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Post n°183 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da pantouffle2011
Sono ansiosa di natura, dormo poco, mi stresso assai. Tutto mi sciocca a morte e mi sconvolge il quotidiano: l’indifferenza non mi appartiene. Il distacco meno ancora. Ad essere normale ci ho rinunciato da tempo, mi accontento di sembrarlo; non per fare chissà quali furbate – di cui non son capace - semplicemente perché l’essere vulnerabile è un problema solo mio, non può essere del prossimo; quel prossimo che se va bene si spaventa, se va male ne approfitta. E il primo che mi dice che l’importante è essere e non apparire giuro che lo carico sulla 206 e lo mollo nella nebbia in mezzo ai campi. O lo faccio entrare un giorno intero nei miei panni, che è peggio ancora. Va da sé che se il neurone mi si concentra full time sul “sono ma non sembro”, anche a fargli fare gli straordinari non si può pretendere che abbia pure senso pratico. Per cui se dimenticare le chiavi è la normalità, mettere 2 lenti a contatto nello stesso occhio è quasi inevitabile. E non vi dico cosa succedeva al gatto. La nota positiva è che so riconoscere a pelle i fintoni, chi come me sta bluffando, chi ci fa ma non lo è. In altre parole, i miei simili. Riesco ad andare “oltre”. Oltre le parole, oltre i gesti, oltre il detto e il non detto. Mi succede anche senza volerlo, ogni giorno, con tutti, da sempre. Collega1, sempre così severa, acida e insopportabilmente perfetta? Tutta apparenza. Solo una crosta che si è costruita per le troppe mazzate prese dalla vita. La difesa di chi sa che non si può permettere di sbagliare di nuovo. E’ bastato portarle un libro che parlava di troppa solitudine e di seconde occasioni mancate, dicendo “Quando l’ho letto mi ha ricordato te” e ha pianto per ore. Come una 12enne. Come un fiume in piena. Ed è stata la fine dei miei problemi con lei. Oltre all’inizio di una bella amicizia, fatta di quella complicità che si nutre di sguardi d’intesa e di silenzi eloquenti. Lo squallido vicino che si venderebbe anche il pelouche del figlio 4enne su e-bay se pensasse che potesse ancora avere un mercato? Tutta crosta? Pura apparenza? No, è solo la dimostrazione che i pezzi di merda esistono. E che la sensibilità in certi casi non serve. Insomma, ogni giorno è un impegno e una fatica, e non sempre per quello che vorrei. Ma si può dire che io viva più intensamente, più attenta a chi incrocio sulla mia strada; e se è vero che l’amore è concentrazione, forse l’essere permeabile alla vita fa di me una persona che non è venuta al mondo solo per pagare le bollette. Sicuramente fa di me una persona migliore di quello che avrei potuto essere se non lo fossi stata. E poi, detto tra noi, covo una segreta speranza: chissà che non sia questa l’arma che mi impedirà di essere piallata dalla vita, di mettere su famiglie assurde e di distinguere un giorno dall’altro solo per il colore delle pillole da prendere. In fin dei conti noi tutti indossiamo una maschera, e se proprio la debbo portare, che non sia solo per farmi bella agli occhi del collega del secondo piano. (Ovviamente mentre sto parlando con voi potrebbero avermi portato via la macchina lasciata aperta, in zona rimozione, con i tergi in funzione e le chiavi dentro. Ma sugli aspetti pratici ci debbo ancora un po’ lavorare, lo ammetto.)
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Gentile omaggio di Alberto9 :-)
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Ché poi, quando succedeva di sbagliarsi, per esempio assumento un atteggiamento troppo rigido verso chi non se lo sarebbe meritato, le paranoie erano ancora più difficili da gestire.
Così poco per volta ho smesso; e se maschera indosso è solo nei miei vaneggiamenti finto-letterari del blog. Certo ci deve essere una giusta via di mezzo tra la maschera e la trasparenza assoluta e non sempre si riesce a raggiungerla. Ma ho imparato - e continuo a farlo perché davvero in queste cose non si smette mai di imparare - a fare i conti con le mie debolezze, sofferenze, paure e irresoluzioni pregresse (questa me la segno :-)).
Siamo naturalmente tutti esseri umani quindi sostanzialmente simili, però su questa base comune le circostaanze della vita, la società che ci circonda, la famiglia, le amicizie, hanno costruito la persona che siamo, plasmando in qualche modo anche il nostro carattere.
Con questo non voglio dire che essendo il frutto di tante variabili, siamo giustificati nelle nostre azioni anche le più turpi, intendo solo affermare che possiamo forse comprendere le motivazioni che inducono gli altri ad agire in un modo a volte così difforme dal nostro.
E' naturale che una persona sensibile, fedele ad alcuni valori di fondo su cui ha imbastito la sua vita, la distonia con il resto del Mondo può lasciare amarezze o ferite, ed è naturale darsi un minimo di protezione per affrontare il periglioso mare dell'esistenza, ma è anche vero che, come accade a te stessa, si riesce a riconoscere con più facilità la vera essenza delle persone che ci circondano, a notare con più acume anche i piccoli particolari che ci differenziano dagli altri.
Ma vivere, e non solo sopravvivere, vuol dire lasciarsi attraversare dalla vita, gustandone per intero anche i piaceri minori, ma nel contempo sentirsi ricettacolo doloroso non solo delle proprie sofferenze ma anche di quelle del Mondo che spesso vengono vissute come proprie.
E' il prezzo che si deve pagare alla nostra sensibilità, un prezzo sicuramente alto, ma che fa sì che i nostri giorni non siano delle pagine bianche o solo un numero sul calendario, ma fogli fatti di emozioni, che ci vedono protagonisti della nostra storia, e non solo dei semplici spettatori....altrimenti cosa differenzierebbe la nostra vita da quella di una pianta?
Dovremmo imparare a spendere bene i nostri giorni, le nostre ore, i nostri minuti, a non delegare a nessuno il nostro futuro, a mordere la vita e non a lasciarci ingoiare da essa, perchè il tempo che abbiamo non è eterno, e se dobbiamo lasciare una traccia facciamo che sia bene impressa nella terra così che dia un senso non solo alla nostra vita ma anche a quella di coloro che ne seguiranno le orme...
Tutto questo discorso per dire che dovremmo disegnare un mondo dove non ci sia bisogno di portare maschere, dove non sia necessario nascondere le proprie debolezze, dove non ci si dovrebbe vergognare talvolta di amare, spudoratamente amare, dove siano condivisi pochi ma importanti valori, dove si guardi all'essenza delle cose e non alle inutile cazzate, dove si dica SI pensando SI e NO pensando NO, dove ci si senta solidali gli uni con gli altri, sapendo di condividere un percorso a tratti difficile su questa zattera proiettata nel cosmo che è il nostro pianeta...
Tutto questo può sembrare utopia, ma il futuro è stato disegnato da chi sapeva guardare oltre i limiti, al di là dei confini, conservando la speranza anche quando gli schizzi di di sangue e di melma sembravano ucciderla.
Tu puoi perdere le chiavi di casa, puoi dimenticare aperta l'auto con le luci accese, puoi smarrire il cellulare....ma una come te difficilmente potrà smarrire se stessa, appunto perchè riesci ad udire anche i più deboli suoni che la vita propone, le sensazioni più variegate, le vibrazioni più impercettibili...
Sarà per questo che dormi così poco?:-)))))))))))))).
Ciaoooooooooooo!
Ciao...carina, simpatica intelligente e...chissà che altro:-))))).....
CARLO!
Peraltro io sono vecchio brutto antipatico e un po' scemo, categoria che per una specie di catarsi piace molto ad alcune donne giovani e belle, simpatiche e intelligenti, che sono già appagate dalle loro virtù fisiche e intellettuali e non devono necessariamente specchiarsi in quelle degli altri:-))))).
Naturalmente voglio credere che sia vero:-))))))).
Ciaoooooooooooooo!
E qui dentro invece? Be' qui è tutto molto più diretto, direi. La conoscenza non mediata permette di essere ciò che vuoi (non necessariamente essere veramente te stesso, questa è un'opportunità non scontata). Io? ho scoperto il gusto di potere dire tutto quello che mi va, sbilanciarmi fino all'assurdo con chi conosco. Ma, potrà sembrare strano, continuo a preferire i rapporti reali, nei quali ho portato anche un po' della terapia attuata qui dentro
Devotissimamente, il tuo cavaliere mascherato
[sono sicuro che stai leggendo, ma non è mica i promessi sposi. E io sto sulle spine...]
Per me la potenza di questo mezzo, di questo luogo è proprio il relax di non dover tenere sotto controllo la maschera che ci costruiamo nella vita reale. Essere me stesso, giudicare senza timore, dire chi sono, cosa penso, cosa desidero.
Ma alla fisicità di un incontro nella realtà neanche io rinuncio facilmente.
E grazie per il bacio, ancorché "digitale"... Ricambio e rilancio!
C'è un rischio però, che attiri gli uomini invece delle donne:-))))). Per carità, un culo è cempre un culo, ma avrai anche altro spero, soprattutto nella testa :-)))).
Scusa Mic, se interloquisco con i tuoi ospiti, ma so che mi perdoni, anche perché ci avviciniamo a Natale e dobbiamo essere tutti più buoni, quindi anche tu (io no, faccio eccezione):-))))). Ciaooooooooooooo!