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La stilo non è una brutta automobile

Post n°558 pubblicato il 17 Dicembre 2010 da kremuzio
 

Quando sono calmo e rilassato, invece di usare il computer, tiro fuori dal cassetto una penna stilografica e mi metto a scrivere su fogli di carta a righe od a quadretti. Ma non è più così facile come una volta. Le dita si sono abituate a picchiare sui tasti, almeno 8 di esse (i mignoli si rifiutano e restano alzati come canne da pesca intente a sondare i mari del pensiero o come antenne biologiche per acchiappare idee). Invece con le penne è questione di polso.

Poi ci sono i problemi di inchiostro, che per chi come me si incaponisce a riempire le cartucce con la siringa, vuol dire stare con le dita sporche per un paio di giorni.

Ma cominciamo dall’inizio: A casa scrivevo con la matita, o lapis come si diceva una volta. In prima elementare i banchi di legno avevano inglobato un calamaio che veniva riempito dal bidello, di un profumato inchiostro blu. Veniva con un bottiglione e versava senza sporcare, cosa che facevamo noi con le nostre bacchette e pennini. Si intingeva allungando il braccio e si scriveva sui quaderni in bella calligrafia, lettere enormi e piene di fronzoli. Stavamo attenti a non sbaffare passandoci sopra con il braccio, stando pronti con la carta assorbente, pronta a rimediare alle gocciolone che il pennino rilasciava a tradimento. Si usava l’angoletto del foglio assorbente, la punta che veloce si risucchiava il piccolo lago scuro. I mancini erano sfortunati, dato che passavano subito col polso sopra lo scritto e trascinavano le lettere come in una stampante laser col tamburo difettoso. Per pulire il pennino c’era il nettapennini comprato o fatto dalla nonna con gli scampoli delle stoffe. Poteva avere la forma di un pupazzetto o di un fiore o informe addirittura. Lasciava spesso i pilucchi sul pennino che si metteva per sbieco sulla punta, invisibile fino al momento in cui andavi a scrivere, e diventava un pennello grande, di un pelo solo ma molto gonfio di liquido. Ed era un continuo delirio, visto che le gomme che volevi usare per cancellare gli orrori macchiavano e strappavano i fogli. Quanti guai col pennino, si tornava a casa con le mani sporche, la bocca sporca, il fiocco del grembiule sporco, il grembiule stesso sporco ma non si vedeva, dato che era nero. Ma il resto era macchiato di blu.

Poi venne il tempo delle stilografiche. Avevo una bellissima penna, una Parker 51 regalatami da un mio zio meccanico per il battesimo, col pennino d’oro, che non potevo toccare perché preziosa. Non aveva lo stantuffo, ma un pezzetto di gomma che premevi e risucchiava qualche goccia di inchiostro per volta, rilasciandolo. Ripremevi e dalla punta faceva le bolle che scoppiavano e macchiavano. Bisognava farci la mano e ripulire bene la punta che quando la impugnavi macchiava falangine e falangette. Mica la potevo portare a scuola. Sarebbe caduta e rotta. Solo a casa, ed è stato bene così, ed ancora oggi la uso. Ma a scuola usavo delle Pelikan o altra primaria ditta, con lo stantuffo che faceva uno strano rumore quando lo usavi e si riempiva pericolosamente come una siringa per le esecuzioni capitali. Purtroppo tutte queste penne cadevano di punta, ed i pennini si rompevano o piegavano ad X come un becco di piccione malato. Cercavo di rimetterlo a posto con i denti, ed a volte ci riuscivo, anche se il risultato non era perfetto. E la bocca si sporcava e mi tenevo il sapore dell’inchiostro per tutta la giornata. Non era poi così male.

Non mi sono mai piaciute le cartucce di ricarica perché quando finivano, spesso non avevi il ricambio, o erano compatibili solo con quelle dei compagni antipatici che non te l’avrebbero prestata se non gli avessi dato in cambio qualche figurina “valida”.

Ogni tanto mi compro una stilografica vecchia, a poche lire, nei mercatini. Le porto a casa, le lavo, ci faccio un pieno di inchiostro nero, do un po’ di sgrullate per vedere il pennino che prenda colore e rilasci qualche schizzo sui fogli candidi. Metto in bocca la punta se non esce fuori il nero, e succhio fino a sentire il saporaccio dell’inchiostro moderno. Con parsimonia. Riempio le cartucce o faccio le bolle con lo stantuffo. Mi riempio le narici col profumo dei ricordi e scrivo il mio nome. Poi se mi piace la morbidezza e la scorrevolezza, continuo e metto sulla  carta i miei pensieri, e le parole vengono a galla più lentamente con i tocchi ormai stanchi del polso che non è più elastico come una volta, come le dita che in questo momento stanno ricopiando sulla tastiera il foglio che ho scritto qualche giorno fa con la mia antica, magica, Parker 51.

Ed ho ancora le unghie nere.

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Commenti al Post:
lightdew
lightdew il 17/12/10 alle 13:27 via WEB
ah il calamaio..quello a boccetta per il colore, o meglio ancora..quello inserito nei banchi di legno della scuola..banchi inclinati..:-)) ma la bellezza migliore rimaneva sempre nella penna, e in quel momento magico, dove il primo tratto iniziava a scorrere sul foglio bianco..
;)
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 17/12/10 alle 14:13 via WEB
E' vero... il primo tratto era il migliore, a seconda delle sgrullate scrivevi per pochi centimetri poi finiva la prima goccia ed il pennino scavava sulla carta lasciando i brividi per lo sfregamento! :)
(Rispondi)
 
 
lightdew
lightdew il 22/12/10 alle 16:25 via WEB
terribile..vero..quel rumore, insieme a quello del gesso stridente sulla lavagna mi mette ancora i brividi..
(Rispondi)
 
 
 
kremuzio
kremuzio il 22/12/10 alle 16:34 via WEB
Aaarrrgghhh noooo il gesso sulla lavagna noooooo!
(Rispondi)
charquai67
charquai67 il 17/12/10 alle 13:48 via WEB
Anche a me piace tanto la scorrevolezza che soltanto la stilografica ha. Mi piace anche usarla per farci delle vignette.
Ed è vero, come dici tu: sulla tastiera si "viaggia" molto più in fretta..!
Io i mignoli, li uso!
:-)
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 17/12/10 alle 14:15 via WEB
Vabbè dai: con 10 dita sarai più veloce del, gulp, 20%... Però con le mie antenne penso più lontano! :)
(Rispondi)
 
 
charquai67
charquai67 il 17/12/10 alle 15:34 via WEB
beh, mi consolo con un bel: "Pensieri e buoi dei paesi tuoi", hahahahaha! :o)
(Rispondi)
 
 
 
kremuzio
kremuzio il 17/12/10 alle 15:41 via WEB
Non mi entrano i buoi in corridoio!
(Rispondi)
giurdenaa
giurdenaa il 17/12/10 alle 14:46 via WEB
mentre leggevo mi pareva di vederti... con le zampette tutte nere!!!! ehehe, bacini!
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 17/12/10 alle 15:15 via WEB
Infatti, ma non solo... ho anche le labbra nere perché l'inchiostro non fluiva benissimo, per cui non posso ricambiare i bacini! :(
(Rispondi)
angiolhgt
angiolhgt il 17/12/10 alle 15:16 via WEB
anche io ho un rapporto "feticistico" con la stilografica, ne possiedo forse una cinquantina accumulate negli anni, mai le cartucce! è come per le bustine del te, roba da tacchini! Il fluire dell'incostro è vitalità sanguigna, pulsante, i pennini con il loro "carattere" imprimono la pagima con gesto carezzevole o violento, a piacere.
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 17/12/10 alle 15:45 via WEB
Ho letto una storiella: uno che aveva perso a carte inviava al vincitore, un certo nobile decaduto, un assegno compilato con inchiostro rosso, con un biglietto d'accompagnamento che in pratica avvertiva che l'aveva scritto col sangue. La volta successiva a parti invertite, il primo si vide recapitare un assegno compilato con l'inchiostro blu, ed un biglietto che recitava: "anch'io ho scritto l'assegno con il mio sangue, ma ti prego di notare la differenza di colore"...
(Rispondi)
cinciagio
cinciagio il 17/12/10 alle 18:25 via WEB
ma quanti anni hai Kremu che parli di calamaio? però son d'accordo che la stilografica sembra che renda persino più belle le parole, seepur tocca pagare il prezzo di qualche macchia sulle dita
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 17/12/10 alle 18:31 via WEB
Ho fatto la prima elementare nel 64... e sui banchi avevamo il calamaio da usare con pennino e portapennino... Ahimè :)
(Rispondi)
Wonderwife
Wonderwife il 17/12/10 alle 19:40 via WEB
Certo, se avessimo cominciato in prima elementare con la bic, adesso avremmo 20, 25 anni. Ma vuoi mettere la saggezza, l'esperienza, l'equanimità... sì, vabbe', lasciamo perdere. I pennini... meravigliosi: il gobbetto, il più traditore perché lasciava gocce grandi come fagioli, poi quello tutto smilzo elegantissimo, e quello a forma di torre eiffel... Mai "pucciato" i pezzetti di carta assorbente nel calamaio del banco solo per il gusto di vederle risucchiare l'inchiostro? La stilo ha sempre avuto per me molto meno fascino. Ok, basta col vintage, torno nel sarcofago...
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 17/12/10 alle 21:44 via WEB
Mamma mia che veeeeeecchia che sei! :) Di pennini ne ho una mezza collezione, in quanto avevo ricominciato ad usarli con la china quando disegnavo indegnamente fumetti... Meglio dei pennelli di povero tasso Windsor & Newton. Quanta carta assorbente ho inzuppato... Ma erano sapienti esperimenti sulla capillarità! ;)
(Rispondi)
giordyart
giordyart il 17/12/10 alle 23:07 via WEB
mamma mia quanti ricordi hai scatenato kremù, e poi c'è da dire che hai una memoria ferrea, io se non facevi una descrizione così dettagliata su com'è fatta la stilografica, manco per sogno...mi piaceva un sacco scrivere con la stilo, ma questo quando son cresciuta perchè delle elementari rammento suor francesca (la tiranna), che quando sporcavo il foglio con l'inchiostro mi dava di quegli sberloni che, a pensarci ora sento ancora l'orecchio rimbombare...invece l'esperienza del pennino non ho avuto il piacere di provarla (meno male sennò chissà cosa mi sarebbe arrivato sulla testa)! ora faccio un pò fatica a scrivere a mano...troppa l'abitudine alla tastiera, quando mi capita di farlo, più che una calligrafia sembrano geroglifici, incomprensibili persino a me. notte kremù, è sempre un piacere leggerti (:0))patrù
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 17/12/10 alle 23:30 via WEB
Chi ha cominciato con le biro, a scrivere, si è perso la parte odorosa della scrittura. Consiglio i più giovani di comprare un flacone di inchiostro pelikan e sniffarlo! Poi come dici tu, la calligrafia, oggi è più brutta e lenta. Bisogna riallenarsi per non perdere la mano! 'notte Patrù!
(Rispondi)
 
 
giordyart
giordyart il 18/12/10 alle 01:42 via WEB
sicuramente farebbe meno male della cocaina...e imparerebbero qualcosa di bello... rinotte kremù!
(Rispondi)
Wonderwife
Wonderwife il 18/12/10 alle 17:51 via WEB
A proposito di sniffare, che mi dici della coccoina? Io a 7 anni sono arrivata addirittura a provarla in punt di lingua: dolcissima! Pensa quanti esperimenti si perdoni i bambini di oggi, se leccano il bostik finiscono al pronto soccorso... La collezione di pennini è un ottimo pretesto per rimorchiare, le farfalle non interessano più. Hai tenuto anche i tuoi fumetti?
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 19/12/10 alle 00:03 via WEB
Con la coccoina una volta ci avevo quasi rimorchiato proprio per insegnare a chi non sapeva, le proprietà afrodisiache delle buona colla bianca! Comunque già ne scrissi su http://blog.libero.it/Kremuzio/8868951.html o se cerchi nei tag a lato, troverai la parola magica. Io non butto mai via niente, li ho nascosti perché non mi aggradavano, ma vado fiero delle mie sceneggiature messe su carta da altri.
(Rispondi)
 
 
Wonderwife
Wonderwife il 20/12/10 alle 09:27 via WEB
hahaha... letto! Ho deciso di andare a cercare il barattolino magico, per farmi un regalo di natale vintage. Messe su carta da altri? Spero ufficialmente, non da rapina creativa!
(Rispondi)
 
 
 
kremuzio
kremuzio il 20/12/10 alle 10:32 via WEB
Tutto regolare, pensa che mi sono state anche pagate! Bei tempi quando arrotondavo con le sceneggiature. Poi c'è stata la crisi! :( http://www.youtube.com/watch?v=A6lbIIQjIsU
(Rispondi)
springfreesia
springfreesia il 19/12/10 alle 11:15 via WEB
Non ho mai usato una stilografica per scrivere e a scuola ho usato pennino e inchiostro soltanto per le mie lezioni di ed. artistica ma ricordo ancora da ragazzina quando riepivo pagine di quaderni o agende con pensieri e altro, il sottile piacere di vergare con forza pagine bianche, calcando i caratteri per esprimere "in buona grafia" quello che mi frullava in testa, sogni compresi. Buona domenica:-)
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 19/12/10 alle 11:42 via WEB
Il fine giustifica i mezzi! Anche fossero stati pennarelli colorati, alla fine sono i pensieri frullati che contano. Un giorno proverò a scrivere con la penna d'oca... Chissà se mi metterò a starnutire quando la punta della penna mi titillerà il naso? Buona domenica a te! :)
(Rispondi)
angiolhgt
angiolhgt il 20/12/10 alle 14:20 via WEB
le mie domeniche all'oratorio,, messa col vestito buono e cinema pomeridiano con maciste contro sansone!Ma soprattutto il pranzo domenicale sontuoso di pastasciutte con sughi grondanti, pollo arrosto, o cotolette impanate con patate fritte (quelle sempre)e poi magari un dolce a ciambellone fatto al forno da mamma col lievito bertolini..che meraviglia!!!
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 20/12/10 alle 14:21 via WEB
ho sbagliato post ..ma fa lo stesso..
(Rispondi)
 
 
kremuzio
kremuzio il 20/12/10 alle 14:58 via WEB
E' lo stessissimo, sempre di ricordi stiamo ricordando!!
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 20/12/10 alle 15:01 via WEB
Noi il cinema lo vedevamo dopo la messa obbligatoria delle 9. "Maciste contro Sandokan" oppure "Zorro contro Tarzan" erano i più gettonati, ma una volta ogni 10 anni ci toccava pure un bel filmone di fantascienza spaziale! Con Gianni e Pinotto, però... :(
(Rispondi)
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