al Fronte Studentesco si è unito, ieri notte, il settore progressista del Partito Liberale (di cui fanno parte Micheletti e Zelaya), le cui basi hanno deciso di ripudiare la giunta direttiva centrale, i deputati e gli altri dirigenti che si sono uniti al colpo di stato.

Aggiornamento 18 luglio, ore 11.00:
Gli Stati Uniti sono contrari ad un nuovo tentativo del presidente deposto dell'Honduras Manuel Zelaya di tornare nel paese perché questo potrebbe mettere a repentaglio il tentativo di mediazione da parte del presidente del Costarica Oscar Arias.

Intanto in Honduras i manifestanti del Fronte Nazionale hanno bloccato le due principali via di comunicazione interne al paese con manifestazioni che hanno sfidato il coprifuoco e che non sono state represse dall'esercito, nonostante le veline golpiste dicano il contrario.