GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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Sociologia dei sessi: il prototipo-uomo ideale per le donne, fusione di antico e moderno...

Post n°509 pubblicato il 24 Gennaio 2012 da sergioemmeuno
 

  

 

 

 

 

 

 

  

 

  

  

  

  

   Leggendo l’ultimo interessante post di Tiffany (138), l’uomo con la minigonna, è emerso un certo qual sdegno da parte delle donne – fatto che è chiaramente tangibile nella vita quotidiana e nella comunicazione –, dovuto alla questione che l’uomo degno di essere chiamato tale, deciso, intraprendente, allergico a quelle eccessive premure verso il proprio fisico, sia ormai una specie in via di estinzione, se non addirittura estinta.

   Immagino che nel “pacchetto di queste lamentele”, sia inserita anche la capacità di un uomo vero di farsi carico delle proprie responsabilità, nell’amore e negli altri ambiti.

   Ho letto anche commenti di alcuni uomini, che sostenevano che in realtà i machi ancora esistono, ma le donne, oggigiorno, preferiscono gli uomini palestrati, profumati e depilati: questa è la moda attuale… e chi non si adegua sarebbe tagliato fuori dal “mercato” delle relazioni intersessuali. Una valutazione, tutto sommato, parzialmente verosimile: basta osservare quando siamo tutti in costume sulla riva del mar…

 

   Alla fine del suo post, la mia amica Tiffany, portavoce evidentemente di un disagio dilagante – e non è che con una bacchetta cambierà tutto –, reclama a gran voce il ritorno di un Uomo autentico, gentiluomo, non troppo curato e geloso; e fin qui, evochiamo un modello di generazioni passate. Poi però aggiunge un’altra qualità: il saper piangere… che implica giocoforza un’acuta sensibilità e il non aver paura di esternare sentimenti ed emozioni verso l’esterno, aspetto che riguarda più la generazione moderna che quelle passate: io non ho visto mai piangere né mio padre né mio nonno…

   Curioso anche il fatto che sempre più donne ventenni e trentenni guardino a uomini maturi, sentendosi alquanto lontane dai corrispettivi coetanei maschi. E qui, onestamente, c’è da dire che c’è un esercito mostruoso di maschi ventenni e trentenni – bamboccioni in carne ed ossa – che non sono affatto all’altezza delle sveglie ed esigenti coetanee…

 

   Fuochi d’artificio finali! Pum patapam! Insomma, maschi, sveglia! Impegniamoci e tutti al lavoro su… chi più chi meno… per far cosa?

 

   Avete presente i due campionissimi del tennis da svariati anni? Sì, Roger Federer da Basilea e Rafa Nadal da Majorca… L’uomo ideale dei tempi odierni, colui che disseterà la mente e il cuore delle donne, è un felice connubio fra i due, per natura agli antipodi: l’eleganza, la raffinatezza, il talento e la galanteria di Roger (è stato anche capace di piangere dopo una partita), da un lato; la mascolinità, la rudezza e il carattere di Rafa, dall’altro. Certo, per rendere perfettamente calzante la metafora vi prego di fare uno sforzo e di immaginarvi Rafa fra qualche anno, cioè quando sarà meno scolpito nei muscoli...

  Solo così il successo è garantito, d’altronde sono entrambi tipi vincenti e piacenti… quindi i conti tornano.

  

Dovete mirare a fondere i due diversi caratteri, la metafora di Atene e Sparta… sono stato claro?????

 
 
 
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