la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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Paul Verlaine e Arthur Rimbaud
Post n°494 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da lorifu
Le Coin de table (l'angolo del tavolo) di Henri Fantin-Latour - Verlaine e Rimbaud sono seduti nell'angolo a sinistra
I poeti maledetti. Suona strana questa frase, fa pensare a chissà quale inferno di parole racchiuse nei loro scritti ma per coloro che non si riconoscevano nella cultura borghese e nel perbenismo di una società ipocrita e meschina rappresentava il volo libero, la sottrazione a un mondo falso e beghino che toglieva slancio e spontaneità al loro spirito creativo, tanto che pur alimentandosi di ogni genere di vizio, dediti ad alcol e droghe sapevano incantare con versi ricchi di suggestioni e musicalità, scevri da qualsiasi velleità descrittiva, creati unicamente per suggerire percorsi alternativi alla cruda realtà. Parlo soprattutto di Verlaine e Rimbaud, così simili e così diversi, così passionali e così distanti, così indissolubilmente legati da un amore folle che per entrambi fu la rappresentazione stessa di una volontà autodistruttrice presente nel loro pensiero prima che nel proprio vissuto. Verlaine, uomo fragile, incompiuto, facile alla violenza, tendenzialmente omosessuale, Rimbaud, vita difficile sin dall'infanzia, intellettualmente precoce, poco incline alle regole e alla stabilità e che più di tutti sposò la tesi del "poeta veggente" capace attraverso la scomposizione dei sensi di pervenire alla visione dell'assoluto anche se tutto ciò richiedeva l'annullamento di sé in una forma di nichilismo nel quale si rifugiò cancellando in maniera concreta il suo passato a partire proprio da quello di poeta che lo portò lontano dall'Europa e da sé stesso. "...Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il poeta si fa veggente attraverso una lunga, immensa, ragionata sregolatezza di tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di follia; cerca se stesso, esaurisce in se stesso tutti i veleni per serbarne la quintessenza. ineffabile tortura in cui ha bisogno di tutta la fede, di tutta la sovrumana forza, e dove diventa il gran malato, fra tutti, il gran criminale, il gran maledetto, e il Sommo Sapiente! Infatti giunge all'Ignoto! Poiché ha coltivato la sua anima, già ricca, più di qualsiasi altro! Giunge all'Ignoto. Egli ha un incarico dall'Umanità, dagli animali anche: dovrà far sentire, palpare, ascoltare le sue scoperte. Se quel che riporta di laggiù ha una forma, dà una forma: se è informe dà l'informe... Dopo la fine della sua turbolenta relazione con Verlaine, che durante l'ennesimo litigio gli sparò ferendolo alla mano le loro strade si divisero per sempre. Verlaine non riuscì più a recuperare la serenità né sentimentale né professionale, tanto da finire i suoi giorni in miseria. Anche per Rimbaud che passò gran parte degli anni successivi in Africa trasformandosi da poeta in mercante la vita non fu tenera e morì giovanissimo a causa di un tumore ad una gamba. Di questi due grandi poeti che vissero sulla loro pelle lo spleen baudelairiano per l'intensificazione di sensazioni forti, dirompenti, fino a rischiare di arrivare al punto di non ritorno restano le tracce delle loro pagine immortali che ancor oggi colpiscono per la freschezza e l'attualità linguistica. La scelta di inserire alcune poesie dei due grandi poeti anche in lingua originale è un modo per riuscire ad apprezzare le sfumature e la musicalità dei versi in tutta la loro bellezza.
Sensazione Le sere azzurre d'estate, andrò per i sentieri, Punzecchiato dal grano, a calpestare erba fina: Trasognato, ne sentirò la freschezza ai piedi. Lascerò che il vento mi bagni il capo nudo. Non parlerò, non penserò a niente: Ma l'amore infinito mi salirà nell'anima, E andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro, Nella Natura, - felice come con una donna. Marzo 1870 - Arthur Rimbaud Sensation Par les soirs bleus d'été, j'irai dans les sentiers, Picoté par les blés, fouler l'herbe menue: Rêveur, j'en sentirai la fraîcheur à mes pieds. Je laisserai le vent baigner ma tête nue. Je ne parlerai pas, je ne penserai rien: Mais l'amour infini me montera dans l'âme, Et j'irai loin, bien loin, comme un bohémien, Par la Nature, - heureux comme avec une femme. Mars 1870 - Arthur Rimbaud La mia bohème (fantasia) Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate; E anche il mio cappotto diventava ideale; Andavo sotto il cielo, Musa! ed ero il tuo fedele; Oh! quanti amori splendidi ho sognato! I miei unici pantaloni avevano un largo squarcio. Pollicino sognante, nella mia corsa sgranavo Rime. La mia locanda era sull'Orsa Maggiore. - Nel cielo le mie stelle facevano un dolce fru-fru Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade In quelle belle sere di settembre in cui sentivo gocce Di rugiada sulla fronte, come un vino di vigore; Oppure, rimando in mezzo a fantastiche ombre, Come lire tiravo gli elastici Delle mie scarpe ferite, un piede vicino al cuore! Arthur Rimbaud Ma bohème (fantaisie) Je m'en allais, les poings dans mes poches crevées ; Arthur Rimbaud
Canzone d'autunno I lunghi singhiozzi Dei violini D'autunno Mi feriscono il cuore Con un languore Monotono Tutto affannato E pallido, quando Rintocca l'ora Io mi ricordo Dei giorni antichi E piango E me ne vado Nel vento maligno Che mi porta Di qua di là Simile alla Foglia morta Paul Verlaine Chanson d'automne. Les sanglots longs Tout suffocant Et je m'en vais Noi saremo Nous serons Paul Verlaine
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BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Inviato da: Vince198
il 07/10/2023 alle 17:26
Inviato da: Vince198
il 30/03/2023 alle 13:34
Inviato da: Vince198
il 21/03/2023 alle 01:01
Inviato da: Vince198
il 11/11/2022 alle 00:37
Inviato da: woodenship
il 02/11/2022 alle 02:52