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La gente è come il colesterolo

Post n°320 pubblicato il 24 Novembre 2009 da kremuzio
 

Fateci caso, si ferma a parlare dove non dovrebbe, parcheggia dove la strada si restringe, meno c'è spazio e più si coagulano tra loro, fitti, a stringere patti ed alleanze. A fumare sigarette puzzolenti ed a ridere di qualcun che non c’è. Io ci faccio caso. Sotto l’ufficio c’è un marciapiedi, non troppo stretto, diciamo che si può camminare anche di buon passo ed anche leggendo, come mi accade spesso quando torno dalla libreria, puoi anche non pensare agli ostacoli. Ci sono automobili parcheggiate comodamente e sapientemente lungo tutto il marciapiedi, e qualcuna che accenna a montarci sopra, per sbieco con una ruotina che mascalzoncella si arrampica e prende quell’angoletto in più che se camminassi rasente il bordo la prenderei in pieno sbattendo con un ginocchio l’angolo del paraurti o del parafango o il faro. Poi ci sono alberelli ogni 3-4 metri, regolari all’interno del percorso pedonale rialzato (per non ripetere la parola marciapiedi, ma ora mi accorgo che l’ho fatto). Dalla parte opposta del lastricato pedonale (vedi parentesi precedente) c’è il muro del palazzo, o portoni e qualche vaso di fiori bello grande messo lì dal guardiano per bellezza. Ora si creano alcuni piccoli restringimenti qua e là, e se aggiungete qualche immancabile motorino di tanto in tanto, spesso in corrispondenza opposta dei vasi, sopra il passaggio, allora si è creata la condizione giusta per i casi che vado ad elencare.

Se due o più escono da uno dei portoni e decidono di attendere o parlottare, pensate che si vadano a mettere nei punti più agevoli per il passaggio altrui? Manco per la capa. Sfiorano il motorino da una parte e la pianta dall’altra, oppure si poggiano all’albero o si piegano per scrivere qualcosa sul cofano dell’auto parcheggiata peggio, lasciano liberi come autostrade a tre corsie il percorso rimanente per un pedone camminante. Se due dei sostanti parlano, allora è la fine. Non si passa, poiché così presi dalle parole non si accorgeranno che tu hai magari in mano uno scatolone che non è troppo leggero e non ci passi. Anche se chiedi permesso, non si tolgono. Se poi siete sfortunatissimi, allora almeno uno di quelli starà al cellulare, e gli altri lo staranno ad ascoltare, fissandolo, mentre quello in comunicazione elettromagnetica avrà lo sguardo perso nel vuoto in un raro esercizio di vuoto mentale a cui nessun mantra arriverà a raggiungere la sua perfezione. L'unico antidoto per sturare lo sgorgo è quello di attendere una comitiva di giapponesi muniti di ombrellini aperti e sguardo meravigliato, che sfonderanno il tappo trascinando nella loro foga i chiacchieroni, liberando il passaggio come una medicina d'urgenza o una scarica di adrenalina fa con il sangue grasso.

Nei corridoi dell’ufficio? Stessa cosa, se ci sono delle sedie che restringono il passaggio, potete essere sicuri che si siederanno due uno di fronte all’altro e per finire l’opera allungheranno le gambe per bloccare completamente il transito come castori che abbiano costruita la diga di rami. Beh, ci sono le sedie, penserete. Sì, ma ce ne sono anche dove i corridoi sono più larghi, ma magari meno intimi di quelli più stretti.

E mi vengono in mente innanzitutto i 300 spartani delle termopili, poi quell'eroe romano che da solo sul ponte Sublicio si frappose agli etruschi di Porsenna, quindi quei cristalli di colesterolo, quelle placche che si attaccano alle arterie proprio dove c’è un più che minimo restringimento, e non si staccano, anzi attirano pericolosamente altre placche dello stesso tipo e con la stesso potere adesivo, e rallentano gli operosi globuli rossi. Ma perché? Bisogno di ricreare una nicchia? Un posto dove sentirsi protetti? Una tana riscaldata? Un territorio da marcare? Una terra da colonizzare? O solo una rottura di scatole quando vai di fretta e li vedi con una faccia ebete e ti guardano senza vederti e pensano in automatico ”maledizione eccone un altro che cammina. Ma dove andrà?” 

 

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Commenti al Post:
foriero0
foriero0 il 24/11/09 alle 12:13 via WEB
Hai creato una bellissima e fedele immagine dell'uomo dei nostri tempi, io dico e ti sfido a smentirmi che è la nostra totale mancanza di rispetto per chi milita insieme a noi , è il nostro egoismo che ci induce ad essere così maldestri. Caro amico in questo autorevole tempo dove i media mandano informazioni anche devianti, la vita ci insegna a pensare solo per noi. Triste ma vero! Ciao caro Amico. Silvano
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 24/11/09 alle 13:13 via WEB
Eppure io non credo che lo facciano per mancanza di rispetto, ma per mancanza di autocomprensione del fatto che stanno in mezzo alle scatole. Ciao!
(Rispondi)
unionjackmi
unionjackmi il 24/11/09 alle 12:39 via WEB
Quando vado a prendere Liam a scuola c'è sempre qualcuno che sta in mezzo. Al marciapiede con la bici o il cane o il nipotino o il trolley per la spesa. Alla strada con l'Hummer, da noi vanno molto. Che parcheggia nel senso unico tra strada e marciapiede per traverso ed inizia a scaricare vicino al cassonetto (lontano da casa sua) cose assurde: un vater o un divano o una bicicletta smontata, casomai servissero ai bimbi delle elementari per fare un collage. C'è quello che fa fare i bisogni al cane, non per niente la chiamo la Via delle Cacche, lasciando il ricordo misto alle foglie per allestire il percorso vita come nei nuovi parchi. Quando escono i bimbi ci sono le mamme sui gradini che devono svaporizzare l'abito nuovo e occludono il passaggio dei nani. Quando poi i nani sono usciti, c'è l'incaglio al cancello, perchè non si può non chiedere al figlio tutto ciò che ha fatto, finire di vestirlo, di dargli la merenda, di soffiargli il naso, di PISCIARE IL CANE, tutto lì davanti in modo che la gente rinunci spesso ad andarsene a casa ed inizi a montare le tende nel cortile. Poi torni a casa camminando sul marciapiede e dovresti essere imbottito come Troy Aikman al SuperBowl perchè rischi di trovarti incastrato in una scapola, un manubrio della bicicletta che ti sfreccia alle spalle. E scampanellano pure: in bici lanciati come missili, sul marciapiede, contromano. A volte vai direttamente tu contromano in strada perchè sul marciapiede c'è un SUV o lo spiaccicamento di uno slalom finito male tra le cacche, che copre i sampietrini come una ganache al cioccolato di una sacher...
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 24/11/09 alle 13:17 via WEB
Bella visione! In pratica una specie di "dov'è Wally" con la differenza che nessuno vuole cercare Wally. E mi dispiace per le foglie miste alle cacche, in quanto trattasi di un ottimo mix concimante, che se lo prendessero a sacchi e lo vendessero all'angolo, trasformerebbe la scuola in una fabbrica di successo. Agli hammer riga pure con gusto la fiancata con un punteruolo. Chi si credono di essere quello di CSI? Andassero pure a Miami!
(Rispondi)
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/11/09 alle 17:26 via WEB
bellissimo spaccato quotidiano... anche io vado in giro col cane e anche noi, io e il mio cane, dobbiamo fare slalom fra le cacche di quei cani accompagnati da umani deficienti... ma i cani non possono sceglersi i padroni purtroppo. Invece noi, che dovremmo essere in grado scegliere e discernere, avete visto che riusciamo a combinare? hammer, cacche, sigarette, blocchi stradali e marciapiedali :))
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 24/11/09 alle 18:56 via WEB
E pensa come ci rimane male il cane quando vede cacche umane più grosse ed olezzanti di quelle canine! Roba da complesso di inferiorità...
(Rispondi)
Manfredi_Alter
Manfredi_Alter il 24/11/09 alle 17:26 via WEB
Ragazzi, che fantasia! Viviamo in un mondo aterosclerotico...
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 24/11/09 alle 18:59 via WEB
E noialtri globuli ci spintoniamo e viaggiamo e trasportiamo. Quale fisiologica metafora!
(Rispondi)
blu_dada
blu_dada il 24/11/09 alle 21:29 via WEB
Dovrò controllarmi, perché se inizio a parlare di questo argomento non la finisco più! Effettivamente ci sono tanti, ma proprio tanti che con molta nonchalance, fanno i propri comodi impedendo agli altri il semplice camminare su un marciapiedi , o l’entrare e uscire addirittura da casa propria. È quello che capita a me alle volte: assurdo. Il cancello di casa mia è un passo carrabile. In teoria dovrebbe, quindi, essere sempre libero. Ma, mi capita, spesso, di non poter uscire da casa, o entrarci... perché c’è l’imbecille di turno che ha parcheggiato davanti al cancello e se ne va. Non sta nei paraggi guardingo, pronto a spostarsi alla velocità della luce...SE NE VA!! Sono costretta a chiamare i vigili. Ma questa gente cos’ha in testa?
Ciao Krem:)
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 24/11/09 alle 23:17 via WEB
Ma senti un po', non è che abiti nel mio condominio? Stesso passo carrabile, stesse auto che lo bloccano, e se devo uscire mi attacco al clacson, e se devo entrare mi riattacco al clacson, con in più blocco la piccola strada dove abito e tutti quelli dietro si attaccano ai clacson. Ciao Blu'!
(Rispondi)
 
 
carlysimon
carlysimon il 25/11/09 alle 01:09 via WEB
davanti al mio ufficio c'è un passo carrabile con tanto di sbarra automatica; serve per far entrare nel parcheggio le auto di servizio che usiamo. Davanti alla sbarra c'è scritto "Dipartimento prevenzione divieto di accesso" a caratteri cubitali con un simbolone di divieto così grosso che se ti casca addosso ti stempia. La sbarra è sempre abbassata e solo noi abbiamo il telecomando. Te stai sicuro che tutti i santi giorni, quando dobbiamo uscire dal parcheggio c'è sempre immancabilmente l'auto di qualcuno che ci guarda stupito e un pò scocciato dal nostro claxonare mentre a corsetta leggera rientra nella macchina con la roba della lavanderia che è davanti, alza le spallucce e ti rifila quel "un attimino" che gli farei ingoiare il devoto oli con l'imbuto.
(Rispondi)
 
 
 
kremuzio
kremuzio il 25/11/09 alle 10:12 via WEB
Non so quanti clienti abbia la lavanderia, ma di fronte casa ho un alimentari, ed a partire da quando portano il pane e le mozzarelle la mattina (parcheggiano davanti al passo carrabile anche se ci sarebbe posto 3 metri più in là) fino all'ora di chiusura. E meno male che a casa non ci sono mai, altrimenti sai le arrabbiature!
(Rispondi)
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