Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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« Carlotta Nobile. Quando ...A PRESTO »

HOPPER, TRA SOLITUDINE E ATTESA

Quale  veicolo più importante della pittura a rappresentare la solitudine.

Edward Hopper il grande pittore americano vissuto agli inizi del ‘900 ne è forse l’esponente più significativo perché nei suoi quadri la solitudine è palpabile, la vivi, la tocchi.

Non è mai individuale ma nasce dal malessere, dalla noia, dalla incomunicabilità che in una  città immensa come New York, alle prese con la grande crisi del ’29, il proibizionismo, il gangsterismo comincia a infiltrarsi generando quel disagio tra esseri umani che nonostante i colori e la luce vivida dei   quadri appaiono  ingessati in  una rigidità e fissità che li rende estranei al  contesto in cui si trovano.

Basta osservare uno dei suoi quadri più famosi: Nighthawks (Nottambuli) per  riscontrare l’effettiva estraneità gli uni agli altri dei vari soggetti dipinti.

 

Edward Hopper. Nighthawks ( Nottambuli) 1942

 

In questa forse sua più importante opera è ben visibile il gelo, il silenzio che regna tra i vari personaggi, ciascuno perso nei suoi pensieri.

Unica figura in movimento il barista che è lì per servire mentre la città incombe con le ombre sinistre della notte  rilasciate dai manufatti di cemento.

“Silenzio dipinto” si è detto e quale  affermazione più calzante per chi come lui ha evidenziato con tanta precisione le disarmonie e le contraddizioni di una società che stava avanzando a grandi passi verso la modernità.  

Attesa e solitudine in Hopper  si fondono in un tutt’uno perché in molti dei suoi dipinti, figure protese in avanti o concentrate nei propri pensieri, soprattutto donne,  hanno nello sguardo l’indecifrabilità di un mondo interiore ormai contaminato  dalle nevrosi metropolitane che cercano di vivere con un’apparente indifferenza stemperata di malinconia.


Edward Hopper - Summer Interior (1909)


Edward Hopper - Automat (1927)


Edward Hopper-Morning sun ( Sole di mattina ) 1952


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Commenti al Post:
Discipli_nata
Discipli_nata il 25/07/13 alle 06:25 via WEB
Siamo ormai entrati appieno nella nostra epoca. Quegli interni sono i nostri. Scene di vita contemporanee. Fotografie dei nostri giorni.
 
 
lorifu
lorifu il 26/07/13 alle 23:39 via WEB
Hai ragione, malessere e noia ci accompagnano quotidianamente e Hopper ha anticipato con grande intuizione qualcosa che era nell’aria già allora, con lo sviluppo della città metropolitana. Nei suoi quadri la distanza è mentale più che fisica e lo si può notare dall’aria assorta e completamente estranea dei vari personaggi che rappresentano ciascuno un mondo a sé stante. :-)
 
catanzarogiusep50_1
catanzarogiusep50_1 il 25/07/13 alle 06:49 via WEB
Sono stato a New York un decennio fa e ho riscontrato la stessa situazione. Nessun crocchio di persone, ma solo immobilismo o troppa fretta perchè il tempo anche lì è oro. Ancora oggi, la sera la donna si ritira a casa stanca, spesso dopo svariate ore di treno e tristemente finisce la giornata. Un sereno e felice giorno, Pino
 
 
lorifu
lorifu il 26/07/13 alle 23:49 via WEB
Se non si può accomunare la realtà di una città metropolitana a quella di una di piccole dimensioni, va comunque detto che il senso di solitudine che si può avvertire è lo stesso. Cambiano le situazioni, i contesti, i luoghi, i ritmi ma il senso di smarrimento di fronte al logorio di una vita spesso più subita che vissuta è lo stesso alle diverse latitudini. Un abbraccio Pino. :-)
 
Vince198
Vince198 il 25/07/13 alle 10:58 via WEB
Alcuni dipinti di Hopper rendono molto bene l'immagine del silenzio e della solitudine, tanto che si adattano senza alcun problema a temi analoghi nei nostri giorni. Tuttavia mi piace ricordare anche Beauford Delaney , pittore molot meno noto di Hopper, anche lui un grande pittore della solitudine. Per certi versi e in alcune sue opere mi coinvolge più che non Hopper stesso. Ma questo, ovviamente, è un'impressione del tutto personale, Loretta! Buon proseguimento.. un abbraccio ^___^
 
 
Vince198
Vince198 il 25/07/13 alle 11:08 via WEB
ooops.. sbagliato link! Me ne scuso.. Questo è quello giusto.. ^___^
 
   
lorifu
lorifu il 27/07/13 alle 00:29 via WEB
Mi hai incuriosito e sono andata a leggermi qualcosa su Delaney che non conoscevo. Nonostante fossero entrambi americani, vissuti all’incirca nello stesso periodo, estrazione e fonti di ispirazione li dividevano come pure l’arte pittorica, la sua molto vicina al figurativismo. Molto intensi alcuni suoi quadri, frutto di una vita difficile, a contatto con una realtà fatta di emarginazione e sofferenza. E’ questa la solitudine alla quale forse tu alludi ma io penso anche alla sua, al suo non accettare l’ orientamento omosessuale che visse come una colpa tutta la vita. Triste fine la sua come del resto quella di tanti altri grandi artisti come lui. Ti ringrazio per questo scambio che è poi il senso che io do alla comunicazione attraverso il blog. Un abbraccio, loretta
 
lucenzo2010
lucenzo2010 il 25/07/13 alle 12:57 via WEB
Non ho competenza in questa arte, anche se suscita in me molta curiosità...però è come se fossi negato non riesco a capirla, nonostante tu abbia dato una illustrazione encomiabile e perfettamente percepibile. L'unica cosa che ti posso dire è che la solitudine è una condizione di vita dove si depositano desideri, riflessioni e contemplazioni. Ti lascio il mio affettuoso saluto e buona giornata. Colibrì
 
 
lorifu
lorifu il 27/07/13 alle 09:07 via WEB
E’ questione di sensibilità caro Colibrì e tu ne hai da vendere. Un quadro non va capito ma interpretato ed è il tuo occhio e il tuo cuore che percepisce e vede quello che a un altro potrebbe sfuggire o scorgere superficialmente. E’ una continua scoperta perché un quadro non è mai statico come le nostre percezioni che non sono mai le stesse. Buona giornata, loretta
 
vibrazioneforte
vibrazioneforte il 25/07/13 alle 13:05 via WEB
Immagini che raccontano lo stato d'animo. Però sarà pur vero che protagonista è la solitudine ma c'è sempre un fascio di luce che rischiara ogni donna da lui ritratta, forse tanto pessimista non era. Buon pranzo Rita
 
 
lorifu
lorifu il 27/07/13 alle 09:32 via WEB
Ho cercato di capire il senso della luce di Hopper che secondo i critici non ha il calore delle tele impressioniste, a lui tanto care. La sua luce ha qualcosa di metafisico, racchiude una speranza, contrapponendo al buio evocato da una forma sospesa e sorpresa nella sua fissità, la luce come forza redentrice e salvifica. :-)
 
gtibet
gtibet il 25/07/13 alle 20:49 via WEB
la domanda è:questa solitudine è rassegnata,fiduciosa, o che altro?
 
 
lorifu
lorifu il 27/07/13 alle 09:59 via WEB
La solitudine di Hopper è solo un pretesto per evidenziare la crisi esistenziale dell’uomo, così bene colta in un “fermo immagine” che però a un’attenta osservazione rivela l’aspettativa attraverso la luce, sempre presente nei suoi quadri a pre-annunciare la salvezza. :-)
 
REGINA.LEONESSA
REGINA.LEONESSA il 26/07/13 alle 07:17 via WEB
Io lo trovo geniale....
 
 
lorifu
lorifu il 28/07/13 alle 22:13 via WEB
Geniale e inconfondibile. :-)
 
eugenia1820
eugenia1820 il 26/07/13 alle 15:39 via WEB
Niente male Hopper, trovo affascinante è certamente uno dei maestri dell’arte del Novecento, soprattutto di quell’America della quale è riuscito a mettere in evidenza sia un certo fascino discreto, sia quel senso di tristezza che è tipico di certe solitudini metropolitane. Questa solitudine appare evidente nell'immobilità dei suoi personaggi, ma, come suggerisce Vibra, c'è quasi sempre una luce che sembra il simbolo della speranza. :-))
 
 
lorifu
lorifu il 28/07/13 alle 22:22 via WEB
Ha dipinto il silenzio qualcuno ha detto ma quell'immobilità che lui ha rappresentato non è statica ma predispone a un'apertura. :-)
 
elfodeimonti
elfodeimonti il 26/07/13 alle 16:54 via WEB
Quando vediamo il mondo come un luogo pericoloso e dimentichiamo che gli altri sono semplicemente la nostra immagine riflessa, ecco che appare la SOLITUDINE. In questo caso, possiamo dipingere, o scrivere poesie oppure romanzi, comporre una canzone struggente o mille altre cose, MA NIENTE CI FARA' STARE BENE. Un saluto da Francesco.
 
 
lorifu
lorifu il 28/07/13 alle 22:31 via WEB
La solitudine è questo e altro. Non sempre è legata ad avvenimenti esterni, può rispecchiare un modo di essere ma quando ti isola dal mondo col quale perdi i contatti, allora può diventare veramente pericolosa per chi la vive. :-)
 
woodenship
woodenship il 26/07/13 alle 18:32 via WEB
Immagini di gelida e surreale quotidianità,quale solamente può essere la vita di ogni giorno...Attesa per il tempo che passa inane?Silenzio per coglierne l'essenza immutabile in un mondo che non ha riferimenti solidi,ancoraggi sicuri?Estraneità perchè col tempo ci si accorge di essere alieni sul pianeta?Sempre più indirizzati verso l'immaterialità del presente e l'inconsistenza del futuro............ Bellissimo post e grande arte.......Un grazie enorme per la condivisione ed un abbraccio di luna,seppure calante........kiss..........W........
 
 
lorifu
lorifu il 28/07/13 alle 22:35 via WEB
Forse è un po' tutto quanto hai espresso. Ognuno può riconoscersi e trovare nei dipinti di Hopper molte verità relative all'alienazione dei tempi che viviamo e che ci conducono assai lontani da noi stessi e dai nostri desideri. :-)
 
Led_61
Led_61 il 27/07/13 alle 03:54 via WEB
Bei quadri che mi attirano per l'abbinamento dei colori, oltre ai giochi di luce ed ombra come nel primo e nell'ultimo, sicuramente i personaggi ritratti sono rinchiusi in se stessi e li vedi dalla loro posa e dall'atteggiamento, che ben descrive la solitudine dell'uomo moderno.
 
 
lorifu
lorifu il 28/07/13 alle 22:38 via WEB
Quello che mi colpisce soprattutto nell'arte di Hopper è quella possibilità interpretativa che la ricchezza di particolari rende fattibile. Ciao led. :-)
 
Io_piccolo_infinito
Io_piccolo_infinito il 28/07/13 alle 10:59 via WEB
anche noi siamo accecati dalle nevrosi! Ciao Loretta felice domenica, Infy ^_^
 
 
lorifu
lorifu il 28/07/13 alle 22:42 via WEB
A chi lo dici! Buona domenica anche a te Infy, e grazie. :-)
 
lucenzo2010
lucenzo2010 il 29/07/13 alle 14:38 via WEB
Buon inizio settimana....condizionatore a palla....eppur si scioglie! Ciao, Colibrì
 
 
lorifu
lorifu il 30/07/13 alle 12:10 via WEB
Forse in montagna...
 
Lolablu7
Lolablu7 il 29/07/13 alle 23:39 via WEB
Che strano, Loretta! Un istante fa ho terminato la mia ricerca su Hopper! Strane coincidenze. E' un pittore che mi mette tanta tristezza. Un abbraccio. Vai in vacanza? Dove quest'anno?:-)))
 
 
lorifu
lorifu il 30/07/13 alle 12:12 via WEB
La tristezza è uno stato del mio animo. Ogni tanto mi piace anche crogloilarmici. :-))
 
fabio1674
fabio1674 il 03/08/13 alle 19:37 via WEB
Molto bello queto blog, volentieri ti lascio un saluto.
 
fabio1674
fabio1674 il 03/08/13 alle 19:38 via WEB
In una buona attesa è necessaria la solitudine.
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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