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Truppe governative comoriane e soldati dell'Unione africana (tanzaniani e sudanesi) sono sbarcati questa mattina sull’isola secessionista di Anjouan e sono poi entrati a Mutsamudu, il capoluogo della provincia ribelle, dichiaratasi indipendente l'anno scorso sotto la guida del colonnello Mohamed Bacar. I soldati non hanno incontrato resistenza da parte delle milizie fedeli a Bacar, e secondo testimoni locali, l’arrivo delle truppe dell'Ua è stato salutato con grida di gioia da parte di abitanti di Mutsamudu. Altri testimoni riferiscono invece che violenti scontri a colpi di artiglieria sono in corso nella zona di Ouani, dove si l’aeroporto e il palazzo ‘presidenziale’ di Bacar. Il presidente delle Comore, Ahmed Abdallah Mohamed Sambi, ha così dato il via all'operazione 'Democrazia alle Comore' per spodestare il colonnello Bacar, che da mesi non riconosce più l’autorità del governo centrale, rifiutandosi di organizzare elezioni. L’arcipelago della Comore, situato al largo del Mozambico, è sempre stato afflitto da una forte instabilità politica, con molti colpi di Stato militari e tentativi di secessione delle sue isole, abitate da popolazioni di origine araba, bantu e polinesiana. Non è la prima volta che l’isola di Anjouan, 250 mila abitanti, ha tentato di staccarsi dalla federazione.

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