Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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« AppelloPROVARE PER CREDERE »

UN GIORNO COSI'

Post n°238 pubblicato il 17 Novembre 2011 da lorifu
 

Sono davanti al monitor dopo una giornata intensa in cui il corso degli eventi, le tante incombenze non mi hanno permesso di ritagliarmi  quello spazio tutto mio dove posso dare libero sfogo al mio immaginario contrapposto alla realtà di tutti i giorni che non sempre  si presenta su un piatto d’argento. Mi sono svegliata storta, quando succede è difficile che qualcosa riesca, almeno nell’immediato,  a raddrizzare il tiro di una giornata che si prospetta difficile. Tra l’altro l’umore incide non poco nell’evoluzione positiva o negativa di relazioni, incontri, mansioni, perché viene a mancare quella forza dal di dentro che ti permette di aprirti al sorriso, alla sdrammatizzazione, alla conciliazione.  Ecco perchè ho evitato di girare per uffici ben sapendo che la mia maldisposizione avrebbe potuto attirarmi   le ire di impiegati in attesa solo di gente sull’orlo di una crisi di nervi.

Ho optato quindi per la spesa, solito supermercato, solito affollamento, solito giro. Erano le  11.30 ora di punta. In genere mi muovo tra i vari stand ad occhi chiusi, sapendo esattamente dove andare. Dopo aver fatto una brevissima coda al banco dei salumi  mi infilo nella corsia degli scatolami, tra pelati, tonno in scatola, sgombri e affini. Vicino a me una donna che non si accorge che la sto guardando mentre con la massima naturalezza sta infilando un pacco di tonno, non nel cesto che tiene in mano ma direttamente nella borsa che porta con sé. E dopo il tonno ci infila pure una busta di minestra liofilizzata sempre con quell’aria assorta, estranea a tutto ciò che la circonda. Non posso crederci! Sta rubando mi dico, con un senso di sgradevolezza. La guardo meglio. Avrà una settantina di anni, il soprabito dignitoso all’apparenza, a un più attento esame appare liso, manca un bottone ed è come minimo di una taglia in più, come pure le scarpe, sformate e dall’aria consumata. Pianto gli occhi nel suo viso. E’ senza espressione, persa in una battaglia quotidiana contro la povertà.

Mi avvicino alle casse, aspetto il mio turno, poggio i vari articoli che scorrono sul nastro. Lei è davanti a me. Il lettore ottico registra un sacchetto di pane. Paga un euro e 10 centesimi ed esce.

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Commenti al Post:
eugenia1820
eugenia1820 il 17/11/11 alle 23:07 via WEB
Ho provato ad immaginare di essere stata al tuo posto: avrei fatto finta di niente come te ed avrei provato tanta amarezza e pietà. Ma ho provato a mettermi anche nei panni della persona anziana : avrei provato una grande umiliazione perché certi gesti sono dettati da esigenze verso le quali non ci sono, probabilmente altre soluzioni. Un caro saluto, :-)
 
 
lorifu
lorifu il 18/11/11 alle 17:58 via WEB
Non è difficile incappare oggi, anche nel ricco nord-est?? in situazioni come questa e ti posso assicurare che è un pugno nello stomaco, un dejà vue al quale non eravamo abituati. Ciao Eugi, un abbraccio
 
sperosempre11
sperosempre11 il 18/11/11 alle 00:02 via WEB
L'anziana donna non ha rubato. Ha preso il necessario per sfamare le bocche che attendevano a casa. Hai fatto bene a non denunciarla. Da quel momento il suo nome sarebbe stata "LADRA". Se invece l'atto l'avesse compiuto una persona benestante, "CLEPTOMANE ". Verrebbe da dire: "Uomini, siate pietosi. Lasciate che il sole sorga su tutta la città ".
 
 
lorifu
lorifu il 18/11/11 alle 18:03 via WEB
Condivido. Che fosse sola, pensionata, coniugata, con bocche da sfamare poco importa. Resta il fatto che era visibilmente, impietosamente povera.
 
Lolablu7
Lolablu7 il 18/11/11 alle 07:33 via WEB
Il problema si pone in tutta la sua drammaticità.Si entra in conflitto con la propria coscienza:pietà o rispetto dei principi?Per quello che ho potuto leggere,sei stata aiutata dall'aspetto della donna che ha tacitato i tuoi sensi di colpa,ma il problema rimane.Qual è la verità?Anch'io avrei fatto come te,ma non so se sia giusto.Ciao,Grazia:-))
 
 
lorifu
lorifu il 18/11/11 alle 18:08 via WEB
Non è sempre facile distinguere tra chi ruba per necessità e chi lo fa invece per vizio. Ci si lascia condizionare dall'abito ma non è sempre così. Quello però che ho visto su quel viso era la disperazione nera di chi ha fame.
 
Pattybis
Pattybis il 18/11/11 alle 11:03 via WEB
Avrei fatto esattamente la stessa cosa che hai fatto tu. Buona giornata.
 
 
lorifu
lorifu il 18/11/11 alle 18:11 via WEB
Pura solidarietà umana. Buona giornata anche a te.
 
Dame_mit_Facher
Dame_mit_Facher il 18/11/11 alle 13:44 via WEB
Se quella donna l'avessero beccata alla cassa con quelle due povere cose rubate (mica salmone affumicato e parmigiano di 36 mesi), trovandomi lì, mi sarei offerta di pagare per lei. Un giorno ho provato a contestare al supermercato le verdure grondanti d'acqua e l'aumento di peso che ne consegue, ma la zelante commessa si è risentita. Dice che serve a mantenerle fresche, non certo a truffare il cliente. Presa per buona la tesi della commessa si giustifica così che l'acqua può costare quanto il radicchio di Treviso. Un caro saluto. Giovanna
 
 
lorifu
lorifu il 18/11/11 alle 18:21 via WEB
Esatto Giovanna, e come questo se ne potrebbero fare altri di esempi di ladrocinii perpetrati ai danni del consumatore. La differenza è che qua si tratta di truffe legalizzate, quella della donna sarebbe semplicemente truffa. Ti auguro una buona serata. Grazie, loretta
 
gratiasalavida
gratiasalavida il 18/11/11 alle 19:55 via WEB
Vorrei rovesciare il punto di vista: se una povera donna avanti con l'età è costretta a rubare in un supermercato, significa che è stata lei ad essere derubata della sua dignità da un sitema sociale che non garantisce i più deboli. E con questo, ovviamente, non voglio dire che sia ammesso rubare, ma solo che un paese civile non dovrebbe portare una persona, sicuramente una brava persona, a un estremo tale di disperazione che non le resta altro che abdicare alla sua dignità. Ciao. Cinzia
 
 
socrate52
socrate52 il 19/11/11 alle 01:00 via WEB
concordo in pieno con te gratia e penso al senso di umiliazione che deve aver vissuto quella poveretta! Perchè se uno è un ladro non ha problemi e poi ruba altro, ma in questo caso ... è terribile!
 
   
lorifu
lorifu il 19/11/11 alle 16:00 via WEB
tanto terribile quanto vero. E soprattutto sempre più frequente. Ciao Socrate. :-)
 
 
lorifu
lorifu il 19/11/11 alle 15:58 via WEB
Sono d'accordo con te Cinzia e forse non ci rendiamo neppure conto di quante persone, proprio per non rinunciare alla propria dignità, pur nel bisogno, rinunciano ad aiuti per non far trasparire il loro stato di necessità. Ciao e buona domenica, loretta
 
   
socrate52
socrate52 il 19/11/11 alle 18:19 via WEB
si è proprio così! In genere tu vedi le persone che hanno veramente bisogno che stanno nel loro angolo aspettando il loro turno, mortificati di far vedere che ne hanno, mentre invece ci sono quelli che sgomitano e si fanno avanti mostrando più bisogno di quanto ne hanno veramente ... sono quelli che dell'accattonaggio hanno fatto una professione e si sentono furbi perchè sfruttano la situazione!
Ci sarebbe da scrivere dei romanzi al riguardo!Ciao Loretta :))
 
roseilmare
roseilmare il 18/11/11 alle 21:17 via WEB
Che tristezza, che infinita tristezza se una signora di 70 anni è costretta a rubare per sfamarsi. Di poveri ce ne sono sempre di più e sempre di più sono anziani. E poi, invece di essere aiutati, sono quelli che subiscono pressioni di ogni tipo e sono quelli che più facilmente vengono truffati. Insomma una categoria debole e indifesa.
 
 
lorifu
lorifu il 19/11/11 alle 16:04 via WEB
Deboli indifesi e soli perchè non va di menticato che molti anziani vivono soli, in stato di indigenza, anche per lo smantellamento dello stato sociale. Ciao, Rosi, un abbraccio.
 
kuliscioff
kuliscioff il 18/11/11 alle 22:03 via WEB
Ignorare ,in questi casi, è una grande forma di sensibilità nei confronti di chi, purtroppo, deve arrivare a tanto..per sopravvivere......un sorriso per Te^_________^
 
 
lorifu
lorifu il 19/11/11 alle 16:08 via WEB
Credo che tutti avrebbero agito così. Avevo pensato di comprarle qualcosa, di darle qualcosa in denaro ma mi sono trattenuta proprio perchè temevo la sua reazione in difesa della sua dignità. Ciao k., Buona domenica.
 
giaros52
giaros52 il 19/11/11 alle 21:22 via WEB
Sono storie che fanno male, a viverle e a sentirle raccontare. Fanno male perché quella signora continuerà a rubare finché qualcuno smetterà di far finta di non vedere e le farà pagare tutto con quegli spiccioli di dignità rimasta, ammesso che ce ne sia ancora. Fanno male perché possiamo adottare un gato o un cane, e non un essere umano. Fanno male perché oltre a farci far male non potremo fare. Ecco cosa fa male. La presenza della miseria, senza soluzione per chi vi è precipitato, senza sollievo e senza speranza. E a noi, nemmeno il diritto di star male per loro, perché forse non ce lo meritiamo. Uncaro saluto. Giancarlo
 
 
lorifu
lorifu il 20/11/11 alle 20:09 via WEB
Fanno male perchè sono cose che non dovrebbero succedere nel nostro civilissimo Paese ma che forse ci danno la dimensione di quanto sia grande questo problema, di quanto il peso della ricchezza sia mal distribuito, di quanta più consapevolezza dovremmo assumere. Grazie, loretta :-)
 
kao0
kao0 il 20/11/11 alle 09:35 via WEB
ciao Lory, sono passata per un saluto e per augurarti buona giornata!! Roberta
 
 
lorifu
lorifu il 20/11/11 alle 20:10 via WEB
Spero tu abbia passato una buona domenica. :-)
 
socrate52
socrate52 il 20/11/11 alle 10:01 via WEB
Buona Domenica Lory!
Sai mi è venuto in mente un delizioso film, nel quale un investigatore indagando su un omicidio scopre per caso una vecchietta ladruncola che compie periodicamente dei furti sempre nello stesso negozio! Sta per arrestarla quando interviene il proprietario che gli spiega: " sono anni che lei ruba sempre lo stesso tostapane ... una volta gli è caduto e lo ha ammaccato ,guardi qua, ma io lo rimetto sempre nello stesso posto perchè possa rubarlo di nuovo!"
 
 
lorifu
lorifu il 20/11/11 alle 20:14 via WEB
Una tenera storiella per minimizzare il dramma che sta dietro. Ciao Socrate e buona domenica. :-)
 
ZeroRischi
ZeroRischi il 20/11/11 alle 11:06 via WEB
Una società che non è in grado di aiutare i propri vecchi, che lascia crescere la povertà e il disagio sociale, è una società povera e malata a sua volta. Chi ruba miliardi è un finanziere, chi prende da uno scaffale il necessario per mangiare e non può pagare, è considerato ladro! E non siamo stati, ancora, capaci di indignarci a sufficienza... Buona domenica! Francesco
 
 
lorifu
lorifu il 20/11/11 alle 20:23 via WEB
Da sempre sappiamo che chi ruba una gallina va in galera, non è cambiato niente rispetto al passato, è solo aumentata a dismisura la strafottenza di chi ruba miliardi. Ciao, loretta :-)
 
Aquamarinablu
Aquamarinablu il 20/11/11 alle 14:00 via WEB
Avrei fatto anch'io come te....silenzio assoluto. Purtroppo è sempre più difficile sopavvivere al giorno d'oggi e chi ha una misera pensione non può sopravvivere...Grazie del tuo passaggio e complimenti per il tuo meraviglioso blog. Alessandra
 
 
lorifu
lorifu il 20/11/11 alle 20:24 via WEB
Possiamo solo sperare che qualcosa cambi. Grazie per la tua gentilezza. Buona domenica, loretta
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 22/11/11 alle 22:12 via WEB
A Torino, se passi da un mercato rionale quando ormai le bancarelle sono andate via e rimangono per terra le cassette vuote con dentro qualche rimasuglio di verdura o frutta mezza marcia, si vedono tante persone, soprattutto anziani che cercano in quelle cassette qualche cosa che sia ancora mangiabile e la mettono nelle borse. E non sono barboni, sono anziani vestiti con una certa dignità e che trovano in quelle poche cose che riescono a raccogliere la possibilità di risparmiare qualche soldo. Ti assicuro che vederli mi fa stringere il cuore, pensare che anziani che magari hanno lavorato tutta la vita, sono costretti a cercare nei rifiuti dei mercati. :))
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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