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« Ad un grande amicoEterna presenza »

a proposito di... maturità

Post n°636 pubblicato il 19 Giugno 2019 da lorifu
 

Non nego che mi capita ancora di sognare l'esame di maturità e di svegliarmi terrorizzata al pensiero di non essere ammessa.
Erano anni in cui la scuola era vissuta come un luogo sacro, dove si formavano curricoli e coscienze e dove il corpo insegnante aveva un ruolo e lo esercitava con la massima severità. Di quegli anni ricordo soprattutto le levatacce mattutine per ripassare o consolidare un concetto ostico o indigeribile e non c'era spazio per l'improvvisazione o l'approssimazione. Quando ti eri giocato l'esiguo numero di giustificazioni concesse erano dolori e dovevi votarti a qualche santo in paradiso per riuscire a schivare l'interrogazione suicidio. Anche "marinare" non è che fosse la soluzione perché significava avere a che fare con i compagni imbufaliti dalla fregatura di rischiare di essere interrogati al tuo posto e attendere poi le forche caudine dei professori che ti aspettavano al varco con sadica soddisfazione dipinta sul viso.
Non era mia abitudine presentarmi impreparata ma succedeva di essere interrogata a tradimento e di rimediare qualche brutta figuraccia. Io poi ero negata per la matematica e meno riuscivo più la odiavo ma ero negata anche a copiare e una volta su due i miei compiti erano negativi. Eccellevo però in Italiano e le mie soddisfazioni le ritagliavo passeggiando tra poeti e correnti letterarie tanto che l'interrogazione mi sembrava sempre troppo breve per le infinite cose che avrei voluto dire. Ricordo la solarità dell'insegnante di Lettere che ascoltavo incantata. Riusciva a rendere leggera la lezione più noiosa perché aveva il dono di trasmettere. Ad ogni intervento gettava semi che noi dovevamo saper raccogliere. Le sue lezioni non finivano mai allo squillo del campanello. Aveva mille cose da dire, da chiedere, d'aggiungere e il suo viso tradiva la passione che metteva. Ricordo anche il niente che mi ha lasciato la professoressa di Diritto , viso affilato e occhi liquidi. Ci dava del lei per stabilire la giusta distanza, e la cattedra dove si ergeva come un'arpia rappresentava il mezzo dal quale orchestrava la sua indiscussa superiorità. Faceva scivolare il dito in su e in giù lungo l'elenco dei nostri nomi con studiata cattiveria, in un silenzio innaturale godendo dei nostri trasalimenti e vampate di rossore nel sentire pronunciare il nostro nome. Nessuno era mai tanto preparato da soddisfare i suoi parametri valutativi e durante l'interrogazione bastava un impappinamento, una pausa eccessiva o un riordino delle idee per essere spediti al posto con un quattro quando andava bene. 
Non nego che quella  sia stata anche una scuola di vita. Mi ha insegnato a scoprire la vocazione per l'insegnamento, a farmi le ossa nella vita e a capire soprattutto non quello che sarei stata ma quello che non sarei mai stata.

 

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Commenti al Post:
acquasalata111
acquasalata111 il 20/06/19 alle 09:39 via WEB
Ho letto con piacere il tuo nuovo post e mi sono ritrovata descritta in pieno; sorrido e mi chiedo abbiamo frequentato la stessa scuola??? Bei ricordi passati ma condivido con te l'ultima frase..."quello che non sarei mai stata"! Parole sante. Complimenti è un grande piacere volare sulle tue parole! Un sorriso.
 
 
lorifu
lorifu il 22/06/19 alle 08:59 via WEB
Grazie! È sempre bello quando gli alti si riconoscono nelle tue parole o trovano similitudini di vissuto. Ricambio il sorriso.
 
woodenship
woodenship il 21/06/19 alle 17:53 via WEB
Eh sì: bei tempi, orrendamente bei tempi, quelli: ci si forgiava il carattere ed il futuro senza nemmeno rendersene conto.........Un bacio scintillante di stelle........W........
 
 
lorifu
lorifu il 22/06/19 alle 08:57 via WEB
Mi piace l'ossimoro: orrendemente belli. Buona giornata Wooden.
 
Vince198
Vince198 il 22/06/19 alle 14:00 via WEB
Una gran nostaglia, fra notti poco prima degli esami trascorse in bianco e, all'oggi, non posso fare a meno di ricordare alcuni compagni di liceo (due) che, purtroppo non ci sono più. La vita, il tempo, il destino non fanno sconti a nessuno! Tuttavia se avessi la possibilità di rivivere quel periodo, non esiterei un attimo, non cambierei neanche una virgola..
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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