Kremuzio

Nonostante ci si lamenti per la privacy, a noi il censimento piace, ed anche parecchio. Non essendomi ancora pervenuto il pacco con la scheda da compilare su tutte le mie cose private, ancora non mi sono tuffato nelle domande personali che mi saranno esposte sulla carta. Già immagino un’oretta da dedicarci, nella penombra della cucina, dove riesco a sgombrare il tavolo dalle mollichine prima che ci pensino le formiche, sistemarmi con un sottofondo di musica progressive e con una penna nera, mettermi a fare spunte, ics e descrizioni sommarie degli affaracci miei.

Con la calma che l’attività ci richiede, tanto poi si dovrà consegnare all’ufficio postale e se ce ne saremo dimenticati, verrà qualche gentile signorina o signorino, pagato qualche centesimo a ritiro, a riprendersi il papiello.

Forse.

Sarà stata la paura di non fare in tempo che avrà attanagliato gli utenti detti anche cittadini o italiani, o forse il pensiero che i primi sarebbero stati premiati, altrimenti non si spiega perché ci siano state ondate di cinquecentomila connessioni al sito dell’Istat. Che poi ne vedo due che non si riescono a collegare: censimentopopolazione.istat.it e www.censimentonline.it e non so se preoccuparmi. Non mi preoccupo.

Perché io sono uno di quelli che le cose le fa quasi subito, ma poi le termina molto in là nel tempo. Magari oggi mi arriva il pacco, stasera lo compilo e il giorno prima della scadenza lo porto alla posta per consegnarlo. Che ci posso fare se mi hanno disegnato così? Ma confrontandomi con gli altri, oltre alla maggior parte delle persone che si prendono i tempi giusti per fare le cose, noto che ci sono altri che così bene non stanno. A folate di 500.000 persone per volte, quelle che si sono sbrigate a compilare, o che avrebbero voluto sbrigarsi senza riuscirci. E tutto nel primo giorno. Ovvio che il sito è andato in tilt. Forse perché era gratis? C’è gente che non sa resistere quando una cosa è gratis, e si getta a capofitto abbuffandosi, come ad un coffee break si getta sui pasticcini o ad un ricevimento sui sandwiches, bruschette e supplì. E’ più forte di noi. O forse siamo un paese con una buona percentuale di isterici informatici? Come anche accade per i numeri verdi, gratuiti e disponibili 24 ore su 24. A volte diventano una specie di telefono amico, dove persone che si sentono sole o semplicemente si annoiano, fanno lunghe chiamate dispiacendosi troppo se non risponde nessuno.

Probabilmente dovremo darci una calmata, come quando c’è qualcuno che suona il clacson un milionesimo di secondo prima che scatti il semaforo verde. Si dovrebbe spiegare loro che chi arriva primo non vince niente, se non un bel vaffa, specie quando vanno a bloccare i siti istituzionali, ovviamente sottodimensionati a misura di un paese normale che deve solamente contarsi…

Già, noi non siamo normali…