Kremuzio

E’ una società moderna, ma allo stesso tempo antica quella in cui viviamo. In alcuni ambienti, magari non solo in quelli più deteriorati dal logorio della vita moderna, si deve stare attenti a non incrociare gli sguardi con le persone sbagliate. Ma come si fa a capire quando una persona è quella sbagliata? In teoria si dovrebbe dare un’occhiata alle teorie del Lombroso, e in base alle connotazioni anatomiche del viso, incasellare le persone come buone e non buone. Comunque non è così, dato che quelle teorie erano frutto di razzismo, ed oggi le pratiche di riconoscimento amico/nemico sono un po’ diverse. Sembra comunque che la regola principale per non aver guai sia quella di non guardare fissa una persona, se sei un uomo. Alcuni figuri dalla mentalità bacata interpretano uno sguardo come una sfida, e fa ribollire loro il sangue nelle vene. Me ne accorgo con i giovani, con alcuni di coloro i quali mi sono colleghi. Anche scherzando, quando li fissi, rispondono scherzando facendo i bulletti “ma che te stai a guardà?”. Scherzano come i cuccioli delle belve che imparano ad andare a caccia giocando e lottando. Sono strani gli uomini. Non puoi fissare negli occhi un uomo standogli di fronte perché pensa inconsciamente che lo stai sfidando, allora, anche con gli amici, li devi guardare un po’ di sbieco. E va tutto bene, e si può cazzeggiare liberamente. Con le donne puoi fissarle negli occhi e starci di fronte, ed è tutto corteggiamento, almeno così vogliono le regole, che se la donna ti parla senza abbassare lo sguardo, allora non gli sei indifferente. Ma questo è un altro discorso. Torniamo all’aggressività maschile.

Come si può essere aggressivi senza fissarsi? Semplice, dato per scontato che una persona aggressiva lo è sempre, in qualsiasi ambiente, ora vi racconto cosa mi accade spesso proprio nella community di Libero.

Conoscerete tutti quel simpatico tasto “esplora” che ti consente di girare avventurandovi per i blog ed i profili. Io lo faccio spesso, altrimenti non potrei mai raggiungere gli spazi altrui, e visto che sono curioso, mi fermo a leggere i profili e quanto le persone che ne hanno voglia, scrivono della propria vita. Ma non tutti sono così. Ci sono alcuni bulletti che si aprono solo un profilo, sparando frasi da galletti spennati e nick nazionalroboanti, che dovrebbero attirare frotte di ninfomani che non vivono altro che per andare a letto con costoro. E questi sono veri macho. Ma se siete maschi non vi azzardate a passare nel loro territorio, probabilmente marcato come si deve con i loro escrementi per tener lontano predatori ed invasori. Una volta mi è arrivato un messaggio “niente fin…..i grazie” frase che mi ha fatto pensare. Forse sembravo un fin...io? O forse, da vero maschio, voleva semplicemente offendermi con quella parola che per lui doveva essere una grande offesa? Perché poi? Semplice ero passato nel suo profilo. Altro fatto pochi giorni fa. Uno mi scrive “chi ti ha dato il permesso di passare per il mio profilo? Sei per caso un ricch..ne?”. Al che gli ho risposto che lungi da me attentare alla sua virilità, chiedesse a Libero di disabilitare il passaggio tramite il tasto “esplora”. Non mi rispose e neanche si sentì minimamente sfidato dalle mie parole, o perché non le aveva capite o perché era stato buono con me.

Mi ricorda quella canzoncina gag di Lillo e Greg in cui un naziskin voleva “menare a Mario” senza motivo. La spinta ormonale testosteronica e feromonica era troppo forte, e brandendo un manganello alla fine tutti cantavano “noi a Mario je menamo…” anche dopo aver fatto annusare l’ascella dicendo “senti? Stesso odore, stessa tribù, Mario buono!”

Bisogna star attenti a non guardare negli occhi gli sconosciuti, questa la morale. Meno male che non è poi così difficile, ma come fare se putacaso vi capita di incrociare le pupille? Non si deve diventare rossi innanzitutto, né abbassare lo sguardo che dimostrerebbe un animo pavido, ma spostarlo lateralmente con calma per dimostrare forza e disinteresse, magari per fissarlo addosso ad una bella ragazza, cosa che vi fa sentire della stessa tribù dell’altro. A meno che non siate sfortunati ed andiate a scrutare con finto ludibrio la sorella, la fidanzata o la madre dello stesso… Allora ve la sareste cercata!