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Riflessioni semiserie in pinzimonio di semiconfusione.
 

 

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Passaggi di consegne, pinguini e orsi polari

Post n°148 pubblicato il 15 Aprile 2012 da bambiblu1310
 

L'appuntamento è alle 11 a casa di S.

Casa di S. è in un paesino di credo dodici anime nel mezzo del nulla delle campagne alessandrine. Il navigatore mi dice che in un'ora e venti siamo lì. Quindi parto alle 9, mettendo in conto l'indispensabile colazione all'Autogrill e di perdermi almeno un paio di volte.

Dopo 20 chilometri in mezzo al nulla assoluto comincio ad avere terribili visioni della mia macchina che si guasta, finisce la benzina e si impantana senza possibilità di salvezza mentre il telefono naturalmente non prende, ha la batteria scarica e mi cade in una pozzanghera e io vengo divorata dai cinghiali dopo ore di ricerca di aiuto a piedi spersa tra i boschi..

E poi, di colpo, sono nella piazza di un centro che sembra apparentemente abitato: il navigatore (che dovrebbero fare subito santo) mi ha portata esattamente davanti a casa di S...inspiegabili miracoli della tecnologia...e delle botte di c...ehm, fortuna.

Lei è diversa da come me l'aspettavo, ha lunghi capelli neri, è bassa ed è bellissima. E soprattutto è molto, molto, molto coperta...mi apre con un abitino nero e leggins in tinta, sovrastati da un enorme poncho blu di lana spessissima e gli hugg ai piedi. Comincio a sospettare di avere un problema. 

Casa di S. è la classica casa-bottega dove lavorano i piccoli artigiani. Casa da una parte, ufficio-magazzino dall'altra. Noi scegliamo l'ufficio-magazzino. Dove i miei timori vengono confermati: se va bene ci saranno 8 gradi. Fuori ce ne sono 10. Non piovesse, giuro che ci farei un pensierino..

Nel frattempo ci ha raggiunto R., che invece è esattamente come me l'ero immaginata. Capelli rosso Lilly Gruber, un caschetto cortissimo con un ciuffo ribelle che sfugge dalla basetta destra, completamente vestita di bianco con stivali da texana e pantaloni della tuta. Uno spettacolo. Ha con sè una busta piena di focaccia, e per questo la nomino immediatamente mia migliorissima amica della gironata. 

Ma prima il lavoro. R. è la persona che sostituirò da lunedì, in questa nuova avventura di cui vi ho parlato nel post qui sotto, e dobbiamo fare il passaggio di consegne. S. si occupa della contabilità, e di "tenere le fila" con tutte le altre cose di cui si occupa la scuola. 

Passano due ore che nemmeno ce ne accorgiamo. All'una la stanchezza, soprattutto mentale (il materiale è davvero tanto), la fame e il freddo prendono il sopravvento e dobbiamo fermarci.

S. va a fare il caffè bollente (passando di colpo in testa alla classifica delle mie migliorissime amiche scalzando R., che aveva portato roba fredda...) e io e R. ci avventiamo come cavallette sulla focaccia senza nemmeno aspettare che la poveretta ritorni. 

Insomma, tra lavoro e chiacchiere si fanno le due e mezza, e, raccattato tutta la mia eredità, riparto verso casa. Col riscaldamento della macchina al massimo...

E' stata una giornata lunga e faticosa, le cose da fare mi rincorrono e si accavallano, ci sono già articoli, compilation, un servizio fotografico che dovevano essere fatti per ieri, ma io scalpito felice.

Ho lavorato ieri, in parte oggi, in questo fine settimana che assomiglia tanto a un lunedì. Tra poco chiudo tutto, però, e io e Blue andiamo a fare merenda-cena a casa di un amico. Perché anche la Dormenica ha le sue necessità.

E domani si riparte.

Adoro il lunedì.

 

 

 

 

 

 
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Si dice che occorre perdersi, per potersi ritrovare. 

Io ho deciso di lasciarmi andare, di seguire il vento e di smarrirmi, per scoprire se riuscirò a ritrovarmi.

Questo blog vuole essere un po' un diario di viaggio, un compagno che passo passo mi accompagna lungo la strada, ma anche una piccola ancora di salvezza che, come i sassolini di pollicino, possa aiutarmi a tornare a casa, se dovessi perdermi troppo... 

 

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