Kremuzio

Qualcuno diceva che “tutti i nodi vengono al pettine, quando c’è il pettine”; noi possiamo solo dire che avevamo ragione, almeno di fronte alla Storia. Dabliu Bush, quel ragazzotto viziato che aveva mandato a gambe all’aria diverse società petrolifere, un bel giorno si è ritrovato, si sa come, a rappresentare l’uomo più potente del mondo, salvo il Papa. Tutto ad un tratto si trovò catapultato in mezzo ad una guerra, e lui, da bravo bambino che gioca con i soldatini, si è improvvisato condottiero. “I’m a war president!” diceva tronfio e beato in molte occasioni, e spostando sulla scacchiera internazionale qui una torre, là un cavallo, è riuscito a far uccidere qualche centinaio di migliaia di civili. Poi voleva anche il premio nobel per la pace.

Ora ammette di aver commesso qualche sbaglio, e che forse le varie guerre contro il terrorismo, lui e la sua accolita di degni amichetti, si poteva anche non farle. Ma la colpa non era sua (esclamava piagnucoloso come quando era stato trovato con le copie di playboy sotto il materasso), ma di quei cattivi consiglieri che gli avevano detto che l’Irak possedeva armi di distruzione di massa. Lui ed i suoi lecchini (di una volta) a giustificarlo… “Si è vero! Lo sanno tutti! Abbiamo la confessione firmata di grandi scienziati, di valenti economisti, di James Bond in persona”. Buffoni, semplicemente buffoni assassini. Ora piange con lacrime di coccodrillo, e migliaia di americani sono morti, militari presi dalla strada per offrire loro un lavoro nel più potente esercito del sistema solare, a combattere guerre tecnologiche con bombe intelligenti; e centinaia di migliaia di civili e qualche “terrorista” sono morti, colpiti da munizioni intelligenti, di certo con un IQ superiore a quello di molti dei loro “mandanti”.