Kremuzio

Lo ammetto, non seguo le mode, vesto sempre con gli stessi vestiti. Ho poche paia di pantaloni, un certo numero di magliette, camicie e maglioni. Non mi do da fare per migliorare e non ho quasi mai seguito la moda. A volte mi domando sul perché non tengo ad apparire come uno ben vestito.

Anche da giovane, a parte qualche piccola sfida con me stesso, durante la quale perdevo e cercavo qualcosa che mi facesse sentire più bello, alla fine ricadevo nella trappola che mi scavavo con le mie mani. Forse capisco il perché pensandoci un po’. Ricordo che quando ero bambino dovevo girare con i pantaloncini che non arrivavano al ginocchio. Andava così negli anni ’60. Ricordo che prima di uscire, dovevo lavarmi le ginocchia, dato che giocando me le sporcavo. Ginocchia e gomiti erano ispezionati con cura e detersi con una spugna insaponata che se ci penso e mi ricordo bene, puzzava un po’. Ma forse ricordo male. Anche quando giocando mi “sbucciavo” ecco che la spugna puliva sollevando le pellicine, pronto per essere disinfettato con l’acqua ossigenata, che puzzava in un modo nauseabondo. Sempre meglio dell’alcool che pizzicava di più ed il semplice suo odore mi faceva girare la testa.

Quasi tutte le elementari me le sono fatte con i calzoni corti, che spesso si scucivano dietro durante una qualche partita a palletta giocata nel cortile della scuola o durante qualche zuffa con i compagni che tifavano altre squadre di calcio. Al massimo un bel paio di blue jeans potevo mettermeli quando andavo in qualche parco col monopattino, ma non erano quelli “originali” come mi venne annunciato da un ragazzino ricco ed antipatico in uno di questi parchi. Ricordo ancora quella frase detta con sdegno e con la erre moscia. Primi barlumi della lotta di classe, alla quale risposi facendogli fare un tilt con una leggera spinta al flipper mentre aveva gli special accesi.

Calzoni corti anche durante la Cresima/Prima Comunione, ma sotto la giacchetta sfoggiavo con orgoglio(avevo 7,5 anni) una cravatta color argento. Mi piaceva davvero tanto, e mi sarebbe piaciuto metterla in altre occasioni, forse per ovviare alle gambe scoperte.

Ma non potevo farlo. Era solo per le grandi occasioni. Occasioni che non ricordo siano più arrivate.

Poi col tempo avevo capito che spesso la moda era scomoda, e mi vestivo sempre comodo, nel vero senso della parola. Maglioni larghissimi, pantaloni poco attillati se non nei punti giusti. Capelli lunghi quando andavano corti, e contestazione continua degli accessori come gli occhiali da sole che andavano molto. La cravatta era diventata un cappio in cui mi sentivo strangolato. Preferivo una collanina fatta di cannolicchi e laccetti di cuoio. Mi sembra me l’abbia regalata una ragazza, che comunque, come le altre, preferiva uscire con quelli più eleganti.

Durante il servizio militare fui costretto per un periodo ad indossare un’orrida cravatta beige o chissà che colore era, della divisa da libera uscita per qualche mese, ma venni fulminato sulla via per Damasco, pur se stavo in caserma a Cagliari, dalla mimetica. Ci stavo proprio bene, come comodità. Pantaloni larghi con ginocchia e gomiti protetti da gommapiuma. Potevo fare le peggiori attività senza rovinare nulla e rimanendo nella comodità. Giacca e pantaloni pieni di tasche e un bel paio di scarponcini neri che ancora ricordo con nostalgia per la comodità estrema. Da quel momento cercai di vestire sempre quasi in divisa.

Non ho giacche, né cravatte, nonostante che le donne dicano che sono virili ed eccitanti. Ai vari matrimoni-battesimi ci vado con un giacconcino invernale o estivo, jeans puliti e stirati, maglietta girocollo o camicia o una lacoste compatibile, scarpe comode se non sandali.

Eppure mi piacerebbe vestire con quei caffetani larghi, o un camicione o un saio leggero. Un giorno diventerò un eremita e non metterò più abiti multi tasche. Se me ne andassi in qualche posto tropicale me ne starei addirittura nudo. Lascerei crescere i capelli rimasti, raccolti in una coda ed una bella barba serafica, magari intrecciata, dove lasciar fare il nido a simpatici animaletti.

Magari mi terrei da parte una cravatta, forse color argento, so che potrebbe essere utile per ricordarmi da dove sono partito per infischiarmene di quel che indosso. O forse per impiccarmi quando vorrò salutare questo mondo crudele ;)