Kremuzio

L’altro giorno, quando stavo preparandomi per tornare a casa dopo la conferenza, stavo caricando sul motorino il bustone con il videoproiettore ed il computer, incastrandolo per benino in mezzo alle gambe, uno che aveva seguito la presentazione ed il caricamento mi fa: “Certo che devi avere una passione…”. E tutto perché me ne stavo tornando a casa ad un’ora piccola, dopo quasi tre ore di conferenza e chiacchierate spontanee.

La frase mi ha fatto pensare. Ebbene sì, ci metto passione in ogni cosa che faccio e che mi piace fare. In quello che mi attira, che mi entra in testa e mi occupa i pensieri. Sia un libro, un film, un argomento che approfondisco, un hobby, una ricerca, una chiacchierata, una donna.

Ma che cos’è la passione? Immergerti in un’atmosfera nella quale non respiri altro? Ore in cui non pensi ad altro e ti dimentichi di mangiare? Quante volte mi è capitato di non andare in bagno semplicemente perché non ci pensi? Stai su di un campo a giocare o a far qualcosa di bello, come ad esempio durante un meeting di lanci, e ad un certo punto pensi che un’ora prima avevi avuto lo stimolo. Ma ora no. E mangi quando torni a casa, e neanche bevi. Sei troppo preso a fare altro. Questa è la passione? Perché alcune cose mi appassionano ed altre no? Cosa passa nella testa per discriminare alcune azioni o pensieri in favore di altri. E perché quando una passione accenna a diventare lavoro, magari a farmi guadagnare qualcosa, diventa meno passione? E perché mi sembra di perdere tempo quando lavoro?

A volte penso alle vite precedenti, a qualcosa iniziato prima della nascita e continuato ora. Un giorno ho incontrato un bambino che girava con una spada di plastica. I genitori dicevano che praticamente da subito appena aperti gli occhi, aveva iniziato a cercare tutto ciò che sembrava una spada, ed in seguito questo è diventato una vera e propria mania. Ci saranno sicuramente spiegazioni tipo imprinting o altro, magari un psicologo dell’età evolutiva avrebbe da dire. Ed anche se con qualche anno di ritardo, io ebbi la stessa folgorazione. Non si trattava di spade ma dei razzi. A cercare il pelo nell’uovo, qualcosa di simile, ed insito, forse, nella mente umana. Ma avevo 4 anni quando cercavo di costruire razzetti e farli volare. Lasciamo perdere quali razzi costruisco oggi, ma la passione mi sembra rimasta inalterata. E mettersi a parlare con altri che hanno la mia stessa passione è qualcosa di bellissimo. Empatia? Boh, ma ti capisci al volo senza bisogno di parlare. Come quando parli con una donna e ci si guarda negli occhi.

Ma le passioni possono anche essere più mentali, come quando apro un libro vecchio e mi prende nelle narici l’odore di cantina, o quando apro un classificatore di francobolli, prendo pinzette ed una lente per vedere i particolari più piccoli. O quando vado in emeroteca per fare una ricerca sui quotidiani per cercare notizie vecchissime sui dischi volanti. O quando mi costruisco nuovi scaffali per mettere a posto le ultime raccolte di libri scientifici che ho tolto dalle bancarelle. O quando mi metto sul terrazzino con i semi asciugati e li metto nei vasetti di yogurt ripuliti con un po’ di terra, e li innaffio uno per uno con acqua tiepida. O quando vedo le prime foglioline che spuntano dalla terra e rimango ad osservarle per qualche minuto respirando poco. Oppure quando cerco di fare una talea con un rametto tagliato a qualche bell’albero e controllo in continuazione, anche venti volte al giorno che questo immerso in un vasetto di vetro pieno d’acqua stia accennando un’ombra di radichetta bianca. O meglio quando nuoto nudo nell'acqua calda. O anche quando scrivo la mattina questo blog e rispondo ai commenti. Passioni.

Troppe passioni. Troppo tempo mi ci vorrebbe per seguirne bene anche solamente una, e quando finirò il mio tempo spero di poterne portare almeno una dall’altra parte.