Kremuzio

Di queste donne guerriere ne parlò anche Erodoto. Ma non è questo il punto, in quanto vorrei parlare di bivi, di scelte da fare, quelle scelte di cui si parla che potrebbero cambiarti la vita. Quel treno che passa e che se non lo prendi continuerai a vivere una esistenza sciapa, moscia, stantia. Quanti di voi lo hanno acchiappato in corsa, saliti con un saltello e lasciati trasportare verso luoghi leggendari dove non è pianto e stridor di denti?

A me ancora non è accaduto, o almeno non me ne sono accorto, e questo è ancora più grave. Però a chi è capitato, ha portato un posto nella storia, nell’immaginario eroico (non erotico) dell’italiano, quello che guarda la tv. Ed è ciò che è accaduto ad un signore di cui andrò a parlare.

Ma torniamo per un attimo alle amazzoni. Queste donne cavallerizze, durante i loro combattimenti simulavano una fuga, come gli Oriazi contro i Curiazi, poi si giravano rimanendo sul cavallo in corsa ed incoccando una freccia sul loro arco infallibile, uccidevano l’inseguitore. Se erano destre, si tagliavano il seno sinistro per non avere impedimenti con il lancio del preciso dardo. Da qui la loro leggenda che arriva fino ai giorni nostri. Ed arriva anche alla mente di chi dovette preparare le domande in un famoso gioco televisivo di un po’ di anni fa. Era la “ruota della fortuna” con un Mike Bongiorno d’antan. Ed ecco a voi l’epilogo del signor Giancarlo ormai passato alla storia:

E qui vediamo la sofferenza del sig. Giancarlo, che ha davanti il suo bivio. O anche un trivio. Due risposte errate ed una giusta, con la scelta di una semplice vocale. La faga e la fega non avevano senso, delle rimanenti da scegliere, una era quella giusta, ovvero la fuga. Qualcuno avrebbe detto perfino la foga e non sarebbe poi stato così errato, visto l’ardore che le cavallerizze mettevano nei combattimenti. Poi c’era la terza risposta, sbagliata nel contesto, anche un po’ volgare, che però avrebbe spalancato all’erroneo concorrente, non denaro o gettoni d’oro o oggetti di ugual valore, bensì la gloria imperitura!. E come avreste risposto voi? Quanto costa la gloria? Quanti di noi la raggiungeranno mai dopo decenni di studio ed accanimento lavorativo? Specie se non siamo portati verso attività artistiche o sportive o sociali che possono proiettarci nell’empireo della Fama?

Sì, la vita è un problema di scelte, corrette o sbagliate che siano, amplificate o meno dal palcoscenico sulle quali vengono rappresentate. Vorrei vedere voi, o anche me stesso, dal barbiere o con gli amici, fare queste battutine. Ci vuole poco. Ma di fronte ad una telecamera, ad un pubblico che incita e suggerisce la risposta sbagliata, che vuole darci un’occasione per l’apoteosi, con milioni di persone che attendono col cuore in gola la vocale giusta e tifa per trascinarti in trionfo per le vie del mondo, per declamare e cantare le tue gesta per le prossime generazioni finché la memoria storica e le memorie digitali ed analogiche non perderanno i loro dati. Da inserire in una scatola del tempo, da seppellire perché tra milioni di anni nuove razze aliene capiscano la grandezza dell’uomo e della nostra specie, per comprendere che alcuni di noi non sono vissuti invano.

Sono la Storia e la Gloria a muovere le stelle, ricordiamocelo sempre! E la prossima volta che ci accadrà, ricordiamolo ancora, che a volte vale più una risposta sbagliata che un premio in vile denaro!