Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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« IN CALAREDOLOR Y GLORIA »

Caligola

Post n°623 pubblicato il 30 Maggio 2019 da lorifu
 

 

Caligola di A. Camus...non una lettura da sotto l'ombrellone ... ma il 1. Atto che prelude alla follia dell'imperatore è una sublimazione dell'amore che trova ragioni nella sua irragionevolezza.

 

Cedo­nia (in grande appren­sione) Una guar­dia l'ha visto pas­sare. Ma tutta Roma vede Cali­gola dovun­que. E Cali­gola non vede che l'ombra di Drusilla.

Siede affranta. Silenzio.

Sci­pione Dimmi, Ceso­nia, l'amava fino a que­sto punto?

Ceso­nia Di più, ragazzo mio. La desiderava.

Sci­pione In che modo strano lo dici.

Ceso­nia Per­ché, vedi, se l'avesse sola­mente amata, la sua mor­te non avrebbe cam­biato niente. Le malat­tie dell'anima non sono gravi. Ci si salva con la malin­co­nia. Invece no, lui oggi sente i morsi della carne. Bru­cia tutto.

Sci­pione (indi­screto) Ma desi­de­rava anche te.

Ceso­nia Que­sto non ti riguarda.

(Pausa) Sì, mi desi­dera. E' vero. Però non m'ama.

Sci­pione (timi­da­mente) Non capi­sco.

Ceso­nia (stanca) Io sì. Vuol dire che mi domanda solo il pia­cere. Ma è desi­de­rio que­sto? Un giorno vedrai che si può amare spesso, ma mai desi­de­rare più d'una volta.

----------

Caligola
(Con­fi­den­ziale) Le dicevo così. Avvi­ci­nati, di più, più vicina... No, non aver paura. Non ti desi­dero - non ancora o non più, non lo so. Quando pog­gio la mia mano sul corpo di un'altra donna, tutto il rim­pianto della tua carne mi sale alle lab­bra. E quando qual­cuna si appog­gia alla mia spalla, l'ucciderei sen­za con­ce­derle un sor­riso per punirla di avere ten­tato d'imitare una tene­rezza che non appar­tiene ad altri che a te...

...(La voce va inde­bo­len­dosi) E nono­stante tutto, in certe sere come que­sta, davanti a que­sto cielo inon­dato dal chia­rore te­nue delle stelle, come resi­stere a tutto ciò che il mio amore ha di puro e di struggente?

...Cali­gola Io t'amavo, Dru­silla, di un amore puro - puro co­me le stelle più pure. T'amavo, Dru­silla, come si può amare il mare o la notte - con un impeto che aveva tutta la dispe­razione dei nau­fragi. E ogni volta che spro­fon­davo in que­sto amore, mi sot­traevo ai cla­mori del mondo e all'infernale tor­mento dell'odio.

Non lasciarmi, Dru­silla. Ho paura. Ho paura dell'immensa soli­tu­dine dei mostri. Non andar­tene. Ah, que­sta tene­rezza e que­sto andare oltre!...

 

 

 
 
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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