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« Il robot-badanteA come amicizia »

La teoria della classe agiata

Post n°425 pubblicato il 09 Maggio 2014 da Illywirin

Thorstein Vebler , economista e antropologo,

nel 1899 pubblicò "La teoria della classe agiata"

Egli rilevò, che fin dall'antichità, l'uomo distingueva

tra gesta gloriose e gesta industriose.

Le prime lo mettevano in contatto con le forze

incontrollabili della natura (bestie feroci e nemici),

mentre le seconde con forze più controllabili

(i campi coltivati, l'artigianato).

Poi incorporò le gesta in oggetti fisici:

nel primo caso abbiamo i trofei, nel secondo

i prodotti quotidiani del lavoro.

Essendo parte della sua natura l'istinto predatorio,

vale a dire l'idea di primeggiare con gli altri,

l'uomo tenta di accumulare trofei legati alle gesta gloriose.

se invece prevale il suo istinto all'efficienza, cioè lo

stimolo a fare le cose per bene,

l'uomo rivolge la sua attenzione ai prodotti industriosi.

in seguito con la civilizzazione, diminuisce

l'accettazione sociale della guerra come valore, ma

rimane l'idea di una gerarchia di prodotti

basata sullo status che esse sono in grado di fornire.

Ecco dunque i prodotti-trofeo.

I prodotti più inutile, sono i più belli.

Nel passaggio da comunità-villaggio a società di massa,

quando non ci si conosce più tutti,

come era nel villaggio, sono d'aiuto

i prodotti-trofeo più visibili anche all'occhio

più superficiale, come lo sconosciuto

incontrato per strada.

Per fare un'esempio un abito elegante

o una Ferrari Testarossa.

Chi fa invece un lavoro più

produttivo ad esempio che richiede

l'impegno di parecchio tempo risulta

meno visibile, ma più prezioso

per la società tutta.

La succitata opera di Vebler, non prende

in esami i trionfi sportivi,

ma anche in quel caso abbiamo una diversa

visibilità, ad esempio fra il campione di calcio

 o il campione di uno sport minore.

In entrambi i casi si tratta di trofei

e non di produzione.

Infatti cos'è ad esempio un goal,

e cosa produce?

Lo vediamo, ma è intangibile,

rispetto ad esempio ad un' auto.

 
 
 
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