Creato da pinkstar1990 il 29/07/2009
I RAGA del Campo

Massimiliano Gentile

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I RAGA.

 

ARTICOLO 31 - GENTE CHE SPERA

 

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Mamma, sono uscito con amici, sono andato a una festa e mi sonoricordato quello che mi avevi detto di non bere alcolici visto che dovevo guidare, così ho bevuto una Sprite. Mi sono sentito orgoglioso di me stesso, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se devo giudare., al contrario di quello che mi dicono alcuni amici. Ho fatto la scelta giusta e il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa è finita, la gente ha iniziato a giudare senza essere in condizione di farlo. Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero SOBRIO, non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava..... Qualcosa di inaspettato! Ora sono qui sdraiato sull'asfalto e sento un polizziotto che dice: "il ragazzo che ha provocato l'incidente era UBRIACO". Mamma, la sua voce sembra così lontana! Il mio sangue è sparso dappertutto e stò cercando, con tutte le mie forze, di non piangere. Posso solo sentire i medici che dicono:"questo ragazzo non ce la farà". Sono certo che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso DEVO MORIRE..... Perchè le persone fanno tutto questo mamma? Sapendo che distruggono delle vite? Il dolore è come se mi pugnalasse con centinaia di coltelli contemporaneamente. Dì a mio fratello di non spaventarsi, mamma, dì a papà di essere forte. Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e guidare...... Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei vivo...... La mia respirazione si fa sempre più debole e incomincio ad avere paura. Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento diperato..... mi piacerebbe poterti abbracciare un ultima volta, mamma, mentre sono sdraiato qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene. Per questo..... Ti voglio bene e..... ADDIO!

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Cannabis proibitissima, ma solleva dal dolore, ferma i tremori della sclerosi multipla e consola la schizofrenia

Post n°63 pubblicato il 06 Novembre 2011 da pinkstar1990
 

Una pubblicazione sulla rivista scientifica Biological Psychiatry “Brain Type 1 Cannabinoid Receptor Availability in Patients with Anorexia and Bulimia Nervosa” dell'aprile 2011 ripropone il ruolo del sistema endocannabinoide. Questo importante sistema di modulazione fisiologica parrebbe potere divenire il nuovo target del trattamento farmacologico dei Disturbi del Comportamento Alimentare, in quanto la carenza di endocannabinoidi sembrerebbe contribuire all'insorgere di Disturbi del Comportamento Alimentare


di Luisa Barbieri
FONTE:INFORMAZIONE LIBERA

Il sistema endocannabinoide è un complesso sistema endogeno di comunicazione tra cellule, è composto da recettori cannabinoidi, dagli endocannabinoidi (i loro ligandi endogeni) e le proteine coinvolte nel metabolismo e nel loro trasporto.

Questo sistema, identificato nel corso di studi sugli effetti del THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), quale principale componente attivo della Cannabis, riveste ruolo di grande importanza per il normale funzionamento dell’organismo, essendo coinvolto nella fisiologica risposta dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene in condizioni di stress e in particolari disturbi neuro-psichiatrici, quali ansia malgestita, depressione, fobie, disturbi da stress post-traumatico, ecc.

Si è inoltre ipotizzato, in base all’osservazione clinica, che il sistema degli endocannabinoidi svolga un importante ruolo nella protezione contro la neurotossicità e probabilmente, contro certe forme di epilessia, per tale ragione i farmaci che agiscono come antagonisti dei recettori CB1 dovrebbero essere attentamente monitorati, ad esempio, nei pazienti con ansia, epilessia o disturbi neurodegenerativi.

Si riconoscono due tipi di recettori, CB1 e CB2, identificate in molte regioni del cervello umano: corteccia, ippocampo, gangli basali, cervelletto, striato, amigdala e nucleo accumbens.

I recettori CB1 sono presenti nell’encefalo e la loro distribuzione è particolarmente marcata nelle regioni responsabili della coordinazione motoria e del movimento, dell’attenzione e delle funzioni cognitive complesse come il giudizio, l’apprendimento, la memoria e le emozioni. Si trovano CB1, anche se in quantità inferiore, in alcuni organi e tessuti periferici, quali ghiandole endocrine, ghiandole salivari, milza, cuore, nonché apparato riproduttivo, urinario e gastrointestinale.

Il loro ruolo è essenzialmente quello di proteggere il SNC dalla sovrastimolazione o dalla sovrainibizione prodotta da altri neurotrasmettitori attraverso un’azione di interferenza con il loro rilascio.

I recettori CB2 sono, invece, principalmente presenti a livello periferico, in particolare sulla superficie delle cellule immunitarie ove modulano il rilascio di citochine (molecole proteiche responsabili della regolazione della funzione immune e delle risposte infiammatorie) e partecipano ai meccanismi di regolazione della migrazioni delle cellule immunocompetenti, quindi la loro è più un’attività immunomodulatoria.

Rifacendomi ad uno schema pubblicato su Xapedia.it (Xagena2008 – Fonte: FDA, 2007) proverò a chiarire il ruolo e le applicazioni farmacologiche degli endocannabinoidi al fine di definire l’interesse clinico che queste sostanze rivestono:

  • Controllo del Dolore: studi su animali hanno indicato che il cannabinoide endogeno anandamide ed i ligandi del recettore dei cannabinoidi sono molto efficaci nei confronti del dolore, sia di origine neuropatica che infiammatoria. In effetti i recettori CB1 sono localizzati sulle vie del dolore nel cervello e nel midollo spinale e sui terminali periferici e centrali dei neuroni primari afferenti che mediano sia il dolore neuropatico che quello non-neuropatico.

  • Sclerosi multipla: in pazienti affetti da sclerosi multipla la clinica ha osservato che i cannabinoidi possono ridurre gli spasmi, la spasticità, i tremori. Le ricerche in corso indicano che l’attivazione dei recettori CB1 e CB2 mediante somministrazione esogena di agonisti, o favorendo il rilascio endogeno, può opporsi alla progressione della sclerosi multipla, rallentando il processo neurodegenerativo, riducendo l’infiammazione e promuovendo la rimielinizzazione.

  • Tumori: da ricerche ancora in corso emerge il dato, sicuramente da approfondire, ma altrettanto sicuramente da tenere in considerazione, relativo alla capacità dei cannabinoidi di interferire con la crescita tumorale. Il meccanismo d’azione sembrerebbe da riportare all’azione antiproliferativa, all’inibizione dell’angiogenesi e della migrazione delle cellule tumorali.

  • Disordini intestinali: esiste evidenza che certi disordini, caratterizzati da infiammazione del tratto gastrointestinale o da diarrea, possono essere associati ad un aumento dei livelli intestinali di endocannabinoidi e/o dell’espressione dei recettori CB1 mediante neuroni mesenterici. L’iperattività del sistema degli endocannabinoidi migliora almeno alcuni dei sintomi di queste malattie.

  • Disordini mentali: si ipotizza che l’anandamide abbia un ruolo protettivo nella schizofrenia
  • Eccitotossicità: quando il recettore dei cannabinoidi è deleto o bloccato farmacologicamente sembrerebbe che si potesse incorrere in crisi epilettiche più gravi

  • Disordini cardiovascolari: recettori CB1 sono stati trovati nel tessuto miocardico, dove mediano un effetto inotropo negativo (bradicardia) e a livello vascolare, dove determinano vasodilatazione. Questi effetti sono alla base dell’azione ipotensiva arteriosa dell’anandamide

  • Disordini oculari: gli endocannabinoidi ed i recettori dei cannabinoidi svolgono un importante ruolo nella regolazione della pressione intraoculare. Gli endocannabinoidi così come i recettori CB1 sono presenti nella retina. I cannabinoidi esercitano effetti neuroprotettivi contro la neurotossicità a livello retinico.

Gli endocannabinoidi sono sostanze prodotte dal cervello ed influiscono sulle funzioni cerebrali, come abbiamo visto, tra queste, nello studio in questione si fa riferimento all’effetto sull’appetito in una maniera che ricorda gli effetti dei derivati della cannabis, tra cui la marijuana e l’hashish. Queste ultime sono sostanze note ed abusate, oltre che autosomministrate con un mezzo quale è il fumo, davvero poco adeguato alle esigenze dell’organismo, senza controllo alcuno né per ciò che riguarda i dosaggi, né per ciò che riguarda la composizione chimica, ma questa è un’altra storia e si lega alle dinamiche sociali che si prendono cura più degli interessi delle organizzazioni criminali, che della salute della gente.

Proseguendo il nostro excursus nello studio effettuato nel 2010-11, si evidenzia un calo dell’appetito legato a deficit del funzionamento di questo sistema modulatore.

I ricercatori hanno valutato indirettamente lo stato del sistema in esame attraverso la rilevazione di aumento o diminuzione della densità dei recettori degli endocannabinoidi in differenti regioni cerebrali attraverso la tomografia ad emissione di positroni (PET – Positron Emission Tomography).

I risultati sono stati confrontati sulla base di 3 distinti gruppi di osservazione: anoressie, bulimie e controlli sani. Tra questi gruppi si è rilevato un notevole aumento di recettori CB1 nelle anoressie ed il risultato è coerente con una sorta di processo di compensazione impegnato nel defici del livello di endocannabinoidi o a ridotta funzionalità dei recettori CB1.

Le disponibilità dei recettori sono aumentate nei pazienti affetti da anoressia e da bulimia specie in una zona definita insula, una regione cerebrale che integra le percezioni del corpo, le informazioni gustative, la ricompensa e l’emozione. In questa tipologia di pazienti queste funzioni sono innegabilmente compromesse e il ruolo degli endocannabinoidi nel controllo dell’appetito, soprattutto se, come peraltro risulta essere, lo si considera legato alle altre percezioni disequilibrate cui facevo cenno, è intuitivo comprenderne l’importanza.

Lo studio riportato è ancora in corso, quindi non è ancora arrivato il giorno nel quale si potrà contare sull’utilizzo di un farmaco per curare queste sindromi, al momento trattate clinicamente osservando più protocolli “sperimentali”, o forse meglio dire “incasellati” in uno schema più legato alle tossicodipendenze che non ai disturbi del comportamento alimentare, quindi protocolli non consolidati, sia dal punto di vista farmacologico che psicoterapico, oltre che nutrizionale.

In ogni modo il fatto che il sistema endocannabiode possa divenire un bersaglio per lo sviluppo di nuovi farmaci per la cura di queste sindromi mi sembra un notevole passo in avanti, nella speranza che, accanto alla chimica in senso stretto, rimanga la sperimentazione relazionale così importante in questi casi.

 
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Commenti al Post:
dolce_fb
dolce_fb il 06/11/11 alle 21:52 via WEB
la sapevo questa ragazzi ma avete fatto bene a postarla per chi non sa.
(Rispondi)
 
pinkstar1990
pinkstar1990 il 18/11/11 alle 22:47 via WEB
Ciao Ina, grazie.
(Rispondi)
dolce_fb
dolce_fb il 06/11/11 alle 21:53 via WEB
grazie per la visita ragazzi buona serata .:))))))))))))))))))
(Rispondi)
 
pinkstar1990
pinkstar1990 il 18/11/11 alle 22:48 via WEB
Grazie a te, passo a salutarti. Ele.
(Rispondi)
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 19/11/11 alle 12:41 via WEB
in effetti la preparazioni di molti medicinali che non siano di sintesi sfrutta diverse sostanze presenti i natura.LO scopo è quello di creare una cura oltre a quello di creare un rilevante affare economico.Esistono medicinali che mentre da una parte aiutano dall'altra creano danni da effetti collaterali considerevoli. occorre a questo punto focalizzare l'attenzione se il beneficio ottenuto e maggiore del danno provocato.Ma qui siamo nel campo dell'applicazione di sostanze chimiche perchè ogni farmaco è un frullato di chimica .Diverso è il caso di assunzione di sostanze quando in effetti di bisogno non ce n'è.La ricerca dello sballo dell'alienazione dalla realtà della superstimolazione di impressioni sensoriali non và che ad alterare un equilibrio.Il corpo umano sano è in un perfetto equilibrio è una macchina che respira depura ed estrae energia da quello che ingerisce.Ma nel corpo umano c'è anche una componente mentale, dei desideri, delle aspirazioni. delle tensioni, insomma tutto un fermento che l'interazione con ciò che è esterno ad esso genera.La visione della realtà così come la si osserva mediata da una certa cultura, da una certa educazione, da un certo apprendimento, dalle esperienze vissute crea a volte delle illusioni per poter arrivare ad un risultato che potrebbe essere invece raggiunto guardando profondamente dentro di noi ricercando l'identità nostra senza dovere per forza modificarla con l'utilizzo di sostanze che hanno l'effetto di dare un momentaneo senso di distacco da ciò che costituisce il problema della quotidianità " il male di vivere"TRoppo spesso si guarda agli altri si è plagiati dagli altri perchè non si vuole guardare dentro se stessi ,cosa si vuole chi siamo qualìè l'approccio più normale ed umano al fluire dei giorni.SOstanzialmente ci si affida ad altri perchè riflettere è complicato perchè ci sivergogna di non voler provare ciò che tutti gli altri fanno.Ed è proprio questo voler allontanarsi da se stessi questo voler vestire panni che non ci appartengone che finisce per cambiare negativamente la nostra vita. Pier
(Rispondi)
 
pinkstar1990
pinkstar1990 il 26/11/11 alle 23:34 via WEB
Grazie Pier, interessante commento.
(Rispondi)
cuocopercaso62
cuocopercaso62 il 26/11/11 alle 17:14 via WEB
Bè, scusate ma non ho letto tutto il post, GRANDE!, giusto, controllando gli usi o abusi extra, è un rimedio eccezionale per molte cose, non dimentichiamo neanche che negli Stati Uniti è il principio base della "Terapia del dolore", ciao RAGA, baci8
(Rispondi)
 
pinkstar1990
pinkstar1990 il 26/11/11 alle 23:34 via WEB
Grazie Max, buona serata.
(Rispondi)
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