Creato da ITALIANOinATTESA il 30/11/2008
La speranza nell’attesa del CAOS - Siamo anelli aperti o chiusi di catene mai costruite. IinA_M@

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Scarp de' tenis 

http://www.blogdetenis.it/

QS

DS

Totò

  

OKnotizie

“Un avvocato farebbe qualsiasi cosa per vincere una causa. Direbbe persino la verità.” PATRICK MURRAY

Questo rifugio è aperto anche:
agli stranieri compresi arabi ed africani
ai meridionali compresi i napoletani
ai padani compresi i veneti
agli zingari di ogni dove
ed ai nani con o senza
Biancaneve.

 

Area personale

 

Contatta l'autore

Nickname: ITALIANOinATTESA
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 15
Prov: EE
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultimi commenti

Tanti auguri di una serena Pasqua, Carmela
Inviato da: blaskina88
il 09/04/2023 alle 11:00
 
BUON ANNO CARISSIMO &#127870;&#127870;&#127870;
Inviato da: giampi1966
il 02/01/2023 alle 16:13
 
Mario auguri ^-^
Inviato da: lucre611
il 30/11/2022 alle 16:17
 
Tantissimi auguri!
Inviato da: blaskina88
il 30/11/2022 alle 14:25
 
Gli uffici comunali sanno cos'è il cumulo giuridico...
Inviato da: cassetta2
il 21/07/2022 alle 10:44
 
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

RICERCA LAVORO

TMnews

RAInews24

"Ahi" disse il topo, "il mondo diventa ogni giorno più angusto. Prima era così ampio che avevo paura, continuavo a correre ed ero felice di vedere finalmente a sinistra e a destra in lontananza delle pareti, ma queste lunghe pareti si corrono incontro l'un l'altra così rapidamente che io sono già nell'ultima stanza, e lì, nell'angolo, c'è la trappola nella quale cadrò" - "Devi solo cambiare la direzione della corsa", disse il gatto e lo mangiò .....

 

Ristretti

 

 

HOIMPARATOCHEBISOGNA

ed i suoi 3 amici MICI

SONO LA MASCOTTE DEL BLOG

 CORSO HTML

 

UNICEF

me

MIAO

Guida

1° Pagina Guida Google

D Greco A

 

      Miaoooooo.......    

Stampa Giornali

Italiani  Riflessioni

Meteo DOP RALT

FB SC VAP VAP1

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 169
 

I miei Blog Amici

- mare
- voiomanoposo
- la giustizia
- gardiniablue
- Ostinatamente ZVen
- I like freee!!!
- ehi ce nessuno qui
- PENSIERI...LIBERI
- MILIONI DI EURO
- UNA DONNA PERDUTA
- OutOfTarget
- IGNORANTECONSAPEVOLE
- La vita e meraviglia
- PSICOALCHIMIE
- POLVERE DI STELLE
- ora di basta!!!!
- osservatorio politic
- luce e ombra
- Galandriel_fairy
- RADIO DgVoice
- IL PACCO QUOTIDIANO
- PoverA DemocraziA
- -Le Ali di Achille-
- di tutto , di più
- XXI secolo?
- ECCHIME
- Cera una volta...
- NOTTE STELLATA
- Ultimi pensieri
- MADHOUSE GATES
- assenza di gravita
- Il raccoglitore
- PREPARIAMOCI
- THE VOICE OF SOUL
- Servitori del Popolo
- BOLLE DI SAPONE
- trilogia mentale
- LEGA DEMOCRATICA
- Donna, lavoro e casa
- A ruota libera
- la vita
- Mondo Community!
- frammenti...
- Pensieri e Parole
- Bambola di stracci
- Ravvedimento morale
- Altromondo17
- Un popolo distrutto
- Oltre lorticello
- progettosolskjeriano
- vagabondaggi
- Yaris
- GRAPHIC_U
- acido.acida
- Il Salotto
- nel tempo...
- Pixel a colazione
- WORDU
- locchio del falco
- tirillio
- Torn & Frayed sottomarini di superficie
- Zacinto mia
- O.L.I.M.P.O Misteropagano
- Channelfy
- ElettriKaMente
- LALTRA VERITA
- gemini
- ZOE BAU
- fugadallanima
- Riflessioni
- IL GRILLO NERO
- angelo senza veli
- ricomincio da qui
- TheNesT
- cazzatelle
- Il tuo dilemma
- LA COLPA DI SCRIVERE
- Marvelius
- LA VOCE DI KAYFA
- SENZA PRETESE
- Laura Picchi
- Con il cuore
- Un mondo nuovo
- Le Mie Emozioni...
- italiadoc
- Discarica
- A.A.A.MEGAPIXELS
- alogico
- MN
- La vera me stessa
- Massimo Coppa
- salsedine del sogno
- bibo
- Il roveto
- EMOZIONARMI
- Ssimona
- Edelweiss12
- Cassetta2
- surfinia09
- ESTELLE
 

link preferiti

- BERLUSCASTOP
- polisblog.it
- Guido Scorza
- V.T.
- napoli.blogolandia.it
- LIQUIDA.IT
- DIRITTI D'AUTORE
- scienzamarcia.blogspot.com
- www.italiopoli.it
- IT.REUTERS.COM
- WINEUROPA.IT
- www.giornalettismo.com
- www.europaquotidiano.it
- Viviana Vivarelli
- democrazialegalita
- Articolo21.org
- Italialaica.it/
- Dimensionenotizia.com
- rivistaindipendenza.org
- AGORAVOX.IT
- SCUDO DELLA RETE
- LIBERISTA.SPLIDER
- RETI INVISIBILI
- Diversamente Occupati
- fortresseurope.blogspot.com
- IL TAFANO
- italiapiugiusta.com
- www.dicearchia.it
- Storia del fascismo
- UNONOTIZIE
- GESTIONE BLOG
- Etnografia.it/
- I AM SORRY
- lavoce.info
- http://www.signoraggio.it
- LOCCIDENTALE
- L P
- SPINOZA
- CANDIDAPROIETTI POESIE
- libertaegiustizia.it
- VERIFICA FOTO - ROSS
- CONTROLLO BOX ROSS
- PIRANDELLO LA CARRIOLA
- AVVELENATA
- PRIMO LEVI
- PIERINO LEZIONE DI SCORREGGE
- Claudio Messora
- ECOBLOG.IT
- laltranotizia.net
- ITALIANIMBRCILLI
- SOCIALEANIMALE
- psicocafe.blogosfere.it
- psicologoinfamiglia.myblog.it
- AFORISMI
- ELEAML
- Critica sociale
- ilparlamentare.it
- glitter-graphics.com
- NIENTEANSIA
- ROSS traduzione
- http://www.marxists.org
- VOTAONTONIO
- wumingfoundation.com
- http://www.riforme.info
- ASCENSORE.COM
- FANPAGE NOI ITALIANI
- Parolacce
- officinaalkemica
- altreconomia
- DETTI NAPOLETANI
- come fare un sito
- PW milionidieuro
- PW calcolatore
- PW
- Punteggiatura
- lastradaweb.it
- Ridim immagini
- DAGOSPIA
- sogni
- http://blog.libero.it/POLITICDAY/
- InformareXresistere
- cittànuove
- CASE CONDIVISE
- ILPOPOLOVENETO
- Lo Spiffero
- Attivissimo
- Federica
- occulto
- sondaggi
- psicologi napoli
- Tiffany
- UCRONIA
- Ucronicamente
- Mistero
- AUG
- Foto Storiche
- mela
- ETIMO
- Commissariato P.S.
 

 

Lipperatura

IlCrocevia 
Proteo
la liberazone
Albanesi 
cache 
ConVerbi 
La Scommessa 
Totobino 
Lo Scrigno Lett. 
Erikiilfantasma 
Scuola 
Pensieri Libero 
Napolionline 
Video autoplay 
IcheResistono 
Marcozio 
FotoMartina 
DesioPunto 
IlMortoDelMese 
Olio degli occhi 
50enniNapoli 
ContiniMoreno 
MilicaSpeciale 
Produzione Video 
Debora Billi 
exsodus84 
NuovaMatematica 
MmCapponi 
Melissa Celtica 
Made in Italy

contatori

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Le priorità della vitaAnche questa è "Liberazione" »

25 Aprile 2012 - La liberazione

Post n°294 pubblicato il 25 Aprile 2012 da ITALIANOinATTESA
 

Sandro Pertini a Milano il 26 Aprile 1945

              

.
BELLA CIAO
.
Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato ed ho trovato l'invasor.
O partigiano, portami via, o bella, ciao!
bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao!
bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna sotto l'ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno o bella, ciao!
bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno Mi diranno «Che bel fior!»
«È questo il fiore del partigiano», o bella, ciao!
bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano morto per la libertà!»
.
La storia del canto più famoso della Resistenza italiana, e uno dei canti partigiani più celebri del mondo, inizia con un canto di lavoro delle mondine della Pianura padana. Da questa versione, e con influenze da "Picchia picchia alla porticella" e "Fior di tomba", nacque la "Bella Ciao" che tutti conosciamo. La musica sembra invece provenire da un'antica filastrocca per bambini intitolata "La ballata della bevanda soporifera". Recentissime le elucubrazioni sulla possibile origine yiddish (klezmer) della melodia, cui però i media hanno dato ampio risalto; elucubrazioni puntualmente e precisamente confutate da Carlo Loiodice sulle pagine di Carmilla Online 
 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/ITALIANOinATTESA/trackback.php?msg=11258137

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/04/12 alle 00:02 via WEB
Che sia un 25 Aprile di LIBERAZIONE per le nostre anime dalle zavorre di preconcetti che attanagliano le relazioni con i nostri simili.
(Rispondi)
 
occhineri2005
occhineri2005 il 25/04/12 alle 00:26 via WEB
QUESTO E' UN BELLISSIMO AUGURIO MARIO...VERAMENTE BELLO
(Rispondi)
 
occhineri2005
occhineri2005 il 25/04/12 alle 00:28 via WEB
LA LIBERAZIONE DALLA ZAVORRA CHE CI ATTANAGLIA?D'ACCORDO!!!
(Rispondi)
 
occhineri2005
occhineri2005 il 25/04/12 alle 00:28 via WEB
BUON 25 APRILE ALL'INSEGNA DI CHI HA DATO LA VITA PER LA LIBERAZIONE
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/04/12 alle 00:41 via WEB
Grazie Laura, tante volte mi viene la tentazione di chiudere questo blog, ma poi mi accorgo che anche per me è necessario in mezzo a voi che diffondente amore e spirito di solidarietà in quest community.
Oggi son passato per Equitalia ...poi ho saputo che oggi un nostro concittadino imprenditore si è suicidato. Ecco un'altra Liberazione necessaria. Il Rigore non deve diventare dannazione per i poveri sventurati. un caro saluto te, M@.
(Rispondi)
 
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 25/04/12 alle 00:51 via WEB
fino a pochi esi fa, nessuno parlava dei suicidi fra gli imprenditori. Quanti ce ne son voluti, perchè i media se ne accorgessero? Ehm non vorrei fare il professorino, ma la foto di Pertini a Milano, è del 45. Non dimentichiamo anche la variante delle mondine, di Bella ciao. Buon 25 Aprile
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/04/12 alle 01:21 via WEB
I suicidi ce ne sono sempre stati; non dimentichiamo cosa accade nelle carceri e nessuno ne parla e poi i giovani che scompaiono nell'indifferenza generale. Certo è che da un po' nel mondo del lavoro si registrano tante vittime fra imprenditori e lavoratori.
Ci fosse Papa Giovanni XXIII o Giovanni Paolo II a mitigare un po' la protervia anche dell'attuale vertice del vaticano almeno potrebbero dare conforto a loro modo.
Certo che la foto è del 45, grazie per la precisazione. Questa immagine la ho sempre inserita nei post del 25 aprile negli anni scorsi. Buon 25 aprile anche a te ...senza festa, ma con tanta partecipazione, M@.
(Rispondi)
 
dueoreper1Nick
dueoreper1Nick il 25/04/12 alle 01:45 via WEB
Una data importante...!! Buon 25Aprile :) clicca
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/04/12 alle 02:03 via WEB
Grazie del pensiero. La giornata è certo importante anche perchè potrebbe contribuire a risvegliare le coscienze sopite di tante persone. Buon 25 aprile anche a te nel segno della pace e serenità, M@.
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/04/12 alle 16:52 via WEB
IL FASCISMO ETERNO di Umberto Eco (prima parte)

Nel 1942, all'età di dieci anni, vinsi il primo premio ai Ludi Juveniles (un concorso a libera partecipazione coatta per giovani fascisti italiani - vale a dire, per tutti i giovani italiani). Avevo elaborato con virtuosismo retorico sul tema: "Dobbiamo noi morire per la gloria di Mussolini e il destino immortale dell'Italia?" La mia risposta era stata affermativa. Ero un ragazzo sveglio.
Poi nel 1943 scopersi il significato della parola "libertà". Racconterò questa storia alla fine del mio discorso. In quel momento "libertà" non significava ancora `liberazione".
Ho passato due dei miei primi anni tra SS, fascisti e partigiani, che si sparavano l'un l'altro, e ho imparato come scansare le pallottole. Non è stato male come esercizio.
Nell'aprile del 1945 i partigiani presero Milano. Due giorni dopo arrivarono nella piccola città dove vivevo. Fu un momento di gioia. La piazza principale era affollata di gente che cantava e sventolava bandiere, invocando a gran voce Mimo, il capo partigiano della zona. Mimo, ex maresciallo dei carabinieri, si era messo coi badogliani e aveva perso una gamba in uno dei primi scontri. Si fece vedere al balcone del comune, appoggiato alle sue stampelle, pallido; cercò con una mano di calmare la folla. Io ero lì che aspettavo il suo discorso, visto che tutta la mia infanzia era stata segnata dai grandi discorsi storici di Mussolini, di cui a scuola imparavamo a memoria i passi più significativi. Silenzio. Mimo parlò con voce rauca, quasi non si sentiva. Disse: "Cittadini, amici. Dopo tanti dolorosi sacrifici... eccoci qui. Gloria ai caduti per la libertà." Fu tutto. E tornò dentro. La folla gridava, i partigiani alzarono le loro armi e spararono in aria festosamente. Noi ragazzi ci precipitammo a raccogliere i bossoli, preziosi oggetti da collezione, ma avevo anche imparato che la libertà di parola significa libertà dalla retorica.
Alcuni giorni dopo vidi i primi soldati americani. Erano afro-americani. Il primo yankee che incontrai era un nero, Joseph, che mi fece conoscere le meraviglie di Dick Tracy e di Li'1 Abner. I suoi fumetti erano a colori e avevano un buon odore.
Uno degli ufficiali (il maggiore o capitano Muddy) era ospite nella villa della famiglia di due mie compagne di scuola. Ero a casa mia in quel giardino dove alcune signore facevano crocchio intorno al capitano Muddy, parlando un francese approssimativo. Il capitano Muddy aveva una buona educazione superiore e conosceva un po' di francese. Così, la mia prima immagine dei liberatori americani, dopo tanti visi pallidi in camicia nera, fu quella di un nero colto in uniforme giallo-verde che diceva: "Oui, merci beaucoup Madame, moi aussi j’aime le champagne..." Sfortunatamente mancava lo champagne, ma dal capitano Muddy ebbi il mio primo chewing-gum e cominciai a masticare tutto il giorno. Di notte mettevo la cicca in un bicchiere d'acqua, per tenerla in fresco per il giorno dopo.
In maggio, sentimmo dire che la guerra era finita. La pace mi diede una sensazione curiosa. Mi era stato detto che la guerra permanente era la condizione normale per un giovane italiano. Nei mesi successivi scoprii che la Resistenza non era solo un fenomeno locale, ma europeo. Imparai nuove, eccitanti parole come "reseau"; "maquis", "armée secrete", "Rote Kapelle" "ghetto di Varsavia". Vidi le prime fotografie dell'Olocausto, e ne compresi così il significato prima di conoscere la parola. Mi resi conto da che cosa eravamo stati liberati.
In Italia vi sono oggi alcuni che si domandano se la Resistenza abbia avuto un reale impatto militare sul corso della guerra. Per la mia generazione la questione è irrilevante: comprendemmo immediatamente il significato morale e psicologico della Resistenza. Era motivo d'orgoglio sapere che noi europei non avevamo atteso la liberazione passivamente. Penso che anche per i giovani americani che versavano il loro tributo di sangue alla nostra libertà non era irrilevante sapere che dietro le linee c'erano europei che stavano già pagando il loro debito.
In Italia c'è oggi qualcuno che dice che il mito della Resistenza era una bugia comunista. E vero che i comunisti hanno sfruttato la Resistenza come una proprietà personale, dal momento che vi ebbero un ruolo primario; ma io ricordo partigiani con fazzoletti di diversi colori.
Appiccicato alla radio, passavo le mie notti - le finestre chiuse, e l'oscuramento generale che faceva del piccolo spazio intorno all'apparecchio l'unico alone luminoso - ascoltando i messaggi che Radio Londra trasmetteva ai partigiani. Erano al tempo stesso oscuri e poetici ("Il sole sorge ancora", "Le rose fioriranno"), e la maggior parte erano "messaggi per la Franchi". Qualcuno mi bisbigliò che Franchi era il capo di uno dei gruppi clandestini più potenti dell'Italia del Nord, un uomo dal coraggio leggendario.
Franchi divenne il mio eroe. Franchi (il cui vero nome era Edgardo Sogno) era un monarchico, così anticomunista che dopo la guerra si unì a gruppi di estrema destra, e venne anche accusato di aver collaborato a un colpo di stato reazionario. Ma che importa? Sogno rimane ancora il sogno della mia infanzia. La liberazione fu un'impresa comune per gente di diverso colore.
In Italia c'è oggi qualcuno che dice che la guerra di liberazione fu un tragico periodo di divisione, e che abbiamo ora bisogno di una riconciliazione nazionale. Il ricordo di quegli anni terribili dovrebbe venire represso. Ma la repressione provoca nevrosi. Se riconciliazione significa compassione e rispetto per tutti coloro che hanno combattuto la loro guerra in buona fede, perdonare non significa dimenticare. Posso anche ammettere che Eichmann credesse sinceramente nella sua missione, ma non mi sento di dire: "Okay, torna e fallo ancora." Noi siamo qui per ricordare ciò che accadde e per dichiarare solennemente che "loro" non debbono farlo più.
Ma chi sono "loro"?
Se pensiamo ancora ai governi totalitari che dominarono l'Europa prima della seconda guerra mondiale, possiamo dire con tranquillità che sarebbe difficile vederli ritornare nella stessa forma in circostanze storiche diverse. Se il fascismo di Mussolini si fondava sull'idea di un capo carismatico, sul corporativismo, sull'utopia del "destino fatale di Roma", su una volontà imperialistica di conquistare nuove terre, su un nazionalismo esacerbato, sull'ideale di una intera nazione irreggimentata in camicia nera, sul rifiuto della democrazia parlamentare, sull'antisemitismo, allora non ho difficoltà ad ammettere che Alleanza Nazionale, nata dal MSI, è certamente un partito di destra, ma ha poco a che fare col vecchio fascismo. Per le stesse ragioni, anche se sono preoccupato dai vari movimenti filonazisti attivi qua e là in Europa, Russia compresa, non penso che il nazismo, nella sua forma originale, stia per ricomparire come movimento che coinvolga una nazione intera.
Tuttavia, anche se i regimi politici possono venire rovesciati, e le ideologie criticate e delegittimate, dietro un regime e la sua ideologia c'è sempre un modo di pensare e di sentire, una serie di abitudini culturali, una nebulosa di istinti oscuri e di insondabili pulsioni. C'è dunque ancora un altro fantasma che si aggira per l'Europa (per non parlare di altre parti del mondo)?
lonesco disse una volta che "solo le parole contano e il resto sono chiacchiere". Le abitudini linguistiche sono spesso sintomi importanti di sentimenti inespressi.
Lasciatemi dunque chiedere perché non solo la Resistenza ma tutta la seconda guerra mondiale sono state definite in tutto il mondo come una lotta contro il fascismo. Se rileggete Per chi suona la campana di Hemingway, scoprirete che Robert Jordan identifica i suoi nemici coi fascisti, anche quando pensa ai falangisti spagnoli.
Permettetemi di lasciare la parola a Franklin Delano Roosevelt: "La vittoria del popolo americano e dei suoi alleati sarà una vittoria contro il fascismo e il vicolo cieco del dispotismo che esso rappresenta" (23 settembre 1944).
Durante gli anni di McCarthy, gli americani che avevano preso parte alla guerra civile spagnola venivano chiamati "antifascisti prematuri" - intendendo con ciò che combattere Hitler negli anni quaranta era un dovere morale per ogni buon americano, ma combattere contro Franco troppo presto, negli anni trenta, era sospetto. Perché un'espressione come "Fascist pig" veniva usata dai radicali americani persino per indicare un poliziotto che non approvava quello che fumavano? Perché non dicevano: "Porco Caugolard", "Porco falangista", "Porco ustascia", "Porco Quisling", "Porco Ante Pavelic", "Porco nazista"?
Mein Kampf è il manifesto completo di un programma politico. II nazismo aveva una teoria del razzismo e dell'arianesimo, una nozione precisa della entartete Kunst, 1`arte degenerata", una filosofia della volontà di potenza e dell' Ubermensch. Il nazismo era decisamente anticristiano e neopagano, allo stesso modo in cui il Diamat (la versione ufficiale del marxismo sovietico) di Stalin era chiaramente materialista e ateo. Se per totalitarismo si intende un regime che subordina ogni atto individuale allo stato e alla sua ideologia, allora nazismo e stalinismo erano regimi totalitari.
Il fascismo fu certamente una dittatura, ma non era compiutamente totalitario, non tanto per la sua mitezza, quanto per la debolezza filosofica della sua ideologia. Al contrario di ciò che si pensa comunemente, il fascismo italiano non aveva una sua filosofia. L'articolo sul fascismo firmato da Mussolini per l'Enciclopedia Treccani fu scritto o venne fondamentalmente ispirato da Giovanni Gentile, ma rifletteva una nozione tardo-hegeliana dello "stato etico e assoluto" che Mussolini non realizzò mai completamente. Mussolini non aveva nessuna filosofia: aveva solo una retorica. Cominciò come ateo militante, per poi firmare il concordato con la Chiesa e simpatizzare coi vescovi che benedivano i gagliardetti fascisti. Nei suoi primi anni anticlericali, secondo una plausibile leggenda, chiese una volta a Dio di fulminarlo sul posto, per provare la sua esistenza. Dio era evidentemente distratto. In anni successivi, nei suoi discorsi Mussolini citava sempre il nome di Dio e non disdegnava di farsi chiamare "l'uomo della Provvidenza". Si può dire che il fascismo italiano sia stata la prima dittatura di destra che abbia dominato un paese europeo, e che tutti i movimenti analoghi abbiano trovato in seguito una sorta di archetipo comune nel regime di Mussolini. Il fascismo italiano fu il primo a creare una liturgia militare, un folklore, e persino un modo di vestire - riuscendo ad avere all'estero più successo di Armani, Benetton o Versace. Fu solo negli anni trenta che movimenti fascisti fecero la loro comparsa in Inghilterra, con Mosley, e in Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Grecia, Iugoslavia, Spagna, Portogallo, Norvegia, e persino in America del Sud, per non parlare della Germania. Fu il fascismo italiano a convincere molti leader liberali europei che il nuovo regime stesse attuando interessanti riforme sociali in grado di fornire una alternativa moderatamente rivoluzionaria alla minaccia comunista.
Tuttavia, la priorità storica non mi sembra una ragione sufficiente per spiegare perché la parola "fascismo" divenne una sineddoche, una denominazione pars pro toto per movimenti totalitari diversi.
Non serve dire che il fascismo conteneva in sé tutti gli elementi dei totalitarismi successivi, per così dire, "in stato quintessenziale". Al contrario, il fascismo non possedeva alcuna quintessenza, e neppure una singola essenza. Il fascismo era un totalitarismo fuzzy.
Il fascismo non era una ideologia monolitica, ma piuttosto un collage di diverse idee politiche e filosofiche, un alveare di contraddizioni. Si può forse concepire un movimento totalitario che riesca a mettere insieme monarchia e rivoluzione, esercito regio e milizia personale di Mussolini, i privilegi concessi alla Chiesa e una educazione statale che esaltava la violenza, il controllo assoluto e il libero mercato? Il partito fascista era nato proclamando il suo nuovo ordine rivoluzionario ma era finanziato dai proprietari terrieri più conservatori, che si aspettavano una controrivoluzione. Il fascismo degli inizi era repubblicano e sopravvisse per vent'anni proclamando la sua lealtà alla famiglia reale, permettendo a un "duce" di tirare avanti sottobraccio a un "re" cui offerse anche il titolo di "imperatore". Ma quando nel 1943 il re licenziò Mussolini, il partito riapparve due mesi dopo, con l'aiuto dei tedeschi, sotto la bandiera di una repubblica "sociale", riciclando la sua vecchia partitura rivoluzionaria, arricchita di accentuazioni quasi giacobine.
Ci fu una sola architettura nazista, e una sola arte nazista. Se l'architetto nazista era Albert Speer, non c'era posto per Mies van der Rohe. Allo stesso modo, sotto Stalin, se Lamarck aveva ragione non c'era posto per Darwin. Al contrario, vi furono certamente degli architetti fascisti, ma accanto ai loro pseudocolossei sorsero anche dei nuovi edifici ispirati al moderno razionalismo di Gropius.
Non ci fu uno Zdanov fascista. In Italia ci furono due importanti premi artistici: il Premio Cremona era controllato da un fascista incolto e fanatico come Farinacci, che incoraggiava un'arte propagandistica (mi ricordo di quadri intitolati Ascoltando alla radio un discorso del Duce o Stati mentali creati dal Fascismo); e il Premio Bergamo, sponsorizzato da un fascista colto e ragionevolmente tollerante come Bottai, che proteggeva l'arte per l'arte e le nuove esperienze dell'arte d'avanguardia che in Germania erano state bandite come corrotte e criptocomuniste, contrarie al Kitsch nibelungico, il solo ammesso.
Il poeta nazionale era D'Annunzio, un dandy che in Germania o in Russia sarebbe stato mandato davanti al plotone d'esecuzione. Venne assunto al rango di Vate del regime per il suo nazionalismo e il suo culto dell'eroismo - con l'aggiunta di forti dosi di decadentismo francese.
Prendiamo il futurismo. Avrebbe dovuto essere considerato un esempio di entartete Kunst, così come l'espressionismo, il cubismo, il surrealismo. Ma i primi futuristi italiani erano nazionalisti, favorirono per ragioni estetiche la partecipazione italiana alla prima guerra mondiale, celebrarono la velocità, la violenza, il rischio, e in certo modo questi aspetti sembrarono vicini al culto fascista della gioventù.
Quando il fascismo si identificò con l'impero romano e riscoprì le tradizioni rurali, Marinetti (che proclamava una automobile più bella della Vittoria di Samotracia e voleva persino uccidere il chiaro di luna) venne nominato membro dell'Accademia d'Italia, che trattava il chiaro di luna con grande rispetto.
Molti dei futuri partigiani, e dei futuri intellettuali del Partito Comunista, vennero educati dal GUF, l'associazione fascista degli studenti universitari, che doveva essere la culla della nuova cultura fascista.
Questi club divennero una sorta di calderone intellettuale in cui le nuove idee circolavano senza nessun reale controllo ideologico, non tanto perché gli uomini di partito fossero tolleranti, quanto perché pochi di loro possedevano gli strumenti intellettuali per controllarle.
Nel corso di quel ventennio, la poesia degli ermetici rappresentò una reazione allo stile pomposo del regime: a questi poeti venne permesso di elaborare la loro protesta letteraria dall'interno della torre d'avorio. Il sentire degli ermetici era esattamente il contrario del culto fascista dell'ottimismo e dell'eroismo. Il regime tollerava questo dissenso palese, anche se socialmente impercettibile, perché non prestava sufficiente attenzione a un gergo così oscuro.
Il che non significa che il fascismo italiano fosse tollerante. Gramsci venne messo in prigione fino alla morte, Matteotti e i fratelli Rosselli vennero assassinati, la libera stampa soppressa, i sindacati smantellati, i dissidenti politici confinati su isole remote, il potere legislativo divenne una mera finzione e quello esecutivo (che controllava il giudiziario, come pure i mass media) emanava direttamente le nuove leggi, tra le quali vi furono anche quelle per la difesa della razza (l'appoggio formale italiano all'Olocausto).
L'immagine incoerente che ho descritto non era dovuta a tolleranza: era un esempio di sgangheratezza politica e ideologica. Ma era una "sgangheratezza ordinata", una confusione strutturata. Il fascismo era filosoficamente scardinato, ma dal punto di vista emotivo era fermamente incernierato ad alcuni archetipi.
Siamo ora giunti al secondo punto della mia tesi. Ci fu un solo nazismo, e non possiamo chiamare "nazismo" il falangismo ipercattolico di Franco, dal momento che il nazismo è fondamentalmente pagano, politeistico e anticristiano, o non è nazismo. Al contrario, si può giocare al fascismo in molti modi, e il nome del gioco non cambia. Succede alla nozione di "fascismo" quel che, secondo Wittgenstein, accade alla nozione di "gioco". Un gioco può essere o non essere competitivo, può interessare una o più persone, può richiedere qualche particolare abilità o nessuna, può mettere in palio del danaro, o no. I giochi sono una serie di attività diverse che mostrano solo una qualche "somiglianza di famiglia".
1 abc
2 bcd
3 cde
4 def

Supponiamo che esista una serie di gruppi politici. Il gruppo 1 è caratterizzato dagli aspetti abc, il gruppo 2 da quelli bcd, e così via. 2 è simile a 1 in quanto hanno due aspetti in comune. 3 è simile a 2 e 4 è simile a 3 per la stessa ragione. Si noti che 3 è anche simile a 1 (hanno in comune l'aspetto c). Il caso più curioso è dato da 4, ovviamente simile a 3 e a 2, ma senza nessuna caratteristica in comune con 1. Tuttavia, a ragione della ininterrotta serie di decrescenti similarità tra 1 e 4, rimane, per una sorta di transitività illusoria, un'aria di famiglia tra 4 e 1.
Il termine "fascismo" si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista. Togliete al fascismo l'imperialismo e avrete Franco o Salazar; togliete il colonialismo e avrete il fascismo balcanico. Aggiungete al fascismo italiano un anticapitalismo radicale (che non affascinò mai Mussolini) e avrete Ezra Pound. Aggiungete il culto della mitologia celtica e il misticismo del Graal (completamente estraneo al fascismo ufficiale) e avrete uno dei più rispettati guru fascisti, Julius Evola.
A dispetto di questa confusione, ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare “Ur-Fascismo", o il "fascismo eterno". Tali caratteristiche non possono venire irreggimentate in un sistema; molte si contraddicono reciprocamente, e sono tipiche di altre forme di dispotismo o di fanatismo. Ma è sufficiente che una di loro sia presente per far coagulare una nebulosa fascista.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/04/12 alle 16:56 via WEB
IL FASCISMO ETERNO di Umberto Eco (seconda parte)

1. La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione. Il tradizionalismo è più vecchio del fascismo. Non fu solo tipico del pensiero controrivoluzionario cattolico dopo la Rivoluzione Francese, ma nacque nella tarda età ellenistica come una reazione al razionalismo greco classico.
Nel bacino del Mediterraneo, i popoli di religioni diverse (tutte accettate con indulgenza dal Pantheon romano) cominciarono a sognare una rivelazione ricevuta all'alba della storia umana. Questa rivelazione era rimasta a lungo nascosta sotto il velo di lingue ormai dimenticate. Era affidata ai geroglifici egiziani, alle rune dei celti, ai testi sacri, ancora sconosciuti, delle religioni asiatiche.
Questa nuova cultura doveva essere sincretistica. "Sincretismo" non è solo, come indicano i dizionari, la combinazione di forme diverse di credenze o pratiche. Una simile combinazione deve tollerare le contraddizioni. Tutti i messaggi originali contengono un germe di saggezza e quando sembrano dire cose diverse o incompatibili è solo perché tutti alludono, allegoricamente, a qualche verità primitiva.
Come conseguenza, non ci può essere avanzamento del sapere. La verità è stata già annunciata una volta per tutte, e noi possiamo solo continuare a interpretare il suo oscuro messaggio. E sufficiente guardare il sillabo di ogni movimento fascista per trovare i principali pensatori tradizionalisti. La gnosi nazista si nutriva di elementi tradizionalisti, sincretistici, occulti. La più importante fonte teoretica della nuova destra italiana, Julius Evola, mescolava il Graal con i Protocolli dei Savi di Sion, l'alchimia con il Sacro Romano Impero. Il fatto stesso che per mostrare la sua apertura mentale una parte della destra italiana abbia recentemente ampliato il suo sillabo mettendo insieme De Maistre, Guenon e Gramsci è una prova lampante di sincretismo.
Se curiosate tra gli scaffali che nelle librerie americane portano l'indicazione "New Age", troverete persino Sant'Agostino, il quale, per quanto ne sappia, non era fascista. Ma il fatto stesso di mettere insieme Sant'Agostino e Stonehenge, questo è un sintomo di Ur-Fascismo.
2. Il tradizionalismo implica il rifiuto del modernismo. Sia i fascisti che i nazisti adoravano la tecnologia, mentre i pensatori tradizionalisti di solito rifiutano la tecnologia come negazione dei valori spirituali tradizionali. Tuttavia, sebbene il nazismo fosse fiero dei suoi successi industriali, la sua lode della modernità era solo l'aspetto superficiale di una ideologia basata sul "sangue" e la "terra" (Blut und Boden). Il rifiuto del mondo moderno era camuffato come condanna del modo di vita capitalistico, ma riguardava principalmente il rigetto dello spirito del 1789 (o del 1776, ovviamente). L'illuminismo, l'età della Ragione vengono visti come l'inizio della depravazione moderna. In questo senso, l'Ur-Fascismo può venire definito come "irrazionalismo".
3. L'irrazionalismo dipende anche dal culto dell’azione per l'azione. L'azione è bella di per sé, e dunque deve essere attuata prima di e senza una qualunque riflessione. Pensare è una forma di evirazione. Perciò la cultura è sospetta nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici. Dalla dichiarazione attribuita a Goebbels ("Quando sento parlare di cultura, estraggo la mia pistola") all'uso frequente di espressioni quali "Porci intellettuali", "Teste d'uovo", "Snob radicali", "Le università sono un covo di comunisti", il sospetto verso il mondo intellettuale è sempre stato un sintomo di UrFascismo. Gli intellettuali fascisti ufficiali erano principalmente impegnati nell'accusare la cultura moderna e l'intellighenzia liberale di aver abbandonato i valori tradizionali.
4. Nessuna forma di sincretismo può accettare la critica. Lo spirito critico opera distinzioni, e distinguere è un segno di modernità. Nella cultura moderna, la comunità scientifica intende il disaccordo come strumento di avanzamento delle conoscenze. Per l'Ur-Fascismo, il disaccordo è tradimento.
5. Il disaccordo è inoltre un segno di diversità. L'UrFascismo cresce e cerca il consenso sfruttando ed esacerbando la naturale paura della differenza. Il primo appello di un movimento fascista o prematuramente fascista è contro gli intrusi. L'Ur-Fascismo è dunque razzista per definizione.
6. L'Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale. Il che spiega perché una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l'appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni.
Nel nostro tempo, in cui i vecchi "proletari" stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio.
7. A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l'Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. E questa l'origine del `nazionalismo': Inoltre, gli unici che possono fornire una identità alla nazione sono i nemici. Così, alla radice della psicologia Ur-Fascista vi è l'ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati. Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Ma il complotto deve venire anche dall'interno: gli ebrei sono di solito l'obiettivo migliore, in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori. In America, ultimo esempio dell'ossessione del complotto è rappresentato dal libro The New World Order di Pat Robertson.
8. I seguaci debbono sentirsi umiliati dalla ricchezza ostentata e dalla forza dei nemici. Quando ero bambino mi insegnavano che gli inglesi erano il "popolo dei cinque pasti": mangiavano più spesso degli italiani, poveri ma sobri. Gli ebrei sono ricchi e si aiutano l'un l'altro grazie a una rete segreta di mutua assistenza. I seguaci debbono tuttavia essere convinti di poter sconfiggere i nemici. Così, grazie a un continuo spostamento di registro retorico, i nemici sono al tempo stesso troppo forti e troppo deboli.
I fascismi sono condannati a perdere le loro guerre, perché sono costituzionalmente incapaci di valutare con obiettività la forza del nemico.
9. Per l'Ur-Fascismo non c'è lotta per la vita, ma piuttosto "vita per la lotta". Il pacifismo è allora collusione col nemico; il pacifismo è cattivo perché la vita è una guerra permanente. Questo tuttavia porta con sé un complesso di Armageddon: dal momento che i nemici debbono e possono essere sconfitti, ci dovrà essere una battaglia finale, a seguito della quale il movimento avrà il controllo del mondo.
Una simile soluzione finale implica una successiva era di pace, un'età dell'Oro che contraddice il principio della guerra permanente. Nessun leader fascista è mai riuscito a risolvere questa contraddizione.
10. L'elitismo è un aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, in quanto fondamentalmente aristocratico. Nel corso della storia, tutti gli elitismi aristocratici e militaristici hanno implicato il disprezzo per i deboli. L'Ur-Fascismo non può fare a meno di predicare un "elitismo popolare". Ogni cittadino appartiene al popolo migliore del mondo, i membri del partito sono i cittadini migliori, ogni cittadino può (o dovrebbe) diventare un membro del partito. Ma non possono esserci patrizi senza plebei. Il leader, che sa bene come il suo potere non sia stato ottenuto per delega, ma conquistato con la forza, sa anche che la sua forza si basa sulla debolezza delle masse, così deboli da aver bisogno e da meritare un "dominatore". Dal momento che il gruppo è organizzato gerarchicamente (secondo un modello militare), ogni leader subordinato disprezza i suoi subalterni, e ognuno di loro disprezza i suoi sottoposti.
Tutto ciò rinforza il senso di un elitismo di massa.
11. In questa prospettiva, ciascuno è educato per diventare un eroe. In ogni mitologia `eroe" è un essere eccezionale, ma nell'ideologia Ur-Fascista l'eroismo è la norma. Questo culto dell'eroismo è strettamente legato al culto della morte: non a caso il motto dei falangisti era: "Viva la muerte” Alla gente normale si dice che la morte è spiacevole ma bisogna affrontarla con dignità; ai credenti si dice che è un modo doloroso per raggiungere una felicità soprannaturale. L'eroe Ur-Fascista, invece, aspira alla morte, annunciata come la migliore ricompensa per una vita eroica. L'eroe Ur-Fascista è impaziente di morire. Nella sua impazienza, va detto in nota, gli riesce più di frequente far morire gli altri.
12. Dal momento che sia la guerra permanente sia l'eroismo sono giochi difficili da giocare, l'UrFascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali. È questa l'origine del machismo (che implica disdegno per le donne e una condanna intollerante per abitudini sessuali non conformiste, dalla castità all'omosessualità). Dal momento che anche il sesso è un fioco difficile da giocare, l'eroe UrFascista gioca con armi, che sono il suo Ersatz fallico: i suoi giochi di guerra sono dovuti a una invidia penis permanente.
13. L'Ur-Fascismo si basa su un "populismo qualitativo" : In una democrazia i cittadini godono di diritti individuali, ma l'insieme dei cittadini è dotato di un impatto politico solo dal punto di vista quantitativo (si seguono le decisioni della maggioranza). Per l'UrFascismo gli individui in quanto individui non hanno diritti, e il "popolo" è concepito come una qualità, un'entità monolitica che esprime la "volontà comune". Dal momento che nessuna quantità di esseri umani può possedere una volontà comune, il leader pretende di essere il loro interprete. Avendo perduto il loro potere di delega, i cittadini non agiscono, sono solo chiamati pars pro toto, a giocare il ruolo del popolo. Il popolo è così solo una finzione teatrale. Per avere un buon esempio di populismo qualitativo, non abbiamo più bisogno di Piazza Venezia o dello stadio di Norimberga. Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo Tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come la "voce del popolo". A ragione del suo populismo qualitativo, l'Ur-Fascismo deve opporsi ai `putridi" governi parlamentari. Una delle prime frasi pronunciate da Mussolini nel parlamento italiano fu: "Avrei potuto trasformare quest'aula sorda e grigia in un bivacco per i miei manipoli." Di fatto, trovò immediatamente un alloggio migliore per i suoi manipoli, ma poco dopo liquidò il parlamento. Ogni qual volta un politico getta dubbi sulla legittimità del parlamento perché non rappresenta più la "voce del popolo", possiamo sentire l'odore di Ur-Fascismo.
14. L'Ur-Fascismo parla la "neolingua". La "neolingua" venne inventata da Orwell in 1984, come la lingua ufficiale dell'Ingsoc, il Socialismo Inglese, ma elementi di Ur-Fascismo sono comuni a forme diverse di dittatura. Tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico. Ma dobbiamo essere pronti a identificare altre forme di neolingua, anche quando prendono la forma innocente di un popolare talkshow.
Dopo aver indicato i possibili archetipi dell'Ur-Fascismo, mi sia concesso di concludere. Il mattino del 27 luglio del 1943 mi fu detto che, secondo delle informazioni lette alla radio, il fascismo era crollato e che Mussolini era stato arrestato. Mia madre mi mandò a comperare il giornale. Andai al chiosco più vicino e vidi che i giornali c'erano, ma i nomi erano diversi. Inoltre, dopo una breve occhiata ai titoli, mi resi conto che ogni giornale diceva cose diverse. Ne comperai uno, a caso, e lessi un messaggio stampato in prima pagina, firmato da cinque o sei partiti politici, come Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito Socialista, Partito d'Azione, Partito Liberale. Fino a quel momento avevo creduto che vi fosse un solo partito in ogni paese, e che in Italia ci fosse solo il Partito Nazionale Fascista. Stavo scoprendo che nel mio paese ci potevano essere diversi partiti allo stesso tempo. Non solo: dal momento che ero un ragazzo sveglio, mi resi subito conto che era impossibile che tanti partiti fossero sorti da un giorno all'altro. Capii così che esistevano già come organizzazioni clandestine.
Il messaggio celebrava la fine della dittatura e il ritorno della libertà: libertà di parola, di stampa, di associazione politica. Queste parole, "libertà", "dittatura" - Dio mio - era la prima volta in vita mia che le leggevo. In virtù di queste nuove parole ero rinato uomo libero occidentale.
Dobbiamo stare attenti che il senso di queste parole non si dimentichi ancora. L'Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: "Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!" Ahimè, la vita non è così facile. L'Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l'indice su ognuna delle sue nuove forme - ogni giorno, in ogni parte del mondo. Do ancora la parola a Roosevelt: "Oso dire che se la democrazia americana cessasse di progredire come una forza viva, cercando giorno e notte con mezzi pacifici, di migliorare le condizioni dei nostri cittadini, la forza del fascismo crescerà nel nostro paese" (4 novembre 1938). Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai. Che sia questo il nostro motto: “Non dimenticate”.

E permettetemi di finire con una poesia di Franco Fortini:
Sulla spalletta del ponte
Le teste degli impiccati
Nell'acqua della fonte
La bava degli impiccati
Sul lastrico del mercato
Le unghie dei fucilati
Sull'erba secca del prato
I denti dei fucilati
Mordere l'aria mordere i sassi
La nostra carne non è più d'uomini
Mordere l'aria mordere i sassi
Il nostro cuore non è più d'uomini
Ma noi s'è letto negli occhi dei morti
E sulla terra faremo libertà
Ma l'hanno stretta í pugni dei morti
La giustizia che si farà.
Fonte:http://digilander.libero.it/education/dati_box/STO_3/fascismo_eco2.pdf
(Rispondi)
 
MarquisDeLaPhoenix
MarquisDeLaPhoenix il 25/04/12 alle 18:39 via WEB
Qualcuno si ricorda della fine che fece la brigata Osoppo?
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/04/12 alle 19:43 via WEB
STRAGE DI PORZÛS UN’OMBRA CUPA SULLA RESISTENZA

oggi non e una "giornata di festa" bensì una giornata di riflessione e "Che sia un 25 Aprile di LIBERAZIONE per le nostre anime dalle zavorre di preconcetti che attanagliano le relazioni con i nostri simili"; M@.
(Rispondi)
 
OutOfTarget
OutOfTarget il 25/04/12 alle 21:04 via WEB
Io dissacro (come sempre)... A causa del partigiano Presidente Napoli-tano oggi non ho potuto visitare la casa di Leopardi. Ma proprio nelle Marche doveva venire a commemorare? Grrrrrrrrrrrr
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/04/12 alle 15:38 via WEB
"E le genti che passeranno Mi diranno «Che bel fior!»" estraiamo questa frase dal testo di "bella ciao" per intendere come "partigiano" chi lotta contro il potere degenerato: "leggi razziali ...censura ...soprusi ...abusi ..." <br< Potevate dargli un'ospitalità permanente! ...un saluto, M@.
(Rispondi)
 
lafatadelmare
lafatadelmare il 25/04/12 alle 22:38 via WEB
bella, bella, bella...e concordo con Umberto Eco...che uomo, lui sapeva apprezzare la libertà del pensiero culturale...sto leggendo IL CIMITERO DI PRAGA...magnifico!...un caro saluto...
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/04/12 alle 15:40 via WEB
...la celebrazione di oggi registra l'assenza di tante voci e ciò rappresenta una sconfitta per tutti. L'analisi di Umberto Eco ci aiuta a comprendere le diverse posizioni in campo. un saluto, M@.
(Rispondi)
 
ninograg1
ninograg1 il 25/04/12 alle 23:31 via WEB
e oggi ne dovremmo fare un altra di liberazione
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/04/12 alle 15:42 via WEB
credo che la "Liberazione" dovremmo continuare a farla ogni giorno ...come anche tu fai così bene con il tuo blog; grazie a te, M@.
(Rispondi)
 
occhineri2005
occhineri2005 il 26/04/12 alle 00:21 via WEB
MARIO GRAZIE DI TUTTO,IERI SONO CROLLATA,SCUSAMI,IL 25 LO ABBIAMO RICORDATO IN TANTI,ORA CI RIMANE SOLO LA SPERANZA CHE LA GENTE RINSAVISCA.TI ABBRACCIO E TVB ,DOPO ANNI ME LO PERMETTI.HO TANTA STIMA DI TE,DI TANTI CARI AMICI SAI,LA TUA VECCHIA AMICA FEDELE
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/04/12 alle 15:45 via WEB
sai che effettivamente sei forse restata l'unica amica di cui chiesi l'amicizia a fine 2008 quando ho aperto il blog. Grazie, Laura per la salda amicizia che ci lega. un abbraccio, M@.
(Rispondi)
 
OvunqueSei1982
OvunqueSei1982 il 26/04/12 alle 09:37 via WEB
Sembra che l'Italia abbia perso la memoria con una seduta di ipnosi...
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/04/12 alle 15:47 via WEB
L'Italia ha la "memoria smemorata" perchè a troppi italiani piace fare i "paraculi" anche con la scusa di far finta di non capire. un saluto, M@.
(Rispondi)
 
giampi1966
giampi1966 il 26/04/12 alle 14:04 via WEB
Cavolo non ho mai visto dei commenti così lunghi, del resto la resistenza lo merita, proprio oggi parlando con un'amica ci siamo detti che la memoria è importante soprattutto oggi, soprattutto di fronte a questi tecnocrati antidemocratici. Un saluto carissimo
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/04/12 alle 15:49 via WEB
In questo momento l'analisi di Eco ci permette di comprendere che il "fascismo" anche quando non attanaglia i corpi fiorisce negli animi di tanta parte della popolazione. un grazie, M@.
(Rispondi)
 
INSURMOUNTABLE
INSURMOUNTABLE il 26/04/12 alle 19:41 via WEB
Io sto leggendo di D'Annunzio , Klezmer ( lo sapevo gia' ) , della liberazione , sto ancora una volta imparando da te e dai tuoi post . Qualcosa so , qualcos'altro no . Ma resto dell'idea che non siano da commemorare i soldati di Salo' . Solo i partigiani posero in atto le condizioni necessarie alla liberazione dal nazifascismo , gli altri continuarono un'idea di sterminio e ruberia , oltre al'idea della superiorita' razziale . Del fascismo io non salvo nulla . Riappacificazione solo su basi di rpofonde scusa e ravvedimento di gra parte della destra , ha fatto bene la Polverini a disertare , è ... fascista . E lo sanno tutti , anche lei ... ciao Mario , io leggero' TUTTO QUESTO TUO STUPENDO POST .
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/04/12 alle 20:34 via WEB
Caro Roberto anch'io conosco solo bricciole di quanto ci accade attorno e di quanto maestri, anche invisibili, ci hanno donato dedicando le loro vite, magari in silenzo, per migliorare la nostra conoscenza. Mentre tu stavi scrivendo io stavo per pubblicare il post successivo: una istantanea zummata di cosa noi intendiamo per "liberazione" ...oggi. Liberazione è anche la capacità di guardarsicon serenità e fermezza negli occhi e cercare di comprendere le motivazioni del dissenso. Operazione che si può fare solo a due per volta.Ma così facendo si deve estendere la partecipazione a tutti. Credo che oltre gli schermi un'empatia nasce solo se ci si trova con cuore solidale ed animo scevro da zavvorre egoistiche. Un crazie a te Robby, M@.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963